Sala Stampa

www.vatican.va

Sala Stampa Back Top Print Pdf
Sala Stampa


L’UDIENZA GENERALE, 03.01.2007


L’UDIENZA GENERALE

CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA

SINTESI DELLA CATECHESI NELLE DIVERSE LINGUE

SALUTI PARTICOLARI NELLE DIVERSE LINGUE

L’Udienza Generale di questa mattina si è svolta alle ore 10.30 nell’Aula Paolo VI dove il Santo Padre ha incontrato gruppi di pellegrini e fedeli giunti dall’Italia e da ogni parte del mondo.

Nel discorso in lingua italiana, il Santo Padre Benedetto XVI si è soffermato ancora sul mistero del Natale.

Dopo aver riassunto la Sua catechesi in diverse lingue, il Papa ha rivolto particolari espressioni di saluto ai gruppi di fedeli presenti.

L’Udienza Generale si è conclusa con la recita del Pater Noster e la Benedizione Apostolica impartita insieme ai Vescovi presenti.

CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA

Cari fratelli e sorelle,

grazie per il vostro affetto. Auguro un Buon Anno a tutti voi! Questa prima Udienza generale del nuovo anno si svolge ancora nel clima natalizio, in una atmosfera che ci invita alla gioia per la nascita del Redentore. Venendo nel mondo, Gesù ha sparso con abbondanza tra gli uomini doni di bontà, di misericordia e di amore. Quasi interpretando i sentimenti degli uomini di ogni tempo, l’apostolo Giovanni osserva: "Quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio" (1 Gv 3,1). Chi si ferma a meditare davanti al Figlio di Dio che giace inerme nel presepe non può non sentirsi sorpreso da quest’evento umanamente incredibile; non può non condividere lo stupore e l’umile abbandono della Vergine Maria, che Dio ha scelto come Madre del Redentore proprio per la sua umiltà. Nel Bambino di Betlemme ogni uomo scopre di essere gratuitamente amato da Dio; nella luce del Natale si manifesta a ciascuno di noi l’infinita bontà di Dio. In Gesù il Padre celeste ha inaugurato una nuova relazione con noi; ci ha resi "figli nello stesso Figlio". E’ proprio su questa realtà che, durante questi giorni, san Giovanni ci invita a meditare con la ricchezza e la profondità della sua parola, della quale abbiamo sentito un brano.

L’Apostolo prediletto del Signore sottolinea che figli noi "lo siamo realmente" (1 Gv 3,1): non siamo soltanto creature, ma siamo figli; in questo modo Dio è vicino a noi; in questo modo ci attira a sé nel momento della sua incarnazione, nel suo farsi uno di noi. Quindi apparteniamo veramente alla famiglia che ha Dio come Padre, perché Gesù, il Figlio Unigenito, è venuto a porre la sua tenda in mezzo a noi, la tenda della sua carne, per radunare tutte le genti in un’unica famiglia, famiglia di Dio, appartenente realmente all’Essere divino, uniti in un solo popolo, una sola famiglia. E’ venuto per rivelarci il vero volto del Padre. E se adesso noi usiamo la parola Dio, non si tratta più di una realtà conosciuta soltanto da lontano. Noi conosciamo il volto di Dio: è quello del Figlio, venuto per rendere più vicine a noi, alla terra, le realtà celesti. Nota san Giovanni: "In questo sta l’amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi" (1 Gv 4,10). Nel Natale risuona nel mondo intero l’annuncio semplice e sconvolgente: "Dio ci ama". "Noi amiamo – dice san Giovanni - perché egli ci ha amati per primo" (1 Gv 4,19). Questo mistero è ormai affidato alle nostre mani perché, sperimentando l’amore divino, viviamo protesi verso le realtà del cielo. E questo, diciamo, è anche l’esercizio di questi giorni: vivere realmente protesi verso Dio, cercando anzitutto il Regno e la sua giustizia, certi che il resto, tutto il resto ci sarà dato in sovrappiù (cfr Mt 6,33). A crescere in questa consapevolezza ci aiuta il clima spirituale del tempo natalizio.

La gioia del Natale non ci fa però dimenticare il mistero del male (mysterium iniquitatis), il potere delle tenebre che tenta di oscurare lo splendore della luce divina: e, purtroppo, sperimentiamo ogni giorno questo potere delle tenebre. Nel prologo del suo Vangelo, più volte proclamato in questi giorni, l’evangelista Giovanni scrive: "La luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l’hanno accolta" (1,5). E’ il dramma del rifiuto di Cristo, che, come in passato, si manifesta e si esprime, purtroppo, anche oggi in tanti modi diversi. Forse persino più subdole e pericolose sono le forme del rifiuto di Dio nell’era contemporanea: dal netto rigetto all’indifferenza, dall’ateismo scientista alla presentazione di un Gesù cosiddetto modernizzato o postmodernizzato. Un Gesù uomo, ridotto in modo diverso ad un semplice uomo del suo tempo, privato della sua divinità; oppure un Gesù talmente idealizzato da sembrare talora il personaggio di una fiaba.

