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CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE DELLE INIZIATIVE IN OCCASIONE DEL 50° ANNIVERSARIO DELLA MORTE DEL SERVO DI DIO PAPA PIO XII, 17.06.2008


CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE DELLE INIZIATIVE IN OCCASIONE DEL 50° ANNIVERSARIO DELLA MORTE DEL SERVO DI DIO PAPA PIO XII

INTERVENTO DI MONS. WALTER BRANDMÜLLER

INTERVENTO DI S.E. MONS. RINO FISICHELLA

INTERVENTO DI P. GIANFRANCO GHIRLANDA, S.J.

INTERVENTO DEL DOTT. GIOVANNI MORELLO

Alle ore 11.30 di questa mattina, nell’Aula Giovanni Paolo II della Sala Stampa della Santa Sede, ha luogo la Conferenza Stampa di presentazione di due iniziative in occasione del 50° anniversario della morte del Servo di Dio Papa Pio XII: 1. Un Convegno sul Magistero di Papa Pio XII (Pontificie Università Gregoriana e Lateranense, 6-8 novembre 2008); 2. La mostra fotografica "Pio XII: l’uomo e il pontificato" (Vaticano, Braccio di Carlo Magno, 21 ottobre 2008-6 gennaio 2009).

Intervengono: S.E. Mons. Rino Fisichella, Rettore Magnifico della Pontificia Università Lateranense; il Rev.mo P. Gianfranco Ghirlanda, S.J., Rettore Magnifico della Pontificia Università Gregoriana; il Rev.mo Mons. Walter Brandmüller, Presidente del Pontificio Comitato delle Scienze Storiche; il Prof. Giovanni Maria Vian, Direttore de L’Osservatore Romano; il Dott. Giovanni Morello, Presidente della Fondazione per i Beni e le Attività Artistiche della Chiesa.

Pubblichiamo di seguito gli interventi del Rev.mo Mons. Walter Brandmüller, di S.E. Mons. Rino Fisichella, del Rev.mo P. Gianfranco Ghirlanda e del Dott. Giovanni Morello:

INTERVENTO DI MONS. WALTER BRANDMÜLLER

In vista dell’imminente cinquantesimo anniversario della morte di Papa Pio XII – avvenuta il 9 ottobre 1958 – il Pontificio Comitato di Scienze Storiche è stato incaricato di progettare ed organizzare le manifestazioni commemorative di questo anniversario.

Visto che la storiografia descrive ed interpreta i papi e i pontificati spesso in chiave piuttosto politica è nostra intenzione mettere in evidenza la vera dimensione del ministero petrino che per sua natura non può essere altra che quella del Sommo Pastore, cioè l’annuncio della verità del Vangelo di Cristo e la guida spirituale della Chiesa.

Il successore di Pietro è anzitutto una figura religiosa, spirituale. Ciò corrisponde altamente all’autocomprensione di Pio XII, che già dai contemporanei veniva chiamato Pastor Angelicus.

Infatti il pontificato pacelliano si caratterizza per l’esercizio del magistero ecclesiastico, che si distinse sia per l’ampiezza e l’attualità tematica, che per la profondità del pensiero teologico.

Siamo, quindi, gratissimi ai Magnifici Rettori delle Università Pontificie Gregoriana e Lateranense – il Rev. P. Gianfranco Ghirlanda e S.E. Mons. Fisichella – per aver accolto l’invito ad organizzare un convegno dedicato al magistero di Pio XII.

Un altro evento commemorativo sarà la mostra fotografica "Pio XII: l’uomo e il pontificato" finalizzata ad illustrare l’iter biografico di un grande, eccezionale pontefice che è stato ammirato già dai suoi contemporanei. Si è cercato di ricostruire il percorso compiuto da Eugenio Pacelli, dalla giovinezza alla morte – attraverso le immagini (in molti casi inedite), ma anche documenti, oggetti personali, doni, e vesti –, quindi la sua formazione negli atenei pontifici romani; l’apprendistato alla segreteria di Stato per la carriera diplomatica; la Sua missione in Germania (prima a Monaco di Baviera e poi a Berlino); il ritorno in Vaticano come Segretario di Stato e, infine, l’elezione al Soglio Pontificio.

