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L’UDIENZA GENERALE, 04.04.2007


L’UDIENZA GENERALE

CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA

SINTESI DELLA CATECHESI NELLE DIVERSE LINGUE

SALUTI PARTICOLARI NELLE DIVERSE LINGUE

L’Udienza Generale di questa mattina si è svolta alle ore 10.30 in Piazza San Pietro dove il Santo Padre ha incontrato gruppi di pellegrini e fedeli provenienti dall’Italia e da ogni parte del mondo.

Nel discorso in lingua italiana, il Papa ha incentrato la meditazione sul significato del Triduo Pasquale, culmine dell’itinerario quaresimale.

Dopo aver riassunto la Sua catechesi in diverse lingue, il Papa ha rivolto particolari espressioni di saluto ai gruppi di fedeli presenti.

L’Udienza Generale si è conclusa con la recita del Pater Noster e la Benedizione Apostolica impartita insieme ai Vescovi presenti.

CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA

Cari fratelli e sorelle,

mentre si va concludendo l’itinerario quaresimale, iniziato con il Mercoledì delle Ceneri, l’odierna liturgia del Mercoledì Santo ci introduce già nel clima drammatico dei prossimi giorni, permeati dal ricordo della passione e della morte di Cristo. Nell’odierna liturgia, infatti, l’evangelista Matteo ripropone alla nostra meditazione il breve dialogo che avvenne nel Cenacolo tra Gesù e Giuda. "Rabbi, sono forse io?", domanda il traditore al divino Maestro, che aveva preannunciato: "In verità io vi dico, uno di voi mi tradirà". Lapidaria la risposta del Signore: "Tu l’hai detto" (cfr Mt 26,14-25). Da parte sua san Giovanni chiude il racconto dell’annunzio del tradimento di Giuda con poche significative parole: "Ed era notte" (Gv 13,30). Quando il traditore abbandona il Cenacolo, s’infittisce il buio nel suo cuore – è notte interiore –, cresce lo smarrimento nell’animo degli altri discepoli – anche loro vanno verso la notte –, mentre tenebre di abbandono e di odio si addensano sul Figlio dell’Uomo che si avvia a consumare il suo sacrificio sulla croce. Quel che commemoreremo nei prossimi giorni è lo scontro supremo tra la Luce e le Tenebre, tra la Vita e la Morte. Dobbiamo situarci anche noi in questo contesto, consapevoli della nostra "notte", delle nostre colpe e delle nostre responsabilità, se vogliamo rivivere con profitto spirituale il Mistero pasquale, se vogliamo arrivare alla luce del cuore mediante questo Mistero, che costituisce il fulcro centrale della nostra fede.

Inizio del Triduo Pasquale è il Giovedì Santo, domani. Durante la Messa Crismale, che può essere considerata come il preludio al Triduo Santo, il Pastore diocesano ed i suoi più stretti collaboratori, i presbiteri, attorniati dal Popolo di Dio, rinnovano le promesse formulate il giorno dell’Ordinazione sacerdotale. Si tratta, anno dopo anno, di un momento di forte comunione ecclesiale, che pone in rilievo il dono del sacerdozio ministeriale lasciato da Cristo alla sua Chiesa, la vigilia della sua morte in croce. E per ogni sacerdote è un momento commovente in questa vigilia della Passione, nella quale il Signore ci ha dato sè stesso, ci ha dato il sacramento dell’Eucaristia, ci ha dato il Sacerdozio. E’ un giorno che tocca tutti i nostri cuori. Vengono poi benedetti gli Olii per la celebrazione dei Sacramenti: l’Olio dei Catecumeni, l’Olio degli Infermi e il Sacro Crisma. Alla sera, entrando nel Triduo pasquale, la Comunità cristiana rivive nella Messa in Cena Domini quanto avvenne durante l’Ultima Cena. Nel Cenacolo il Redentore volle anticipare, nel Sacramento del pane e del vino mutati nel suo Corpo e nel suo Sangue, il sacrificio della sua vita: egli anticipa questa sua morte, dona liberamente la sua vita, offre il dono definitivo di sé all’umanità. Con la lavanda dei piedi, si ripete il gesto con cui Egli, avendo amato i suoi, li amò sino alla fine (cfr Gv 13,1) e lasciò ai discepoli come loro distintivo questo atto di umiltà, l’amore sino alla morte. Dopo la Messa in Cena Domini, la liturgia invita i fedeli a sostare in adorazione del Santissimo Sacramento, rivivendo l’agonia di Gesù nel Getsemani. E vediamo come i discepoli hanno dormito, lasciando solo il Signore. Anche oggi spesso dormiamo, noi suoi discepoli. In questa notte sacra del Getzemani vogliamo essere vigilanti, non vogliamo lasciar solo il Signore in questa ora; così possiamo meglio comprendere il mistero del Giovedì Santo, che ingloba il triplice sommo dono del Sacerdozio ministeriale, dell’Eucaristia e del Comandamento nuovo dell’amore (agape).

