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L’UDIENZA GENERALE, 20.09.2006


L’Udienza Generale di questa mattina si svolge alle ore 10 in Piazza San Pietro dove il Santo Padre incontra gruppi di pellegrini e fedeli provenienti dall’Italia e da ogni parte del mondo.

Nel discorso in lingua italiana, il Papa ripercorre le tappe fondamentali del Suo Viaggio Apostolico in Baviera (Germania), sua terra d’origine.

Dopo aver riassunto la Sua catechesi in diverse lingue, il Santo Padre rivolge particolari espressioni di saluto ai gruppi di fedeli presenti.

Il Papa conclude l’Udienza Generale con la recita del Pater Noster e la Benedizione Apostolica impartita insieme ai Vescovi presenti.

CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA

Cari fratelli e sorelle,

vorrei quest’oggi ritornare con il pensiero ai vari momenti del viaggio pastorale che il Signore mi ha concesso di compiere, la scorsa settimana, in Baviera. Nel condividere con voi le emozioni e i sentimenti provati rivedendo i luoghi a me cari, sento innanzitutto il bisogno di ringraziare Iddio per aver reso possibile questa seconda visita in Germania e per la prima volta in Baviera, mia terra d’origine. Sono sinceramente grato anche a quanti – Pastori, sacerdoti, operatori pastorali, autorità pubbliche, organizzatori, forze dell’ordine e volontari – hanno lavorato con dedizione e pazienza perché ogni evento si svolgesse nel migliore dei modi. Come ho detto all’arrivo all’aeroporto di Monaco, sabato 9 settembre, lo scopo del mio viaggio era, nel ricordo di quanti hanno contribuito a formare la mia personalità, di riaffermare e confermare, come Successore dell’apostolo Pietro, gli stretti legami che uniscono la Sede di Roma con la Chiesa in Germania. Il viaggio dunque non è stato un semplice "ritorno" al passato, ma anche un’occasione provvidenziale per guardare con speranza al futuro. "Chi crede non è mai solo": il motto della visita voleva essere un invito a riflettere sull’appartenenza di ogni battezzato all’unica Chiesa di Cristo, all’interno della quale non si è mai soli, ma in costante comunione con Dio e con tutti i fratelli.

La prima tappa è stata la città di Monaco, detta "la Metropoli con il cuore" (Weltstadt mit Herz). Nel suo centro storico si trova la Marienplatz, la piazza di Maria, dove sorge la "Mariensäule", la Colonna della Madonna, con in cima una statua della Vergine Maria, in bronzo dorato. Ho voluto iniziare il mio soggiorno bavarese con l’omaggio alla Patrona della Baviera, che riveste per me un valore altamente significativo: là, in quella piazza e dinanzi a quell’effigie mariana, circa trent’anni fa fui accolto come Arcivescovo ed iniziai la mia missione episcopale con una preghiera a Maria; là tornai al termine del mio mandato, prima di partire per Roma. Questa volta ho voluto sostare ancora ai piedi della Mariensäule per implorare l’intercessione e la benedizione della Madre di Dio non soltanto per la città di Monaco e la Baviera, ma per tutta Chiesa e per il mondo intero. Il giorno appresso, domenica, ho celebrato l’Eucaristia sulla spianata della "Neue Messe" (Nuova Fiera) di Monaco, tra i fedeli convenuti numerosi da varie parti: sulla scorta del brano evangelico del giorno, ho ricordato a tutti che esiste una "debolezza d’udito" nei confronti di Dio di cui si soffre specialmente oggi. E’ compito di noi, cristiani in un mondo secolarizzato, proclamare e testimoniare a tutti il messaggio di speranza che la fede ci offre: in Gesù crocifisso Iddio, Padre misericordioso, ci chiama ad essere suoi figli e a superare ogni forma di odio e di violenza per contribuire al definitivo trionfo dell’amore.

"Facci forti nella fede": è stato il tema dell’appuntamento del pomeriggio di domenica con i bambini della prima comunione e con le loro giovani famiglie, con i catechisti, gli altri operatori pastorali e quanti cooperano all’evangelizzazione nella diocesi di Monaco. Insieme abbiamo celebrato i Vespri nella storica Cattedrale, nota come "Cattedrale di Nostra Signora", dove sono custodite le reliquie di san Benno, patrono della Città, e dove nel 1977 io venni ordinato Vescovo. Ai piccoli e agli adulti ho ricordato che Dio non è lontano da noi, in qualche luogo irraggiungibile dell’universo; al contrario, in Gesù, Egli ci si è avvicinato per stabilire con ciascuno un rapporto d’amicizia. Ogni comunità cristiana, ed in particolare la parrocchia, grazie all’impegno costante di ogni suo membro, è chiamata a diventare una grande famiglia, capace di procedere unita sul sentiero della vita vera.