Sugli aspetti tecnici e più specifici si soffermerà il Dott. Morello, che ha curato la realizzazione della mostra, ma non vorrei dimenticare tutti coloro i quali stanno offrendo il loro aiuto alla realizzazione di questa impresa come membri della Commissione Preparatoria e del Comitato Scientifico: innanzitutto S.E. Mons. Sergio Pagano (Prefetto dell’Archivio Segreto Vaticano), Mons. Cesare Pasini (Prefetto della Biblioteca Apostolica Vaticana), P. Marcel Chappin (Vice-Prefetto dell’Archivio Segreto Vaticano), il Prof. Antonio Paolucci (Direttore dei Musei Vaticani), il Prof. Giovanni Maria Vian (Direttore dell’Osservatore Romano), nonché il Segretario del Pontificio Comitato di Scienze Storiche, Don Cosimo Semeraro. Inoltre gli altri studiosi di università italiane ed estere, officiali della Curia Romana e giornalisti: Giancarlo Alteri, Thomas Brechenmacher, Philippe Chenaux, Anna Foa, Karl J. Hummel, Philippe Levillain, Matteo L. Napolitano, Pietro Pastorelli, Andrea Riccardi, Andrea Tornielli e Massimiliano Valente. A tutti quanti un cordiale ringraziamento per la loro preziosa collaborazione.

È nostra speranza che la solenne commemorazione di un così grande papa possa offrire lo spunto per ulteriori ricerche approfondite, scevre da pregiudizi, sul suo operato, basate soprattutto sulla documentazione conservata negli Archivi Vaticani. Va rilevato, infatti che del grande numero di opere sinora apparse su Pacelli, la gran parte è stata dedicata al suo pontificato, quando – mi piace sottolineare – solo in minima parte sono consultabili le carte vaticane relative a questo periodo (come ad esempio il fondo "Ufficio Informazioni Vaticano per i Prigionieri di Guerra" e la documentazione edita nei volumi degli "Actes et Documents du Saint Siège relatifs à la Seconde Guerre Mondiale"), mentre sulla sua attività precedente, di nunzio apostolico e di segretario di Stato, di cui sono consultabili i relativi fondi archivistici, non risulta ancora una adeguata investigazione. A questo proposito vorrei però citare tra le eccezioni, le due recenti biografie dedicate ad Eugenio Pacelli, la prima dello storico Philippe Chenaux e la seconda del giornalista Andrea Tornielli che, da questo punto di vista, offrono una ottima base di partenza per lo studio di questo personaggio che può essere, a pieno titolo, annoverato tra i più grandi della storia della Chiesa dell’epoca contemporanea.

Ora S.E. Mons. Fisichella e P. Ghirlanda saranno a presentare il programma del congresso mentre il Dott. Morello parlerà della mostra.

[00948-01.01][Testo originale: Italiano]

INTERVENTO DI S.E. MONS. RINO FISICHELLA

Chi entra all'Università del Laterano si incontra con una serie di lapidi commemorative che riportano alla mente pezzi di storia. Dopo quella dedicata a Pio XI, considerato il "Parens alter" per avere voluto la nuova sede nell'area di san Giovanni in Laterano, un'altra iscrizione dice così: "Perennis esto memoriae et recordationis in hac studiorum universitate ad S. Apollinaris tunc sedem habente Pium XII Pontificem Maximum Facultatem theologicam et iuridicam alumnum celebrasse doctorales laureas summa cum laude adeptum deinde iuris disciplinas docuisse".

