Sala Stampa

www.vatican.va

Sala Stampa Back Top Print Pdf
Sala Stampa


L’UDIENZA GENERALE, 08.08.2007


L’UDIENZA GENERALE

CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA

SINTESI DELLA CATECHESI NELLE DIVERSE LINGUE

SALUTI PARTICOLARI NELLE DIVERSE LINGUE

L’Udienza Generale di questa mattina si è svolta alle ore 10 nell’Aula Paolo VI dove il Santo Padre - proveniente in elicottero dalla residenza estiva di Castel Gandolfo - ha incontrato gruppi di pellegrini e fedeli giunti dall’Italia e da ogni parte del mondo.
Nel discorso in lingua italiana il Papa, riprendendo il ciclo di catechesi sui Padri Apostolici, si è soffermato sulla figura di San Gregorio Nazianzeno.
Dopo aver riassunto la Sua catechesi in diverse lingue, il Santo Padre Benedetto XVI ha rivolto particolari espressioni di saluto ai gruppi di fedeli presenti.
L’Udienza Generale si è conclusa con il canto del Pater Noster e la Benedizione Apostolica impartita insieme ai Vescovi presenti.
Al termine, il Santo Padre è rientrato a Castel Gandolfo.

CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA

Cari fratelli e sorelle!

Mercoledì scorso ho parlato di un grande maestro della fede, il Padre della Chiesa San Basilio. Oggi vorrei parlare del suo amico Gregorio di Nazianzo, anche lui, come Basilio, originario della Cappadocia. Illustre teologo, oratore e difensore della fede cristiana nel IV secolo, fu celebre per la sua eloquenza, ed ebbe anche, come poeta, un'anima raffinata e sensibile.

Gregorio nacque da una nobile famiglia. La madre lo consacrò a Dio fin dalla nascita, avvenuta intorno al 330. Dopo la prima educazione familiare, frequentò le più celebri scuole della sua epoca: fu dapprima a Cesarea di Cappadocia, dove strinse amicizia con Basilio, futuro Vescovo di quella città, e sostò poi in altre metropoli del mondo antico, come Alessandria d'Egitto e soprattutto Atene, dove incontrò di nuovo Basilio (cfr Oratio 43,14-24: SC 384,146-180). Rievocandone l'amicizia, Gregorio scriverà più tardi: «Allora non solo io mi sentivo preso da venerazione verso il mio grande Basilio per la serietà dei suoi costumi e per la maturità e saggezza dei suoi discorsi, ma inducevo a fare altrettanto anche altri, che ancora non lo conoscevano... Ci guidava la stessa ansia di sapere... Questa era la nostra gara: non chi fosse il primo, ma chi permettesse all'altro di esserlo. Sembrava che avessimo un'unica anima in due corpi» (Oratio 43,16.20: SC 384154-156.164). Sono parole che rappresentano un po’ l'autoritratto di quest’anima nobile. Ma si può anche immaginare che quest'uomo, che era fortemente proiettato oltre i valori terreni, abbia sofferto molto per le cose di questo mondo.

Tornato a casa, Gregorio ricevette il Battesimo e si orientò verso la vita monastica: la solitudine, la meditazione filosofica e spirituale lo affascinavano. Egli stesso scriverà: «Nulla mi sembra più grande di questo: far tacere i propri sensi, uscire dalla carne del mondo, raccogliersi in se stesso, non occuparsi più delle cose umane, se non di quelle strettamente necessarie; parlare con se stesso e con Dio, condurre una vita che trascende le cose visibili; portare nell'anima immagini divine sempre pure, senza mescolanza di forme terrene ed erronee; essere veramente uno specchio immacolato di Dio e delle cose divine, e divenirlo sempre più, prendendo luce da luce...; godere, nella speranza presente, il bene futuro, e conversare con gli angeli; avere già lasciato la terra, pur stando in terra, trasportati in alto con lo spirito» (Oratio 2,7: SC 247,96).