La giornata di lunedì, 11 settembre, è stata in gran parte occupata dalla sosta ad Altötting, nella diocesi di Passau. Questa cittadina è conosciuta come "Herz Bayerns" (cuore della Baviera), e là è custodita la "Madonna nera", venerata nella Gnadenkapelle (Cappella delle Grazie), meta di numerosi pellegrini provenienti dalla Germania e dalle nazioni dell’Europa centrale. Nelle vicinanze c’è il convento cappuccino di sant’Anna, dove visse san Konrad Birndorfer, canonizzato dal mio venerato predecessore, Papa Pio XI, nell’anno 1934. Con i numerosi fedeli presenti alla Santa Messa, celebrata nella piazza antistante il Santuario, abbiamo riflettuto insieme sul ruolo di Maria nell’opera della salvezza, per imparare da lei la bontà servizievole, l’umiltà e la generosa accettazione della volontà divina. Maria ci conduce a Gesù: questa verità è stata resa ancor più visibile, al termine del divin Sacrificio, dalla devota processione in cui, portando con noi la statua della Madonna, ci siamo recati nella nuova cappella dell’Adorazione eucaristica (Anbetungskapelle), inaugurata per l’occasione. La giornata si è chiusa con i solenni Vespri mariani nella Basilica di Sant’Anna di Altötting, essendo presenti i religiosi e i seminaristi della Baviera insieme ai membri dell’Opera per le Vocazioni.

Il giorno dopo, martedì, a Regensburg, diocesi eretta da san Bonifacio nel 739 e che ha come patrono il Vescovo san Wolfgang, si sono avuti tre importanti appuntamenti. Al mattino la Santa Messa nell’Islinger Feld, durante la quale, riprendendo il tema della visita pastorale "Chi crede non è mai solo", abbiamo riflettuto sul contenuto del Simbolo della fede. Iddio, che è Padre, vuole raccogliere, mediante Gesù Cristo, tutta l’umanità in un’unica famiglia, la Chiesa. Per questo chi crede non è mai solo; chi crede non deve temere di finire in un vicolo cieco. Nel pomeriggio sono poi stato nel Duomo di Regensburg, noto anche per il suo coro di voci bianche, i "Domspatzen" (passerotti del Duomo), che vanta mille anni di attività e che per un trentennio è stato diretto da mio fratello Georg. Là si è tenuta la celebrazione ecumenica dei Vespri, a cui hanno preso parte numerosi rappresentanti di varie Chiese e Comunità ecclesiali in Baviera e i membri della Commissione ecumenica della Conferenza Episcopale Tedesca. E’ stata una provvidenziale occasione per pregare insieme, perché si affretti la piena unità fra tutti i discepoli di Cristo e per ribadire il dovere di proclamare la nostra fede in Gesù Cristo senza attenuazioni, ma in modo integrale e chiaro, e soprattutto per il nostro comportamento di amore sincero..

