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L’UDIENZA GENERALE, 02.01.2008


L’UDIENZA GENERALE

CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA

SINTESI DELLA CATECHESI NELLE DIVERSE LINGUE

SALUTI PARTICOLARI NELLE DIVERSE LINGUE

L’Udienza Generale di questa mattina si è svolta alle ore 10.30 nell’Aula Paolo VI dove il Santo Padre ha incontrato gruppi di pellegrini e fedeli giunti dall’Italia e da ogni parte del mondo.
Nel discorso in lingua italiana, il Papa si è soffermato sulla Divina Maternità di Maria. Dopo aver riassunto la Sua catechesi in diverse lingue, il Santo Padre Benedetto XVI ha rivolto particolari espressioni di saluto ai gruppi di fedeli presenti.
L’Udienza Generale si è conclusa con il canto del Pater Noster e la Benedizione Apostolica impartita insieme ai Vescovi presenti.

CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA

Cari fratelli e sorelle!

Un’antichissima formula di benedizione, riportata nel Libro dei Numeri, recita: "Ti benedica il Signore e ti protegga. Il Signore faccia brillare il suo volto su di te e ti sia propizio. Il Signore rivolga su di te il suo volto e ti conceda pace" (Nm 6,24–26). Con queste parole che la liturgia ci ha fatto riascoltare ieri, primo giorno dell’anno, vorrei formulare cordiali auguri a voi, qui presenti, e a quanti in queste feste natalizie mi hanno fatto pervenire attestati di affettuosa vicinanza spirituale.

Ieri abbiamo celebrato la solenne festa di Maria, Madre di Dio. "Madre di Dio", Theotokos, è il titolo attribuito ufficialmente a Maria nel V secolo, esattamente nel Concilio di Efeso del 431, ma affermatosi nella devozione del popolo cristiano già a partire dal III secolo, nel contesto delle accese discussioni di quel periodo sulla persona di Cristo. Si sottolineava, con quel titolo, che Cristo è Dio ed è realmente nato come uomo da Maria: veniva così preservata la sua unità di vero Dio e di vero uomo. In verità, quantunque il dibattito sembrasse vertere su Maria, esso riguardava essenzialmente il Figlio. Volendo salvaguardare la piena umanità di Gesù, alcuni Padri suggerivano un termine più attenuato: invece del titolo di Theotokos, proponevano quello di Christotokos, "Madre di Cristo"; giustamente però ciò venne visto come una minaccia alla dottrina della piena unità della divinità con l’umanità di Cristo. Perciò, dopo ampia discussione, nel Concilio di Efeso del 431, come ho detto, venne solennemente confermata, da una parte, l’unità delle due nature, quella divina e quella umana, nella persona del Figlio di Dio (cfr DS, n. 250) e, dall’altra, la legittimità dell’attribuzione alla Vergine del titolo di Theotokos, Madre di Dio (ibid., n. 251).

Dopo questo Concilio si registrò una vera esplosione di devozione mariana e furono costruite numerose chiese dedicate alla Madre di Dio. Tra queste primeggia la Basilica di Santa Maria Maggiore, qui a Roma. La dottrina concernente Maria, Madre di Dio, trovò inoltre nuova conferma nel Concilio di Calcedonia (451) in cui Cristo fu dichiarato "vero Dio e vero uomo (…) nato per noi e per la nostra salvezza da Maria, Vergine e Madre di Dio, nella sua umanità" (DS, n. 301). Com’è noto, il Concilio Vaticano II ha raccolto in un capitolo della Costituzione dogmatica sulla Chiesa Lumen gentium, l’ottavo, la dottrina su Maria, ribadendone la divina maternità. Il capitolo s’intitola: "La Beata Maria Vergine, Madre di Dio, nel mistero di Cristo e della Chiesa".

La qualifica di Madre di Dio, così profondamente legata alle festività natalizie, è pertanto l'appellativo fondamentale con cui la Comunità dei credenti onora, potremmo dire, da sempre la Vergine Santa. Essa esprime bene la missione di Maria nella storia della salvezza. Tutti gli altri titoli attribuiti alla Madonna trovano il loro fondamento nella sua vocazione ad essere la Madre del Redentore, la creatura umana eletta da Dio per realizzare il piano della salvezza, incentrato sul grande mistero dell'incarnazione del Verbo divino. In questi giorni di festa ci siamo soffermati a contemplare nel presepe la rappresentazione della Natività. Al centro di questa scena troviamo la Vergine Madre che offre Gesù Bambino alla contemplazione di quanti si recano ad adorare il Salvatore: i pastori, la gente povera di Betlemme, i Magi venuti dall’Oriente. Più tardi, nella festa della "Presentazione del Signore", che celebreremo il 2 febbraio, saranno il vecchio Simeone e la profetessa Anna a ricevere dalle mani della Madre il piccolo Bambino e ad adorarlo. La devozione del popolo cristiano ha sempre considerato la nascita di Gesù e la divina maternità di Maria come due aspetti dello stesso mistero dell'incarnazione del Verbo divino e perciò non ha mai considerato la Natività come una cosa del passato. Noi siamo "contemporanei" dei pastori, dei magi, di Simeone e di Anna, e mentre andiamo con loro siamo pieni di gioia, perchè Dio ha voluto essere il Dio con noi ed ha una madre, che è la nostra madre.

