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L’UDIENZA GENERALE, 13.06.2007


L’UDIENZA GENERALE

CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA

SINTESI DELLA CATECHESI NELLE DIVERSE LINGUE

SALUTI PARTICOLARI NELLE DIVERSE LINGUE

L’Udienza Generale di questa mattina si è svolta alle ore 10.30 in Piazza San Pietro dove il Santo Padre ha incontrato gruppi di pellegrini e fedeli provenienti dall’Italia e da ogni parte del mondo.

Nel discorso in lingua italiana, continuando il ciclo di catechesi sui Padri Apostolici, il Papa si è soffermato sulla figura di Eusebio di Cesarea.

Dopo aver riassunto la Sua catechesi in diverse lingue, il Santo Padre ha rivolto particolari espressioni di saluto ai gruppi di fedeli presenti.

L’Udienza Generale si è conclusa con la recita del Pater Noster e la Benedizione Apostolica impartita insieme ai Vescovi presenti.

CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA

Cari fratelli e sorelle,

nella storia del cristianesimo antico è fondamentale la distinzione fra i primi tre secoli e quelli successivi al Concilio di Nicea del 325, il primo ecumenico. Quasi "a cerniera" fra i due periodi stanno la cosiddetta "svolta costantiniana" e la pace della Chiesa, come pure la figura di Eusebio, Vescovo di Cesarea in Palestina. Egli fu l’esponente più qualificato della cultura cristiana del suo tempo in contesti molto vari, dalla teologia all’esegesi, dalla storia all’erudizione. Eusebio è noto soprattutto come il primo storico del cristianesimo, ma fu anche il più grande filologo della Chiesa antica.

A Cesarea, dove probabilmente è da collocare intorno al 260 la nascita di Eusebio, Origene si era rifugiato venendo da Alessandria, e lì aveva fondato una scuola e un’ingente biblioteca. Proprio su questi libri si sarebbe formato, qualche decennio più tardi, il giovane Eusebio. Nel 325, come Vescovo di Cesarea, egli partecipò con un ruolo di protagonista al Concilio di Nicea. Ne sottoscrisse il Credo e l’affermazione della piena divinità del Figlio di Dio, definito per questo "della stessa sostanza" del Padre (homooúsios tõ Patrí). E’ praticamente lo stesso Credo che noi recitiamo ogni domenica nella Santa Liturgia. Sincero ammiratore di Costantino, che aveva dato la pace alla Chiesa, Eusebio ne ebbe a sua volta stima e considerazione. Celebrò l’imperatore, oltre che nelle sue opere, anche con discorsi ufficiali, tenuti nel ventesimo e nel trentesimo anniversario della sua salita al trono, e dopo la morte, avvenuta nel 337. Due o tre anni più tardi moriva anche Eusebio.

Studioso infaticabile, nei suoi numerosi scritti Eusebio si propone di riflettere e di fare il punto su tre secoli di cristianesimo, tre secoli vissuti sotto la persecuzione, attingendo largamente alle fonti cristiane e pagane conservate soprattutto nella grande biblioteca di Cesarea. Così, nonostante l’importanza oggettiva delle sue opere apologetiche, esegetiche e dottrinali, la fama imperitura di Eusebio resta legata in primo luogo ai dieci libri della sua Storia Ecclesiastica. È il primo che ha scritto una Storia della Chiesa, che rimane fondamentale grazie alle fonti poste da Eusebio a nostra disposizione per sempre. Con questa Storia egli riuscì a salvare da sicuro oblìo numerosi eventi, personaggi e opere letterarie della Chiesa antica. Si tratta quindi di una fonte primaria per la conoscenza dei primi secoli del cristianesimo.