Un'esperienza particolarmente bella è stata per me in quel giorno tenere una prolusione davanti a un grande uditorio di professori e di studenti nell'Università di Regensburg, dove per molti anni ho insegnato come professore. Con gioia ho potuto incontrare ancora una volta il mondo universitario che, durante un lungo periodo della mia vita, è stato la mia patria spirituale. Come tema avevo scelto la questione del rapporto tra fede e ragione. Per introdurre l'uditorio nella drammaticità e nell'attualità dell'argomento, ho citato alcune parole di un dialogo cristiano-islamico del XIV secolo, con le quali l'interlocutore cristiano - l'imperatore bizantino Manuele II Paleologo - in modo per noi incomprensibilmente brusco - presentò all’interlocutore islamico il problema del rapporto tra religione e violenza. Questa citazione, purtroppo, ha potuto prestarsi ad essere fraintesa. Per il lettore attento del mio testo, però, risulta chiaro che non volevo in nessun modo far mie le parole negative pronunciate dall'imperatore medievale in questo dialogo e che il loro contenuto polemico non esprime la mia convinzione personale. La mia intenzione era ben diversa: partendo da ciò che Manuele II successivamente dice in modo positivo, con una parola molto bella, circa la ragionevolezza che deve guidare nella trasmissione della fede, volevo spiegare che non religione e violenza, ma religione e ragione vanno insieme. Il tema della mia conferenza – rispondendo alla missione dell’Università – fu quindi la relazione tra fede e ragione: volevo invitare al dialogo della fede cristiana col mondo moderno ed al dialogo di tutte le culture e religioni. Spero che in diverse occasioni della mia visita - per esempio, quando a Monaco ho sottolineato quanto sia importante rispettare ciò che per gli altri è sacro - sia apparso con chiarezza il mio rispetto profondo per le grandi religioni e, in particolare, per i musulmani, che "adorano l’unico Dio" e con i quali siamo impegnati a "difendere e promuovere insieme, per tutti gli uomini, la giustizia sociale, i valori morali, la pace e la libertà" (Nostra Aetate, 3). Confido quindi che, dopo le reazioni del primo momento, le mie parole nell'Università di Regensburg possano costituire una spinta e un incoraggiamento a un dialogo positivo, anche autocritico, sia tra le religioni come tra la ragione moderna e la fede dei cristiani.

La mattina seguente, mercoledì 13 settembre, nella "Alte Kapelle" (Vecchia Cappella) di Regensburg, in cui è custodita un’immagine miracolosa di Maria, dipinta secondo la tradizione locale dall’evangelista Luca, ho presieduto una breve liturgia per la benedizione del nuovo organo. Prendendo spunto dalla struttura di questo strumento musicale formato da molte canne di diversa dimensione, tutte però tra loro bene armonizzate, ho ricordato ai presenti la necessità che i vari ministeri, doni e carismi operanti nella Comunità ecclesiale convergano tutti, sotto la guida dello Spirito Santo, a formare l’unica armonia della lode a Dio e dell’amore per i fratelli.

Ultima tappa, giovedì 14 settembre, è stata la città di Freising. Ad essa mi sento particolarmente legato perché venni ordinato sacerdote proprio nella sua Cattedrale, dedicata a Maria Santissima e a san Corbiniano, l’evangelizzatore nella Baviera. E proprio nel Duomo si è tenuto l’ultimo incontro in programma, quello con i sacerdoti e i diaconi permanenti. Rivivendo le emozioni della mia Ordinazione sacerdotale, ho ricordato ai presenti il dovere di collaborare col Signore nel suscitare nuove vocazioni a servizio della "messe" che anche oggi è "molta", e li ho esortati a coltivare la vita interiore come priorità pastorale, per non perdere il contatto con Cristo, fonte di gioia nella quotidiana fatica del ministero.

Nella cerimonia di congedo, ringraziando ancora una volta quanti avevano collaborato alla realizzazione della visita, ne ho ribadito nuovamente la finalità principale: riproporre ai miei concittadini le eterne verità del Vangelo e confermare i credenti nell’adesione a Cristo, Figlio di Dio incarnato, morto e risorto per noi. Ci aiuti Maria, Madre della Chiesa, ad aprire il cuore e la mente a Colui che è "la Via, la Verità e la Vita" (Gv 14,16). Per questo ho pregato e per questo invito tutti voi, cari fratelli e sorelle, a continuare a pregare, ringraziandovi cordialmente per l’affetto con cui mi accompagnate nel quotidiano mio ministero pastorale. Grazie a voi tutti.

[01281-01.02] [Testo originale: Italiano]