Dal titolo di "Madre di Dio" derivano poi tutti gli altri titoli con cui la Chiesa onora la Madonna, ma questo è il fondamentale. Pensiamo al privilegio dell’"Immacolata Concezione", all’essere cioè immune dal peccato fin dal suo concepimento: Maria fu preservata da ogni macchia di peccato perché doveva essere la Madre del Redentore. La stessa cosa vale per il titolo di "Assunta": non poteva essere soggetta alla corruzione derivante dal peccato originale Colei che aveva generato il Salvatore. E sappiamo che tutti questi privilegi non sono concessi per allontanare Maria da noi, ma al contrario per renderla vicina; infatti, essendo totalmente con Dio, questa Donna è vicinissima a noi e ci aiuta come madre e come sorella. Anche il posto unico e irripetibile che Maria ha nella Comunità dei credenti deriva da questa sua fondamentale vocazione ad essere la Madre del Redentore. Proprio in quanto tale, Maria è anche la Madre del Corpo Mistico di Cristo, che è la Chiesa. Giustamente, pertanto, durante il Concilio Vaticano II, il 21 novembre 1964, Paolo VI attribuì solennemente a Maria il titolo di "Madre della Chiesa".

Proprio perché Madre della Chiesa, la Vergine è anche Madre di ciascuno di noi, che siamo membra del Corpo mistico di Cristo. Dalla Croce Gesù ha affidato la Madre ad ogni suo discepolo e, allo stesso tempo, ha affidato ogni suo discepolo all'amore della Madre sua. L'evangelista Giovanni conclude il breve e suggestivo racconto con le parole: "E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa" (Gv 19,27). Così è la traduzione italiana del testo greco: ",is tà \*4"", egli l’accolse nella realtà propria, nel suo proprio essere. Così che fa parte della sua vita e le due vite si compenetrano; e questo accettarla (,is tà í*4") nella propria vita è il testamento del Signore. Dunque, al momento supremo del compimento della missione messianica, Gesù lascia a ciascuno dei suoi discepoli, come eredità preziosa, la sua stessa Madre, la Vergine Maria.

Cari fratelli e sorelle, in questi primi giorni dell'anno, siamo invitati a considerare attentamente l’importanza della presenza di Maria nella vita della Chiesa e nella nostra esistenza personale. Affidiamoci a Lei perchè guidi i nostri passi in questo nuovo periodo di tempo che il Signore ci dona da vivere, e ci aiuti ad essere autentici amici del suo Figlio e così anche coraggiosi artefici del suo Regno nel mondo, Regno della luce e della verità. Buon Anno a tutti! È questo l'augurio che desidero rivolgere a voi qui presenti e ai vostri cari in questa prima Udienza generale del 2008. Che il nuovo anno, iniziato sotto il segno della Vergine Maria, ci faccia sentire più vivamente la sua presenza materna, così che, sostenuti e confortati dalla protezione della Vergine, possiamo contemplare con occhi rinnovati il volto del suo Figlio Gesù e camminare più speditamente sulle vie del bene.

Ancora una volta, Buon Anno a tutti!

[00004-01.01] [Testo originale: Italiano]

SINTESI DELLA CATECHESI NELLE DIVERSE LINGUE

Sintesi della catechesi in lingua francese

Sintesi della catechesi in lingua inglese

Sintesi della catechesi in lingua tedesca

Sintesi della catechesi in lingua spagnola

Sintesi della catechesi in lingua francese

Chers Frères et Sœurs,

Je voudrais tout d’abord adresser mes vœux cordiaux à chacun de vous et à tous ceux qui, au cours des fêtes, m’ont fait parvenir le témoignage de leur affectueuse proximité spirituelle.