Come confida nella sua autobiografia (cfr Carmina [historica] 2,1,11 de vita sua 340-349: PG 37,1053), ricevette l’ordinazione presbiterale con una certa riluttanza, perché sapeva che poi avrebbe dovuto fare il Pastore, occuparsi degli altri, delle loro cose, quindi non più così raccolto nella pura meditazione: Tuttavia egli poi accettò questa vocazione e assunse il ministero pastorale in piena obbedienza, accettando, come spesso gli accadde nella vita, di essere portato dalla Provvidenzaz là dove non voleva andare (cfr Gv 21,18). Nel 371 il suo amico Basilio, Vescovo di Cesarea, contro il desiderio dello stesso Gregorio, lo volle consacrare Vescovo di Sasima, un paese strategicamente importante della Cappadocia. Egli però, per varie difficoltà, non ne prese mai possesso, e rimase invece nella città di Nazianzo.

Verso il 379, Gregorio fu chiamato a Costantinopoli, la capitale, per guidare la piccola comunità cattolica fedele al Concilio di Nicea e alla fede trinitaria. La maggioranza aderiva invece all'arianesimo, che era "politicamente corretto" e considerato politicamente utile dagli imperatori. Così egli si trovò in condizioni di minoranza, circondato da ostilità. Nella chiesetta dell'Anastasis pronunciò cinque Discorsi teologici (Orationes 27-31: SC 250,70-343) proprio per difendere e rendere anche intelligibile la fede trinitaria. Sono discorsi rimasti celebri per la sicurezza della dottrina, l'abilità del ragionamento, che fa realmente capire che questa è la logica divina. E anche lo splendore della forma li rende oggi affascinanti. Gregorio ricevette, a motivo di questi discorsi, l'appellativo di "teologo". Così viene chiamato nella Chiesa ortodossa: il "teologo". E questo perché la teologia per lui non è una riflessione puramente umana, o ancor meno frutto soltanto di complicate speculazioni, ma deriva da una vita di preghiera e di santità, da un dialogo assiduo con Dio. E proprio così fa apparire alla nostra ragione la realtà di Dio, il mistero trinitario. Nel silenzio contemplativo, intriso di stupore davanti alle meraviglie del mistero rivelato, l'anima accoglie la bellezza e la gloria divina.

Mentre partecipava al secondo Concilio Ecumenico del 381, Gregorio fu eletto Vescovo di Costantinopoli, e assunse la presidenza del Concilio. Ma subito si scatenò contro di lui una forte opposizione, finché la situazione divenne insostenibile. Per un'anima così sensibile queste inimicizie erano insopportabili. Si ripeteva quello che Gregorio aveva già lamentato precedentemente con parole accorate: «Abbiamo diviso Cristo, noi che tanto amavamo Dio e Cristo! Abbiamo mentito gli uni agli altri a motivo della Verità, abbiamo nutrito sentimenti di odio a causa dell'Amore, ci siamo divisi l'uno dall'altro!» (Oratio 6,3: SC 405,128). Si giunse così, in un clima di tensione, alle sue dimissioni. Nella cattedrale affollatissima Gregorio pronunciò un discorso di addio di grande effetto e dignità (cfr Oratio 42: SC 384,48-114). Concludeva il suo accorato intervento con queste parole: «Addio, grande città, amata da Cristo... Figli miei, vi supplico, custodite il deposito [della fede] che vi è stato affidato (cfr 1 Tm 6,20), ricordatevi delle mie sofferenze (cfr Col 4,18). Che la grazia del nostro Signore Gesù Cristo sia con tutti voi» (cfr Oratio 42,27: SC 384,112-114).

Ritornò a Nazianzo, e per circa due anni si dedicò alla cura pastorale di quella comunità cristiana. Poi si ritirò definitivamente in solitudine nella vicina Arianzo, la sua terra natale, dedicandosi allo studio e alla vita ascetica. In questo periodo compose la maggior parte della sua opera poetica, soprattutto autobiografica: il De vita sua, una rilettura in versi del proprio cammino umano e spirituale, un cammino esemplare di un cristiano sofferente, di un uomo di grande interiorità in un mondo pieno di conflitti. È un uomo che ci fa sentire il primato di Dio e perciò parla anche a noi, a questo nostro mondo: senza Dio l'uomo perde la sua grandezza, senza Dio non c'è vero umanesimo. Ascoltiamo perciò questa voce e cerchiamo di conoscere anche noi il volto di Dio. In una delle sue poesie aveva scritto, rivolgendosi a Dio: «Sii benigno, Tu, l'Aldilà di tutto» (Carmina [dogmatica] 1,1,29: PG 37,508). E nel 390 Dio accoglieva tra le sue braccia questo servo fedele, che con acuta intelligenza l’aveva difeso negli scritti, e che con tanto amore l’aveva cantato nelle sue poesie.