Ci possiamo chiedere come egli abbia strutturato e con quali intenzioni abbia redatto questa opera nuova. All’inizio del primo libro lo storico elenca puntualmente gli argomenti che intende trattare nella sua opera: "Mi sono proposto di mettere per iscritto le successioni dei santi apostoli e i tempi trascorsi, a partire da quelli del nostro Salvatore fino a noi; tutte le grandi cose che si dice siano state compiute durante la storia della Chiesa; tutti coloro che hanno diretto e guidato egregiamente le più illustri diocesi; e quelli che durante ogni generazione sono stati messaggeri della Parola divina con la parola o con gli scritti; e quali furono e quanti e in quale periodo di tempo quelli che per desiderio di novità, dopo essersi spinti il più possibile nell’errore, sono diventati interpreti e promotori di una falsa dottrina, e come lupi crudeli hanno spietatamente devastato il gregge di Cristo; …e con quanti e quali mezzi e in quali tempi fu combattuta da parte dei pagani la Parola divina; e gli uomini grandi che, per difenderla, sono passati attraverso dure prove di sangue e di torture; e finalmente le testimonianze del nostro tempo, e la misericordia e la benevolenza del nostro Salvatore verso tutti noi" (1,1,1-2). In questo modo Eusebio abbraccia diversi settori: la successione degli Apostoli come ossatura della Chiesa, la diffusione del Messaggio, gli errori, poi le persecuzioni da parte dei pagani e le grandi testimonianze che sono la luce in questa Storia. In tutto questo per lui traspaiono la misericordia e la benevolenza del Salvatore. Eusebio inaugura così la storiografia ecclesiastica, spingendo il suo racconto fino al 324, anno in cui Costantino, dopo la sconfitta di Licinio, fu acclamato unico imperatore di Roma. È l'anno precedente al grande Concilio di Nicea che poi offre la "summa" di quanto la Chiesa — dottrinalmente, moralmente e anche giuridicamente — aveva imparato in questi trecento anni.

La citazione che abbiamo appena riportato dal primo libro della Storia ecclesiastica contiene una ripetizione sicuramente intenzionale. Per tre volte nell’arco di poche righe ritorna il titolo cristologico di Salvatore, e si fa esplicito riferimento alla "sua misericordia" e alla "sua benevolenza". Possiamo cogliere così la prospettiva fondamentale della storiografia eusebiana: la sua è una storia "cristocentrica", nella quale si svela progressivamente il mistero dell’amore di Dio per gli uomini. Con genuino stupore, Eusebio riconosce "che presso tutti gli uomini del mondo intero solo Gesù è detto, confessato, riconosciuto Cristo [cioè Messia e Salvatore del mondo], che è ricordato con questo nome sia dai greci sia dai barbari, che ancora oggi dai suoi discepoli sparsi in tutto il mondo egli è onorato come re, ammirato più di un profeta, glorificato come vero e unico sacerdote di Dio; e più di tutto ciò, in quanto Logos di Dio preesistente e tratto dall’essere prima di tutti i tempi, egli ha ricevuto dal Padre onore degno di venerazione, ed è adorato come Dio. Ma la cosa più straordinaria di tutte è che quanti gli siamo consacrati lo celebriamo non solo con le voci e il suono delle parole, ma con tutte le disposizioni dell’animo, così che mettiamo davanti alla nostra stessa vita la testimonianza resa a lui" (1,3,19-20). Balza così in primo piano un’altra caratteristica, che rimarrà costante nell’antica storiografia ecclesiastica: è "l’intento morale" che presiede al racconto. L’analisi storica non è mai fine a se stessa; non è fatta solo per conoscere il passato; piuttosto, essa punta decisamente alla conversione, e ad una autentica testimonianza di vita cristiana da parte dei fedeli. È una guida per noi stessi.

In questo modo Eusebio interpella vivacemente i credenti di ogni tempo riguardo al loro modo di accostarsi alle vicende della storia, e della Chiesa in particolare. Egli interpella anche noi: qual è il nostro atteggiamento nei confronti delle vicende della Chiesa? È l’atteggiamento di chi se ne interessa per una semplice curiosità, magari andando in cerca del sensazionale e dello scandalistico a ogni costo? Oppure è l’atteggiamento pieno d’amore, e aperto al mistero, di chi sa – per fede – di poter rintracciare nella storia della Chiesa i segni dell’amore di Dio e le grandi opere della salvezza da lui compiute? Se questo è il nostro atteggiamento, non possiamo non sentirci stimolati a una risposta più coerente e generosa, a una testimonianza più cristiana di vita, per lasciare i segni dell'amore di Dio anche alle future generazioni.