L'espressione intende ricordare un fatto storico. Eugenio Pacelli venne accolto nell'autunno del 1894 al Collegio Capranica e fu iscritto a Filosofia presso l'Università Gregoriana. L'anno successivo conseguì il bacellierato, ma l'impegno nello studio e il vitto del Capranica non erano di aiuto alla gracile salute di Eugenio. Iniziò così a frequentare i corsi di teologia all'Apollinare, antica sede del Laterano, rimanendo legato come chierico esterno al Collegio. Nell'autunno del 1899 si iscrisse di nuovo all'Apollinare per la laurea in Utroque Iure –che conseguirà nel 1902- scrivendo la tesi dottorale su un tema che gli permetterà di avere dimestichezza nel suo lavoro successivo, I concordati tra la Santa Sede e i Governi nazionali. Lo stesso anno, Mons. Gasparri intuendo le grandi qualità del giovane Pacelli lo volle Docente di Diritto Canonico; dopo poco tempo, comunque, lasciò l'insegnamento per dedicarsi pienamente al lavoro diplomatico nella Segreteria di Stato.

Questi brevi cenni fanno comprendere perché l'Università Gregoriana e Lateranense abbiano aderito subito alla richiesta di organizzare un Convegno per celebrare il cinquantesimo anniversario della morte di Pio XII. La figura del Servo di Dio, comunque, si impone con la sua peculiare statura anzitutto spirituale, poi intellettuale e da ultimo diplomatica sulla quale tutti convergono. Certamente una personalità come questa, per il ruolo che svolse nel complesso e drammatico periodo che segna soprattutto il suo quasi ventennale pontificato (1939-1958) rende difficile non solo l'esatta interpretazione storica dei suoi atti, ma impone che si consideri una valutazione globale che prenda in considerazione tutti gli aspetti, da quello storico a quello ecclesiale, dal dottrinale allo spirituale. È un fatto incontrovertibile: nella vita di Pio XII vengono a confluire diverse situazioni storiche di carattere rilevante. Si pensi alle due guerre mondiali, al genocidio degli Ebrei, all'occupazione comunista di diverse nazioni cristiane, alla "guerra fredda", alle nuove conquiste delle scienze, alle innovazioni di alcune scuole teologiche… l'elenco sarebbe lungo. Molti aspetti sono già stati studiati e la letteratura è sotto gli occhi di tutti. Ciò che resta per molti versi ancora sconosciuto è l'influsso che Pio XII ha svolto sul Concilio Vaticano II. Il suo insegnamento profondo e lungimirante è verificabile nella sequenza delle 43 encicliche che segnarono il suo pontificato e i numerosissimi discorsi con i quali affrontò i temi più controversi all'epoca. In questo magistero sono facilmente riscontrabili alcuni tratti peculiari che si possono sintetizzare in tre punti: anzitutto, la promozione della dottrina. Memorabile rimane la definizione del dogma dell'Assunzione (Munificentissimus Deus, 1 novembre 1950), con la quale il Papa affermava, dopo lunghi studi e consultazioni, la gloria della Madre di Dio accanto a Cristo suo Figlio. La Mystici Corporis (29 giugno1943), dalla prospettiva teologica dell'epoca, si presenta come un documento innovativo, soprattutto se confrontato con l'ecclesiologia del tempo che viveva ancora nelle secche della Manualistica. Non si può dimenticare, infine, l’Enciclica per la promozione degli studi biblici e per il recupero e lo slancio della sacra Scrittura Divino Afflante Spiritu (30 settembre 1943). In secondo luogo, la difesa della dottrina e la rilevanza degli errori. La Mediator Dei (20 novembre 1947), presentando il valore della liturgia e il mistero eucaristico con il valore sacrificale della s. Messa, puntualizza nello stesso tempo il significato del sacerdozio dei fedeli che non può intaccare quello ministeriale. L'Humani generis (22 agosto 1950), da parte sua, affrontava tra l'altro il grave problema del relativismo teologico che, alla luce di numerosi fatti postconciliari, appare ancora più lungimirante di quanto non apparisse al momento. Si deve aggiungere, da ultimo, che Pio XII non mancò mai di far sentire in maniera chiara ed esplicita la sua voce in diverse circostanze, quando le esigenze lo richiedevano e quando vi era una esatta informazione sui fatti e si vedeva la loro conseguenza.