Hier, nous avons célébré la solennité de Marie, Mère de Dieu. Ce titre, qui lui était déjà attribué par la dévotion populaire depuis le IIIe siècle, fut officiellement confirmé par le concile d’Éphèse en 431, voulant ainsi fortement souligner l’unité des deux natures, humaine et divine, en la personne du Christ. La dévotion mariale s’est alors largement développée et de nombreuses églises furent dédiées à la Mère de Dieu, parmi lesquelles, à Rome, la basilique de Sainte-Marie-Majeure.

Tous les titres attribués à la Vierge, comme les privilèges de l’Immaculée Conception et de l’Assomption, trouvent leur fondement dans sa vocation à être la Mère du Rédempteur. En tant que telle, Marie est aussi la Mère du Corps du Christ, qui est l’Église. C’est pourquoi, durant le Concile Vatican II, le 21 novembre 1964, Paul VI a conféré solennellement à Marie le titre de « Mère de l’Église », qui fait qu’elle est aussi notre Mère. Nous sommes donc invités à considérer attentivement l’importance de la présence de la Vierge Marie dans la vie de l’Église et dans notre vie personnelle, pour qu’elle guide nos pas au cours de la nouvelle année, dans laquelle le Seigneur nous donne d’entrer.

Je salue tous les pèlerins francophones. Que Marie nous fasse ressentir plus vivement sa présence maternelle ; ainsi soutenus et réconfortés par elle, nous pourrons contempler avec un regard neuf le visage de son Fils Jésus et cheminer avec plus d’empressement dans la voie du bien. Bonne Année à tous !

[00005-03.01] [Texte original: Français]

Sintesi della catechesi in lingua inglese

Dear Brothers and Sisters,

At the beginning of this New Year, I offer prayerful good wishes to all of you and to your families! Yesterday, the Church joyfully celebrated the solemnity of Mary, Mother of God. This ancient title of Our Lady – Theotokos – reflects the truth that Jesus, her Son, is true God and true man. The confirmation of this title at the Council of Ephesus in the fifth century led to ever greater devotion to Mary and the dedication of numerous churches in her honour, including the Basilica of Saint Mary Major here in Rome. During this Christmas season, we can sense the close relationship between the Incarnation and our Lady’s dignity as the Mother of God. Indeed, the title "Mother of God" expresses Mary’s special mission in the history of salvation and her particular role in the mystery of Christ and the Church. Our Lady’s divine motherhood is in fact the basis of every other title by which the Church honours her. Mother of God and Mother of the Church, Mary was also entrusted by Christ to be the Mother of each of his disciples (cf. Jn 19:27). In this New Year, may we turn to her with confidence and, through her protection and prayers, be strengthened in our love for Jesus her Son and our service to the coming of his Kingdom.

I greet the English-speaking visitors present at today’s Audience, especially those from Ireland and the United States. I especially greet the various pilgrimages of priests and seminarians, and the many student groups in our midst. I also thank the choirs for their praise of God in song. May the New Year bring God’s richest blessings to you and your families!

[00006-02.01] [Original text: English]

Sintesi della catechesi in lingua tedesca

Liebe Brüder und Schwestern!

Die heutige Generalaudienz steht ganz im Zeichen des Hochfests der Gottesmutter Maria, das wir gestern, am Oktavtag von Weihnachten, gefeiert haben. Bereits seit dem dritten Jahrhundert wurde Maria von den Gläubigen als Mutter Gottes, als Gottesgebärerin (Theotokos) verehrt. Die feierliche Verkündigung der Gottesmutterschaft Mariens erfolgte dann auf dem Konzil von Ephesus im Jahr 431: Die Väter wollten mit dem Titel Theotokos die Einheit der göttlichen und der menschlichen Natur in Jesus Christus, der von der Jungfrau Maria geboren wurde, unterstreichen. Die Erwählung Mariens zur Mutter des göttlichen Erlösers begründet auch alle weiteren Vorzüge wie ihre unbefleckte Empfängnis und ihre Aufnahme in den Himmel, mit denen Gott sie ausgezeichnet hat. Zugleich erwächst aus der Gottesmutterschaft Mariens ihre untrennbare Verbundenheit mit dem Geheimnis Christi und der Kirche und damit mit jedem von uns. Als Mutter der Kirche ist Maria auch unsere Mutter. Wie Johannes hat Christus am Kreuz auch uns ihrer mütterlichen Liebe anvertraut, und wir sind eingeladen, Maria zu uns zu nehmen, sie in unser Eigen aufzunehmen. So gehört Maria zum Leben eines jeden Christen. Sie führt uns sicher zu ihrem Sohn und hilft uns, treue Jünger Jesu zu sein.