"C’è un mistero", non si stancava di ripetere quell’eminente studioso dei Padri che fu il Cardinale Jean Daniélou: "C’è un contenuto nascosto nella storia… Il mistero è quello delle opere di Dio, che costituiscono nel tempo la realtà autentica, nascosta dietro le apparenze… Ma questa storia che Dio realizza per l’uomo, non la realizza senza di lui. Arrestarsi alla contemplazione delle ‘grandi cose’ di Dio significherebbe vedere solo un aspetto delle cose. Di fronte ad esse sta la risposta degli uomini" (Saggio sul mistero della storia, ed. it., Brescia 1963, p. 182). A tanti secoli di distanza, anche oggi Eusebio di Cesarea invita i credenti, invita noi, a stupirci, a contemplare nella storia le grandi opere di Dio per la salvezza degli uomini. E con altrettanta energia egli ci invita alla conversione della vita. Infatti, di fronte a un Dio che ci ha amati così, non possiamo rimanere inerti. L’istanza propria dell’amore è che la vita intera sia orientata all’imitazione dell’Amato. Facciamo dunque di tutto per lasciare nella nostra vita una traccia trasparente dell'amore di Dio.

[00858-01.01] [Testo originale: Italiano]

SINTESI DELLA CATECHESI NELLE DIVERSE LINGUE

Sintesi della catechesi in lingua francese

Sintesi della catechesi in lingua inglese

Sintesi della catechesi in lingua tedesca

Sintesi della catechesi in lingua spagnola

Sintesi della catechesi in lingua francese  

Chers Frères et Sœurs,

Nous découvrons aujourd’hui la figure d’Eusèbe de Césarée, qui vécut au temps de l’empereur Constantin, au quatrième siècle. Évêque de Césarée, en Palestine, il participa activement au Concile de Nicée en 325, approuvant le Credo et l’affirmation de la pleine divinité du Fils de Dieu, défini comme étant «de la même substance» que le Père. Dans ses nombreux écrits, en particulier dans les dix volumes de son Histoire ecclésiastique, cet érudit cherchera sans se lasser à réfléchir et à faire le point sur trois siècles de christianisme, en puisant largement dans les sources chrétiennes et païennes conservées surtout dans la bibliothèque de Césarée. La perspective fondamentale de son histoire est «christocentrique»: en elle, se révèle progressivement le mystère de l’amour de Dieu pour les hommes. On peut aussi discerner dans son œuvre «l’intention morale». L’analyse historique n’est pas une fin en soi; elle invite à la conversion et à un témoignage de vie authentique de la part des fidèles.

Tout comme il interroge les croyants de tous les temps dans leur manière de relire l’histoire, Eusèbe nous interpelle nous aussi vivement: quelle est notre attitude vis-à-vis des événements de l’Église ? Un simple désir de curiosité, une recherche du sensationnel, ou bien l’attitude pleine d’amour, ouverte au mystère, de qui sait – par la foi – pouvoir retrouver dans l’histoire de l’Église les signes de l’amour de Dieu et les grandes œuvres de salut qu’il a accomplies ? Eusèbe de Césarée nous invite à nous étonner, à contempler Dieu à l’œuvre dans l’histoire, pour le salut des hommes qu’il appelle en retour à la conversion. Devant un tel amour de Dieu, nous ne pouvons pas demeurer inertes.

Je salue cordialement les pèlerins francophones présents ce matin, les invitant à porter un regard plein d’espérance sur le monde, que Dieu aime et dans lequel il les appelle à témoigner du Christ Sauveur.