Sulla base di queste considerazioni si è sviluppato il Programma che vede la felice collaborazione tra le due prestigiose Università con l'intento di ripercorrere diversi temi fondamentali dell'insegnamento del Vaticano II per verificare in essi l'influsso e l'eredità lasciata da Papa Pacelli. Siamo certi che la competenza dei Relatori e lo studio diretto delle fonti permetterà di giungere a risultati che mostreranno, ancora una volta, come il progresso della dottrina nella Chiesa non avviene con discontinuità, ma sempre nel solco di una rinnovata continuità che permette di verificare il lento, paziente e fondamentale impegno di trasmissione della fede di sempre.

[00951-01.01] [Testo originale: Italiano]

INTERVENTO DI P. GIANFRANCO GHIRLANDA, S.J.

Quando come Rettore della Pontificia Università Gregoriana ho ricevuto la richiesta della Segreteria di Stato che la Gregoriana organizzasse, insieme alla Pontificia Università Lateranense, un Congresso sul magistero del Servo di Dio Pio XII, in occasione del 50° anniversario della sua morte, presentai la richiesta al Consiglio Direttivo dell’Università, composto da tutti i Decani delle Facoltà e i Presidi degli Istituti, la quale fu ricevuta con entusiasmo. Infatti veniva pienamente condivisa la finalità del Congresso, espressa nella lettera della Segreteria di Stato: condurre un’approfondita riflessione sul ricco insegnamento magisteriale del grande Pontefice, che ha abbracciato tanti campi di ordine religioso, sociale e pastorale, onde metterne in luce l’importanza e l’attualità.

La cosa fu accolta favorevolmente, anche perché era l’occasione di una collaborazione tra le due Università. Pio XII, infatti, fu alunno dell’Università Gregoriana e del Pontifico Ateneo del Seminario Romano dell’Apollinare, di cui è erede l’Università Lateranense.

Inoltre, per quello che riguarda l’Università Gregoriana, Pio XII , durante il suo pontificato, mantenne un rapporto strettissimo con molti dei Professori, da lui personalmente consultati, come, per es. P. Tromp (ecclesiologia), P. Hürt (morale), P .Gundlach (scienze sociali), P. Kirschbaum, P. Ferrua, P. Blet , P. Sneider, P. Leibner (storia), P. Hentrich (mariologia).

Fin dal primo incontro avutosi tra me, S.E. Mons. Fisichella e Mons. Brandmüller è apparso chiaro che l’idea sottostante al Congresso dovesse essere quella dell’influsso del magistero di Pio XII sul Vaticano II e quindi della sua attualità.

La Commissione mista, formata dai Decani e da alcuni professori delle Facoltà di Teologia delle due Università, propose due modelli di articolazione del Congresso: seguire la cronologia di documenti più importanti di Pio XII, sia encicliche che messaggi, oppure seguire due tematiche, una della Chiesa ad intra e l’altra della Chiesa ad extra. Un’ulteriore riflessione, condotta col contributo dei due Rettori, portò ad un terzo modello che includeva elementi di primi due: concentrarsi sui più importanti documenti del Vaticano II e mettere in evidenza con una riflessione critica, l’importanza dell’influsso su di essi del Magistero di Pio XII. Quindi l’approccio fondamentale del Congresso sarà lo studio delle connessioni tra i tanti ricchi insegnamenti di Pio XII e le tematiche affrontate dal Vaticano II, in modo da mettere in luce la continuità del magistero conciliare con quello di Pio XII, ma anche gli sviluppi.

Il Congresso, che avrà come relatori professori dell’una e dell’altra Università, si svilupperà in due giornate: la prima all’Università Gregoriana e la seconda all’Università Lateranense. Il mattino del primo giorno sarà dedicato a quattro conferenze introduttive sulla visione generale di Pio XII e il contesto culturale e storico in cui il grande Pontefice ha elaborato il suo magistero, in modo da mettere in luce in che modo può essere considerato un precursore del Vaticano II.

