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VIAGGIO APOSTOLICO DI SUA SANTITÀ BENEDETTO XVI IN FRANCIA IN OCCASIONE DEL 150° ANNIVERSARIO DELLE APPARIZIONI DI LOURDES (12-15 SETTEMBRE 2008) (XII), 15.09.2008


CERIMONIA DI CONGEDO ALL’AEROPORTO DI TARBES-LOURDES-PYRÉNÉES

 DISCORSO DEL SANTO PADRE

 TRADUZIONE IN LINGUA ITALIANA

 TRADUZIONE IN LINGUA INGLESE

 TRADUZIONE IN LINGUA SPAGNOLA

 TRADUZIONE IN LINGUA TEDESCA

Alle ore 12.30, all’aeroporto di Tarbes-Lourdes-Pyrénées, ha luogo la Cerimonia di congedo.

Il Papa è accolto dal Primo Ministro francese, Sig. François Fillon. Sono, inoltre, presenti Autorità politiche e civili, i Vescovi della Regione Midi-Pyrénées, il Presidente, il Vicepresidente ed il Segretario Generale della Conferenza Episcopale francese.

Dopo il discorso del Primo Ministro, il Papa pronuncia il discorso che riportiamo di seguito:

 DISCORSO DEL SANTO PADRE

Monsieur le Premier Ministre,
Chers Frères Cardinaux et Évêques,
Autorités civiles et politiques présentes,
Mesdames, Messieurs !

Au moment de quitter – non sans regret - le sol de France, je vous suis très reconnaissant d'être venu me saluer, en me donnant ainsi l'occasion de dire une dernière fois combien ce voyage dans votre pays a réjoui mon cœur. A travers vous, Monsieur le Premier Ministre, je salue Monsieur le Président de la République et tous les membres du Gouvernement, ainsi que les Autorités civiles et militaires qui n'ont pas ménagé leur efforts pour contribuer au bon déroulement de ces journées de grâce. Je tiens à exprimer ma sincère gratitude à mes Frères dans l'Épiscopat, au Cardinal Vingt-Trois et à Mgr Perrier en particulier, ainsi qu'à tous les membres et au personnel de la Conférence des Évêques de France. Il est bon de se retrouver entre frères. Je remercie aussi chaleureusement Messieurs les Maires et les municipalités de Paris et de Lourdes. Je n'oublie pas les Forces de l'ordre et tous les innombrables volontaires qui ont offert leur temps et leur compétence. Tous ont travaillé avec dévouement et ardeur pour la bonne réussite de mes quatre jours dans votre Pays. Merci beaucoup.

Mon voyage a été comme un diptyque. Le premier volet a été Paris, ville que je connais assez bien et lieu de multiples rencontres importantes. J'ai eu l'occasion de célébrer l'Eucharistie dans le cadre prestigieux de l'esplanade des Invalides. J'y ai rencontré un peuple vivant de fidèles, fiers et forts de leur foi, que je suis venu encourager afin qu'ils persévèrent courageusement à vivre l'enseignement du Christ et de son Église. J'ai pu prier aussi les Vêpres avec les prêtres, avec les religieux et les religieuses, et avec les séminaristes. J'ai voulu les affermir dans leur vocation au service de Dieu et du prochain. J'ai passé aussi un moment, trop bref mais combien intense, avec les jeunes sur le parvis de Notre-Dame. Leur enthousiasme et leur affection me réconfortent. Comment ne pas rappeler aussi la prestigieuse rencontre avec le monde de la culture à l'Institut de France et aux Bernardins ? Comme vous le savez, je considère que la culture et ses interprètes sont des vecteurs privilégiés du dialogue entre la foi et la raison, entre Dieu et l'homme.

