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L’UDIENZA GENERALE, 21.03.2007


L’UDIENZA GENERALE

CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA

SINTESI DELLA CATECHESI NELLE DIVERSE LINGUE

SALUTI PARTICOLARI NELLE DIVERSE LINGUE

APPELLO DEL SANTO PADRE

L’Udienza Generale di questa mattina si è svolta alle ore 10.30 in Piazza San Pietro dove il Santo Padre Benedetto XVI ha incontrato gruppi di pellegrini e fedeli provenienti dall’Italia e da ogni parte del mondo.

Nel discorso in lingua italiana, il Papa continuando il ciclo di catechesi sui Padri Apostolici, si è soffermato sulla figura di San Giustino, filosofo e martire.

Dopo aver riassunto la Sua catechesi in diverse lingue, il Santo Padre ha rivolto particolari espressioni di saluto ai gruppi di fedeli presenti. Quindi ha pronunciato un appello in occasione della Giornata Mondiale della Tubercolosi.

L’Udienza Generale si è conclusa con il canto del Pater Noster e la Benedizione Apostolica impartita insieme ai Vescovi presenti.

CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA

Cari fratelli e sorelle,

stiamo in queste catechesi riflettendo sulle grandi figure della Chiesa nascente. Oggi parliamo di San Giustino, filosofo e martire, il più importante tra i Padri apologisti del secondo secolo. La parola "apologisti" designa quegli antichi scrittori cristiani che si proponevano di difendere la nuova religione dalle pesanti accuse dei pagani e degli Ebrei, e di diffondere la dottrina cristiana in termini adatti alla cultura del proprio tempo. Così negli apologisti è presente una duplice sollecitudine: quella, più propriamente apologetica, di difendere il cristianesimo nascente (apologhía in greco significa appunto "difesa") e quella propositiva, "missionaria", di esporre i contenuti della fede in un linguaggio e con categorie di pensiero comprensibili ai contemporanei.

Giustino era nato intorno all'anno 100 presso l'antica Sichem, in Samaria, in Terra Santa; egli cercò a lungo la verità, pellegrinando nelle varie scuole della tradizione filosofica greca. Finalmente - come egli stesso racconta nei primi capitoli del suo Dialogo con Trifone - un misterioso personaggio, un vegliardo incontrato lungo la spiaggia del mare, lo mise dapprima in crisi, dimostrandogli l'incapacità dell'uomo a soddisfare con le sole sue forze l'aspirazione al divino. Poi gli indicò negli antichi profeti le persone a cui rivolgersi per trovare la strada di Dio e la "vera filosofia". Nel congedarlo, l'anziano lo esortò alla preghiera, perché gli venissero aperte le porte della luce. Il racconto adombra l'episodio cruciale della vita di Giustino: al termine di un lungo itinerario filosofico di ricerca della verità, egli approdò alla fede cristiana. Fondò una scuola a Roma, dove gratuitamente iniziava gli allievi alla nuova religione, considerata come la vera filosofia. In essa, infatti, aveva trovato la verità e quindi l’arte di vivere in modo retto. Fu denunciato per questo motivo e venne decapitato intorno al 165, sotto il regno di Marco Aurelio, l'imperatore filosofo a cui Giustino stesso aveva indirizzato una sua Apologia.

Sono queste - le due Apologie e il Dialogo con l'Ebreo Trifone - le sole opere che di lui ci rimangono. In esse Giustino intende illustrare anzitutto il progetto divino della creazione e della salvezza che si compie in Gesù Cristo, il Logos, cioè il Verbo eterno, la Ragione eterna, la Ragione creatrice. Ogni uomo, in quanto creatura razionale, è partecipe del Logos, ne porta in sé un "seme", e può cogliere i barlumi della verità. Così lo stesso Logos, che si è rivelato come in figura profetica agli Ebrei nella Legge antica, si è manifestato parzialmente, come in "semi di verità", anche nella filosofia greca. Ora, conclude Giustino, poiché il cristianesimo è la manifestazione storica e personale del Logos nella sua totalità, ne consegue che "tutto ciò che di bello è stato espresso da chiunque, appartiene a noi cristiani" (2 Apol. 13,4). In questo modo Giustino, pur contestando alla filosofia greca le sue contraddizioni, orienta decisamente al Logos qualunque verità filosofica, motivando dal punto di vista razionale la singolare "pretesa" di verità e di universalità della religione cristiana. Se l'Antico Testamento tende a Cristo come la figura orienta verso la realtà significata, la filosofia greca mira anch'essa a Cristo e al Vangelo, come la parte tende a unirsi al tutto. E dice che queste due realtà, l’Antico Testamento e la filosofia greca, sono come le due strade che guidano a Cristo, al Logos. Ecco perché la filosofia greca non può opporsi alla verità evangelica, e i cristiani possono attingervi con fiducia, come a un bene proprio. Perciò il mio venerato Predecessore, Papa Giovanni Paolo II, definì Giustino "pioniere di un incontro positivo col pensiero filosofico, anche se nel segno di un cauto discernimento": perché Giustino, "pur conservando anche dopo la conversione grande stima per la filosofia greca, asseriva con forza e chiarezza di aver trovato nel cristianesimo ‘l’unica sicura e proficua filosofia’ (Dial. 8,1)" (Fides et ratio, 38).