Il Venerdì Santo, che commemora gli eventi che vanno dalla condanna a morte alla crocifissione di Cristo, è una giornata di penitenza, di digiuno e di preghiera, di partecipazione alla Passione del Signore. All’ora stabilita, l’Assemblea cristiana ripercorre, con l’aiuto della Parola di Dio e dei gesti liturgici, la storia dell’umana infedeltà al disegno divino, che tuttavia proprio così si realizza, e riascolta il racconto commovente della Passione dolorosa del Signore. Rivolge poi al Padre celeste una lunga "preghiera dei fedeli", che abbraccia tutte le necessità della Chiesa e del mondo. La Comunità adora quindi la Croce e si accosta all’Eucaristia, consumando le sacre specie conservate dalla Messa in Cena Domini del giorno precedente. Commentando il Venerdì Santo, san Giovanni Crisostomo osserva: "Prima la croce significava disprezzo, ma oggi essa è cosa venerabile, prima era simbolo di condanna, oggi è speranza di salvezza. E’ diventata davvero sorgente d’infiniti beni; ci ha liberati dall’errore, ha diradato le nostre tenebre, ci ha riconciliati con Dio, da nemici di Dio ci ha fatti suoi familiari, da stranieri ci ha fatto suoi vicini: questa croce è la distruzione dell’inimicizia, la sorgente della pace, lo scrigno del nostro tesoro" (De cruce et latrone I,1,4). Per rivivere in modo più partecipato la Passione del Redentore, la tradizione cristiana ha dato vita a molteplici manifestazioni di pietà popolare, fra le quali le note processioni del Venerdì Santo con i suggestivi riti che si ripetono ogni anno. Ma c’è un pio esercizio, quello della "Via Crucis", che ci offre durante tutto l’anno la possibilità di imprimere sempre più profondamente nel nostro animo il mistero della Croce, di andare con Cristo su questa via e così conformarci interiormente a Lui. Potremo dire che la Via Crucis ci educa, per usare un’espressione di san Leone Magno, a "guardare con gli occhi del cuore Gesù crocifisso, in modo da riconoscere nella sua carne la nostra propria carne" (Disc. 15 sulla passione del Signore). E sta proprio qui la vera saggezza del cristiano, che vogliamo imparare seguendo la Via crucis proprio il Venerdì Santo al Colosseo.