Le second volet de mon voyage a été Lourdes, un lieu emblématique, qui attire et fascine tout croyant : comme une lumière dans l'obscurité de nos tâtonnements vers Dieu. Marie y a ouvert une porte vers un au-delà qui nous interroge et nous séduit. Maria, porta caeli ! Je me suis mis à son école durant ces trois jours. Le Pape se devait de venir à Lourdes pour célébrer le 150e anniversaire des Apparitions. Devant la Grotte de Massabielle, j'ai prié pour vous tous. J'ai prié pour l'Église. J'ai prié pour la France et pour le monde. Les deux Eucharisties célébrées à Lourdes m'ont permis de m'unir aux fidèles pèlerins. Devenu l'un d'eux, j'ai suivi l'ensemble des quatre étapes du chemin du Jubilé, visitant l'église paroissiale, puis le cachot et la Grotte, et enfin la chapelle de l'hôpital. J'ai aussi prié avec et pour les malades qui viennent chercher apaisement physique et espoir spirituel. Dieu ne les oublie pas, et l'Église non plus. Comme tout fidèle en pèlerinage, j'ai voulu participer à la procession aux flambeaux et à la procession eucharistique. Elles font monter vers Dieu supplications et louanges. Lourdes est aussi le lieu où se rencontrent régulièrement les Évêques de France pour prier ensemble et célébrer l’Eucharistie, réfléchir et échanger sur leur mission de pasteurs. J’ai voulu partager avec eux ma conviction que les temps sont propices à un retour à Dieu.

Monsieur le Premier Ministre, Frères Évêques et chers amis, que Dieu bénisse la France ! Que sur son sol règne l'harmonie et le progrès humain, et que son Église soit le levain dans la pâte pour indiquer avec sagesse et sans crainte, selon son devoir propre, qui est Dieu ! Le moment est arrivé de vous laisser. Peut-être reviendrais-je dans votre beau Pays ? J'en ai le désir, un désir que je confie à Dieu. De Rome, je vous resterai proche et lorsque je m'arrêterai devant la réplique de la grotte de Lourdes, qui se trouve dans les jardins du Vatican depuis un peu plus d'un siècle, je penserai à vous. Que Dieu vous bénisse!

[01424-03.02] [Texte original: Français]

 TRADUZIONE IN LINGUA ITALIANA

Signor Primo Ministro,
cari Fratelli Cardinali e Vescovi,
Autorità civili e politiche presenti,
Signore, Signori !

Nel momento di lasciare – non senza rincrescimento – il suolo di Francia, vi sono molto grato per essere venuti a salutarmi, offrendomi così l’occasione di esprimere ancora una volta quanto questo viaggio nel vostro Paese abbia rallegrato il mio cuore. Attraverso di Lei, Signor Primo Ministro, saluto il Signor Presidente della Repubblica e tutti i membri del Governo, così come le Autorità civili e militari, che non hanno risparmiato gli sforzi per contribuire al regolare svolgimento di queste giornate di grazia. Desidero esprimere la mia sincera gratitudine ai miei Fratelli nell’Episcopato, al Cardinal Vingt-Trois e a Mons. Perrier in particolare, così come a tutti i membri e al personale della Conferenza dei Vescovi di Francia. È cosa buona ritrovarsi tra fratelli. Ringrazio anche calorosamente i Signori Sindaci e i Consigli comunali di Parigi e di Lourdes. Non dimentico le Forze dell’Ordine e gli innumerevoli volontari che hanno messo a disposizione il loro tempo e la loro competenza. Tutti hanno lavorato con dedizione e slancio per la buona riuscita dei miei quattro giorni nel vostro Paese. Grazie di cuore.

Il mio viaggio è stato come un dittico, il cui primo pannello è stata Parigi, città che io conosco abbastanza bene e luogo di molteplici incontri importanti. Ho avuto l’opportunità di celebrare l’Eucaristia nel contesto prestigioso della Spianata degli Invalidi. Vi ho incontrato un popolo vivo di fedeli, fieri e forti della loro fede, che sono venuto ad incoraggiare perché perseverino decisamente nel vivere gli insegnamenti di Cristo e della sua Chiesa. Ho potuto anche celebrare i Vespri con i sacerdoti, con i religiosi e le religiose e con i seminaristi. Ho voluto confermarli nella loro vocazione al servizio di Dio e del prossimo. Ho passato pure un momento, troppo breve ma veramente intenso, con i giovani sul sagrato di Notre-Dame. Il loro entusiasmo e il loro affetto mi sono di conforto. Come non ricordare anche il prestigioso incontro con il mondo della cultura presso l’Institut de France e i Bernardins? Come sapete, io ritengo che la cultura e i suoi interpreti siano un tramite privilegiato nel dialogo tra la fede e la ragione, tra Dio e l’uomo.