Nel complesso la figura e l'opera di Giustino segnano la decisa opzione della Chiesa antica per la filosofia, per la ragione, piuttosto che per la religione dei pagani. Con la religione pagana, infatti, i primi cristiani rifiutarono strenuamente ogni compromesso. La ritenevano idolatria, a costo di essere tacciati per questo di "empietà" e di "ateismo". In particolare Giustino, specialmente nella sua prima Apologia, condusse una critica implacabile nei confronti della religione pagana e dei suoi miti, considerati da lui come diabolici "depistaggi" nel cammino della verità. La filosofia rappresentò invece l'area privilegiata dell'incontro tra paganesimo, giudaismo e cristianesimo proprio sul piano della critica alla religione pagana e ai suoi falsi miti. "La nostra filosofia...": così, nel modo più esplicito, giunse a definire la nuova religione un altro apologista contemporaneo di Giustino, il Vescovo Melitone di Sardi (ap. Hist. Eccl. 4,26,7).

Di fatto la religione pagana non batteva le vie del Logos, ma si ostinava su quelle del mito, anche se questo era riconosciuto dalla filosofia greca come privo di consistenza nella verità. Perciò il tramonto della religione pagana era inevitabile: esso fluiva come logica conseguenza del distacco della religione - ridotta a un artificioso insieme di cerimonie, convenzioni e consuetudini - dalla verità dell'essere. Giustino, e con lui gli altri apologisti, siglarono la presa di posizione netta della fede cristiana per il Dio dei filosofi contro i falsi dèi della religione pagana. Era la scelta per la verità dell'essere contro il mito della consuetudine. Qualche decennio dopo Giustino, Tertulliano definì la medesima opzione dei cristiani con una sentenza lapidaria e sempre valida: "Dominus noster Christus veritatem se, non consuetudinem, cognominavit - Cristo ha affermato di essere la verità, non la consuetudine" (De virgin. vel. 1,1). Si noti in proposito che il termine consuetudo, qui impiegato da Tertulliano in riferimento alla religione pagana, può essere tradotto nelle lingue moderne con le espressioni "moda culturale", "moda del tempo".

In un'età come la nostra, segnata dal relativismo nel dibattito sui valori e sulla religione - come pure nel dialogo interreligioso -, è questa una lezione da non dimenticare. A tale scopo vi ripropongo - e così concludo - le ultime parole del misterioso vegliardo, incontrato dal filosofo Giustino sulla riva del mare: "Tu prega anzitutto che le porte della luce ti siano aperte, perché nessuno può vedere e comprendere, se Dio e il suo Cristo non gli concedono di capire" (Dial. 7,3).

[00384-01.01] [Testo originale: Italiano]

SINTESI DELLA CATECHESI NELLE DIVERSE LINGUE

Sintesi della catechesi in lingua francese

Sintesi della catechesi in lingua inglese

Sintesi della catechesi in lingua tedesca

Sintesi della catechesi in lingua spagnola

Sintesi della catechesi in lingua francese  

Chers Frères et Sœurs,

Saint Justin, philosophe et martyr, est le plus important des Pères apologistes du deuxième siècle. Né vers l’an 100, il a fréquenté la tradition philosophique grecque à la recherche de la vérité, avant de se convertir à la foi chrétienne et de fonder une école à Rome. Dénoncé, il fut décapité vers 165 sous le règne de Marc-Aurèle.

