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L’UDIENZA GENERALE, 22.03.2006


L’Udienza Generale di questa mattina si svolge alle ore 10.30 in Piazza San Pietro dove il Santo Padre Benedetto XVI incontra gruppi di pellegrini e fedeli provenienti dall’Italia e da ogni parte del mondo.

Nel discorso in lingua italiana, il Papa tiene una meditazione su "Gli Apostoli, testimoni e inviati di Cristo".

Dopo aver riassunto la Sua catechesi in diverse lingue, Benedetto XVI rivolge particolari espressioni di saluto ai gruppi di fedeli presenti. Infine il Papa pronuncia un appello a favore della lotta contro la Tubercolosi, in occasione della Giornata mondiale promossa dalle Nazioni Unite.

L’Udienza Generale si conclude con la recita del Pater Noster e la Benedizione Apostolica impartita insieme ai Vescovi presenti.

CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA

Cari fratelli e sorelle,

la Lettera agli Efesini ci presenta la Chiesa come una costruzione edificata "sul fondamento degli apostoli e dei profeti, avendo come pietra angolare lo stesso Cristo Gesù" (2,29). Nell'Apocalisse il ruolo degli Apostoli, e più specificamente dei Dodici, è chiarito nella prospettiva escatologica della Gerusalemme celeste, presentata come una città le cui mura "poggiano su dodici basamenti, sopra i quali sono i dodici nomi dei dodici apostoli dell'Agnello" (21,14). I Vangeli concordano nel riferire che la chiamata degli Apostoli segnò i primi passi del ministero di Gesù, dopo il battesimo ricevuto dal Battista nelle acque del Giordano.

Stando al racconto di Marco (1, 16-20) e di Matteo (4, 18-22), lo scenario della chiamata dei primi Apostoli è il lago di Galilea. Gesù ha da poco cominciato la predicazione del Regno di Dio, quando il suo sguardo si posa su due coppie di fratelli: Simone e Andrea, Giacomo e Giovanni. Sono pescatori, impegnati nel loro lavoro quotidiano. Gettano le reti, le riassettano. Ma un'altra pesca li attende. Gesù li chiama con decisione ed essi con prontezza lo seguono: ormai saranno "pescatori di uomini" (cfr Mc 1,17; Mt 4,19). Luca, pur seguendo la medesima tradizione, ha un racconto più elaborato (5,1-11). Esso mostra il cammino di fede dei primi discepoli, precisando che l'invito alla sequela giunge loro dopo aver ascoltato la prima predicazione di Gesù e sperimentato i primi segni prodigiosi da lui compiuti. In particolare, la pesca miracolosa costituisce il contesto immediato e offre il simbolo della missione di pescatori di uomini, ad essi affidata. Il destino di questi "chiamati", d'ora in poi, sarà intimamente legato a quello di Gesù. L'apostolo è un inviato, ma, prima ancora, un "esperto" di Gesù.

Proprio questo aspetto è messo in evidenza dall'evangelista Giovanni fin dal primo incontro di Gesù con i futuri Apostoli. Qui lo scenario è diverso. L'incontro si svolge sulle rive del Giordano. La presenza dei futuri discepoli, venuti anch'essi, come Gesù, dalla Galilea per vivere l'esperienza del battesimo amministrato da Giovanni, fa luce sul loro mondo spirituale. Erano uomini in attesa del Regno di Dio, desiderosi di conoscere il Messia, la cui venuta era annunciata come imminente. Basta ad essi l'indicazione di Giovanni Battista che addita in Gesù l'Agnello di Dio (cfr Gv 1,36), perché sorga in loro il desiderio di un incontro personale con il Maestro. Le battute del dialogo di Gesù con i primi due futuri Apostoli sono molto espressive. Alla domanda: "Che cercate?", essi rispondono con un'altra domanda: "Rabbì (che significa Maestro), dove abiti?". La risposta di Gesù è un invito: "Venite e vedrete" (cfr Gv 1,38-39). Venite per poter vedere. L'avventura degli Apostoli comincia così, come un incontro di persone che si aprono reciprocamente. Comincia per i discepoli una conoscenza diretta del Maestro. Vedono dove abita e cominciano a conoscerlo. Essi infatti non dovranno essere annun-ciatori di un'idea, ma testimoni di una persona. Prima di essere mandati ad evangelizzare, dovranno "stare" con Gesù (cfr Mc 3,14), stabilendo con lui un rapporto personale. Su questa base, l'evangelizzazione altro non sarà che un annuncio di ciò che si è sperimentato e un invito ad entrare nel mistero della comunione con Cristo (cfr 1 Gv 13).