Il secondo pannello del dittico è stato un luogo emblematico, che attira ed affascina ogni credente: Lourdes è come una luce nell’oscurità del nostro brancolare verso Dio. Maria vi ha aperto una porta verso un al-di-là che ci interroga e ci seduce. Maria, porta caeli ! Mi sono messo alla sua scuola durante questi tre giorni. Il Papa aveva il dovere di venire a Lourdes per celebrarvi il 150° anniversario delle Apparizioni. Davanti alla Grotta di Massabielle ho pregato per tutti voi. Ho pregato per la Chiesa. Ho pregato per la Francia e per il mondo. Le due Eucaristie celebrate a Lourdes mi hanno permesso di unirmi ai fedeli pellegrini. Divenuto uno di loro, ho seguito l’insieme delle quattro tappe del cammino del Giubileo, visitando la chiesa parrocchiale, poi il cachot e la Grotta, e infine la cappella dell’Ospizio. Ho anche pregato con e per i malati che vengono a cercare sollievo fisico e speranza spirituale. Dio non li dimentica, e la Chiesa neppure. Come ogni fedele in pellegrinaggio, ho voluto partecipare alla processione "aux flambeaux" e alla processione eucaristica. Esse fanno salire verso Dio suppliche e lodi. Lourdes è anche il luogo in cui si incontrano regolarmente i Vescovi di Francia per pregare insieme e per celebrare l’Eucaristia, riflettere e scambiarsi idee sulla loro missione di pastori. Ho voluto condividere con loro la mia convinzione che i tempi siano favorevoli a un ritorno a Dio.

Signor Primo Ministro, Fratelli Vescovi e cari amici, che Dio benedica la Francia! Che sul suo suolo regni l’armonia e il progresso umano e che la Chiesa vi sia come lievito nella pasta per indicare con saggezza e senza timore, secondo il suo dovere, chi è Dio! È giunto il momento di lasciarvi. Potrò tornare ancora nel vostro bel Paese? Ne ho il desiderio, un desiderio tuttavia che affido a Dio. Da Roma vi resterò vicino e quando sosterò davanti alla riproduzione della Grotta di Lourdes, che da oltre un secolo si trova nei Giardini Vaticani, penserò a voi. Che Dio vi benedica!

[01424-01.02] [Testo originale: Francese]

 TRADUZIONE IN LINGUA INGLESE

Mr Prime Minister,
Dear Brother Cardinals and Bishops,
Civil and Political Authorities,
Ladies and Gentlemen!

As I depart – not without some regret – from French soil, I am most grateful to you for coming to bid me farewell, thereby giving me the opportunity to say one last time how much this journey to your country has gladdened my heart. Through you, Mr Prime Minister, I greet the President of the Republic and all the members of the Government, as well as the civil and military Authorities who have spared no effort to contribute to the smooth progress of these grace-filled days. I hasten to express my sincere gratitude to my brothers in the episcopate, especially to Cardinal Vingt-Trois and Bishop Perrier, as well as to all the members and staff of the Bishops’ Conference of France. It is good to be here among friends. I also thank warmly the mayors and the municipalities of Paris and Lourdes. I remember too the members of law enforcement and all the countless volunteers who have offered their time and expertise. Everyone has worked devotedly and whole-heartedly for the successful outcome of my four days in your country. Thank you very much.

My journey has been like a diptych, the first panel of which was Paris, a city that I know rather well and the scene for several important meetings. I had the opportunity to celebrate Mass in the prestigious setting of the Esplanade des Invalides. There I met a vibrant people, proud of their firm faith; I came to encourage them to persevere courageously in living out the teaching of Christ and his Church. I was also able to pray Vespers with the priests, men and women religious, and with the seminarians. I wanted to affirm them in their vocation in the service of God and neighbour. I also spent an all too brief yet intense moment with the young people on the square in front of Notre Dame. Their enthusiasm and affection are most encouraging. And how can I fail to recall here the prestigious encounter with the world of culture at the Institut de France and the Collège des Bernardins? As you know, I consider culture and its proponents to be the privileged vehicles of dialogue between faith and reason, between God and man.