Il pomeriggio di questa prima giornata, invece, sarà dedicato a temi particolari: lo sviluppo degli studi biblici, l’evangelizzazione, la libertà religiosa e i rapporti Chiesa-Stato, i mezzi di comunicazione sociale.

Il mattino del secondo giorno affronterà l’insegnamento di Pio XII nei campi dell’ecclesiologia, della liturgia e del ruolo del laicato. Il pomeriggio, invece, tratterà della visione di Pio XII circa la relazione Chiesa-mondo, la mariologia, i temi riguardanti la medicina e la morale e, infine, questioni di diritto canonico.

Tutti vedono l’importanza delle tematiche toccate e la loro attualità. L’obiettivo che si spera raggiungere con il Congresso è quello di studiare in profondità, con il contributo di specialisti nelle varie aree che verranno trattate, la ricchezza, l’attualità e l’utilità del Magistero di Pio XII, ed in modo particolare stabilire in quale grado esso può essere considerato come fondamentale, nella suo influsso, per il Vaticano II. Per questo il metodo del Congresso sarà dialogico: stabilire una "conversazione" tra i testi del grande Pontefice e i testi del Vaticano II, aperto appena quattro anni dopo la sua morte.

Dai Relatori del Congresso appare subito l’alto livello del Congresso. Presenterò il profilo dei Relatori che sono professori dell’Università Gregoriana o che comunque con essa hanno avuto un qualche legame. Mi asterrò dal menzionare i loro scritti.

Il tema introduttivo sul mondo culturale di Pio XII è affidato a S.E. Mons. Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio per la Cultura e delle Pontificie Commissioni per i Beni Culturale della Chiesa e di Archeologia Sacra dal 3 settembre 2007. Mons. Ravasi ha conseguito il dottorato in Scienze Bibliche presso il Pontificio Istituto Biblico, consociato all’Università Gregoriana, ed è stato docente di Esegesi Biblica alla Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale, membro della Pontificia Commissione Biblica e fino al settembre 2007 è stato Prefetto della Biblioteca Ambrosiana, la grande biblioteca lombarda fondata dal cardinale Federico Borromeo. Mons. Ravasi è noto non solo per la sua conoscenza della Sacra Scrittura, ma anche per la sua acuta lettura della realtà in cui viviamo.

A P. Ugo Vanni, della Compagnia di Gesù, è affidato il compito di approfondire il rapporto tra il Magistero di Pio XII sul modo di promuovere gli studi biblici e il Decreto conciliare Dei Verbum. P. Vanni ha conseguito la licenza in Filosofia e Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana, la laurea in lettere classiche presso l’Università "La Sapienza" di Roma e il dottorato in Scienze Bibliche al Pontificio Istituto Biblico. Ha insegnato Esegesi del Nuovo testamento alla Pontificia Università Gregoriana e al Pontificio Istituto Biblico, specialista di fama internazionale in S.Paolo e nell’Apocalisse. È membro della Pontificia Commissione Biblica.

La trattazione del Magistero di Pio XII riguardante la società in relazione alla Cost. Gaudium et spes è affidata al P. Joseph Marie Joblin, della Compagnia di Gesù. Ha conseguito la Licenza in Giurisprudenza a La Sorbona di Parigi, il Dottorato in Scienze Economiche e Commerciali alla stessa Sorbona e la Licenza in Teologia all’Università Cattolica di Lione. Professore emerito della Facoltà di Scienze Sociali della Pontificia Università Gregoriana, è specialista nella dottrina sociale della Chiesa, ed è Consultore del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari.

Il P. William Henn dell’Ordine Francescano dei Cappuccini tratterà dell’influsso del magistero ecclesiologico di Pio XII (Enc. Mystici Corporis Christi, 29 giu. 1943) su quello del Vaticano II, in modo particolare sulla Cost. Dommatica Lumen Gentium. P. Henn, dopo aver conseguito il Master of Arts in Pennsylvania, ha ottenuto la Licenza e il Dottorato in Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana di cui è ora Professore Ordinario di ecclesiologia. È consultore del Pontificio Consiglio per l’Unità dei cristiani.