SINTESI DELLA CATECHESI NELLE DIVERSE LINGUE

Sintesi della catechesi in lingua francese

Sintesi della catechesi in lingua inglese

Sintesi della catechesi in lingua tedesca

Sintesi della catechesi in lingua spagnola

Sintesi della catechesi in lingua francese  

Chers Frères et Sœurs,

Je voudrais évoquer aujourd’hui mon voyage pastoral en Bavière, mon pays natal, rendant grâce à Dieu qui a permis cette visite et remerciant également les personnes qui y ont travaillé avec dévouement. Ce voyage n’a pas été seulement un retour sur le passé, mais aussi une occasion providentielle pour regarder avec espérance l’avenir. Après la première étape à Münich, ville dont je fus l’Archevêque, pour implorer la bénédiction de la Mère de Dieu, il y eut l’étape du sanctuaire marial d’Altötting et, le lendemain, celle de Ratisbonne. Là, j’ai rencontré les professeurs et les étudiants de l’Université, pour évoquer le rapport entre foi et raison. Malheureusement, la citation faite au début a été l’objet d’un malentendu, alors que je voulais expliquer que ce ne sont pas la religion et la violence qui vont ensemble, mais la religion et la raison. Rappelant mon profond respect pour les grandes religions du monde – et donc aussi pour les musulmans qui «adorent le Dieu unique» et avec qui nous sommes engagés «à protéger et à promouvoir ensemble, pour tous les hommes, la justice sociale, les biens de la morale, la paix et la liberté» –, j’espère que mes paroles à Ratisbonne pourront constituer un encouragement à un dialogue positif entre les religions, comme entre la raison moderne et la foi des chrétiens. J’ai enfin rencontré les prêtres et les diacres permanents dans la Cathédrale de Freising, où j’avais été ordonné prêtre. J’ai voulu ainsi rappeler à mes concitoyens l’éternelle vérité de l’Évangile et confirmer les croyants dans leur foi au Christ.

J’accueille avec joie les pèlerins de langue française, en particulier les pèlerins de Guinée, accompagnés par Mgr Philippe Kourouma, Évêque de N’Zérékoré. Que Marie vous aide tous à ouvrir vos cœurs à Celui qui est «le chemin, la vérité et la vie» !

[01282-03.02] [Texte original: Français]

Sintesi della catechesi in lingua inglese

Dear Brothers and Sisters,

Today I wish to share some recollections of my pastoral visit to Bavaria. More than a journey to my roots, it was an opportunity to look forward with hope. Under the motto "those who believe are never alone" I invited all to reflect on the baptized person’s membership in the Church where, never alone, one is in constant communion with God and others.

In Munich’s central square, I implored the Virgin’s blessing upon the whole world. The following day I spoke of a certain difficulty in hearing God in a secular world which needs so much the Gospel’s message of hope. At Altötting we reflected on Mary’s generosity in accepting God’s will, recalling how she guides us towards Jesus. Returning to the theme of the visit, I noted in Regensburg that the Father wishes to gather all humanity into one family, the Church. Here, at the University where for many years I had taught, I spoke on the relationship between faith and reason. I included a quotation on the relationship between religion and violence. This quotation, unfortunately, lent itself to possible misunderstanding. In no way did I wish to make my own the words of the medieval emperor. I wished to explain that not religion and violence, but religion and reason, go together. I hope that my profound respect for world religions and for Muslims, who "worship the one God" and with whom we "promote peace, liberty, social justice and moral values for the benefit of all humanity" (Nostra Aetate, 3), is clear. Let us continue the dialogue both between religions and between modern reason and the Christian faith!

I warmly welcome all the English-speaking pilgrims present today. In particular, I greet the members of the Society of Missionaries of Africa and the pilgrims from Samoa. Upon you all, I invoke God’s abundant blessings.

[01283-02.01] [Original text: English]

Sintesi della catechesi in lingua tedesca

Liebe Brüder und Schwestern!

Die heutige Audienz gibt mir Gelegenheit, mit euch Rückschau auf meinen Pastoralbesuch in Bayern zu halten. Ich danke dem Herrn, daß er mir diese unvergeßliche Reise in meine bayerische Heimat geschenkt hat, die ich erstmals als Nachfolger Petri besuchen konnte. Mein inniger Dank gilt meinen Landsleuten für die herzliche Aufnahme und vor allem den vielen, die mit Hingabe zum Gelingen dieser Reise beigetragen haben.

Mit meinem Besuch wollte ich die Bande zwischen der Kirche in Deutschland und dem Stuhl Petri festigen; ich wollte die Menschen im Glauben an Jesus Christus stärken, den wir in der Gemeinschaft der Kirche bekennen. Ein besonderes Anliegen war es mir, das Verhältnis von Glaube und Vernunft und die Notwendigkeit des interreligiösen Dialogs sowie des Dialogs zwischen Wissenschaft und Religion aufzuzeigen. Hier bedarf es der Selbstkritik und, wie ich in München hervorgehoben habe, der Toleranz, die „die Ehrfurcht vor dem, was dem anderen heilig ist", einschließt. Mit diesen Worten möchte ich nochmals klar meinen tiefen Respekt vor den Weltreligionen und vor den Muslimen bekunden, mit denen wir gemeinsam eintreten „für Schutz und Förderung der sozialen Gerechtigkeit, der sittlichen Güter und nicht zuletzt des Friedens und der Freiheit für alle Menschen" (Nostra Ætate, 3).