Ma Gesù, il vero Gesù della storia, è vero Dio e vero Uomo e non si stanca di proporre il suo Vangelo a tutti, sapendo di essere "segno di contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti cuori", come ebbe a profetizzare il vecchio Simeone (cfr Lc 2, 32–33). In realtà, solo il Bambino che giace nel presepe possiede il vero segreto della vita. Per questo chiede di accoglierlo, di fargli spazio in noi, nei nostri cuori, nelle nostre case, nelle nostre città e nelle nostre società. Risuonano nella mente e nel cuore le parole del prologo di Giovanni: "A quanti lo hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio" (1,12). Cerchiamo di essere tra quelli che lo accolgono. Dinanzi a Lui non si può restare indifferenti. Anche noi, cari amici, dobbiamo continuamente prendere posizione. Quale sarà dunque la nostra risposta? Con quale atteggiamento lo accogliamo? Ci viene in aiuto la semplicità dei pastori e la ricerca dei Magi che, attraverso la stella, scrutano i segni di Dio; ci è di esempio la docilità di Maria e la sapiente prudenza di Giuseppe. Gli oltre duemila anni di storia cristiana sono pieni di esempi di uomini e donne, di giovani e adulti, di bambini ed anziani che hanno creduto al mistero del Natale, hanno aperto le braccia all’Emmanuele divenendo con la loro vita fari di luce e di speranza. L’amore che Gesù, nascendo a Betlemme, ha recato nel mondo, lega a sé quanti lo accolgono in un duraturo rapporto di amicizia e di fraternità. Afferma san Giovanni della Croce: "Dio dandoci tutto, cioè suo Figlio, ha detto ormai in Lui tutto. Fissa gli occhi su Lui solo … e vi troverai anche più di quanto chiedi e desideri" (Salita del monte Carmelo, Libro I, Ep. 22, 4-5).

Cari fratelli e sorelle, all’inizio di questo nuovo anno ravviviamo in noi l’impegno di aprire a Cristo la mente ed il cuore, manifestandogli sinceramente la volontà di vivere da veri amici suoi. Diventeremo così collaboratori del suo progetto di salvezza e testimoni di quella gioia che Egli ci dona perché la diffondiamo in abbondanza attorno a noi. Ci aiuti Maria ad aprire il cuore all’Emmanuele, che ha assunto la nostra povera e fragile carne per condividere insieme a noi il faticoso cammino della vita terrena. In compagnia di Gesù, tuttavia, questo cammino faticoso diventa un cammino di gioia. Andiamo insieme con Gesù, camminiamo con Lui, e così l’anno nuovo sarà un anno felice e buono.

[00005-01.01[Testo originale: Italiano]

SINTESI DELLA CATECHESI NELLE DIVERSE LINGUE

Sintesi della catechesi in lingua francese

Sintesi della catechesi in lingua inglese

Sintesi della catechesi in lingua tedesca

Sintesi della catechesi in lingua spagnola

Sintesi della catechesi in lingua francese  

Chers Frères et Sœurs,

Dans l’Enfant de Bethléem, tout homme découvre qu’il est aimé gratuitement par Dieu. En Jésus, le Père céleste a fait de nous des «fils dans le Fils». L’apôtre Jean souligne que «fils, nous le sommes vraiment», parce que «Dieu nous a aimés, le premier». Ce mystère nous est confié pour que nous vivions tendus vers les réalités du ciel, cherchant le Règne de Dieu et sa justice. La joie de Noël ne nous fait pas oublier le mystère du mal qui tente d’obscurcir la lumière divine et qui se traduit par un refus du Christ, encore aujourd’hui. Mais Jésus, vrai Dieu et vrai homme, ne se lasse pas de proposer son Évangile à tous, sachant qu’il est «signe de contradiction, pour que soient dévoilées les pensées d’un grand nombre». Nous aussi, Frères et Sœurs, nous devons prendre position: Quelle sera notre réponse ? Comment l’accueillerons-nous?

«En nous donnant son Fils, Dieu nous a tout dit, ensemble et en une fois», écrit saint Jean de la Croix. Que Marie nous aide à accueillir l’Emmanuel pour que nous soyons collaborateurs de son projet de salut et témoins de la joie qu’il nous donne, afin de la partager en abondance autour de nous.