Ein herzliches Willkommen zu dieser ersten Generalaudienz im neuen Jahr sage ich allen deutschsprachigen Pilgern und Besuchern. Besonders grüße ich die Alumnen und die Leitung des Priesterseminars St. Wolfgang in Regensburg sowie den Mainzer Domchor. Die Liturgie der Kirche eröffnet das Kalenderjahr mit dem biblischen Segenswort, das uns allen gilt: „Der Herr segne dich und behüte dich. Der Herr lasse sein Angesicht über dich leuchten und sei dir gnädig. Der Herr wende sein Angesicht dir zu und schenke dir Heil" (Num 6, 24-26). Ein gesegnetes Neues Jahr!

[00007-05.01] [Originalsprache: Deutsch]

Sintesi della catechesi in lingua spagnola

Queridos hermanos y hermanas:

¡La paz esté con vosotros! Ayer hemos celebrado la solemnidad de María, Madre de Dios, Theotokos, como fue declarada en el Concilio de Éfeso para subrayar que Cristo es Dios y hombre verdadero. Desde entonces se difundió mucho la devoción mariana, construyéndose numerosas iglesias dedicadas a la Madre de Dios; entre ellas la Basílica de Santa María la Mayor, aquí en Roma. Esta doctrina sobre María fue confirmada en el Concilio de Calcedonia, que el Concilio Vaticano Segundo ha ratificado recientemente. Este título, tan ligado a las fiestas navideñas, es la advocación fundamental con la cual los creyentes honran a la Virgen, y hace ver el nacimiento de Jesús y la maternidad divina de María como dos aspectos del mismo misterio de la Encarnación del Verbo.

Del título "Madre de Dios" se derivan los demás títulos que se le atribuyen, como la Inmaculada Concepción, la Asunción, Madre de la Iglesia y Madre nuestra. En estos días se nos invita a meditar la importancia de la presencia de María en la vida de la Iglesia y en nuestra existencia.

Saludo a los peregrinos venidos España y Latinoamérica. Confiémonos a la Virgen María, para que nos conduzca a su Hijo Jesucristo y nos haga valientes constructores de su Reino en este mundo.

¡Feliz Año Nuevo!

[00008-04.01] [Texto original: Español]

SALUTI PARTICOLARI NELLE DIVERSE LINGUE

Saluto in lingua polacca

Saluto in lingua italiana

Saluto in lingua polacca

Witam obecnych tu Polaków. Na początku roku do każdego i każdej z was kieruję biblijne życzenie: „Niech cię Pan błogosławi i strzeże. Niech Pan rozpromieni oblicze swe nad tobą, niech cię obdarzy swą łaską. Niech zwróci ku tobie oblicze swoje i niech ciź obdarzy pokojem". Zanieście to pozdrowienie Waszym najbliższym. Niech będzie pochwalony Jezus Chrystus!

[Saluto i polacchi qui presenti. All’inizio dell’anno rivolgo a ciascuno e ciascuna di voi il biblico augurio: "Ti benedica il Signore e ti protegga. Il Signore faccia brillare il suo volto su di te e ti sia propizio. Il Signore rivolga su di te il suo volto e ti conceda pace". Portate questo saluto ai vostri cari. Sia lodato Gesù Cristo!]

[00009-09.01] [Testo originale: Polacco]

Saluto in lingua italiana

A tutti i pellegrini di lingua italiana presenti a questa prima Udienza Generale del 2008 porgo un affettuoso augurio di serenità e di bene per il nuovo anno.

Uno speciale saluto rivolgo alla Comunità dei Legionari di Cristo, che provengono da diversi Paesi, in particolare ai sacerdoti novelli e ai rappresentanti di "Regnum Christi". Carissimi, il mistero dell’Incarnazione che celebriamo in questo tempo liturgico vi illumini nel cammino della fedeltà a Cristo. Sull’esempio di Maria, sappiate custodire, meditare e seguire il Verbo che a Betlemme si è fatto carne, e diffondere con entusiasmo il suo messaggio di salvezza.

Saluto, infine, i giovani, i malati e gli sposi novelli. A voi, cari giovani, auguro di saper considerare ogni giorno come un dono di Dio, da accogliere con riconoscenza e da vivere con rettitudine. A voi, cari malati, il nuovo anno porti consolazione nel corpo e nello spirito. E voi, cari sposi novelli, ponetevi alla scuola della Santa Famiglia di Nazareth, per imparare a realizzare un’autentica comunione di vita e d’amore.

[00010-01.01] [Testo originale: Italiano]

[B0003-XX.01]