Die Stationen meiner Reise waren Orte, die meinen Lebensweg geprägt haben und mit denen ich verbunden bleibe: München, Altötting, Regensburg und Freising. Die bewegenden Gottesdienste, die frohen Begegnungen mit unzähligen Landsleuten und Pilgern haben mich und viele Menschen zutiefst berührt. Ich habe meine Reise, so wie einst meinen Hirtendienst im Erzbistum München und Freising, unter den Schutz der Patrona Bavariæ gestellt. Der Fürsprache Mariens, der Mutter der Kirche, vertraue ich auch meinen Petrusdienst an. Maria führt uns hin zu ihrem Sohn; sie lehre uns, dem Herrn Ohr und Herz zu öffnen, stets neu auf sein Wort zu hören und seine Botschaft der Liebe in unserer Welt zu verkünden.

Mit diesen Gedanken und Erinnerungen heiße ich alle Pilger und Besucher deutscher Sprache willkommen. Besonders grüße ich die Teilnehmer an der Diözesanwallfahrt des Erzbistums Salzburg mit Erzbischof Alois Kothgasser. Liebe Freunde, wer glaubt, ist nie allein. Geben wir unseren Mitmenschen die Hoffnung weiter, die von Jesus Christus kommt, dem Erlöser der Welt. Der Herr segne euch alle!

[01284-05.01] [Originalsprache: Deutsch]

Sintesi della catechesi in lingua spagnola

Queridos hermanos y hermanas:

Deseo compartir hoy algunos aspectos de mi reciente viaje a Baviera, mi país natal, para dar gracias a Dios por lo que en ella me ha concedido y para infundir esperanza en el porvenir, según el lema: "Quien cree nunca está solo". Después de Munich, donde fui Arzobispo, he implorado la bendición de la Virgen María en su Santuario de Altötting. En Regensburg he encontrado a los estudiantes y profesores de la universidad, reflexionando sobre la relación entre la fe y la razón. Lamentablemente, en este contexto se ha producido un malentendido, al explicar que la religión no va unida a la violencia, sino a la razón. Mi verdadero pensamiento se desprende claramente también de otros pasajes, como cuando en Munich, con gran respeto por las grandes religiones del mundo, también por los musulmanes - que "adoran a un único Dios" -, he subrayado la importancia de respetar lo sagrado y la importancia del diálogo interreligioso y la colaboración común en favor del bien común, la justicia social y los valores morales. Finalmente, he encontrado a los sacerdotes y diáconos en la catedral de Freising, donde también yo fui ordenado presbítero.

Saludo a los peregrinos de lengua española, en particular a las Carmelitas Misioneras que celebran su Capítulo General: que el Espíritu inspire en ellas el mejor modo de vivir su propio carisma. También a los grupos de las diócesis de Teruel-Albarracín y Huesca, acompañados de sus respectivos Obispos, así como a los Cadetes de la Armada Nacional de la Marina colombiana. Que la fe en el Dios de Jesucristo dé renovado vigor y esperanza a vuestras vidas.

[01285-04.01] [Texto original: Español]

SALUTI PARTICOLARI NELLE DIVERSE LINGUE

Saluto in lingua polacca

Saluto in lingua ungherese

Saluto in lingua slovacca

Saluto in lingua croata

Saluto in lingua italiana

Saluto in lingua polacca  

Pozdrawiam serdecznie pielgrzymów polskich. Raz jeszcze dziękuję Bogu za dar pielgrzymki do Bawarii i proszę was o modlitewne wsparcie mojej apostolskiej posługi. Niech Maryja, Matka Kościoła pomaga nam otwierać serca dla Chrystusa, który jest Drogą, Prawdą i Życiem. Niech On was prowadzi, umacnia waszą wiarą i wam błogosławi. Niech będzie pochwalony Jezus Chrystus.

