Sala Stampa

www.vatican.va

Sala Stampa Back Top Print Pdf
Sala Stampa


CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE DELL’ALBUM "AMORE INFINITO" - CANZONI ISPIRATE ALLE POESIE DI GIOVANNI PAOLO II - KAROL WOJTYŁA, 28.11.2008


CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE DELL’ALBUM "AMORE INFINITO" - CANZONI ISPIRATE ALLE POESIE DI GIOVANNI PAOLO II - KAROL WOJTYŁA

INTERVENTO DI S.E. MONS. GIAMPAOLO CREPALDI

INTERVENTO DI MONS. GIUSEPPE A. SCOTTI

Alle ore 11.30 di oggi, nell’Aula Giovanni Paolo II della Sala Stampa della Santa Sede, ha luogo la Conferenza Stampa di presentazione dell’Album "Amore infinito" - Canzoni ispirate alle poesie di Giovanni Paolo II - Karol Wojtyła (ed. Deutsche Grammophon) del Maestro Plácido Domingo.

Intervengono alla presentazione: S.E. Mons. Giampaolo Crepaldi, Segretario del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace; il Maestro Plácido Domingo; Mons. Giuseppe A. Scotti, Presidente del Consiglio di Amministrazione della Libreria Editrice Vaticana; il Dott. Michael Lang, Presidente della Deutsche Grammophon, il Sig. Fernando Marin, Presidente di Tredici S.p.A. e il Sig. Adrian Berwick, Produttore Esecutivo del progetto " Amore infinito" (Tredici S.p.A.):

Riportiamo di seguito gli interventi di S.E. Mons. Giampaolo Crepaldi e di Mons. Giuseppe A. Scotti:

INTERVENTO DI S.E. MONS. GIAMPAOLO CREPALDI

Sono lieto di essere qui a dire una breve parola di presentazione ad una singolare iniziativa che vede riunite insieme due arti, la poesia e la musica, che, nel loro ispirato combinarsi, hanno prodotto un Album di canzoni intitolato Amore infinito. L’ispiratore dei testi è il Servo di Dio Giovanni Paolo II, l’interprete delle canzoni è il conosciutissimo e affermato tenore Plácido Domingo. In questo caso, la musica viene ad amplificare e, in un certo senso, a suggellare i suggestivi scritti poetici del grande e indimenticato Pontefice. L’ascoltatore si trova tra le mani un CD, edito dalla Deutsche Grammophon, di straordinario interesse, non solo per il valore eccezionale dei protagonisti, ma soprattutto per il richiamo emblematico che esso racchiude a lasciarsi conquistare dalla bellezza, a promuovere la bellezza in un mondo che ne ha smarrito la sorgente, le ragioni e i tratti. Con questa iniziativa, la poesia religiosa e la musica di sensibili compositori, alleate dal genio dell’uomo, sono state in grado di realizzare il miracolo della bellezza, andando ad inscriversi in maniera originale nel panorama culturale e musicale odierno come una salutare provocazione in linea con quel duc in altum – prendere il largo! – tanto insistentemente proposto da Giovanni Paolo II negli ultimi anni della sua esistenza.

L’ascolto delle canzoni, magnificamente interpretate dal Maestro Plácido Domingo e dalla London Symphony Orchestra, fa emergere il ricordo di Giovanni Paolo II e di tutta una vita, spesso segnata da drammatiche scadenze, vissuta con la passione di Dio e dell’uomo. Quale il segreto di questa poetica wojtyliana, tradottasi anche in tanti testi poetici? Il punto di partenza lo individuerei in questo: per Giovanni Paolo II tutto nasce da un sì di Dio all’uomo, nasce da un disegno di amore infinito di Dio. Il sì di Dio all’uomo significa un sì alla sua dignità, ai suoi bisogni autentici. Significa un sì al mondo – "cosa buona" – e a tutto quanto c’è di bello, di buono, di giusto nella vita. Con il suo sì all’uomo, Dio lo prende come in mano e lo innalza al di sopra di tutte le cose del creato. Gli assegna un destino di eternità. La luce del sì di Dio all’uomo rischiara quindi l’intera esistenza, fa comprendere meglio chi l’uomo sia e quale sia il suo destino. Fa anche comprendere meglio il vero valore delle relazioni tra gli uomini: il riferimento alla comune figliolanza e fratellanza aiuta la grammatica delle relazioni umane, in modo tale che siano conformi alla dignità della persona e al suo vero bene. Il sì originario di Dio, infatti, ci dice che egli chiama l’uomo amandolo, lo convoca sacrificandosi e questo, tra le religioni, è qualcosa di inaudito tranne che per il cristianesimo. Alla fonte del cristianesimo non c’è un sì dell’uomo a Dio, ma il contrario. I testi delle canzoni toccano molti temi - affetti familiari, lavoro, guerra, patria…-, ma tutti hanno la loro radice ispirativa nel sì di Dio all’uomo, nell’Amore infinito di Dio.

