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L’UDIENZA GENERALE, 05.12.2007


L’UDIENZA GENERALE

CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA

SINTESI DELLA CATECHESI NELLE DIVERSE LINGUE

SALUTI PARTICOLARI NELLE DIVERSE LINGUE

L’Udienza Generale di questa mattina si è svolta alle ore 10.30 nell’Aula Paolo VI dove il Santo Padre ha incontrato gruppi di pellegrini e fedeli giunti dall’Italia e da ogni parte del mondo.
Nel discorso in lingua italiana, il Papa, continuando il ciclo di catechesi sui Padri Apostolici, si è soffermato sulla figura di San Cromazio d’Aquileia.
Dopo aver riassunto la Sua catechesi in diverse lingue, il Santo Padre Benedetto XVI ha rivolto particolari espressioni di saluto ai gruppi di fedeli presenti.
L’Udienza Generale si è conclusa con il canto del Pater Noster e la Benedizione Apostolica impartita insieme ai Vescovi presenti.

CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA

Cari fratelli e Sorelle!

nelle ultime due catechesi abbiamo fatto un'escursione attraverso le Chiese d'Oriente di lingua semitica, meditando su Afraate persiano e sant'Efrem siro; oggi ritorniamo nel mondo latino, al Nord dell'Impero Romano, con san Cromazio di Aquileia. Questo Vescovo svolse il suo ministero nell’antica Chiesa di Aquileia, fervente centro di vita cristiana situato nella Decima regione dell’Impero romano, la Venetia et Histria. Nel 388, quando Cromazio salì sulla cattedra episcopale della città, la comunità cristiana locale aveva già maturato una storia gloriosa di fedeltà al Vangelo. Tra la metà del terzo e i primi anni del quarto secolo le persecuzioni di Decio, di Valeriano e di Diocleziano avevano mietuto un gran numero di martiri. Inoltre, la Chiesa di Aquileia si era misurata, come tante altre Chiese del tempo, con la minaccia dell’eresia ariana. Lo stesso Atanasio – l’alfiere dell’ortodossia nicena, che gli ariani avevano cacciato in esilio –, per qualche tempo trovò rifugio ad Aquileia. Sotto la guida dei suoi Vescovi, la comunità cristiana resistette alle insidie dell’eresia e rinsaldò la propria adesione alla fede cattolica.

Nel settembre del 381 Aquileia fu sede di un Sinodo, che vide convenire circa 35 Vescovi dalle coste dell’Africa, dalla valle del Rodano e da tutta la Decima regione. Il Sinodo si proponeva di debellare gli ultimi residui dell’arianesimo in Occidente. Al Concilio prese parte anche il presbitero Cromazio, in qualità di esperto del Vescovo di Aquileia, Valeriano (370/1-387/8). Gli anni intorno al Sinodo del 381 rappresentano "l’età d’oro" della comunità aquileiese. San Girolamo, che era nativo della Dalmazia, e Rufino di Concordia parlano con nostalgia del loro soggiorno ad Aquileia (370-373), in quella specie di cenacolo teologico che Girolamo non esita a definire tamquam chorus beatorum, "come un coro di beati" (Cronaca: PL XXVII,697-698). In questo cenacolo – che ricorda per alcuni aspetti le esperienze comunitarie condotte da Eusebio di Vercelli e da Agostino – si formarono le più notevoli personalità delle Chiese dell’Alto Adriatico.

Ma già nella sua famiglia Cromazio aveva imparato a conoscere e ad amare Cristo. Ce ne parla, con termini pieni di ammirazione, lo stesso Girolamo, che paragona la madre di Cromazio alla profetessa Anna, le sue due sorelle alle vergini prudenti della parabola evangelica, Cromazio stesso e il suo fratello Eusebio al giovane Samuele (cfr Ep VII: PL XXII,341). Di Cromazio e di Eusebio Girolamo scrive ancora: "Il beato Cromazio e il santo Eusebio erano fratelli per il vincolo del sangue, non meno che per l’identità degli ideali" (Ep. VIII: PL XXII,342).