[01125-01.01] [Testo originale: Italiano]

SINTESI DELLA CATECHESI NELLE DIVERSE LINGUE

Sintesi della catechesi in lingua francese

Sintesi della catechesi in lingua inglese

Sintesi della catechesi in lingua tedesca

Sintesi della catechesi in lingua spagnola

Sintesi della catechesi in lingua portoghese

Sintesi della catechesi in lingua francese  

Chers Frères et Sœurs,

Saint Grégoire de Nazianze, illustre Père de l’Église, originaire de Cappadoce, fut un grand théologien, défenseur de la foi chrétienne au quatrième siècle. Né en 330, il fréquenta les écoles les plus célèbres de son temps. À Césarée de Cappadoce, il se lia d’amitié avec Basile, puis il séjourna notamment à Alexandrie d’Égypte et surtout à Athènes. Revenu chez lui, Grégoire fut baptisé et s’orienta vers la vie monastique, recevant ensuite l’ordination presbytérale avec une certaine réticence. En 371, Basile voulu le consacrer Évêque de Sasimes, mais il continuera à résider dans la ville de Nazianze. Vers 379, il fut appelé à Constantinople pour conduire la petite communauté chrétienne fidèle au Concile de Nicée. Dans l’Église de l’Anastasis, il prononça cinq Discours théologiques, demeurés célèbres par la sûreté de la doctrine, l’habilité du raisonnement et la splendeur de la forme. Alors qu’il participait au deuxième Concile œcuménique, il fut élu Évêque de Constantinople et dut assurer la présidence du Concile. Mais une forte opposition se dressa contre lui, jusqu’à devenir insoutenable, le conduisant à démissionner. Il retourna à Nazianze pour se consacrer au soin pastoral de la communauté chrétienne. Puis il se retira définitivement dans la solitude, dans son pays natal. Il mourut en 390.

J’accueille avec plaisir les pèlerins francophones, particulièrement les membres du pèlerinage organisé par les Chanoines réguliers de Saint-Augustin, le groupe de Mende ainsi que les pèlerins venus d’Égypte. Que le Seigneur vous aide à grandir dans une connaissance authentique de sa personne pour que vous puissiez en vivre et en témoigner parmi vos frères! Avec ma Bénédiction apostolique.

[01126-03.01] [Texte original: Français]

Sintesi della catechesi in lingua inglese

Dear Brothers and Sisters,

Today I want to reflect with you on Saint Gregory of Nazianzen, a great theologian, preacher and poet from fourth-century Cappadocia. A friend and admirer of Saint Basil, Gregory was inspired to seek Baptism and to enter monastic life, devoting himself to prayer, solitude, and meditation. He loved to leave behind the things of this world and enter into intimate communion with God, so that the depths of his soul became like a mirror reflecting the divine light. Reluctantly, but in a spirit of obedience, he accepted priestly ordination. He was sent to Constantinople, where he preached his five Orations: beautifully reasoned presentations of the Church’s teaching. Known as "The Theologian", he stressed that theology is more than merely human reflection: it springs from a life of prayer and holiness, from wonder at the marvels of God’s revelation. Gregory was elected Bishop of Constantinople and presided over the Council that took place there in the year 381, but he encountered so much hostility that he withdrew once more to lead a life of solitude. His spiritual autobiography from this final period includes some of his most beautiful poetry. As we admire the wisdom with which he defended the Church’s doctrine, let us be moved by the love that is conveyed in his poetry.

I greet all the English-speaking visitors and pilgrims present at today’s Audience, including groups from Ireland, Israel, the Far East, and North America. I extend a special welcome to the pilgrims who have travelled here from Da Nang in Vietnam. May the peace and joy of Our Lord Jesus Christ be with you and may God bless you all!

