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CERIMONIA DI CONGEDO DALL’UFFICIO DI SEGRETARIO DI STATO DEL CARDINALE ANGELO SODANO E DELLA NOMINA A SEGRETARIO DI STATO DEL CARDINALE TARCISIO BERTONE, 15.09.2006


CERIMONIA DI CONGEDO DALL’UFFICIO DI SEGRETARIO DI STATO DEL CARDINALE ANGELO SODANO E DELLA NOMINA A SEGRETARIO DI STATO DEL CARDINALE TARCISIO BERTONE

LETTERA DEL SANTO PADRE ALL’EM.MO CARD. ANGELO SODANO

INDIRIZZO DI SALUTO DELL’EM.MO CARD. ANGELO SODANO

INDIRIZZO DI SALUTO DELL’EM.MO CARD. TARCISIO BERTONE, NUOVO SEGRETARIO DI STATO

Alle 11.30 di questa mattina, nella Sala degli Svizzeri del Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo, alla presenza della Comunità della Segreteria di Stato, ha luogo la cerimonia di congedo dall’ufficio di Segretario di Stato dell’Em.mo Card. Angelo Sodano e della nomina a Segretario di Stato dell’Em.mo Card. Tarcisio Bertone.

Pubblichiamo di seguito la Lettera di ringraziamento all’Em.mo Card. Angelo Sodano che il Santo Padre Benedetto XVI legge nel corso della cerimonia e gli indirizzi di omaggio al Papa del Segretario di Stato uscente e del nuovo Segretario di Stato:

LETTERA DEL SANTO PADRE ALL’EM.MO CARD. ANGELO SODANO

Al venerato Fratello
il Signor Cardinale ANGELO SODANO
Decano del Collegio Cardinalizio

Nel mese di settembre 2002, all’approssimarsi del compimento del Suo 75° genetliaco, venerato e caro Fratello, il mio compianto Predecessore, il Servo di Dio Giovanni Paolo II, Le chiese di continuare nell’ufficio di suo primo Collaboratore, a cui L’aveva chiamata dapprima come Pro-Segretario di Stato, il 1° dicembre 1990, e successivamente, il 29 giugno 1991, come Segretario di Stato.

Quando il Signore ha voluto che toccasse a me assumere il mandato di supremo Pastore del Popolo di Dio, ho ritenuto opportuno di domandarLe, Signor Cardinale, di proseguire nel prestarmi il Suo aiuto come mio diretto Collaboratore, condividendo le quotidiane sollecitudini per il governo della Chiesa universale, e per questo L’ho confermata nell’ufficio di Segretario di Stato, compito che Ella ha adempiuto con generosa dedizione e competenza sino ad oggi. Come ebbi modo di comunicare il 24 giugno scorso, con quest’oggi, 15 settembre, Le succede nel medesimo incarico l’Em.mo Signor Cardinale Tarcisio Bertone, già Arcivescovo di Genova.

In così significativa circostanza avverto l’intimo bisogno di rinnovarLe il più vivo ringraziamento per la fedeltà, l’illuminata competenza, la dedizione e l’amore che Ella ha posto nell’operare per il bene della Chiesa, accanto a diversi Successori dell’apostolo Pietro. Penso qui alle varie tappe del lungo ed intenso servizio da Lei reso alla Sede Apostolica fin dal 1961, sotto il Pontificato del Beato Giovanni XXIII: dapprima nelle Rappresentanze Pontificie in Ecuador, Uruguay e Cile e in seguito presso il Consiglio per gli Affari Pubblici della Chiesa. Nominato quindi Nunzio Apostolico in Cile, dopo anni di non facile ma prudente e coraggiosa azione diplomatica e pastorale in quella cara nazione, Ella è stata richiamata in Vaticano quale Segretario del Consiglio per gli Affari Pubblici della Chiesa, che nel frattempo assunse il nome di Sezione per i Rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato. Alla fine del 1990, con la elevazione al gradino più alto della Segreteria di Stato, la Sua collaborazione al fianco dell’indimenticabile mio Predecessore si è fatta più stretta ed impegnativa, proseguendo per oltre tre lustri sino a quando egli, l’amato Giovanni Paolo II, ci ha lasciati il 2 aprile dello scorso anno. Successivamente, in questi primi mesi di Pontificato, ho potuto anch’io di persona apprezzare le doti del Suo animo di Pastore interamente dedicato al servizio della Sede Apostolica. Le sono particolarmente grato per la dedizione con cui ha seguito il lavoro quotidiano della Segreteria di Stato e delle Rappresentanze Pontificie nei vari Paesi del mondo, come della sollecitudine da Lei dimostrata verso tutto il loro personale.