Il Sabato Santo è giorno in cui la liturgia tace, il giorno del grande silenzio, ed i cristiani sono invitati a custodire un interiore raccoglimento, spesso difficile da coltivare in questo nostro tempo, per meglio prepararsi alla Veglia pasquale. In molte comunità vengono organizzati ritiri spirituali e incontri di preghiera mariana, quasi per unirsi alla Madre del Redentore, che attende con trepidante fiducia la risurrezione del Figlio crocifisso. Finalmente nella Veglia pasquale il velo di mestizia, che avvolge la Chiesa per la morte e la sepoltura del Signore, verrà infranto dal grido della vittoria: Cristo è risorto ed ha sconfitto per sempre la morte! Potremo allora veramente comprendere il mistero della Croce, "come Dio crei prodigi anche nell’impossibile - scrive un autore antico - affinché si sappia che egli solo può fare ciò che vuole. Dalla sua morte la nostra vita, dalle sue piaghe la nostra guarigione, dalla sua caduta la nostra risurrezione, dalla sua discesa la nostra risalita" (Anonimo Quartodecimano). Animati da fede più salda, nel cuore della Veglia pasquale accoglieremo i neo-battezzati e rinnoveremo le promesse del nostro Battesimo. Sperimenteremo così che la Chiesa è sempre viva, si ringiovanisce sempre, è sempre bella e santa, perché poggia su Cristo che, risorto, non muore più.

Cari fratelli e sorelle, il Mistero pasquale, che il Triduo Santo ci farà rivivere, non è solo ricordo di una realtà passata, è realtà attuale: Cristo anche oggi vince con il suo amore il peccato e la morte. Il Male, in tutte le sue forme, non ha l'ultima parola. Il trionfo finale è di Cristo, della verità e dell’amore! Se con Lui siamo disposti a soffrire ed a morire, ci ricorderà san Paolo nella Veglia pasquale, la sua vita diventa la nostra vita (cfr Rm 6,9). Su questa certezza riposa e si costruisce la nostra esistenza cristiana. Invocando l’intercessione di Maria Santissima, che ha seguito Gesù sulla via della Passione e della Croce e lo ha abbracciato dopo la sua deposizione, auguro a tutti voi di partecipare devotamente al Triduo Pasquale per gustare la gioia della Pasqua insieme con tutti i vostri cari.

[00476-01.01] [Testo originale: Italiano]

SINTESI DELLA CATECHESI NELLE DIVERSE LINGUE

Sintesi della catechesi in lingua francese

Sintesi della catechesi in lingua inglese

Sintesi della catechesi in lingua tedesca

Sintesi della catechesi in lingua spagnola

Sintesi della catechesi in lingua francese  

Chers Frères et Sœurs,

Durant le Triduum pascal, nous allons commémorer le combat entre la Lumière et les Ténèbres, entre la Vie et la Mort. Conscients de nos fautes, c’est dans ce contexte que nous devons nous situer, si nous voulons revivre avec profit ce Mystère qui est au cœur de notre foi

Le Jeudi saint, la Messe chrismale met en lumière le don du sacerdoce ministériel par Jésus à son Église. Le soir, nous revivons la Cène où le Seigneur a anticipé le sacrifice de sa vie, le don définitif de lui-même à l’humanité, et il nous a donné le commandement nouveau de l’amour. Le Vendredi saint, jour de pénitence, de jeûne et de prière, nous commémorons les événements qui vont de la condamnation à mort à la crucifixion du Christ. Le Samedi saint, nous sommes invités à nous recueillir intérieurement pour nous préparer à la veillée pascale. Lors de cette veillée, le voile de tristesse qui enveloppait l’Église sera rompu par le cri de victoire: le Christ est ressuscité, il a vaincu la mort pour toujours!

Le Mystère pascal, que nous revivrons en ces jours, demeure une réalité actuelle: aujourd’hui encore, par son amour, le Christ vainc le péché et la mort. Le Mal n’a pas le dernier mot. Le triomphe final est celui du Christ! Si nous sommes disposés à souffrir et à mourir avec lui, sa vie deviendra notre vie. C’est sur cette certitude que repose et se construit notre existence chrétienne.

Je salue avec joie les pèlerins francophones venus à cette audience, particulièrement les jeunes. Que Vierge Marie, qui a suivi Jésus sur le chemin de la Passion et de la Croix, vous aide à participer avec ferveur au Triduum pascal, pour goûter la joie de Pâques!