Dans ses œuvres, Justin montre comment le projet divin s’accomplit dans le Christ, le Logos de Dieu. Tout homme, créé comme être de raison, participe au Logos, en porte en lui le germe, et il peut donc accueillir les lumières de la vérité. Ainsi le Logos, révélé comme figure prophétique aux Juifs dans la Loi de Moïse, s’est aussi manifesté partiellement aux Grecs. Et puisque le christianisme est la manifestation historique du Logos dans sa totalité, «tout ce qui a été exprimé de beau par quiconque, nous appartient à nous chrétiens». Persuadé que la philosophie grecque tend vers le Christ, Justin pense que les chrétiens peuvent y avoir recours avec confiance. Dès lors, la foi chrétienne prend clairement position pour le Dieu des philosophes et contre les faux dieux de la religion païenne, faisant le choix de la vérité de l’être contre le mythe de la coutume, de «l’habitude culturelle», de la «mode du temps».

Je salue avec joie les pèlerins francophones, en particulier les séminaristes d’Ars, accompagnés par leur Évêque, Mgr Guy Bagnard, et tous les jeunes présents. À l’exemple de saint Justin, soyez passionnés par la quête de la vérité et devenez des témoins audacieux du Christ pour notre temps.

[00385-03.02] [Texte original: Français]

○ Sintesi della catechesi in lingua inglese

Dear Brothers and Sisters,

Continuing our catechesis on the Fathers of the Early Church, we consider today Saint Justin, Philosopher and Martyr. Saint Justin was born in Samaria, Palestine, around the year 100 (one hundred). During his youth he ardently sought the truth. After a meeting with an old man, who directed him to prayer and the study of the prophets, the Saint converted to Christianity. He eventually established a school in Rome where he taught the new religion; he was denounced as a Christian and decapitated in the year 165 (one sixty five). Of his written works only his two Apologies and his Dialogue with Trypho remain. These emphasize God’s project of Creation and Salvation which find fulfilment in Jesus Christ, who is the Logos or Word of God. Before the birth of Christ the Logos allowed men and women to come to know part of the truth about God and man. The full truth, however, has been given to Christians with the Incarnation of the Word of God. Our dialogue with philosophy and other religions, inspired by Saint Justin, must remain firmly rooted in Truth, while always avoiding that which is merely fashionable.

I offer a warm welcome to all the English-speaking visitors present at today’s audience. I extend particular greetings to the students from the American Taipei School, to the members of the Shinto religious delegation from Japan and to the pilgrims from Saint Vincent Archabbey in Latrobe. May this Lenten season purify your hearts and fill you with joy, and may God bless you all!

[00386-02.01] [Original text: English]

Sintesi della catechesi in lingua tedesca

Liebe Brüder und Schwestern!

Heute möchte ich über den Philosophen und Märtyrer Justinus sprechen. Er ist einer der bedeutendsten Apologeten der frühen Kirche, d.h. jener Kirchenschriftsteller des zweiten Jahrhunderts, die den christlichen Glauben in der Auseinandersetzung mit Heiden und Juden verteidigten und ihn zugleich in einer verständlichen Sprache gemäß den Denkkategorien der damaligen Zeit zu verbreiten suchten. Zwei der Werke Justins – die Apologie und der Dialog mit dem Juden Tryphon – sind uns überliefert. Darin beleuchtet er den göttlichen Schöpfungs- und Heilsplan, der in Jesus Christus, dem Logos, dem Wort Gottes, seine Erfüllung findet. Der Logos offenbarte sich den Juden in prophetischer Gestalt im Alten Testament; er zeigte sich auch den Griechen als „Samenkörner der Wahrheit" in Philosophie und Dichtung. Das Christentum ist aber die geschichtliche und personale Offenbarung des Logos in seiner Ganzheit. Selbst die griechische Philosophie strebt nach Christus und dem Evangelium. In Justinus sehen wir die klare Option der frühen Kirche für eine Philosophie, die von den heidnischen Mythen und Götterkulten sowie von den kulturellen Gewohnheiten der Zeit gereinigt ist, um der Wahrheit des Seins den Vorrang zu geben. In dieser Optik stellt die Philosophie einen bevorzugten Platz der Begegnung zwischen Heidentum, Judentum und Christentum und auch der Hinführung zu Jesus Christus dar.

Von Herzen grüße ich alle deutschsprachigen Pilger und Besucher; insbesondere das Professorenkollegium der Katholisch-Theologischen Fakultät der Universität Tübingen. Der heilige Justinus hat im Christentum „die einzige sichere und nutzbringende Philosophie" gefunden. Wie er bitten wir darum, Gott immer tiefer zu erkennen und im Glauben und in der Liebe zu wachsen. Dabei stärke und geleite euch der Heilige Geist.