[01127-02.01] [Original text: English]

Sintesi della catechesi in lingua tedesca

Liebe Brüder und Schwestern!

In der heutigen Katechese wenden wir uns einem weiteren Kirchenvater aus Kappadozien, dem heiligen Gregor von Nazianz, zu. Seine teils autobiographischen Schriften erlauben uns einen guten Einblick in sein Leben im vierten christlichen Jahrhundert. Gregor erwarb sich im kappadozischen Caesarea, wo er sich mit dem heiligen Basilius dem Großen anfreundete, und später in Alexandrien in Ägypten und in Athen eine hervorragende Bildung. Vor allem faszinierten ihn philosophische und geistliche Meditationen. Darum fühlte er sich auch zum monastischen Leben hingezogen. Im Gehorsam gegenüber der Kirche und angesichts der pastoralen Nöte seiner Zeit war er jedoch immer wieder bereit, seine eigenen Wünsche und Pläne zurückzusetzen und sich ganz der Führung Gottes anzuvertrauen. So stellte er seine Talente als Priester und Bischof in den Dienst der Gläubigen in Kappadozien und später in Konstantinopel. Mit scharfem Verstand, glänzender Rhetorik und tiefer Liebe zu Gott förderte er die Treue zum überlieferten Glauben und die Einheit der Kirche. Als er aufgrund großer Spannungen sein Bischofsamt in Konstantinopel nicht mehr ausüben konnte, zog er sich in seine Heimat zurück und verfaßte dort noch zahlreiche theologische und poetische Werke.

Voller Freude begrüße ich die Pilger und Besucher aus dem deutschen Sprachraum. Unter ihnen heiße ich besonders die vielen Jugendlichen aus dem Feriencamp Baia Domizia und die Passionsspieler aus Altmühlmünster in der Diözese Regensburg willkommen. – Bitten wir um das Licht der Gnade, damit wir, gleich dem heiligen Gregor von Nazianz, den Plan Gottes für unser Leben erkennen und ihm bereitwillig folgen. Euch allen wünsche ich eine erholsame Sommerzeit und Gottes reichen Segen.

[01128-05.01] [Originalsprache: Deutsch]

Sintesi della catechesi in lingua spagnola

Queridos hermanos y hermanas:

San Gregorio Nazianceno, Padre de la Iglesia del siglo IV, fue un ilustre teólogo, orador y defensor de la fe cristiana. De noble familia frecuentó las más celebres escuelas de su época. Poco después de su bautismo, Gregorio se orientó hacia la vida monástica: le fascinaban la soledad, la meditación filosófica y espiritual. En el año 381, mientras participaba en el segundo Concilio Ecuménico, fue nombrado Obispo de Constantinopla, asumiendo la presidencia del Concilio. Pero inmediatamente, al levantarse una fuerte oposición contra él, tuvo que dimitir. Volvió a Nacianzo y durante dos años dirigió aquella comunidad cristiana. Después se retiró definitivamente en soledad hasta su muerte, dedicándose al estudio y a la vida ascética. San Gregorio, llamado también el "teólogo", afirma que la teología no es una reflexión puramente humana, sino que nace de una vida de oración y de santidad, de un diálogo asiduo con Dios. En el silencio contemplativo, entretejido de estupor ante las maravillas del misterio revelado, el alma descubre la belleza y la gloria divina.

Saludo cordialmente a los visitantes de lengua española. En particular, saludo a las Misioneras Hijas de la Sagrada Familia de Nazaret, que celebran su Capítulo General, a los seminaristas de la Diócesis de Granada, así como a los distintos grupos venidos de España, México y de otros países latinoamericanos. Que vuestra peregrinación a la tumba de los apóstoles Pedro y Pablo fortalezca vuestra fe y acreciente vuestro amor a la Iglesia. ¡Gracias por vuestra visita!

[01129-04.01] [Texto original: Español]

Sintesi della catechesi in lingua portoghese

Amados Irmãos e Irmãs

Ao recordar hoje a figura do Bispo São Gregório de Nazianzo, célebre doutor e teólogo da Igreja pela segurança de doutrina e dotes humanos, recolhemos dos seus ensinamentos fé profunda e uma vida de piedade fruto de um diálogo assíduo com Deus.