Sainte fête de Pâques à vous tous!

[00477-03.01] [Texte original: Français]

Sintesi della catechesi in lingua inglese

Dear Brothers and Sisters,

As we approach the end of Lent and the commemoration of Christ’s passion, death and resurrection, the Church’s liturgy invites us to contemplate the mystery of the Cross, to acknowledge our sinfulness and, in faith, to unite ourselves with Jesus in his saving passover from death to life. Holy Thursday, with its celebration of the Chrism Mass and the Mass of the Lord’s Supper, evokes gratitude for Christ’s institution of the sacraments of the Eucharist and Holy Orders, and for his new commandment of love. Good Friday is centred on the Gospel of the Lord’s Passion and the adoration of his Holy Cross, the source of our salvation. The somber silence of Holy Saturday is a prelude to the joy of the Easter Vigil, with its proclamation of Christ’s victory over sin and death, the gift of his grace in the sacrament of Baptism and the renewal of our baptismal promises. These liturgical celebrations are not mere commemorations of past events; they introduce us to the ever-present reality of God’s saving power. Today too, Christ’s love triumphs over evil, sin and death. Truly, as Saint Paul says, "if we have died with Christ, we believe that we shall also live with him" (Rom 6:8).

I am pleased to welcome the many university students gathered in Rome for Univ 2007. May these days of reflection, friendship and prayer inspire in you a deeper love for our Lord and his Church! To all the English-speaking visitors present at today’s Audience, especially those from England, Ireland, Denmark, Australia, Canada and the United States, I offer my prayerful good wishes for a happy and spiritually enriching celebration of Easter.

Good Easter to all of you!

[00478-02.01] [Original text: English]

Sintesi della catechesi in lingua tedesca

Liebe Brüder und Schwestern!

Mit dieser Katechese möchten wir uns auf die Feier der Heilsgeheimnisse unseres Glaubens an den heiligen drei Tagen des Ostertriduums vorbereiten. Im Evangeliumsabschnitt, den wir zu Beginn der Audienz gehört haben, ist bereits vom Verrat durch Judas und von der Auslieferung Jesu die Rede. Die Macht des Bösen bricht mit ihrer ganzen Abscheulichkeit über den Menschensohn herein, doch Jesus, der Herr, weicht vor dem bitteren Kelch nicht zurück und wird am Ostermorgen als Sieger über Sünde und Tod vor uns stehen.

Die Liturgie lädt uns ein, die Geheimnisse unserer Erlösung in der Gemeinschaft der Kirche zu begehen. Die Priester erneuern ihre Bereitschaft zum Dienst am Heil der Menschen in der Chrisammesse mit ihrem Bischof. Beim Gedächtnis des Letzten Abendmahls am Gründdonnerstag vergegenwärtigen wir die drei großen Gaben, aus denen die Kirche lebt: die heilige Eucharistie, das Priestertum und das Gebot der Liebe. Sie alle gründen in der Hingabe Jesu am Kreuz. In der Feier der Osternacht weichen der Schmerz und die Trauer über den Tod Jesu dem Jubel der Kirche über die Auferstehung und das neue Leben, das der Herr uns schenkt.

Einen herzlichen Gruß richte ich an die deutschsprachigen Pilger und Besucher. Um aus den Kar- und Ostertagen geistlichen Nutzen für unser Leben zu ziehen, muß uns klar werden, daß wir nicht bloße Zuschauer, sondern zutiefst Betroffene sind. Der Herr gewähre euch in diesen Tagen die Gnade einer wahren inneren Anteilnahme am Leiden Christi und an der Freude seiner Auferstehung!