[00859-03.01] [Texte original: Français]

Sintesi della catechesi in lingua inglese

Dear Brothers and Sisters,

Continuing our catechesis on the writers of the early Church, we turn today to Eusebius of Caesarea. The many theological, exegetical and historical writings of Eusebius reflect the rich Christian culture of his time, which spanned the period of the last persecutions, the peace of the Church under Constantine, and the controversies surrounding the Council of Nicaea. He attended the Council as the Bishop of Caesarea and subscribed its teaching on the Son’s divinity and consubstantiality with the Father. Eusebius is best known for his Ecclesiastical History, which documented the first centuries of the Church’s life and preserved much precious evidence which would otherwise be lost. His Christocentric approach to history emphasized the gradual revelation of God’s merciful love for humanity, culminating in the coming of Christ, the spread of the Gospel and the growth of the Church. Eusebius’ writings continue to inspire Christians in every age to let their study of history bear fruit in a greater appreciation of God’s saving works, a deeper conversion to Christ and a more generous witness to the Gospel in everyday life.

I welcome the participants in the leadership course organized by the International Catholic Charismatic Renewal Services. My greetings also go to the Buddhist members of Rissho Kosei-Kai, and the representatives of the Apostolate for Family Consecration. Upon all the English-speaking visitors present at today’s Audience, especially those from England, Nigeria, Japan and the United States, I invoke God’s abundant blessings.

[00860-02.01] [Original text: English]

Sintesi della catechesi in lingua tedesca

Liebe Brüder und Schwestern!

In der Geschichte der Alten Kirche unterscheidet man die ersten drei Jahrhunderte von der Epoche, die auf das erste ökumenische Konzil von Nizäa folgt. Zwischen beiden Perioden liegt die sogenannte „Konstantinische Wende". Ein Zeitgenosse dieses Übergangs war Eusebius von Cäsarea, der „Vater der Kirchengeschichtsschreibung", über den ich heute sprechen möchte.

Eusebius wuchs in Cäsarea in Palästina auf, wo er die von Origenes gegründete Schule und Bibliothek besuchen und eine breit angelegte Ausbildung genießen konnte. Als Bischof von Cäsarea und Freund Kaiser Konstantins des Großen nahm er auf dem Konzil von Nizäa im Jahre 325 eine wichtige Rolle ein. Eusebius starb zwei oder drei Jahre nach Kaiser Konstantin. Unter seinen zahlreichen apologetischen, exegetischen und theologischen Werken ragt die „Kirchengeschichte" in zehn Büchern hervor. Wie Eusebius im Vorwort dazu schreibt, will er Auskunft über die Apostel und ihre Nachfolger, über kirchliche Lehrer und Schriftsteller, über Irrlehrer und über die Verfolgung der Kirche geben. Dabei hat Eusebius eine christozentrische Sicht der Geschichte: Christus, das Wort Gottes, der Logos, wirkt in seiner Kirche und in der Geschichte und enthüllt das Geheimnis der Liebe Gottes zu den Menschen. Zugleich will Eusebius mit seiner „Kirchengeschichte" die Gläubigen zur Umkehr einladen, damit sie das Zeugnis eines echten christlichen Lebens geben.

Von Herzen grüße ich alle deutschsprachigen Pilger und Besucher, die zur heutigen Audienz gekommen sind. Einen besonderen Gruß richte ich an eine Delegation von Abgeordneten zum National- und Bundesrat der Republik Österreich. Liebe Freunde, in der Geschichte der Kirche sehen wir Gottes große Taten zum Heil der Menschen. Dankbar dem Herrn für sein gütiges Wirken wollen wir als gläubige Christen die Gegenwart mitgestalten und mithelfen, daß Gottes Liebe zu den Menschen kommt. Der Herr segne euch alle.

[00861-05.01] [Originalsprache: Deutsch]

Sintesi della catechesi in lingua spagnola

Queridos hermanos y hermanas:

Entre las figuras más destacadas de la Iglesia antigua hay que mencionar a Eusebio, obispo de Cesarea, testigo y protagonista de un cambio de época para el cristianismo, que alcanza la paz con el emperador Constantino y celebra el primer concilio de Nicea, en el que Eusebio suscribió el Credo.