P. Cesare Giraudo, della Compagnia di Gesù si occuperà del magistero di Pio XII riguardante la Sacra Liturgia (Enc. Mediator Dei, 20 nov. 1947) in relazione alla Cost. Sacrosanctum Concilium. Concluso un dottorato in teologia dommatica alla Pontificia Università Gregoriana ha insegnato liturgia e teologia dogmatica alla Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia meridionale di Napoli ed è attualmente Professore Ordinario di Liturgia e Teologia Dogmatica del Pontificio Istituto Orientale e Professore invitato nella Facoltà di Teologia della Pontificia Università Gregoriana. È Socio corrispondente della Pontificia Accademica di Teologia. Ha partecipato come perito alla XI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi del 2005 sull’Eucaristia.

A Michael Paul Gallagher, della Compagnia di Gesù, il compito di approfondire il magistero di Pio XII sul rapporto tra la Chiesa e il mondo a confronto con la Cost. Gaudium et spes. P.Gallagher ha conseguito il master in Lettere a Dublino e ad Oxford e il Dottorato in teologia alla Queen’s University. Attualmente è Decano della Facoltà di Teologia della Pontificia Università Gregoriana, in cui è anche professore Ordinario di teologia Fondamentale.

S.E. Mons. Francesco Coccopalmerio, Presidente del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi, tratterà degli interventi magisteriali di Pio XII sul diritto in generale e sul diritto canonico. Ha prima conseguito la Licenza in Teologia nella Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale, quindi il Dottorato in Diritto Canonico alla Pontificia Università Gregoriana ed il Diploma in Teologia Morale all'Alphonsianum. Ha anche conseguito il Dottorato in Giurisprudenza presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.

È stato professore di Diritto Canonico nella Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale ed è attualmente Professore invitato nella Facoltà di Diritto Canonico alla Pontificia Università Gregoriana.

Nominato Vescovo ausiliare di Milano ha ricoperto in detta Archidiocesi l’ufficio di Vicario episcopale per la Cultura e per i Centri Culturali Cattolici; di Presidente della Commissione diocesana per l'Ecumenismo e il Dialogo; di Vicario episcopale delegato per la Disciplina dei Sacramenti, per i Beni Culturali ecclesiastici, per l’Archivio storico; per il Tribunale ecclesiastico regionale; per i Consigli Presbiterale e Pastorale diocesani.

Inoltre, in seno alla Conferenza Episcopale Italiana, è Presidente della Commissione episcopale per i problemi giuridici.

È membro del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica e del Pontificio Consiglio per la promozione dell’Unità dei cristiani.

Come dicevo, dall’importanza delle tematiche e dalla qualificazione dei relatori emerge tutta l’importanza di questo Congresso che vuole celebrare il 50° della scomparsa di un Pontefice che ha tanto influito con il suo magistero nella vita della Chiesa. Il magistero è qualcosa di vivo proprio perché sin rende presente ma anche si sviluppa nel magistero successivo. La novità nella Chiesa è sempre nella continuità.

[00950-01.01][Testo originale: Italiano]

INTERVENTO DEL DOTT. GIOVANNI MORELLO

La mostra "Pio XII: l’uomo, il pontificato", si terrà nel Braccio di Carlo Magno, in Vaticano, dal 21 ottobre 2008 al 6 gennaio 2009, per celebrare il 50° anniversario della morte del pontefice.

L’esposizione presenterà, in maniera cronologica, i passi salienti della vita di Eugenio Pacelli, seguendone i suoi studi giovanili, la sua attività di giovane minutante presso la Congregazione degli Affari Ecclesiastici Straordinari, la sua consacrazione episcopale, l’elevazione alla porpora cardinalizia e quindi al Soglio di Pietro. Attraverso foto d’epoca, in gran parte fornite dal Servizio fotografico de L’Osservatore Romano, documenti e cimeli personali, concessi sia dalla Famiglia dei Principi Pacelli che dalla Famiglia Spirituale Opera, potremo seguire la vita e l’opera del grande pontefice.