Cromazio era nato ad Aquileia verso il 345. Venne ordinato diacono e poi presbitero; infine fu eletto Pastore di quella Chiesa (a. 388). Ricevuta la consacrazione episcopale dal Vescovo Ambrogio, si dedicò con coraggio ed energia a un compito immane per la vastità del territorio affidato alla sue cure pastorali: la giurisdizione ecclesiastica di Aquileia, infatti, si estendeva dai territori attuali della Svizzera Baviera, Austria e Slovenia, giungendo fino all’Ungheria. Quanto Cromazio fosse conosciuto e stimato nella Chiesa del suo tempo, lo si può arguire da un episodio della vita di san Giovanni Crisostomo. Quando il Vescovo di Costantinopoli fu esiliato dalla sua sede, scrisse tre lettere a quelli che egli riteneva i più importanti Vescovi d’Occidente, per ottenerne l’appoggio presso gli imperatori: una lettera la scrisse al Vescovo di Roma, la seconda al Vescovo di Milano, la terza al Vescovo di Aquileia, Cromazio appunto (Ep. CLV: PG LII, 702). Anche per lui, quelli erano tempi difficili a motivo della precaria situazione politica. Molto probabilmente Cromazio morì in esilio, a Grado, mentre cercava di scampare alle scorrerie dei barbari, nello stesso anno 407 nel quale moriva anche il Crisostomo.

Quanto a prestigio e importanza, Aquileia era la quarta città della penisola italiana, e la nona dell’Impero romano: anche per questo motivo essa attirava le mire dei Goti e degli Unni. Oltre a causare gravi lutti e distruzioni, le invasioni di questi popoli compromisero gravemente la trasmissione delle opere dei Padri conservate nella biblioteca episcopale, ricca di codici. Andarono dispersi anche gli scritti di san Cromazio, che finirono qua e là, e furono spesso attribuiti ad altri autori: a Giovanni Crisostomo (anche per l’equivalente inizio dei due nomi, Chromatius come Chrysostomus); oppure ad Ambrogio e ad Agostino; e anche a Girolamo, che Cromazio aveva aiutato molto nella revisione del testo e nella traduzione latina della Bibbia. La riscoperta di gran parte dell’opera di Cromazio è dovuta a felici e fortunose vicende, che hanno consentito solo in anni recenti di ricostruire un corpus di scritti abbastanza consistente: più di una quarantina di sermoni, dei quali una decina frammentari, e oltre sessanta trattati di commento al Vangelo di Matteo.

Cromazio fu sapiente maestro e zelante pastore. Il suo primo e principale impegno fu quello di porsi in ascolto della Parola, per essere capace di farsene poi annunciatore: nel suo insegnamento egli parte sempre dalla Parola di Dio, e ad essa sempre ritorna. Alcune tematiche gli sono particolarmente care: anzitutto il mistero trinitario, che egli contempla nella sua rivelazione lungo tutta la storia della salvezza. Poi il tema dello Spirito Santo: Cromazio richiama costantemente i fedeli alla presenza e all’azione della terza Persona della Santissima Trinità nella vita della Chiesa. Ma con particolare insistenza il santo Vescovo ritorna sul mistero di Cristo. Il Verbo incarnato è vero Dio e vero uomo: ha assunto integralmente l’umanità, per farle dono della propria divinità. Queste verità, ribadite con insistenza anche in funzione antiariana, approderanno una cinquantina di anni più tardi alla definizione del Concilio di Calcedonia. La forte sottolineatura della natura umana di Cristo conduce Cromazio a parlare della Vergine Maria. La sua dottrina mariologica è tersa e precisa. A lui dobbiamo alcune suggestive descrizioni della Vergine Santissima: Maria è la "vergine evangelica capace di accogliere Dio"; è la "pecorella immacolata e inviolata", che ha generato l’"agnello ammantato di porpora" (cfr Sermo XXIII,3: Scrittori dell’area santambrosiana 3/1, p. 134). Il Vescovo di Aquileia mette spesso la Vergine in relazione con la Chiesa: entrambe, infatti, sono "vergini" e "madri". L’ecclesiologia di Cromazio è sviluppata soprattutto nel commento a Matteo. Ecco alcuni concetti ricorrenti: la Chiesa è unica, è nata dal sangue di Cristo; è veste preziosa intessuta dallo Spirito Santo; la Chiesa è là dove si annuncia che Cristo è nato dalla Vergine, dove fiorisce la fraternità e la concordia. Un’immagine a cui Cromazio è particolarmente affezionato è quella della nave sul mare in tempesta — e i suoi erano tempi di tempesta, come abbiamo sentito — : "Non c’è dubbio", afferma il santo Vescovo, "che questa nave rappresenta la Chiesa" (cfr Tract. XLII,5: Scrittori dell’area santambrosiana 3/2, p. 260).

