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RELAZIONI DIPLOMATICHE TRA LA SANTA SEDE E LA REPUBBLICA DI MONTENEGRO, 16.12.2006


RELAZIONI DIPLOMATICHE TRA LA SANTA SEDE E LA REPUBBLICA DI MONTENEGRO

La Santa Sede e la Repubblica di Montenegro, desiderose di promuovere rapporti di mutua amicizia, hanno deciso di comune accordo di stabilire tra di loro relazioni diplomatiche a livello di Nunziatura Apostolica da parte della Santa Sede e di Ambasciata da parte della Repubblica di Montenegro.

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In data odierna, la Santa Sede e la Repubblica di Montenegro hanno allacciato le relazioni diplomatiche, intese a promuovere mutui rapporti di amicizia e di collaborazione.

Il Vangelo giunse in Montenegro nel primo secolo dell’era cristiana. Quando nel 395 Diocleziano divise l’Impero romano, la linea fra Oriente ed Occidente attraversava l’attuale Paese, il quale, dopo la caduta dell’Impero romano d’Occidente passò sotto il controllo di Bisanzio. Agli inizi del settimo secolo, nella zona nordovest si insediavano tribù slave, evangelizzate fondamentalmente dai monaci benedettini, mentre le città costiere rimasero a lungo in mano alla popolazione romana. Nel 1042 venne costituito lo Stato di Doclea, indipendente da Bisanzio, il cui Principe Mihail ricevette nel 1077 le insegne reali da Papa Gregorio VII; nel 1089, la Diocesi di Antivari venne elevata a sede metropolitana.

Il Principato fu conquistato ed annesso all’Impero dei Serbi nel 1189, con il nome di Zeta. Stefano I Nemanja incominciò ad organizzare la Chiesa serba, dipendente da Costantinopoli, e suo figlio Sabas, dopo essere stato eletto Arcivescovo nel 1221, stabilì la prima diocesi ortodossa in Zeta. In seguito alla disgregazione dell’Impero serbo, nel 1360 la famiglia Balšić ricostituì un Principato indipendente, in comunione spirituale con la Sede di Pietro.

Nel 1451 prese il potere la famiglia ortodossa Crnojević, diventando vassalla della Serenissima Repubblica di Venezia, la quale controllava l’intera zona costiera. Durante il governo di Giovanni Crnojević, genero del Principe albanese Skanderbeg e fondatore del Monastero di Cetinje, il Principato riceverà il nome di Crna Gora (Montenegro); sotto suo figlio Giorgio Crnojević furono stampati i primi libri liturgici in lingua slava.

Dopo la conquista turca della zona interna del Paese nel 1496, i Metropoliti montenegrini riuscirono ad affermare la propria autorità, non solo religiosa, ma anche civile, in una società tribale che godeva di una sempre più ampia autonomia in seno all’Impero ottomano. Nel 1640 fu ristabilita la piena unione della Chiesa Montenegrina con quella di Roma, ma l’unione durò soltanto alcuni decenni.

Il Principe-Metropolita Danilo Petrović, eletto nel 1697, fece diventare ereditario il suo ufficio, che, da allora in poi, si tramanderà abitualmente da zio a nipote. Alla morte dell’ultimo Principe-Metropolita, Pietro II Petrović, nel 1851, l’Assemblea Nazionale approvò la proposta di separare il Principato dall’ufficio ecclesiastico. Nel 1852, l’Impero Austro-Ungarico e la Russia riconobbero il Montenegro quale Principato secolare; l’Impero ottomano lo fece soltanto nel 1878 durante il Congresso di Berlino e dopo una serie di guerre.

Il 18 agosto 1886 fu sottoscritta una Convenzione tra il Principato e la Santa Sede. In forza di essa, la Chiesa Cattolica riceveva un riconoscimento ufficiale e l’Arcivescovo cattolico d’Antivari diventava membro nato dell’Assemblea Nazionale. Nel 1905 il Paese ebbe la sua prima Costituzione e si procedette all’elezione per suffragio popolare dell’Assemblea Nazionale. Nel 1910 Niccolò Petrović venne incoronato re.

Nelle guerre balcaniche (1912-13), il Montenegro formò parte con Serbia, Grecia e Bulgaria della Lega balcanica, che riuscì a sottrarre la Penisola balcanica al dominio turco. Travolto dalla Prima Guerra Mondiale, il Montenegro fu incorporato nel 1918 al Regno dei Serbi, dei Croati e degli Sloveni, che diventò Jugoslavia nel 1929. In seguito alla vittoria dei partigiani comunisti jugoslavi alla fine della Seconda Guerra Mondiale, la Monarchia venne abolita ed il Montenegro divenne una delle sei Repubbliche costitutive della Repubblica Federale di Jugoslavia, governata dal Maresciallo Tito fino al 1980, data della sua morte.

Nel processo di disintegrazione della Jugoslavia (1991-1995), il Montenegro è rimasto unito alla Serbia. Nel 2003 ha aderito all’Unione di Serbia e Montenegro, che succedette alla Repubblica Federale di Jugoslavia, unione sciolta con la dichiarazione di separazione da parte del Parlamento montenegrino, il 3 giugno 2006, successiva al referendum nazionale del 21 maggio predetto.

Dopo 88 anni, il Montenegro è ritornato in modo legale e pacifico a far parte della comunità internazionale come Stato indipendente e sovrano. Il 19 giugno 2006 la Santa Sede ha riconosciuto ufficialmente la Repubblica di Montenegro.

Attualmente vi sono nel Paese due circoscrizioni ecclesiastiche cattoliche: l’Arcidiocesi di Antivari (Bar), immediatamente soggetta alla Santa Sede, che conta circa 11.500 cattolici, prevalentemente Albanesi, 19 parrocchie, 12 sacerdoti e 34 religiose, e la diocesi di Cattaro (Kotor), suffraganea di Spalato (Split), che conta circa 10.000 cattolici, prevalentemente Croati, 23 parrocchie, 15 sacerdoti e 31 religiose. I due Ordinari appartengono alla Conferenza Episcopale Internazionale dei SS. Cirillo e Metodio.

[01855-01.01]