The second panel of the diptych was an emblematic place which attracts and fascinates every believer. Lourdes is like a light in the darkness of our groping to reach God. Mary opened there a gate towards a hereafter which challenges and charms us. Maria, porta caeli! I have set myself to learn from her during these three days. The Pope was duty bound to come to Lourdes to celebrate the 150th anniversary of the apparitions. Before the Grotto of Massabielle, I prayed for all of you. I prayed for the Church. I prayed for France and for the world. The two Eucharistic celebrations in Lourdes gave me an opportunity to join the faithful pilgrims. Having become one of their number, I completed all four stages of the Jubilee Way, visiting the parish church, the cachot and the Grotto, and finally the Chapel of Hospitality. I also prayed with and for the sick who come here to seek physical relief and spiritual hope. God does not forget them, and neither does the Church. Like every faithful pilgrim, I wanted to take part in the torchlight procession and the Blessed Sacrament Procession. They carry aloft to God our prayers and our praise. Lourdes is also the place where the Bishops of France meet regularly in order to pray and celebrate Mass together, to reflect and to exchange views on their mission as pastors. I wanted to share with them my conviction that the times are favourable for a return to God.

Mr Prime Minister, Brother Bishops and dear friends, may God bless France! May harmony and human progress reign on her soil, and may the Church be the leaven in the dough that indicates with wisdom and without fear, according to her specific duty, who God is! The time has come for me to leave you. Perhaps I shall return some day to your beautiful country? It is indeed my desire, but a desire I leave in the hands of God. From Rome I shall remain close to you, and when I pray before the replica of the Lourdes Grotto which has been in the Vatican Gardens for a little over a century, I shall think of you. May God bless you!

[01424-02.02] [Original text: French]

 TRADUZIONE IN LINGUA SPAGNOLA

Señor Primer Ministro,
Queridos Hermanos Cardenales y Obispos,
Autoridades civiles y políticas presentes,
Señoras y Señores

En el momento de dejar -no sin pena- la tierra francesa, les quedo muy agradecido por haber venido a saludarme, dándome así la ocasión de expresar una vez más que este viaje a su País me ha alegrado de corazón. Por su medio, Señor Primer Ministro, saludo al Señor Presidente de la República y a los miembros de su Gobierno, así como a las autoridades civiles y militares que no han escatimado esfuerzos para contribuir al buen desarrollo de estas jornadas de gracia. Deseo manifestar mi sincera gratitud a los Hermanos en el Episcopado, al Cardenal Vingt-Trois y a Monseñor Perrier, en particular, así como al personal de la Conferencia de los Obispos de Francia. ¡Qué bueno es encontrarse entre hermanos! Agradezco también cordialmente a los Señores Alcaldes y a los ayuntamientos de París y Lourdes. No olvido a las Fuerzas del Orden y a los innumerables voluntarios que han ofrecido su tiempo y competencia. Todos han trabajado con dedicación y ardor por el éxito de mis cuatro días en vuestro País. Gracias de corazón.

Mi viaje ha sido como un díptico. La primera tabla ha sido París, ciudad que conozco bastante bien y lugar de muchas reuniones importantes. Tuve la oportunidad de celebrar la Eucaristía en el marco prestigioso de la explanada de los Inválidos. Allí encontré un pueblo vivo de fieles, orgullosos y convencidos de su fe. Vine para alentarlos a que perseveren con valentía viviendo las enseñanzas de Cristo y de su Iglesia. Pude rezar también Vísperas con los sacerdotes, religiosos, religiosas, y con los seminaristas. He querido confirmarlos en su vocación de servir a Dios y al prójimo. Pasé igualmente un momento, demasiado breve pero intenso, con los jóvenes en la plaza de Notre–Dame. Su entusiasmo y afecto me reconfortaron. Y, ¿cómo olvidar el significativo encuentro con el mundo de la cultura en el Instituto de Francia y en el Collège des Bernardins? Considero que la cultura y sus intérpretes son los vectores privilegiados del diálogo entre la fe y la razón, entre Dios y el hombre.