Saúdo com afeto e simpatia os peregrinos de língua portuguesa, especialmente os que aqui se encontram provindos do Brasil e de Portugal, e invoco do Altíssimo abundantes dons que sirvam de estímulo para a sua vida cristã, ao conceder benevolamente minha Bênção Apostólica.

[01130-06.01] [Texto original: Português]

SALUTI PARTICOLARI NELLE DIVERSE LINGUE

Saluto in lingua polacca

Saluto in lingua ungherese

Saluto in lingua italiana

Saluto in lingua polacca  

Witam polskich pielgrzymów. Dziękuję za waszą duchową bliskość i modlitwy w intencji Papieża i Kościoła. Niech nawiedzanie grobów apostołów Piotra i Pawła umacnia w was wiarę, dodaje odwagi do dawania świadectwa Chrystusowi i ożywia ducha braterskiej miłości. Niech Bóg błogosławi wam i waszym najbliższym.

[Do il benvenuto ai pellegrini polacchi. Vi ringrazio per la vostra vicinanza spirituale e per le preghiere secondo le intenzioni del Papa e della Chiesa. La visita alle tombe degli Apostoli Pietro e Paolo rafforzi la vostra fede, vi incoraggi a dare la testimonianza a Cristo e ravvivi lo spirito dell’amore fraterno. Dio benedica voi e i vostri cari.]

[01131-09.01] [Testo originale: Polacco]

Saluto in lingua ungherese

Isten hozta a magyar zarándokokat, különösen is a veszprémi és a győri híveket. Kedves Barátaim, köszönöm látogatástok és szívesen kérem számotokra és egyházközségeitek számára a mennyei kegyelmeket, hogy egyre inkább tanúságot tudjatok tenni keresztény hitünkről. Apostoli áldásommal. Dicsértessék a Jézus Krisztus!

[Saluto cordialmente i pellegrini ungheresi, particolarmente i gruppi di Veszprém e di Győr. Cari amici, vi ringrazio per la vostra visita ed invoco volentieri su di voi e sulle vostra Comunità copiosi doni celesti per una sempre più solida testimonianza cristiana. Con la mia benedizione. Sia lodato Gesù Cristo!]

[01132-AA.01] [Testo originale: Ungherese]

Saluto in lingua italiana

Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana. In particolare, saluto le Ancelle Parrocchiali dello Spirito Santo e le Figlie di Nostra Signora del Sacro Cuore che celebrano i rispettivi Capitoli Generali. Care Sorelle, vi auguro di continuare con entusiasmo il servizio che rendete al Vangelo e alla Chiesa ed invoco per voi il sostegno del Signore perché possiate operare con sempre più grande fecondità nell'ambito della nuova evangelizzazione. Saluto poi voi, Suore Francescane Elisabettine Bigie, che celebrate l’ottavo centenario di nascita di santa Elisabetta d’Ungheria. Possa questa provvida ricorrenza suscitare in ciascuna di voi un rinnovato desiderio di testimoniare ovunque l’amore di Cristo per ogni persona umana, specialmente verso i più deboli, sulle orme del vostro fondatore il beato Ludovico da Casoria. Saluto ora voi, cari Seminaristi provenienti dai Seminari maggiori di diverse Diocesi italiane, e riuniti a Sacrofano per un incontro estivo: vi auguro di far tesoro degli insegnamenti e delle esperienze spirituali di questi giorni.

Infine, il mio pensiero va ai giovani, ai malati e agli sposi novelli. Ricorre oggi la memoria di San Domenico di Guzman, instancabile predicatore del Vangelo, e domani sarà la festa di Santa Teresa Benedetta della Croce, Edith Stein, compatrona d'Europa. Questi due Santi aiutino voi, cari giovani, ad avere sempre fiducia in Cristo. Il loro esempio sostenga voi, cari malati a partecipare con fede alla potenza salvifica della sua Croce. Incoraggi voi, cari sposi novelli, ad essere immagine luminosa di Dio, attraverso la vostra reciproca fedeltà.

[01133-01.01] [Testo originale: Italiano]

[B0420-XX.01]