Je salue cordialement les pèlerins de langue française, en particulier les séminaristes du diocèse de Paris accompagnés par leur Archevêque, Mgr André Vingt-Trois. Ouvrez vos cœurs à l’Enfant de Bethléem ! Il est le Sauveur du monde. Portez sa joie à tous ceux qui l’attendent.

[00006-03.02] [Texte original: Français]

Sintesi della catechesi in lingua inglese

Dear Brothers and Sisters,

At this first Audience of the New Year, we continue our joyful reflection on the birth of our Redeemer. Gazing upon the helpless infant in the crib, alongside Mary and Joseph, we share their sense of wonder at God’s infinite goodness and gratuitous love. In the words of Saint John’s first letter, "We love because he first loved us" (1 Jn 4:19). Jesus has pitched his tent among us and revealed to us the true face of the Father, drawing us ever more deeply into the mystery of his Kingdom. Sadly, the light of Christ is not always accepted. In our own day, there are many who reject him or reduce him to a mere "teacher of wisdom", stripped of his divinity. But Jesus is truly God and truly man, tirelessly proclaiming the Gospel to all people and challenging us to open our hearts to him. "To all who received him, he gave power to become children of God" (Jn 1:12). What is our response to him? Let us follow the example of so many holy men and women throughout the history of the Church who have welcomed Emmanuel into their lives, becoming beacons of light and hope. At the start of this new year, let us once more open our hearts and minds to him, so as to spread the joy of discipleship to those around us.

I greet the English-speaking visitors, including the pilgrims from Singapore and North America, especially the seminarians from Saint Meinrad School of Theology. I extend a particular welcome to the group from the American College in Louvain, here to celebrate the one hundred and fiftieth anniversary of their foundation. May the peace of the new-born King fill your hearts, making you his witnesses in the world, and may God bless you abundantly throughout the year two thousand and seven.

[00007-02.01] [Original text: English]

Sintesi della catechesi in lingua tedesca

Liebe Brüder und Schwestern!

Diese erste Audienz im neuen Jahr steht noch ganz im Zeichen von Weihnachten. Gottes Sohn als Kind in der Krippe, das will uns sagen, daß Gott alle Menschen liebt und sich der Liebe der Menschen anvertraut. Ja, noch mehr: die Getauften gehören zu einer Familie, die Gott zum Vater hat. „Wir heißen Kinder Gottes, und wir sind es" (1 Joh 3, 1), sagt der Apostel Johannes. Unsere Antwort besteht darin, uns immer mehr auszustrecken auf die himmlische Wirklichkeit hin und zuerst das Reich Gottes und seine Gerechtigkeit zu suchen, denn dann wird uns alles andere dazugegeben (vgl. Mt 6, 33).

Leider ist in unserer Welt auch das Böse gegenwärtig; es gibt eine Ablehnung Christi, die von der völligen Verwerfung bis zur gleichgültigen Haltung reicht. Man stellt sich Jesus als postmodernen „Weisheitslehrer" vor und entblößt ihn seiner göttlichen Natur. Dem halten wir die weihnachtliche Botschaft entgegen: Jesus, wahrer Gott und wahrer Mensch, besitzt den Schlüssel des Lebens. Er bittet um Aufnahme in unsere Herzen, um uns mit der Fülle seiner Gaben zu beschenken.

Mit Freude grüße ich alle Pilger und Besucher deutscher Sprache. Gott gibt uns alles in seinem Sohn. Gehen wir mit ihm durch dieses Jahr und durch unser Leben als seine Freunde und Gefährten! Euch allen wünsche ich ein gutes neues Jahr und einen gesegneten Aufenthalt hier in Rom.

[00008-05.01] [Originalsprache: Deutsch]

Sintesi della catechesi in lingua spagnola

Queridos hermanos y hermanas:

Llenos de alegría todavía por el nacimiento del Redentor, seguimos meditando delante del pesebre en el que yace el Hijo de Dios, con el estupor y el humilde abandono de la Virgen María. En el niño de Belén, se manifiesta a todos la infinita bondad de Dios, y cada uno de nosotros se siente amado por Él. Éste es el mensaje de la Navidad al mundo: "Dios nos ama". En Jesús, el Padre celestial ha inaugurado una nueva relación con nosotros; nos ha hecho "hijos en el mismo Hijo". La alegría de la Navidad, sin embargo, no nos hace olvidar el misterio del mal que intenta oscurecer el esplendor de la luz divina. Se trata del drama del rechazo de Cristo, que se expresa de modos muy diversos. Sin embargo, sólo el Niño que yace en el pesebre posee el verdadero secreto de la vida. Por eso nos pide que lo acojamos en nuestros corazones, en nuestras casas y ciudades, como han hecho a lo largo de la historia tantos hombres y mujeres que, siguiendo el ejemplo de los pastores y de los Magos, pero sobre todo de María y José, han creído en el misterio de la Navidad, transformando su vida en fuente de luz y de esperanza.

