Sala Stampa

www.vatican.va

Sala Stampa Back Top Print Pdf
Sala Stampa


COMUNICATO DEL PONTIFICIO CONSIGLIO COR UNUM: RIUNIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DELLA FONDAZIONE AUTONOMA POPULORUM PROGRESSIO (GUADALAJARA, MESSICO, 9-11 LUGLIO 2008), 28.07.2008


COMUNICATO DEL PONTIFICIO CONSIGLIO COR UNUM: RIUNIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DELLA FONDAZIONE AUTONOMA POPULORUM PROGRESSIO (GUADALAJARA, MESSICO, 9-11 LUGLIO 2008)

● 200 NUOVI PROGETTI AL SERVIZIO DELLE POPOLAZIONI INDIGENE E DEI CAMPESINOS DELL’AMERICA LATINA

La riunione annuale del Consiglio di Amministrazione della Fondazione "Populorum Progressio" si è svolta dal 9 all’11 luglio nella città di Guadalajara (Messico). I partecipanti sono stati ospitati da un membro del Consiglio, il Cardinale Juan Sandoval Íñiguez. Sono stati esaminati 230 progetti presentati nel corso dell’anno 2008 da parte di missionari e di gruppi operanti in America Latina e nei Caraibi.

L’incontro è stato ispirato dalla preghiera pronunciata dal Santo Padre al termine del suo discorso inaugurale ad Aparecida, preghiera che riassume le finalità della Fondazione e ci è di stimolo nel nostro lavoro al servizio dei nostri fratelli:

"Resta, Signore, con quanti nelle nostre società sono più vulnerabili; resta con i poveri e gli umili, con gli indigeni e gli afroamericani, che non sempre hanno trovato spazi e appoggio per esprimere la ricchezza della loro cultura e la saggezza della loro identità" (Benedetto XVI, Discorso inaugurale. Aparecida. 13.05.2007).

Gli indigeni e i campesinos rappresentano un’alta percentuale della popolazione in America Latina. Il rapido processo di urbanizzazione del continente e l’imposizione della cultura post-moderna hanno isolato questi popoli dal contesto sociale e dallo sviluppo al quale altri hanno potuto accedere. Hanno in tal modo subito una vasta emarginazione e la mancanza di protezione, perdendo ingiustamente, tante volte, la proprietà delle loro terre. Gli sforzi della comunità ecclesiale in difesa e in aiuto di queste popolazioni sono stati largamente sostenuti dagli ultimi Pontefici, da Paolo VI al Servo di Dio Giovanni Paolo II, a Benedetto XVI. Un segno di tale preoccupazione è la Fondazione Pontificia "Populorum Progressio".

Istituita nel 1992, la Fondazione desidera essere un segno e un gesto della carità del Santo Padre verso le popolazioni abbandonate e più bisognose di protezione, quali i campesinos, gli indigeni e gli afroamericani di America Latina e Caraibi. Ha sede presso il Pontificio Consiglio Cor Unum. Suo Rappresentante legale è l’Em.mo Cardinale Paul Josef Cordes. Dispone di un Consiglio di Amministrazione, che annovera tra le proprie competenze, oltre al controllo del rispetto degli Statuti, anche lo studio e l’approvazione dei progetti presentati. E’ formato da sette membri, sei dei quali Vescovi di diversi Paesi latinoamericani e uno in rappresentanza del Pontificio Consiglio Cor Unum. All’inizio della riunione sono state presentate le differenti situazioni sociopolitiche delle nazioni rappresentate, nel contesto pastorale di tutto il continente.

Hanno presso parte alla riunione di quest’anno a Guadalajara S.Em. il Sig. Cardinale Juan Sandoval Íñiguez, Arcivescovo di Guadalajara (Messico), S.E. Mons. Fabio Betancur Tirado, Presidente del Consiglio e Arcivescovo di Manizales (Colombia), S.E. Mons. Alberto Taveira Corrêa, Vice-Presidente del Consiglio e Arcivescovo di Palmas (Brasile), S.E. Mons. Edmundo Luis Abastoflor Montero, Arcivescovo di La Paz (Bolivia), S.E. Mons. Antonio Arregui Yarza, Arcivescovo di Guayaquil (Ecuador), S.E. Mons. José Luis Astigarraga Lizarralde, Vescovo del Vicariato Apostolico di Yurimaguas (Perù), Mons. Segundo Tejado Muñoz, Officiale del Pontificio Consiglio Cor Unum e il dott. Juan Vicente Isaza Ocampo, Segretario del Consiglio, che opera a Bogotá, e il Dr. Aldo Ivaldi, Consultore della Fondazione. E’ stato invitato alla riunione il rappresentante della "Colletta a favore dell’America Latina" della Conferenza episcopale degli Stati Uniti, Mons. Carlos Quintana Puente.