Nel momento in cui Ella consegna al Suo Successore tale responsabilità, oltre ad esprimerLe i miei grati sentimenti, mi faccio interprete anche di quelli di tutti coloro che nel corso degli anni L’hanno conosciuta e hanno ammirato il buon senso, la prudente saggezza e l’indefesso zelo con cui, senza risparmio di energie, ha svolto la Sua missione, tenendo conto unicamente del bene supremo della Chiesa. La Santa Sede continuerà a beneficiare anche in futuro del Suo apporto, e di questo anche Le sono grato, perché Ella con eguale entusiasmo e generosità opererà nell’importante ufficio di Decano del Collegio Cardinalizio e come Membro di diversi Dicasteri della Curia Romana e del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano. Il Signore, a cui affido ogni desiderio del Suo animo sacerdotale, Le sia di conforto e La sostenga negli anni a venire, dandoLe salute fisica e infondendo nel suo animo gioia e serenità. Vegli su di Lei in maniera tutta speciale la Beata Vergine Maria, Madre della Chiesa e Regina degli Angeli. La accompagni anche la costante assicurazione della mia stima e del mio affetto, mentre, in auspicio di copiose ricompense divine ed in pegno della mia fraterna vicinanza, di cuore Le imparto l’Apostolica Benedizione, che volentieri estendo a tutto il personale della Segreteria di Stato ed alle altre persone che Le sono care.

Da Castel Gandolfo, il 15 Settembre dell’anno 2006, secondo del mio Pontificato.

BENEDICTUS PP. XVI

[01264-01.03] [Testo originale: Italiano]

INDIRIZZO DI SALUTO DELL’EM.MO CARD. ANGELO SODANO

Beatissimo Padre,

Il 1° dicembre del 1990, il Papa Giovanni Paolo II, di venerata memoria, convocava il personale della Segreteria di Stato nella Sala del Concistoro del Palazzo Apostolico Vaticano, per ringraziare il compianto Cardinale Agostino Casaroli a motivo del suo lungo e generoso servizio e per presentare, successivamente, il sottoscritto come nuovo Segretario di Stato.

Oggi, Vostra Santità ha voluto rinnovare quel gesto paterno, invitando intorno a sé i collaboratori e le collaboratrici della Segreteria di Stato, per dare a me un saluto, nel momento in cui lascio in nuove mani la guida di detto Ufficio, e per dare il benvenuto ufficiale al Cardinale Tarcisio Bertone.

Anche a nome del mio Successore, ringrazio vivamente Vostra Santità per quest’incontro fraterno, assicurandoLa della venerazione e dell’affetto di tutti i presenti.

In realtà, si tratta di sacerdoti, di laici, di religiosi e di religiose, che sono lieti di dedicare il proprio lavoro quotidiano al servizio del Successore di Pietro. Animati da un profondo spirito di fede, essi costituiscono una comunità di lavoro, desiderosa di prestare al Papa un’opera silenziosa e discreta.

In varie sale del Vaticano ci è dato di poter ammirare le famose api che distinguono lo stemma del Papa Urbano VIII. Ebbene mi sembra che i presenti siano ben simboleggiati da quelle umili api poste dal Papa Barberini nel suo scudo.

Padre Santo, credo che oggi un ringraziamento debba essere rivolto non tanto a me, quanto a coloro che mi hanno aiutato in questi anni. Preziosa mi è stata, in particolare, la collaborazione dei successivi Sostituti per gli Affari Generali, gli Arcivescovi Re e Sandri, come dei Segretari per i Rapporti con gli Stati, gli Arcivescovi Tauran e Lajolo.

Tutti insieme, abbiamo potuto svolgere un lavoro di squadra, con un grande senso ecclesiale che ci ha accomunato nel servizio, prima intorno al venerato Giovanni Paolo II ed ora accanto a Lei, chiamato dallo Spirito Santo a raccoglierne l’eredità ed a guidare la nave della Chiesa verso nuovi lidi.

In questi ultimi anni, ho avuto l’occasione di concedere, a nome del Papa, molte medaglie "Pro Ecclesia et Pontifice" a persone benemerite presentate da Vescovi di tutto il mondo. Credo, però, che ognuno dei Collaboratori della Segreteria di Stato abbia pure meritato in questi anni il riconoscimento di aver lavorato "Pro Ecclesia et Pontifice".

Ora essi continueranno a prestarLe generosamente la loro opera, sotto l’attenta guida del nuovo Segretario di Stato, ben lieti di proseguire in quella nobile tradizione di servizio che sempre li ha distinti, un servizio fatto di discrezione e di grande fiducia nel Signore, ricordando le parole del profeta Isaia: "In silentio et spe erit fortitudo vestra" (Is 30, 15). Del resto è questo il richiamo dei Santi: "Il bene non fa rumore ed il rumore non fa del bene".