[00479-05.01] [Originalsprache: Deutsch]

Sintesi della catechesi in lingua spagnola

Queridos hermanos y hermanas:

Mañana, día de Jueves Santo, empezamos el triduo pascual. La Iglesia, recordando la Última Cena, contempla y celebra la institución del Sacerdocio ministerial y de la Eucaristía, así como el mandamiento nuevo del Amor. Con la Eucaristía, Cristo anticipa el sacrificio de su vida, don definitivo de sí mismo a toda la humanidad. Con el lavatorio de los pies, el Maestro dejó a sus discípulos, como distintivo, el amor que llega hasta la muerte.

El Viernes Santo es un día de penitencia, ayuno y oración en que se conmemora la pasión y crucifixión del Redentor, se adora la Cruz y se recibe la Comunión. Para vivir más de cerca este misterio de la Salvación, en muchos lugares se celebra el piadoso ejercicio del Vía Crucis, al que estamos invitados a participar. El Sábado Santo, día de recogimiento y oración, acompañemos a la Virgen María en su firme esperanza en la resurrección de su Hijo.

En la Vigilia pascual escucharemos con alegría el grito de victoria: ¡Cristo ha resucitado y ha vencido para siempre la muerte! El cirio pascual nos recordará que el Señor es la luz del mundo que camina en tinieblas. Experimentaremos así que la Iglesia está siempre viva, es hermosa y santa, porque está fundada en Cristo resucitado.

Saludo cordialmente a los visitantes de lengua española. En especial, al grupo de estudiantes universitarios del CEU, de Madrid, y de otros colegios de España. Sobre todo, saludo al numeroso grupo que participa en la UNIV 2007. Queridos jóvenes: Os invito a celebrar estos días santos, conscientes de que Cristo ha dado su vida por cada uno de nosotros. Después del gesto humilde del lavatorio de los pies, él nos dice: «también vosotros debéis lavaros los pies unos a otros: os he dado ejemplo para que lo que yo he hecho con vosotros, vosotros también lo hagáis», es decir, amar a los demás cómo él nos ha amado ¡Feliz Pascua de resurrección para todos!

[00480-04.01] [Texto original: Español]

SALUTI PARTICOLARI NELLE DIVERSE LINGUE

Saluto in lingua portoghese

Saluto in lingua polacca

Saluto in lingua ceca

Saluto in lingua slovacca

Saluto in lingua croata

Saluto in lingua italiana

Saluto in lingua portoghese  

Amados Irmãos e Irmãs:

Saúdo cordialmente os numerosos visitantes provenientes do Brasil e de Portugal, mormente os peregrinos do Instituto Cultural António Ferreira Gomes do Porto: que a vinda a Roma vos fortaleça na fé e avive no vosso ânimo a coragem para testemunhar a grandeza do amor de Jesus Cristo, vencedor do mal, pelo seu sofrimento, e ressuscitado para ser a nossa esperança e a nossa paz. A todos desejo uma feliz e santa Páscoa!

[00482-06.01] [Texto original: Português]

Saluto in lingua polacca

Pozdrawiam serdecznie pielgrzymów polskich. W tych dniach obchodzimy drugą rocznicę śmierci umiłowanego Jana Pawła II. Dziękuję wszystkim za modlitewne trwanie przy Jego grobie. Cieszę się z wami przebiegiem Jego procesu beatyfikacyjnego. Niech nauczanie Sługi Bożego przemienia wasze życie, życie każdego Polaka, każdej polskiej rodziny. Życzę wszystkim godnego przeżycia Triduum paschalnego i radosnych świąt wielkanocnych.

[Saluto cordialmente i pellegrini polacchi. In questi giorni, abbiamo ricordato il secondo anniversario della morte del benamato Giovanni Paolo II. Ringrazio tutti per la costante preghiera presso la Sua tomba. Mi rallegro con voi per il progresso del Suo processo di beatificazione. Che l’insegnamento del Servo di Dio cambi la vita di ogni polacco e la vita di ogni famiglia polacca. Auguro a tutti voi un’intensa esperienza spirituale durante questa Settimana Santa e delle gioiose feste pasquali.]