A chi saranno inviati gli Apostoli? Nel Vangelo Gesù sembra restringere al solo Israele la sua missione: "Non sono stato inviato che alle pecore perdute della casa d'Israele" (Mt 15,24). In maniera analoga egli sembra circoscrivere la missione affidata ai Dodici: "Questi Dodici Gesù li inviò dopo averli così istruiti: ‘Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d'Israele’" (Mt 10,5s.). Una certa critica moderna di ispirazione razionalistica aveva visto in queste espres-sioni la mancanza di una coscienza universalistica del Nazareno. In realtà, esse vanno comprese alla luce del suo rapporto speciale con Israele, comunità dell'alleanza, nella continuità della storia della salvezza. Secondo l'attesa messianica le promesse divine, immediatamente indirizzate ad Israele, sarebbero giunte a compimento quando Dio stesso, attraverso il suo Eletto, avrebbe raccolto il suo popolo come fa un pastore con il gregge: "Io salverò le mie pecore e non saranno più oggetto di preda... Susciterò per loro un pastore che le pascerà, Davide mio servo. Egli le condurrà al pascolo, sarà il loro pastore; io, il Signore, sarò il loro Dio e Davide mio servo sarà principe in mezzo a loro" (Ez 34,22-24). Gesù è il pastore escatologico, che raduna le pecore perdute della casa d'Israele e va in cerca di esse, perché le conosce e le ama (cfr Lc 15,4-7 e Mt 18,12-14; cfr anche la figura del buon pastore in Gv 10,11ss.). Attraverso questa "raccolta" il Regno di Dio si annuncia a tutte le genti: "Fra le genti manifesterò la mia gloria e tutte le genti vedranno la giustizia che avrò fatta e la mano che avrò posta su di voi" (Ez 39,21). E Gesù segue proprio questo filo profetico. Il primo passo è la "raccolta" del popolo di Israele, perché così tutte le genti chiamate a radunarsi nella comunione col Signore, possano vedere e credere.

Così, i Dodici, assunti a partecipare alla stessa missione di Gesù, cooperano col Pastore degli ultimi tempi, andando anzitutto anche loro dalle pecore perdute della casa d'Israele, rivolgendosi cioè al popolo della promessa, il cui raduno è il segno di salvezza per tutti i popoli, l'inizio dell'universalizzazione dell'Alleanza. Lungi dal contraddire l'apertura universalistica dell'azione messianica del Nazareno, l'iniziale restringimento ad Israele della missione sua e dei Dodici ne diventa così il segno profetico più efficace. Dopo la passione e la risurrezione di Cristo tale segno sarà chiarito: il carattere universale della missione degli Apostoli diventerà esplicito. Cristo invierà gli Apostoli "in tutto il mondo" (Mc 16,15), a "tutte le nazioni" (Mt 28,19; Lc 24,47, "fino agli estremi confini della terra" (At 1,8). E questa missione continua. Continua sempre il mandato del Signore di riunire i popoli nell'unità del suo amore. Questa è la nostra speranza e questo è anche il nostro mandato: contribuire a questa universalità, a questa vera unità nella ricchezza delle culture, in comunione con il nostro vero Signore Gesù Cristo.