Nella circostanza sono stati rinnovati i responsabili del Consiglio (Presidente e Vice-Presidente), secondo gli Statuti della Fondazione. Sono stati eletti (per un periodo di tre anni) come Presidente, S. Em. il Sig. Cardinale Juan Sandoval Íñiguez, e come Vice-Presidente, S.E. Mons. Edmundo Luis Abastoflor Montero, Arcivescovo di La Paz (Bolivia).

In totale sono stati presentati 230 progetti, per un valore di US $ 2.687.000 circa. Al termine di un attento vaglio i membri del Consiglio hanno approvato un insieme di 200 progetti, per un valore di US $ 2.108.300. A presentare il maggior numero di iniziative sono stati il Brasile (39), la Colombia (35), il Perù (27) e l’Ecuador (18). Della somma distribuita, una parte rilevante è frutto della generosità della Chiesa italiana e della sua Conferenza Episcopale. La Fondazione sta riflettendo sulla possibilità di coinvolgere benefattori provenienti dal continente americano, al fine di poter aumentare e diversificare le fonti di introiti. Dal 13 febbraio 1992, giorno in cui il Santo Padre Giovanni Paolo II ha istituito la Fondazione, fino all’anno in corso, è stato possibile donare più di 24 milioni di dollari USA, distribuiti in oltre 2.200 progetti.

I progetti che vengono presentati alla Fondazione, preparati dalle diverse comunità ecclesiali e dai gruppi pastorali delle Diocesi, sono approvati dai Vescovi delle Diocesi medesime e da ultimo esaminati dal Consiglio di Amministrazione. Sono orientati allo sviluppo integrale delle popolazioni e si riferiscono ai seguenti settori: il 29,90% alla produzione agro-pastorale e microimprenditoriale; il 33,20% a progetti di infrastruttura comunitaria: acqua potabile, recinzioni, latrine e ambienti comunitari; il 19,46% alla costruzione di scuole, alloggi o dispensari; il 12,30% all’educazione: formazione professionale, comunicazione, attrezzature, pubblicazioni; infine, il 5,14 % è costituito da progetti destinati alla sanità: strumentazione sanitaria e formazione del personale.

Al termine dell’intenso lavoro di ogni giornata, è stata celebrata la Santa Eucaristia nelle diverse parrocchie dell’Arcidiocesi di Guadalajara e nel Santuario di Zapopán, avendo modo di illustrare, in ognuno di questi luoghi, la natura e finalità della Fondazione. Si sono inoltre potute incontrare per uno scambio di vedute le autorità municipali e regionali della città di Guadalajara e dello Stato di Jalisco.

Durante la V Conferenza Generale dell’Episcopato di America Latina e Caraibi ad Aparecida (Brasile), il Papa Benedetto XVI ha affrontato la questione indigena e le condizioni dei popoli nativi, sottolineando l’importanza di una sana visione della problematica indigena. Parlando dell’evangelizzazione del Continente americano, il Papa ha affermato:

"Ma, che cosa ha significato l'accettazione della fede cristiana per i Paesi dell'America Latina e dei Caraibi? Per essi ha significato conoscere ed accogliere Cristo, il Dio sconosciuto che i loro antenati, senza saperlo, cercavano nelle loro ricche tradizioni religiose. Cristo era il Salvatore a cui anelavano silenziosamente. Ha significato anche avere ricevuto, con le acque del Battesimo, la vita divina che li ha resi figli di Dio per adozione; avere ricevuto, inoltre, lo Spirito Santo che è venuto a fecondare le loro culture, purificandole e sviluppando i numerosi germi e semi che il Verbo incarnato aveva messo in esse, orientandole così verso le strade del Vangelo. In effetti, l'annuncio di Gesù e del suo Vangelo non comportò, in nessun momento, un'alienazione delle culture precolombiane, né fu un'imposizione di una cultura straniera. Le autentiche culture non sono chiuse in se stesse né pietrificate in un determinato momento della storia, ma rimangono aperte, anzi, cercano l'incontro con altre culture, sperano di raggiungere l'universalità nell'incontro e nel dialogo con altre forme di vita e con gli elementi che possono portare ad una nuova sintesi nella quale si rispetti sempre la diversità delle espressioni e della loro realizzazione culturale concreta". (Benedetto XVI. Discorso inaugurale. Aparecida. 13.05.2007).

Queste parole orientano il lavoro della Fondazione Populorum Progressio, nel suo compito di evangelizzazione e di aiuto a questi nostri fratelli, vittime dell’emarginazione delle nostre società.

[01181-01.01]

[B0498-XX.01]