[01833-01.01] [Testo originale: Italiano]

INTERVENTO DI MONS. GIUSEPPE A. SCOTTI

C’è un’espressione, nella poderosa e ben documentata biografia di Giovanni Paolo II scritta da George Weigel, che dovrebbe far riflettere su quello che si potrebbe chiamare il primo e vero motivo per cui noi siamo qui. Certo, noi sappiamo che siamo stati invitati a questa Conferenza Stampa per il lancio di una nuova composizione musicale del maestro Plácido Domingo, di cui non tocca certo a me dire quanto sia bravo, conosciuto e famoso. Forse siamo in tanti a pensare che questo sia il vero e unico motivo del nostro essere qui oggi, l’avvenimento di cui, a seconda delle professioni, dobbiamo parlare o scrivere.

Permettetemi, allora, tornando a Weigel, di citare quanto lo storico statunitense scrive in "Testimone della speranza. La vita di Giovanni Paolo II, protagonista del secolo" (Mondadori, 1999) raccontando la storia di Giovanni Paolo II ed esprimendone, con documentazione di prima mano, i sentimenti e la fede. Nel volume scrive: "Noi vinceremo" e aggiunge che questa è "la convinzione del Wojtyła discepolo cristiano, perché Dio ha vinto in Cristo".

Penso che questa affermazione sia, probabilmente, una delle possibili chiavi di lettura del nuovo album di Plácido Domingo che viene presentato oggi e che ha per titolo "Amore infinito". E’ un album – lo ascolterete – che riprende con grande rispetto le parole delle composizioni poetiche di Karol Wojtyła per esaltarle e farle correre attraverso la musica e il canto. E’ un album dove il canto e la musica sono indubbiamente prevalenti, ma alla base c’è un incontro. E’ l’incontro di Domingo con un uomo, un credente, un Papa, che gli ha offerto una prospettiva di vita. Ecco quindi che un artista, uno abituato a scrutare uomini e cose attraverso lo spettro dell’arte, non può non rimanere colpito e affascinato da un alto uomo, un Papa, che gli offre un punto di vista vero e meritevole di attenzione. E non ci si può certo meravigliare se un artista, un cantante di fama mondiale, voglia mettere la poesia di Wojtyła - uomo così capace di scrutare il mistero e il senso della vita - nel ricco e variegato mondo della musica che è così capace di far germogliare quei semi di vita che sono sparsi con la sola forza del canto.

Ecco allora che, facendosi eco di Karol Wojtyła, Plácido Domingo può dire a tutti noi con la forza travolgente e coinvolgente del suo canto che "il mondo è pieno di forze nascoste che coraggiosamente denuncio e nomino" e aggiungere, immediatamente, che "quest’amore ha spiegato ogni cosa, quest’amore è tutto per me" e, senza paura, affermare con la stessa fierezza di Giovanni Paolo II che "Gesù è venuto in questo mondo per mostrare a tutti noi l’amore di Dio".

Si realizza in un certo senso in questo album di Domingo, quanto Benedetto XVI ha scritto il 24 novembre per la tredicesima seduta pubblica delle Pontificie Accademie: "bisogna tornare a comprendere anche l’intima connessione che lega la ricerca della bellezza con la ricerca della verità e della bontà".

C’è dunque in questo primo lavoro di Plácido Domingo, la consapevolezza che non abbiamo ancora scavato nella ricca eredità umana, culturale e spirituale che Wojtyła ci ha fatto intravvedere e che può aiutarci a farci meglio comprendere, grazie alle note suasive della musica e alla suggestione fascinosa del canto, che il mondo e la storia ci sono affidati e tocca a noi, adesso, diventare artefici e costruttori di un futuro dove uomini e natura sono riconciliati con sé stessi e con Dio e le vicende drammatiche cui assistiamo attoniti in questi giorni ce lo confermano ancora di più. Non a caso Domingo – Wojtyła ci ricordano che, per ogni uomo e sempre "la libertà è conquista che termine non ha. Non sarà mai un possesso…la libertà la pagherai con te stesso".

Che cosa ha fatto la Libreria Editrice Vaticana accettando di affidare al Presidente di Tredici S.p.A. Fernando Marin la diffusione, nel canto, delle poesie di Karol Wojtyła – Giovanni Paolo II? Vorrei rispondere con le stesse parole usate da Gesù: ha fatto come l’uomo saggio che sa tirar fuori dal suo tesoro cose antiche e cose nuove e questo perché siamo sempre più convinti e consapevoli che il secolo che ci è dato di vivere e i secoli che ci sono offerti da progettare si possono edificare solo se abbiamo il coraggio intellettuale di basarci sulla roccia di Pietro.

[01834-01.02] [Testo originale: Italiano]

[B0739-XX.01]