[00387-05.01] [Originalsprache: Deutsch]

Sintesi della catechesi in lingua spagnola

Queridos hermanos y hermanas:

San Justino, filósofo y mártir, es el más importante entre los Padres apologistas del siglo segundo. Nació entorno al año 100. Fundó una escuela en Roma, donde gratuitamente iniciaba a los alumnos en la nueva religión. Denunciado por este motivo, fue decapitado bajo el reinado de Marco Aurelio.

La palabra "apologista" designa a los antiguos escritores cristianos que se proponían defender el cristianismo naciente de las graves acusaciones de los paganos y de los judíos, y difundir la doctrina cristiana exponiendo los contenidos de la fe en un lenguaje comprensible.

En las obras que conservamos, las dos Apologías y el Diálogo con Trifón, ilustra ante todo el proyecto divino de la creación y de la salvación que se cumple en Jesucristo, el Logos, el Verbo de Dios, del que participa todo hombre, como creatura racional. Su primera Apología es una crítica implacable a la religión pagana y a los mitos de entonces.

Saludo cordialmente a los peregrinos de venidos de España y de América Latina, especialmente a las Religiosas del Sagrado Corazón, a los miembros del Colegio de Titulados Mercantiles de Madrid, a los de la Consejería de Educación de la Junta de Galicia, así como a los fieles de Cádiz, Melilla, Alcoy, Sabadell y Getafe. En nuestra época, marcada por el relativismo en el debate sobre los valores, la religión y también en el diálogo interreligioso, recordemos esta enseñanza de san Justino. Pidamos, pues, a Dios que ilumine nuestra mente para que comprendamos el gran don de la salvación y de la verdad recibidas por Cristo.

[00388-04.02] [Texto original: Español]

SALUTI PARTICOLARI NELLE DIVERSE LINGUE

Saluto in lingua portoghese  

Saluto in lingua polacca  

Saluto in lingua croata  

Saluto in lingua ceca  

Saluto in lingua slovacca  

Saluto in lingua italiana  

Saluto in lingua portoghese  

Queridos peregrinos vindos do Brasil e demais países de língua portuguesa, a minha saudação amiga para todos vós, com votos dum frutuoso empenho na caminhada quaresmal que vos transforme na luz radiosa da Páscoa. Rezai, para que a todos sejam abertas as portas da luz! Sobre vós e vossas famílias, desça a minha Bênção Apostólica.

[00389-06.01] [Texto original: Português]

Saluto in lingua polacca

Pozdrawiam obecnych tu pielgrzymów polskich. Przedwczoraj obchodziliśmy uroczystość świętego Józefa. Jest On także moim patronem. Serdecznie dziękuję wam za modlitwy w mojej intencji. Proszę, by święty Józef wspierał was swoją opieką, a szczególnie, by pomagał wypełnić trudne zadania ojcom rodzin. Uczmy się od niego wiernej miłości Boga i drugiego człowieka. Niech będzie pochwalony Jezus Chrystus.

[Saluto tutti i pellegrini polacchi qui presenti. L’altro ieri abbiamo festeggiato solennità di San Giuseppe. Come sapete Lui è anche il mio patrono, per questo Vi ringrazio cordialmente per le preghiere che avete fatto per me. Prego che San Giuseppe vi sostenga e vi protegga e, in modo particolare, aiuti i padri di famiglia a nella loro impegnativa missione. Impariamo da Lui ad essere fedeli nell’amore di Dio e del prossimo. Sia lodato Gesù Cristo.]

[00390-09.01] [Testo originale: Polacco]

○ Saluto in lingua croata

Od srca pozdravljam i blagoslivljam hodočasnike iz Hrvatske i Bosne i Hercegovine! Korizmeno vrijeme neka vas potiče na osobno obraćenje i duhovnu obnovu kako biste radosno nasljedovali Krista riječju i djelima ljubavi. Hvaljen Isus i Marija!

[Di cuore saluto e benedico i pellegrini dalla Croazia e dalla Bosnia ed Erzegovina! Il tempo quaresimale vi conduca alla conversione personale e al rinnovo spirituale affinché possiate seguire con gioia Cristo con le parole e le opere di carità. Siano lodati Gesù e Maria!]