[Saluto cordialmente tutti i pellegrini Polacchi. Ancora una volta ringrazio Dio per il dono del pellegrinaggio che ho compiuto in Baviera e a voi chiedo di sostenere con la preghiera il mio servizio apostolico. Maria, Madre della Chiesa aiuti ciascuno ad aprire i cuori a Cristo che è "la Via, la Verità e la Vita" ( Gv 14,6). Che Gesù vi conduca sempre, rafforzi la vostra fede e tutti vi benedica. Sia lodato Gesù Cristo!]

[01289-09.01] [Testo originale: Polacco]

Saluto in lingua ungherese

Szeretettel köszöntöm a magyar zarándokokat, elsősorban azokat, akik

Budapestről és Nagymácsédról érkeztek. Isten hozott Benneteket!

Aggódva figyelem a magyarországi híreket. Kérem a Jó Istent, hogy mindegyik fél békés eszközökkel igazságos megoldást találjon.

Boldog Salkaházi Sára közbenjárását kérve szívből adom Rátok apostoli áldásomat.

Dicsértessék a Jézus Krisztus!

[Saluto cordialmente i fedeli di lingua ungherese, specialmente quelli che sono venuti da Budapest e da Nagymácséd.

Con preoccupazione seguo le notizie che giungono dall’Ungheria. Prego il Signore che tutte le parti trovino una soluzione giusta e pacifica.

Chiedendo l’intercessione della Beata Sara Salkaházi, di cuore imparto a voi la Benedizione Apostolica!

Sia lodato Gesù Cristo!]

[01290-AA.01] [Testo originale: Ungherese]

Saluto in lingua slovacca

S láskou vítam žiakov a pedagógov Cirkevnej školy svätého Vincenta z Levíc ako aj pútnikov zo Spiša.

Milí mladí, bratia a sestry, prajem vám, aby vaša púť do Ríma bola pre každého z vás posilou vo viere. Rád vás žehnám.

Pochválený buď Ježiš Kristus!

[Con affetto do un cordiale benvenuto agli alunni della Scuola Cattolica di San Vincenzo da Levice come pure ai pellegrini provenienti da Spiš.

Cari giovani, fratelli e sorelle, auguro che il vostro pellegrinaggio a Roma sia per ciascuno un sostegno nella fede. Volentieri vi benedico.

Sia lodato Gesù Cristo!]

[01291-AA.01] [Testo originale: Slovacco]

Saluto in lingua croata

Radosno pozdravljam sve hrvatske hodočasnike, osobito dušobrižnike i druge pripadnike Vojnoga ordinarijata, članove Udruge «Petar Zrinski» te nastavnike i učenike iz Zagreba. Predragi, neka snaga vašega života bude ljubav i vjera u istinu koju nam je objavio Sin Božji. Hvaljen Isus i Marija!

[Saluto con gioia i pellegrini croati, particolarmente i pastori d’anime ed altri appartenenti dell’Ordinariato militare, i membri dell’Associazione "Petar Zrinski" ed i professori e gli studenti di Zagabria. Carissimi, la forza della vostra vita sia l’amore e la fede nella verità che ci ha rivelato il Figlio di Dio. Siano lodati Gesù e Maria!]

[01292-AA.01] [Testo originale: Croato]

Saluto in lingua italiana

Rivolgo ora un cordiale saluto ai pellegrini di lingua italiana, in particolare alle Carmelitane Missionarie e alle Congregazioni dei Sacri Cuori che, in occasione delle rispettive Assemblee capitolari, hanno voluto, con la loro presenza, rinnovare i sentimenti di affetto e di profonda comunione che li legano al Successore di Pietro. Su tutti invoco la continua protezione di Dio e della Vergine Santissima per un sempre più fecondo servizio al Vangelo e alla Chiesa.

Saluto poi i rappresentanti della Banca di Credito Cooperativo Mediocràti e i partecipanti al Congresso Nazionale Forense, ed invito ciascuno ad offrire con coerenza e coraggio la propria testimonianza evangelica nella società.

Con speciale affetto il mio pensiero va, infine, ai giovani, ai malati e agli sposi novelli. L'amicizia con Gesù, cari giovani, sia per voi fonte di gioia e sostegno nel compiere scelte impegnative; sia di conforto per voi, cari malati, nei momenti difficili e vi dia sollievo al corpo e allo spirito. Cari sposi novelli, rimanete costantemente uniti a Cristo per realizzare fedelmente la vostra vocazione nell'amore reciproco.

[01293-01.01] [Testo originale: Italiano]

[B0460-XX.01]