Lo schema dell’esposizione parte dal momento della sua nascita, avvenuta il 2 marzo 1876, nel palazzo di via degli Orsini 34, nel popolare quartiere romano di Parione, per percorrere le tappe della sua attività giovanile e scolastica, fino alla ordinazione sacerdotale, avvenuta il 2 aprile 1899.

La mostra segue quindi l’attività del giovane sacerdote, entrato ben presto al servizio della Santa Sede, fino alla sua consacrazione episcopale, avvenuta per mano di Benedetto XV, nella Cappella Sistina, il 13 maggio 1917, e quindi la sua attività di Nunzio, prima in Baviera, dal 1917 al 1924 , e poi dal 1925 al 1929 a Berlino, in un periodo cruciale per la storia tedesca.

La chiamata nel Collegio cardinalizio da parte di Pio XI, il 16 dicembre 1929, e la successiva nomina a Segretario di Stato fanno del giovane porporato il principale collaboratore di papa Pio XI, come testimoniato dalle correzioni e annotazioni di Pacelli nella preparazione dei documenti più importanti, tra questi anche la famosa enciclica "Mit brennender Sorge". Durante questo periodo il cardinale Pacelli compì anche numerosi viaggi all’estero: fu il primo Segretario di Stato, dopo diversi secoli, a recarsi come Legato del Papa, in diversi Paesi. Nel 1934 fu in Argentina, in occasione del XXXII Congresso eucaristico internazionale, facendo soste a Rio de Janeiro e a Montevideo; nel 1936 compì un lunga visita "privata" negli Stati Uniti, dove venne ricevuto anche dal Presidente Roosevelt; e per due volte in Francia, nel 1935 a Lourdes, e nel 1937, a Lisieux per la consacrazione della nuova cattedrale; infine nel 1938 a Budapest per il Congresso Eucaristico internazionale. Viaggi tutti documentati nella mostra, anche con materiale direttamente inviato dalle Nazioni interessate.

Infine l’esposizione segue i fatti e le vicende del pontificato di Pio XII, con particolare riferimento alle vicende degli anni bellici e dell’azione umanitaria svolta dalla Santa Sede a favore di singole persone e intere popolazioni, come quella romana.

L’esposizione oltre al suo carattere storico e documentario, di indubbio interesse, presenta anche un sorprendente aspetto artistico. Non tutti, infatti, sono a conoscenza che il primo nucleo della Raccolta di Arte contemporanea presso i Musei Vaticani, ampliata poi durante il pontificato di Paolo VI, risale appunto all’iniziativa di Pio XII. Per gentile concessione dei Musei Vaticani, vengono quindi esposte dieci opere di questo nucleo originario, comprendente dipinti di Carrà, De Chirico, De Pisis, Morandi, Rouault, Sironi, Utrillo, ed altri, insieme ad alcuni dei bozzetti presentati al concorso per la Porta Santa di San Pietro, in occasione dell’Anno Santo 1950. L’aspetto artistico della mostra è accresciuto anche dalla presenza di preziosi "Doni", offerti a Pio XII durante il suo pontificato, già conservati nella Biblioteca Apostolica Vaticana ed ora nei Musei Vaticani. Tra questi i visitatori potranno ammirare la "Pace" offerta dal Presidente della Repubblica Luigi Einaudi o il prezioso servizio da scrittoio, opera di Giovanni Valadier, offerto dall’Amministrazione capitolina nel 1956, o ancora il piccolo orologio da tavolo, donato al pontefice dal primo Rappresentante personale del Presidente degli Stati Uniti, al momento della sua partenza. Preziose opere che si aggiungono ai paramenti e agli oggetti utilizzati da Pio XII, ed oggi conservati nel Tesoro Liturgico Pontificio.

Una mostra che, pur nel suo intento documentario, non vuole abbandonare il tracciato storiografico e scientifico che un pontificato così complesso richiede, e per cui hanno prestato la loro opera importanti studiosi.

[00949-01.01] [Testo originale: Italiano]

[B0407-XX.01]