Da zelante pastore qual è, Cromazio sa parlare alla sua gente con linguaggio fresco, colorito e incisivo. Pur non ignorando il perfetto cursus latino, preferisce ricorrere al linguaggio popolare, ricco di immagini facilmente comprensibili. Così, ad esempio, prendendo spunto dal mare, egli mette a confronto, da una parte, la pesca naturale di pesci che, tirati a riva, muoiono; e, dall’altra, la predicazione evangelica, grazie alla quale gli uomini vengono tratti in salvo dalle acque limacciose della morte, e introdotti alla vita vera (cfr Tract. XVI,3: Scrittori dell’area santambrosiana 3/2, p. 106). Sempre nell’ottica del buon pastore, in un periodo burrascoso come il suo, funestato dalle scorrerie dei barbari, egli sa mettersi a fianco dei fedeli per confortarli e per aprirne l’animo alla fiducia in Dio, che non abbandona mai i suoi figli.

Raccogliamo infine, a conclusione di queste riflessioni, un’esortazione di Cromazio, ancor oggi perfettamente valida: "Preghiamo il Signore con tutto il cuore e con tutta la fede - raccomanda il Vescovo di Aquileia in un suo Sermone -preghiamolo di liberarci da ogni incursione dei nemici, da ogni timore degli avversari. Non guardi i nostri meriti, ma la sua misericordia, lui che anche in passato si degnò di liberare i figli di Israele non per i loro meriti, ma per la sua misericordia. Ci protegga con il solito amore misericordioso, e operi per noi ciò che il santo Mosè disse ai figli di Israele: Il Signore combatterà in vostra difesa, e voi starete in silenzio. È lui che combatte, è lui che riporta la vittoria… E affinché si degni di farlo, dobbiamo pregare il più possibile. Egli stesso infatti dice per bocca del profeta: Invocami nel giorno della tribolazione; io ti libererò, e tu mi darai gloria" (Sermo XVI,4: Scrittori dell’area santambrosiana 3/1, pp. 100-102).

Così, proprio all'inizio del tempo di Avvento, san Cromazio ci ricorda che l'Avvento è tempo di preghiera, in cui occorre entrate in contatto con Dio. Dio ci conosce, conosce me, conosce ognuno di noi, mi vuol bene, non mi abbandona. Andiamo avanti con questa fiducia nel tempo liturgico appena iniziato.

[01734-01.01] [Testo originale: Italiano]

SINTESI DELLA CATECHESI NELLE DIVERSE LINGUE

Sintesi della catechesi in lingua francese

Sintesi della catechesi in lingua inglese

Sintesi della catechesi in lingua tedesca

Sintesi della catechesi in lingua spagnola

Sintesi della catechesi in lingua francese  

Chers Frères et Sœurs,

Saint Chromace a exercé son ministère dans l’antique Église d’Aquilée, sur l’Adriatique, qui connut son « âge d’or » à l’époque où elle fut le siège d’un synode, en 381. C’est dans cette ville qu’il était né vers 345. Il reçut tout d’abord la foi dans sa famille et, vers 388, il devint Évêque d’Aquilée. Il reçut l’ordination épiscopale de saint Ambroise et il se consacra avec courage et énergie à un ministère important dans l’immensité du territoire qui lui était confié. Il fut l’un des Évêques les plus connus et les plus estimés de son temps. Il est sans doute mort en exil, à Grado, en 407, la même année que saint Jean Chrysostome.

Chromace voulut d’abord se mettre à l’écoute de la Parole de Dieu pour être capable de l’annoncer : dans son enseignement, il part toujours de la Parole de Dieu et il y revient sans cesse. Plusieurs thèmes lui sont chers : avant tout le mystère trinitaire, dont il contemple la révélation tout au long de l’histoire du salut, puis l’Esprit Saint, et enfin il revient avec insistance sur le mystère du Christ, soulignant que le Sauveur a assumé intégralement la nature humaine pour lui faire le don de sa divinité. Pasteur zélé, son langage était frais, coloré et incisif, ayant recours à des images facilement compréhensibles par ses auditeurs.