Saludo cordialmente a los visitantes de lengua española, venidos de Latinoamérica y de España. En especial, saludo al grupo de jóvenes de la diócesis de Gerona y a los peregrinos de Monterrey. Al comienzo de este nuevo año os animo a abrir vuestra mente y corazón a Cristo, manifestándole sinceramente la voluntad de vivir siempre como sus verdaderos amigos. ¡Feliz Año Nuevo!

[00009-04.01] [Texto original: Español]

SALUTI PARTICOLARI NELLE DIVERSE LINGUE

Saluto in lingua polacca

Saluto in lingua ceca

Saluto in lingua croata

Saluto in lingua italiana

Saluto in lingua polacca  

W radosnej atmosferze Bożego Narodzenia pozdrawiam serdecznie obecnych tu Polaków. Moją modlitwą obejmuję ten Nowy Rok, prosząc Noga, by był czasem zbawienia dla Kościoła i świata. Niech Maryja, Matka Boża uczy nas otwierać serca dla Jezusa, coraz bardziej jednoczyć się z Nim i coraz mocniej kochać Go każdego dnia. Na ten Nowy Rok z serca błogosławię wam i waszym bliskim.

[Nella gioiosa atmosfera di Natale, saluto cordialmente tutti i Placchi qui presenti. Con la mia preghiera abbraccio il Nuovo Anno, chiedendo a Dio che sia un tempo di salvezza per la Chiesa e per il mondo. Che Maria, Madre di Dio, ci insegni ad aprire i cuori a Gesù. Ad unirci sempre di più con Lui e ad amarLo ogni giorno sempre di più. In occasione del Nuovo Anno, benedico di cuore voi e tutti i vostri cari.]

[00010-09.01] [Testo originale: Polacco]

Saluto in lingua ceca

Srdečně vítám poutníky z Brna a celé Moravy!

Nechť Spasitel, pro nás v Betlémě narozený, naplní vaše srdce darem pokoje a lásky.

K tomu vám rád žehnám!

Chvála Kristu!

[Un cordiale benvenuto ai pellegrini di Brno e di tutta la Moravia!

Possa il Salvatore, nato per noi a Betlemme, infondere nei vostri cuori i doni della pace e dell’amore.

Con questi voti volentieri vi benedico!

Sia lodato Gesù Cristo!]

[00011-AA.01] [Testo originale: Ceco]

Saluto in lingua croata

Od srca pozdravljam sve ovdje prisutne hrvatske hodočasnike! Gospodin Isus, koji nas je svojim rođenjem ispunio radošću Božje blizine i nadom spasenja, neka vas svojim blagoslovom i mirom prati kroz sve dane Nove Godine. Hvaljen Isus i Marija!

[Di cuore saluto i pellegrini croati qui presenti! Il Signore Gesù, che con la sua nascita ci ha riempiti della gioia della vicinanza di Dio e della speranza della salvezza, vi accompagni con la sua benedizione e la sua pace in tutti i giorni dell’Anno Nuovo! Siano lodati Gesù e Maria!]

[00012-AA.01] [Testo originale: Croato]

Saluto in lingua italiana

Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana. In particolare, saluto le Capitolari dell’Unione Santa Caterina da Siena delle Missionarie della Scuola, che celebrano in questi giorni il loro capitolo generale. Care sorelle, il mistero dell’Incarnazione, che meditiamo in questo tempo liturgico, vi conduca ad una sempre più solida fedeltà alla vostra missione nella Chiesa.

Saluto, inoltre, i fedeli della parrocchia di Maria Santissima Immacolata in Scauri, che ricordano il 75° anniversario di erezione canonica della loro comunità parrocchiale. Cari amici, vi esorto a perseverare nell’impegno di generosa testimonianza cristiana.

Mi rivolgo, infine, ai giovani, ai malati ed agli sposi novelli. A voi, cari giovani, auguro di saper considerare ogni giorno come un prezioso dono di Dio. Il nuovo anno porti a voi, cari malati, conforto e sollievo nel corpo e nello spirito. E voi, cari sposi novelli, imitando la Santa Famiglia di Nazareth, sforzatevi di costruire ogni giorno un’autentica comunione di amore.

[00013-01.02] [Testo originale: Italiano]

[B0004-XX.02]