La segunda tabla del díptico ha sido un lugar emblemático, que atrae y cautiva a todo creyente. Lourdes es como una luz en la oscuridad de nuestro ir a tientas hacia Dios. María ha abierto una puerta a un más allá que nos cuestiona y seduce. María, Porta caeli. He acudido a su escuela durante tres días. El Papa debía venir a Lourdes para celebrar el 150 aniversario de las apariciones. Ante la gruta de Massabielle, he orado por todos ustedes. He rezado por la Iglesia. He orado por Francia y el mundo. Las dos Eucaristías celebradas en Lourdes me han permitido unirme a los fieles peregrinos. Convertido en uno de ellos, he seguido las cuatro etapas del camino del Jubileo, visitando la Iglesia parroquial, la prisión, la Gruta y finalmente la capilla de la hospedería. También he rezado con y por los enfermos que vienen en busca de restablecimiento físico y esperanza espiritual. Dios no los olvida, y tampoco la Iglesia. Como cualquier fiel peregrino, he querido participar en la procesión con las antorchas y en la procesión eucarística. En ellas se elevan a Dios súplicas y alabanzas. En Lourdes también se reúnen periódicamente los obispos de Francia para orar juntos y celebrar la Eucaristía, reflexionar y dialogar sobre su misión de Pastores. He querido compartir con ellos mi convicción de que los tiempos son propicios para un retorno a Dios.

Señor Primer Ministro, Hermanos Obispos y queridos amigos, que Dios bendiga a Francia. Que en su suelo reine la armonía y el progreso humano, y que su Iglesia sea levadura en la masa para indicar con sabiduría y sin temor, de acuerdo a la misión que le compete, quién es Dios. Ha llegado el momento de dejarles. ¿Regresaré a su hermoso País? Es mi deseo, deseo que encomiendo a Dios. Desde Roma, les estaré cercano y, cuando me detenga ante la réplica de la Gruta de Lourdes, que se halla en los jardines del Vaticano desde hace poco más de un siglo, les tendré presentes. Que Dios los bendiga.

[01424-04.02] [Texto original: Francés]

 TRADUZIONE IN LINGUA TEDESCA

Sehr geehrter Herr Premierminister,
liebe Kardinäle und Bischöfe,
zivile und politische Autoritäten,
sehr geehrte Damen und Herren!

In dem Augenblick, in dem ich – nicht ohne Bedauern – den Boden Frankreichs verlasse, bin ich Ihnen sehr dankbar dafür, daß Sie gekommen sind, um mich zu verabschieden. Sie bieten mir so die Gelegenheit, erneut zu bekräftigen, wie sehr diese Reise in Ihr Land mein Herz erfreut hat. Durch Sie, Herr Premierminister, grüße ich auch den Herrn Präsidenten der Republik und alle Mitglieder der Regierung, wie auch die zivilen und militärischen Autoritäten, die keine Mühen gescheut haben, um zu einem guten Verlauf dieser gnadenvollen Tage beizutragen. Es ist mir ein Anliegen, meinen Mitbrüdern im Bischofsamt, besonders Kardinal Vingt-Trois und Bischof Perrier, wie auch allen Mitgliedern und den Mitarbeitern der französischen Bischofskonferenz meine aufrichtige Dankbarkeit zum Ausdruck bringen. Es tut gut, unter Brüdern zu sein. Ich danke auch den Bürgermeistern und den Stadträten von Paris und Lourdes. Nicht vergessen will ich die Ordnungskräfte und die unzähligen freiwilligen Helfer, die ihre Zeit und ihre Fähigkeiten zur Verfügung gestellt haben. Sie alle haben mit Hingabe und Eifer für ein gutes Gelingen meiner vier Tage in Ihrem Land gearbeitet. Herzlichen Dank!