[00391-AA.01] [Testo originale: Croato]

Saluto in lingua ceca

Srdečně vítám poutníky z České Republiky, krajany z Associazione Praga a studenty Papežské koleje Nepomucenum!

Drazí přátelé, postní doba je časem duchovní obnovy. Prosme Pána o pravé obrácení a hlubokou lásku ke Kristu.

K tomu ze srdce žehnám vám i vašim drahým!

Chvála Kristu!

[Un cordiale benvenuto ai pellegrini di Repubblica Ceca, ai connazionali dall´Associazione Praga ed agli studenti del Pontificio Collegio Nepomuceno a Roma! Cari amici, il tempo di Quaresima è un´occasione del rinovamento spirituale. Chiediamo al Signore una vera conversione e l´amore profondo a Cristo! Con questi voti benedico di cuore voi e i vostri cari!

Sia lodato Gesù Cristo!]

[00392-AA.01] [Testo originale: Ceco]

Saluto in lingua slovacca

Zo srdca pozdravujem slovenských pútnikov: osobitne Slovenskú katolícku misiu v Ríme a Asociáciu Slov-Ital Forum, ako aj seminaristov Grécko-katolíckeho kňazského seminára blaženého Pavla Gojdiča v Prešove.

Bratia a sestry, vaša púť ku hrobom svätých apoštolov nech vás naplní novým zápalom na ceste evanjeliového svedectva.

Rád žehnám vás a vaše rodiny.

Pochválený buď Ježiš Kristus!

[Saluto di cuore i pellegrini slovacchi: in particolare la Missione Cattolica Slovacca in Roma e l’Associazione Slov-Ital Forum, come pure i seminaristi dal Seminario greco-cattolico di beato Pavol Gojdič a Prešov.

Fratelli e sorelle, il vostro pellegrinaggio alle tombe dei santi apostoli vi riempia di un nuovo zelo sulla via della testimonianza evangelica.

Volentieri benedico voi e le vostre famiglie.

Sia lodato Gesù Cristo!]

[00393-AA.01] [Testo originale: Slovacco]

Saluto in lingua italiana

Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana. In particolare saluto i fedeli delle Diocesi della Sardegna, convenuti con i loro Vescovi, che in questi giorni compiono la Visita "ad Limina Apostolorum". Con voi ci vedremo domani e dopodomani. Cari amici, nella recente Esortazione Apostolica ho richiamato il valore dell’Eucaristia per la vita della Chiesa e di ogni cristiano. Incoraggio anche voi ad attingere da questa mirabile fonte la forza spirituale necessaria per mantenervi fedeli al Vangelo e testimoniare sempre e dappertutto l’amore di Dio. E voi, cari Fratelli nell’Episcopato, "facendovi modelli del Gregge" (IPt 5,3) non stancatevi di condurre i fedeli affidati alle vostre cure pastorali ad una adesione personale e comunitaria sempre più generosa a Cristo.

Saluto poi i fedeli della diocesi di Parma, presenti con il loro Pastore Mons. Cesare Bonicelli, ed auguro che questo pellegrinaggio alle tombe degli Apostoli sia per ciascuno ricco di frutti spirituali e pastorali a beneficio dell’intera Comunità diocesana. Saluto inoltre particolamente i militari del 31° Reggimento Carri, di Altamura e gli alunni della Scuola "Madre Bucchi", di Milano.

Infine, il mio saluto va ai giovani ai malati e agli sposi novelli. Nel clima spirituale della Quaresima, tempo di conversione e di riconciliazione, invito voi, cari giovani, a seguire l'esempio di Gesù, per essere fedeli annunciatori del suo messaggio salvifico. Incoraggio voi, cari malati, a portare la vostra croce quotidiana, in stretta unione con Cristo Signore. Esorto, infine, voi, cari sposi novelli, a fare delle vostre famiglie delle comunità di ardente testimonianza cristiana.

[00394-01.02]

APPELLO DEL SANTO PADRE

Il 24 marzo prossimo si terrà la Giornata Mondiale per la lotta contro la Tubercolosi. Possa tale ricorrenza favorire un’accresciuta responsabilità nella cura di tale malattia ed una sempre più intensa solidarietà nei confronti di quanti ne soffrono. Su di loro e sulle loro famiglie invoco il conforto del Signore, mentre incoraggio le molteplici iniziative di assistenza che la Chiesa promuove in questo ambito.

[00395-01.01]

[B0142-XX.01]