Je vous souhaite la bienvenue, chers pèlerins de langue français. Je salue en particulier les diacres permanents du diocèse de Troyes et leurs épouses. A la suite de saint Chromace, je vous invite à prier le Seigneur de tout votre cœur, lui demandant de vous libérer de tout mal et de vous rendre dignes de participer un jour à sa gloire. Avec ma Bénédiction apostolique.

[01735-03.01] [Texte original: Français]

Sintesi della catechesi in lingua inglese

Dear Brothers and Sisters,

In our continuing catechesis on the writers of the early Church, we now turn to Saint Chromatius, the Bishop of Aquileia in northern Italy. At the end of the fourth century, the Church in Aquileia played a significant role in the struggle against Arianism, thanks to the celebrated Synod held there. Born of a devout Christian family, Chromatius became a priest, attended the Synod as an expert and was then ordained Bishop of Aquileia. He was a zealous pastor, governing his enormous diocese during the turbulent time of the invasions of the Goths and the Huns. Chromatius assisted Saint Jerome in the preparation of the Vulgate and left behind a number of sermons and a series of tracts on the Gospel of Matthew. His teaching emphasized the mystery of the Blessed Trinity, the work of the Holy Spirit, the divinity and integral humanity of Christ, the dignity of the Virgin Mary and the unity of the Church. In a lively Latin, filled with striking imagery, he proclaimed the truths of the faith, sustained his flock in hope amid the uncertainties of the times, and, above all, taught them to pray with confidence in the Lord’s victory over evil and his unfailing mercy toward his holy ones.

I am pleased to welcome the Marist and Marianist Brothers visiting Rome for a programme of spiritual renewal. I also greet the African-American Methodist Choir, with gratitude for their praise of God in song. Upon all the English-speaking pilgrims and visitors, especially those from Sweden and the United States, I invoke God’s blessings of joy and peace.

[01736-02.01] [Original text: English]

Sintesi della catechesi in lingua tedesca

Liebe Brüder und Schwestern!

In der Reihe der großen Gestalten der christlichen Antike wenden wir uns heute dem heiligen Chromatius von Aquileia zu, der in dieser einst bedeutenden Stadt Venetiens um 345 geboren wurde. Chromatius wuchs in einer christlichen Familie auf. Hieronymus, der einige Jugendjahre in Aquileia verbrachte, berichtet mit Bewunderung vom starken Glauben und tugendhaften Leben der Mutter und der Geschwister. Chromatius selbst wurde später zum Diakon und zum Priester geweiht. Er nahm auch an der bedeutenden Synode des Jahres 381 in Aquileia teil, die der Abwehr der Irrlehre des Arius galt, dessen Anhänger die Gottheit Christi leugneten. Schließlich wurde Chromatius im Jahre 388 zum Bischof von Aquileia gewählt, eine wegen der Weitläufigkeit dieses Bistums ungeheure Aufgabe, der er sich mit Mut und großem Eifer zuwandte. Gestorben ist Chromatius im Jahre 407 wahrscheinlich im Exil in Grado an der Adria, wo er sich vor den Streifzügen der Goten und der Hunnen zurückziehen mußte. Von seinen Werken blieben ungefähr 40 Predigten und etwa 60 Traktate eines Kommentars zum Matthäusevangelium erhalten. Sein Grundanliegen ist es, das Vertrauen der Gläubigen auf Gottes Güte zu wecken, die sich im Schoß der Kirche offenbart. Kirche ist dort, wo verkündet wird, daß Christus von der Jungfrau Maria geboren wird. Die Predigt des Evangeliums ist für Chromatius wie ein Fischzug, der aber nicht tötet, sondern die Menschen aus den Fluten des Todes errettet.

Ein herzliches „Grüß Gott" sage ich allen deutschsprachigen Pilgern und Besuchern. Besonders heiße ich heute die Wallfahrer aus der Schönstattbewegung willkommen. Lassen wir uns vom heiligen Bischof Chromatius anleiten: Beten wir zum Herrn, daß er uns die Furcht nehme. Denn Gott ist uns stets mit seinem Erbarmen nahe; er streitet für uns und führt zum Sieg des Guten. Euch allen wünsche ich eine frohe Adventszeit!