Meine Reise ist wie ein Diptychon gewesen. Die erste Tafel stellt Paris dar, eine Stadt, die ich recht gut kenne und die der Ort vielfältiger bedeutender Begegnungen war. Ich habe die Gelegenheit gehabt, die Eucharistie auf der berühmten Esplanade des Invalides zu feiern. Dort habe ich ein Volk lebendiger Christen getroffen – stolz und stark in ihrem Glauben –, die ich anspornen wollte, weiterhin entschieden nach der Lehre Christi und seiner Kirche zu leben. Ich konnte auch die Vesper mit den Priestern, den Ordensleuten und den Seminaristen beten. Ich wollte sie in ihrer Berufung zum Dienst für Gott und an den Nächsten bestärken. Ich habe auch einen Moment, leider nur sehr kurz, aber wirklich intensiv, mit den Jugendlichen auf dem Vorplatz von Notre-Dame verbracht. Ihre Begeisterung und ihre Zuneigung haben mir Kraft gegeben. Wie könnte ich nicht an die wichtige Begegnung mit der Welt der Kultur im Institut de France und im Collège des Bernardins erinnern! Wie Sie wissen, betrachte ich die Kultur und ihre Vertreter als bevorzugte Vermittler im Dialog zwischen Glaube und Vernunft, zwischen Gott und dem Menschen.

Die zweite Tafel des Diptychons meiner Reise zeigt einen bedeutungsträchtigen Ort, der jeden Gläubigen anzieht und fasziniert. Lourdes ist wie ein Licht in der Dunkelheit, in der wir uns suchend zu Gott hintasten. Maria hat dort eine Tür zum Jenseits geöffnet, die uns zum Nachdenken anregt und uns anlockt. Maria, porta caeli. Ich habe mich in diesen drei Tagen in ihre Schule begeben. Der Papst hatte gleichsam die Pflicht, nach Lourdes zu kommen, um dort das hundertfünfzigjährige Jubiläum der Erscheinungen zu feiern. Vor der Grotte von Massabielle habe ich für Sie alle gebetet. Ich habe für die Kirche gebetet. Ich habe für Frankreich und für die Welt gebetet. Die beiden heiligen Messen, die ich in Lourdes gefeiert habe, erlaubten mir, mich mit den gläubigen Pilgern zu vereinen. Als einer von ihnen bin ich allen vier Etappen des Jubiläumsweges gefolgt und habe die Pfarrkirche, dann den cachot und die Grotte und schließlich die Kapelle des Hospizes besucht. Ich habe auch mit den Kranken und für die Kranken gebetet, die dort gesundheitliche Heilung und geistliche Hoffnung suchen. Gott wird sie nicht vergessen und ebenso wenig die Kirche. Wie jeder gläubige Pilger wollte ich an der Lichterprozession und an der eucharistischen Prozession teilnehmen. Sie lassen Bitten und Lobgesänge zu Gott aufsteigen. Lourdes ist auch der Ort, wo die Bischöfe Frankreichs regelmäßig zusammenkommen, um gemeinsam zu beten und die Eucharistie zu feiern, um über ihre Sendung als Hirten nachzudenken und sich darüber auszutauschen. Ich wollte mit ihnen meine Überzeugung teilen, daß die Zeit günstig ist für eine Rückkehr zu Gott.

Herr Premierminister, meine Mitbrüder im Bischofsamt und liebe Freunde, Gott segne Frankreich! Auf seinem Boden herrsche Harmonie und menschlicher Fortschritt und die Kirche sei hier wie ein Sauerteig, um, wie es ihr Auftrag ist, mit Weisheit und ohne Furcht zu zeigen, wer Gott ist. Nun kommt der Moment des Abschieds. Werde ich nochmals in Ihr schönes Land zurückkommen können? Ich wünschte es und vertraue diesen Wunsch Gott an. Von Rom aus werde ich Ihnen nahe bleiben, und wenn ich vor der Nachbildung der Lourdesgrotte innehalte, die sich seit über hundert Jahren in den Vatikanischen Gärten befindet, werde ich an Sie denken. Gott segne Sie!

[01424-05.01] [Originalsprache: Französisch]

[B0575-XX.02]