Spiritualmente presenti fra noi quest’oggi sono anche i membri delle Rappresentanze Pontificie sparse per il mondo. Essi svolgono un’opera preziosa presso i Vescovi e le autorità civili dei Paesi ove operano. Altrettanto fanno i Rappresentanti Pontifici presso le Organizzazioni Internazionali: è un’opera importante per portare il lievito del Vangelo nella vita dei popoli.

Personalmente ho lasciato come ricordo ad ognuno dei collaboratori un mio scritto che porta proprio questo titolo: "Il lievito del Vangelo: La presenza della Santa Sede nella vita dei popoli."

Beatissimo Padre,

per tutti i presenti mi permetto di chiedere una Sua parola d’incoraggiamento perché sotto la guida premurosa del nuovo Segretario di Stato possano continuare ad aiutarLa nell’alta missione che lo Spirito Santo Le ha affidato.

Se la Chiesa è una nave che deve sempre affrontare nuove sfide per l’evangelizzazione del mondo, noi sappiamo bene che il Papa ne è il nocchiero e che la Santa Sede in generale, con tutta la sua struttura ben compaginata, è come la prora di questa nave.

Vincolati da questo comune impegno apostolico, tutti i membri della Segreteria di Stato Le porgono, per mezzo mio, il saluto più devoto e l’assicurazione della loro collaborazione e della loro preghiera.

Ci benedica, Padre Santo!

[01265-01.01] [Testo originale: Italiano]

INDIRIZZO DI SALUTO DELL’EM.MO CARD. TARCISIO BERTONE, NUOVO SEGRETARIO DI STATO

Beatissimo Padre,

Nel giorno in cui assumo l’incarico di Segretario di Stato di Vostra Santità, il mio pensiero s’indirizza anzitutto a Lei, che mi ha chiamato a succedere al venerato Card. Angelo Sodano. A Lei, Padre Santo, rivolgo i sentimenti del mio più filiale e fedele ossequio, mentre ricevo quella "fiaccola" che un capace e fecondo ministero di primo Collaboratore del Santo Padre ha saputo far "ardere", di generazione in generazione, a servizio della Chiesa e del mondo. Oggi porto con me la croce del Card. Agostino Casaroli, che un illustre Prelato mi ha benevolmente donato.

Intraprendo una missione peculiare e diversa rispetto a quelle che finora mi sono state affidate. Sono tuttavia lieto che la sua indole innegabilmente pastorale dia continuità alle missioni che ho già svolto e che ben s’incastoni nell’evidente specificità di questo ufficio. Confido, inoltre, che le esperienze che ho maturato in passato, guidato dalla sapiente mano della Divina Providenza, contribuiranno, in modo non indifferente, all’espletamento del compito che oggi assumo. Sono consapevole della pesante responsabilità che esso comporta, come pure della gravità e della complessità delle questioni che, quotidianamente, dovrò affrontare. Unica ambizione che nutro è quella di realizzare il motto del mio servizio episcopale: fidem custodire, concordiam servare, e mi conforta la convinzione che avrò l’opportunità di contribuire in modo speciale a realizzare tale ideale.

Mi è poi di grande incoraggiamento la certezza di poter contare, anzitutto, sulla guida sapiente e impareggiabile del Santo Padre e insieme sulla competenza, sull’esperienza e sulla laboriosità dei Superiori della Segreteria di Stato. Ma ho anche grande fiducia nel lavoro insostituibile e spesso nascosto che tutto il personale della Segreteria di Stato e delle Rappresentanze Pontificie svolge quotidianamente e con spirito di sincera ed ammirevole abnegazione. La comunione profonda che ci lega nel condiviso impegno a servizio della Chiesa - e quindi della dignità umana e della pacifica convivenza fra i Popoli – non potranno che tradursi in leale e fedele collaborazione, rafforzata per molti di noi dallo spirito sacerdotale e dalla carità pastorale che deve sempre animarci nelle nostre attività.

È dagli anni della mia precedente attività a Roma che elevo ogni mattina questa invocazione: "Ricordati Signore del Papa con i Suoi collaboratori presenti e futuri". E proprio oggi ho scritto una lettera a molti monasteri contemplativi chiedendo loro l’aiuto permanente della preghiera di intercessione.

Fin d’ora quindi depongo con filiale confidenza questa collaborazione ed il mio nuovo ministero nelle mani di Maria, Madre della Chiesa. Ella ci aiuterà a fare tutto ciò che il Signore ci dirà, per il tramite di Vostra Santità!

[01266-01.01] [Testo originale: Italiano]

[B0451-XX.03]