[01737-05.01] [Originalsprache: Deutsch]

Sintesi della catechesi in lingua spagnola

Queridos hermanos y hermanas:

Hoy nos detenemos en la figura de San Cromacio, que nació, en torno al año trescientos cuarenta y cinco, en Aquileya, ferviente centro de vida cristiana situado en la Décima región del Imperio Romano, la Venetia et Histria. En su familia aprendió a amar y a conocer a Cristo. Fue ordenado diácono y luego presbítero. Como experto de Valeriano, entonces Obispo de Aquileya, participó en el Sínodo que se convocó en esa ciudad para luchar contra los últimos residuos de arrianismo que había en Occidente. Fue elegido posteriormente Obispo de Aquileya y recibió la consagración episcopal de San Ambrosio. Ejerció su ministerio con audacia y energía en un vastísimo territorio, por lo cual se ganó la estima de la Iglesia de su tiempo. Murió, muy probablemente, exiliado en Grado, el año cuatrocientos siete, el mismo en que san Juan Crisóstomo. En un período borrascoso como el suyo, este preclaro Pastor supo consolar a sus fieles abriendo su alma a la confianza en Dios con un lenguaje fresco, vivaz e incisivo. De San Cromacio se conservan unos cuarenta sermones y más de sesenta comentarios al Evangelio de San Mateo, en donde aborda principalmente temáticas relacionadas con la Trinidad, el Espíritu Santo, el misterio de Cristo y la relación de la Virgen María con la Iglesia.

Saludo cordialmente a los peregrinos de lengua española. En particular, al coro "Schola Gregoriana" de Madrid y a los grupos venidos de Sevilla, Murcia y de otros lugares de España y de Latinoamérica. A ejemplo de san Cromacio, invoquemos al Señor en medio de nuestras tribulaciones. Muchas gracias.

[01738-04.01] [Texto original: Español]

SALUTI PARTICOLARI NELLE DIVERSE LINGUE

Saluto in lingua polacca

Saluto in lingua italiana

Saluto in lingua polacca  

Pozdrawiam serdecznie pielgrzymów polskich. Witam Ojców Marianów i wiernych, którzy dziźkują Bogu za beatyfikacjź błogosławionego Stanisława Papczyńskiego. Niech zbawczy czas oczekiwania na Boże Narodzenie będzie dla nas okazją do refleksji nad życiem, do ewangelicznej czujności i duchowej przemiany. Polecam was Bogu w modlitwie i na dni Adwentu z serca błogosławię.

[Saluto cordialmente i pellegrini polacchi. Dò il mio benvenuto ai Padri Mariani ed ai fedeli che rendono grazie a Dio per la beatificazione del beato Stanisław Papczyński. Il salvifico tempo di attesa del Natale, sia per noi un’occasione per riflettere sulla propria vita, per la vigilanza evangelica e per la metanoia spirituale. Vi raccomando al Signore nella mia preghiera e di cuore vi benedico per l’intera durata dell’Avvento.]

[01739-09.01] [Testo originale: Polacco]

Saluto in lingua italiana

Rivolgo un cordiale saluto ai pellegrini di lingua italiana. In particolare, saluto i fedeli della parrocchia San Cromazio d’Aquileia in Udine e quelli di Gorizia, guidati dall’Arcivescovo Mons. Dino De Antoni, qui convenuti in occasione dell’apertura dell’Anno cromaziano. Saluto i membri del gruppo Follereau-de Foucauld, accompagnati dall’Arcivescovo di Pompei Mons. Carlo Liberati, e i rappresentanti dell’Istituto bancario Artigiancassa, di Roma. Saluto, inoltre, le Ancelle dell’Amore Misericordioso, che stanno celebrando in questi giorni il loro capitolo, e le incoraggio ad andare incontro a Cristo con la coerenza della fede per testimoniare con rinnovato ardore apostolico la divina misericordia.

Saluto, infine, i giovani, i malati e gli sposi novelli. Ci stiamo preparando a celebrare tra qualche giorno la solennità della Vergine Immacolata. Sia Lei a guidarvi, cari giovani, nel vostro cammino di adesione a Cristo. Per voi, cari malati, sia sostegno nella sofferenza e susciti in voi rinnovata speranza, e guidi voi, cari sposi novelli, a scoprire sempre più l’amore di Cristo.

[01740-01.01] [Testo originale: Italiano]

[B0647-XX.01]