[00483-09.01] [Testo originale: Polacco]

Saluto in lingua ceca

Srdečně vítám poutníky z Olomouce! Milovaní, přeji vám hojný duchovní užitek z nového prožití Velikonočního tajemství, které je středem naší víry. K tomu vám ze srdce žehnám! Chvála Kristu!

[Un cordiale benvenuto ai pellegrini di Olomouc! Carissimi, vi auguro di rivivere con grande profitto spirituale il Mistero Pasquale che costituisce il fulcro centrale della nostra fede. Con questi voti vi benedico di cuore! Sia lodato Gesù Cristo!]

[00484-AA.01] [Testo originale: Ceco]

Saluto in lingua slovacca

Sláskou vítam pútnikov zo Slovenska: z farností Tomášov, Senec a Štúrovo. Bratia a sestry, prajem vám, aby vaša púť do Ríma počas Veľkého týždňa bola pre každého z vás posilou vo viere. Ochotne žehnám vás i vašich drahých doma. Pochválený buď Ježiš Kristus!

[Con affetto do un cordiale benvenuto ai pellegrini provenienti dalla Slovacchia: dalle parrocchie Tomášov, Senec e Štúrovo. Fratelli e sorelle, auguro che il vostro pellegrinaggio a Roma nella Settimana Santa sia per ciascuno un sostegno nella fede. Volentieri benedico voi ed i vostri cari in Patria.  Sia lodato Gesù Cristo!]

[00485-AA.01] [Testo originale: Slovacco]

Saluto in lingua croata

Srdačno pozdravljam sve hrvatske hodočasnike, a osobito mlade iz Splita! U ovim svetim danima osjetite veličinu ljubavi koju nam je iskazao Sin Božji ustanovom Euharistije i svećeništva, svojom pregorkom mukom i smrću na križu, te svojim slavnim uskrsnućem. Zahvalite mu pouzdanom vjerom i vjernom ljubavi. Hvaljen Isus i Marija!

[Saluto di cuore i pellegrini croati, particolarmente i giovani di Split! In questi santi giorni sentite la grandezza dell’amore che ci ha mostrato il Figlio di Dio con l’istituzione dell’Eucaristia e del sacerdozio, con la sua dolorosa passione e la morte sulla croce, e con la sua gloriosa risurrezione. Ringraziatelo con fede sicura e con amore fedele. Siano lodati Gesù e Maria!]

[00486-AA.01] [Testo originale: Croato]

Saluto in lingua italiana

Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana. In particolare saluto voi, partecipanti all’incontro internazionale dell’UNIV, promosso dalla Prelatura dell'Opus Dei. Cari amici, vi auguro che queste giornate romane siano per tutti occasione di una forte esperienza ecclesiale perché possiate tornare a casa animati dal desiderio di servire più generosamente Cristo e i fratelli. "Servizio: come mi piace questa parola!" – diceva san Josémaria Escrivá – ed aggiungeva "confidiamo al Signore la nostra decisione di volere imparare a servire, perché soltanto così potremo non solo conoscere Cristo, ma farlo conoscere e amare dagli altri" (E’ Gesù che parla, 182).

Saluto, poi, cordialmente i giovani, i malati e gli sposi novelli. Domani entreremo nel Sacro Triduo che ci farà rivivere i misteri centrali della nostra salvezza. Invito voi, cari giovani, a guardare alla Croce e trarre da essa luce per camminare fedelmente sulle orme del Redentore. Per voi, cari malati, la Passione del Signore, culminante nel trionfo glorioso della Pasqua, costituisca sempre, specialmente nei momenti della prova, sorgente di speranza e di conforto. E voi, cari sposi novelli, disponete i vostri cuori a celebrare con intensa partecipazione il Mistero pasquale, perché la vostra esistenza diventi ogni giorno un dono reciproco, aperto all'amore fecondo di bene.

[00487-01.01] [Testo originale: Italiano]

[B0175-XX.03]