Eusebio es conocido sobre todo por los diez libros de su Historia Eclesiástica, con una gran cantidad de noticias de los tres primeros siglos. Pero no es sólo un alarde de erudición: se trata de narrar los hechos que muestran el progresivo desarrollo del misterio del amor de Dios por los hombres que se ha manifestado en Cristo. Al mismo tiempo, es una historia que no sólo atrae la curiosidad, sino que llama a la conversión, a reconocer en la vida de la Iglesia los signos del amor de Dios y las magníficas obras que ha hecho para nuestra salvación. A su vez, este reconocimiento invita a dar una respuesta generosa y un testimonio claro de vida cristiana, orientada a imitar a quien tanto nos ha amado y nos ama. Después de tantos siglos, Eusebio de Cesarea nos repite esta invitación.

Saludo cordialmente a los peregrinos de lengua española, en particular al grupo de la Institución Teresiana, reunido estos días en Roma, a las Siervas de María Ministras de los Enfermos, a los colaboradores de las Obras Pontificias Misioneras de México y al grupo del Colegio San Agustín de Lima, así como a los demás grupos y personas venidas de España, México, Ecuador, Perú y de otros Países de Latinoamérica. Invito a todos a ver en la historia y en la vida cotidiana el amor y la bondad de Dios.

Muchas gracias por vuestra visita.

[00862-04.01] [Texto original: Español]

SALUTI PARTICOLARI NELLE DIVERSE LINGUE

Saluto in lingua portoghese

Saluto in lingua polacca

Saluto in lingua lituana

Saluto in lingua ceca

Saluto in lingua slovacca

Saluto in lingua slovena

Saluto in lingua italiana  

Saluto in lingua portoghese  

Amados peregrinos de língua portuguesa, uma saudação afectuosa a todos os presentes, nomeadamente ao grupo vindo de Lisboa – cidade-berço de Santo António, cuja festa hoje celebramos. A vossa vinda a Roma vos confirme na fé santa e segura, que nele ardia e iluminava, fazendo aparecer a Igreja aos olhos de vossos familiares e amigos como veículo da salvação de Cristo. Por Ele e n’Ele, a todos abençoo.

[00863-06.01] [Texto original: Português]

Saluto in lingua polacca

Pozdrawiam polskich pielgrzymów. Podczas, gdy zbliżamy się do uroczystości Najświętszego Serca Pana Jezusa, Jego miłości zawierzam Was, wasze rodziny, parafie i inne wspólnoty. Z przebitego Serca Jezusa niech spływa na wszystkich wierzących obfitość łask. Serdecznie Wam błogosławię.

[Saluto i pellegrini polacchi. Mentre ci avviciniamo alla solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù, affido al Suo amore voi, le vostre famiglie, le parrocchie e le altre comunità. Dal trafitto Cuore di Gesù scaturisca su tutti i fedeli l’abbondanza delle grazie. Vi benedico di cuore.]

[00864-09.01] [Testo originale: Polacco]

Saluto in lingua lituana

Nuoširdžiai sveikinu lietuvius naujuosius kunigus ir diakonus, lydimus artimųjų! Brangūs bičiuliai, meldžiu Viešpatį kad laimintų jūsų tarnystę. Skleiskite aplink save džiaugsmą, kurį teikia dosnus ir ištikimas atsiliepimas į dieviškąjį kvietimą. Telaimina visus Viešpats! Garbė Jėzui Kristui!

[Saluto cordialmente i sacerdoti novelli e i diaconi lituani, accompagnati dai loro familiari! Cari amici, mentre prego il Signore affinché vi sostenga in questo nel vostro ministero, vi invito a trasmettere intorno a voi la gioia della corrispondenza generosa e fedele alla divina chiamata. Il Signore vi benedica tutti! Sia lodato Gesù Cristo!]

[00868-AA.01] [Testo originale: Lituano]

Saluto in lingua ceca

Se srdetschnym pozdravem se obratzim na poutniky z Tscheske republiky. Drazí prschatele,djekuji vam za vaschi navschtjevu a prscheji vam, aby toto sektanie ve vas vzbudilo novou touhu vydavat svjedectvi Kristu. Z celeho srdce svolavam na vas a na vasche rodjiny hojnje pozschehnani z nebe. Chvala Kristu!

[Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini della Repubblica Ceca. Cari amici, vi ringrazio per la vostra visita e, mentre auspico che questo incontro susciti in voi un rinnovato desiderio di testimoniare Cristo, di cuore invoco su di voi e sulle vostre famiglie copiose benedizioni dal cielo. Sia lodato Gesù Cristo.]

[00865-AA.01] [Testo originale: Ceco]

Saluto in lingua slovacca

S láskou vítam pútnikov zo Slovenska, ktorí sprevádzajú svojich biskupov pri ich návšteve Ad limina Apostolorum, osobitne pútnikov z Bratislavy, Obišoviec a Veľkej Lodiny, diakonov z Košíc, Komorný orchester Konzervatória z Bratislavy, kňazov, zasvätené osoby i všetkých veriacich. Vaša návšteva Ríma nech posilní povedomie príslušnosti k univerzálnej Cirkvi. Všetkých vás zo srdca žehnám. Pochválený buď Ježiš Kristus!

[Con affetto do il benvenuto ai pellegrini della Slovacchia che accompagnano i loro Vescovi, i quali compiono la visita Ad limina Apostolorum, specialmente ai pellegrini provenienti da Bratislava, Obišovce e Veľká Lodina, ai diaconi di Košice, al Coro di Camera del Conservatorio di Bratislava, ai sacerdoti, alle persone consacrate e a tutti i fedeli. La vostra visita a Roma rafforzi la coscienza dell’appartenenza alla Chiesa universale. Di cuore tutti vi benedico. Sia lodato Gesù Cristo!]

[00867-AA.01] [Testo originale: Slovacco]

Saluto in lingua slovena

Lepo pozdravljam duhovnike iz koprske škofije v Sloveniji! Ko danes obnavljate svoje posvečenje, očetovsko blagoslavljam vas, vaše župnije in vse prisotne slovenske romarje ter vas izročam Jezusovemu presvetemu srcu.

[Rivolgo un cordiale saluto ai Sacerdoti della Diocesi di Capodistria in Slovenia. Nella vostra odierna celebrazione del "dies sanctificationis", imparto la mia paterna benedizione a voi, alle vostre Parrocchie e a tutti i pellegrini sloveni qui presenti, affidandovi al Santissimo Cuore di Gesù.]

[00866-AA.01] [Testo originale: Sloveno]

Saluto in lingua italiana

Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana. In particolare saluto i Bambini della Prima Comunione della diocesi di Castellaneta, accompagnati dal loro Vescovo Mons. Pietro Fragnelli. Cari piccoli amici, l’Eucarestia sia il vostro cibo spirituale per crescere nella conoscenza di Gesù e camminare sulla via della santità. Saluto poi i rappresentanti dell’Associazione Volontari Italiani Sangue, che ricorda l’80° anniversario di fondazione. Cari amici, la vostra presenza sul territorio nazionale ha promosso in questi anni i valori della vita, della gratuità e della solidarietà. Continuate questo vostro importante servizio al prossimo, ispirandovi al Divino Maestro, che venerate specialmente nel tempio del "Preziosissimo Sangue" in Pianezze di Valdobbiadene. Saluto altresì voi, cari membri del Gruppo Ricerca e Informazione Socio-Religiosa e mi compiaccio per il vostro impegno ecclesiale, teso a presentare ai cristiani i pericoli connessi con la diffusione delle sette e dei movimenti religiosi alternativi. Saluto, inoltre la Comunità Cenacolo di Saluzzo e i partecipanti al Torneo di Calcio Memorial Vincenzo Romano.

Saluto infine i giovani i malati e gli sposi novelli. Cari giovani, per molti vostri coetanei sono iniziate le vacanze, mentre per altri questo è tempo di esami. Vi aiuti il Signore a vivere questo periodo con serenità e a sperimentare la sua protezione. Invito voi, cari malati, a trovare conforto nel Signore, che illumina la vostra sofferenza con il suo amore redentivo. A voi, cari sposi novelli, esprimo l'auspicio di scoprire il mistero di Dio che si dona per la salvezza di tutti, affinché il vostro amore sia sempre più vero e duraturo.

[00869-01.01] [Testo originale: Italiano]

[B0320-XX.01]