[00416-01.02] [Testo originale: Italiano]

SINTESI DELLA CATECHESI NELLE DIVERSE LINGUE

Sintesi della catechesi in lingua francese

Sintesi della catechesi in lingua inglese

Sintesi della catechesi in lingua tedesca

Sintesi della catechesi in lingua spagnola

Sintesi della catechesi in lingua francese  

Chers Frères et Sœurs,

La Lettre aux Éphésiens nous présente l’Église comme une construction édifiée «sur la fondation des apôtres et des prophètes, dont la pierre angulaire est le Christ Jésus lui-même». Les Évangiles s’accordent à dire que l’appel des Apôtres marque les premiers pas du ministère de Jésus, après son baptême dans le Jourdain. Alors qu’il vient de commencer la prédication du Règne de Dieu, Jésus pose son regard sur Simon et André, ainsi que sur Jacques et Jean. Ce sont des pêcheurs mais Jésus les appelle à être «des pêcheurs d’hommes» ; aussitôt ils le suivent. L’apôtre est un envoyé, mais plus encore un «expert» de Jésus. Avant de partir en mission, les apôtres devront «demeurer» avec Jésus, établissant avec lui une relation personnelle. L’évangélisation sera alors l’annonce de ce qu’ils ont vécu avec Jésus et l’invitation à entrer dans le mystère de la communion avec lui. Après sa passion et sa résurrection, le Christ enverra les Apôtres «dans le monde entier», «et jusqu’aux extrémités de la terre».

Je salue cordialement les pèlerins francophones, en particulier les jeunes du Centre Madeleine Daniélou de Rueil-Malmaison et de l’école Sainte-Marie de Neuilly. Puisse votre pèlerinage à Rome raviver votre foi et vous préparer aux célébrations pascales !

[00417-03.02] [Texte original: Français]

Sintesi della catechesi in lingua inglese

Dear Brothers and Sisters,

In our catechesis on Christ and the Church, we have seen how the Church is built "on the foundation of the Apostles". The Gospels show how Jesus, at the beginning of his public ministry, chose the Twelve to become "fishers of men". Saint John in particular presents the calling of the Apostles as the fruit of a life-changing, personal encounter with the Lord. More than just the proclamation of a message, the preaching of the Gospel is seen as a witness to the person of Jesus Christ and an invitation to enter into communion with him. Jesus sent his Apostles first to the "lost sheep of the house of Israel". This prophetic act should be understood in the light of Israel’s messianic expectation, according to which God, through his Chosen One, would gather his people like a shepherd his flock. This "gathering" is the sign of the coming of God’s Kingdom and the extension of his saving power to every nation and people. After the Resurrection, the universality of the mission entrusted to the Apostles would become explicit. The Risen Lord would send them forth to make disciples of every nation, even "to the ends of the earth"!

I offer a warm welcome to the English-speaking pilgrims and visitors present at today’s Audience, including the various student groups. May your time in Rome strengthen your love of the universal Church and deepen your commitment to witness to the ‘good news’ of Jesus Christ. Upon you and your families I cordially invoke God’s abundant blessings of joy and peace.

[00418-02.01] [Original text: English]

Sintesi della catechesi in lingua tedesca

Liebe Brüder und Schwestern!

Die Berufung der Apostel, auf deren Fundament die Kirche erbaut ist (vgl. Eph 2, 20), kennzeichnet in allen vier Evangelien den Beginn des Wirkens Jesu. Der Herr richtet einen entschiedenen Anruf an die ersten Jünger, die ihm bereitwillig folgen. Indem sie sich auf den Weg des Glaubens begeben, gelangen die Berufenen zu einer innigen Kenntnis der Person Jesu. Ehe sie ausgesandt werden, müssen die Jünger eine persönliche Beziehung zu ihm aufbauen. Die Apostel sind „Gesandte", aber als solche vorher „Experten" Christi – Zeugen der Botschaft und des Lebens Jesu. Das Evangelium verkünden heißt daher, das zu verkünden, was sie selbst erfahren haben; es bedeutet, die Menschen einzuladen, in das Geheimnis der Gemeinschaft mit Jesus Christus, dem Herrn, einzutreten.

Die Sendung Christi und der Zwölf, die an ihr teilhaben, ist universal. Zunächst nimmt sie das Bundesvolk Israel in den Blick. Die Sammlung Israels durch Jesus, den verheißenen Hirten, wird zum Zeichen des Heils für alle Völker. Dies wird nach der Auferstehung Christi deutlich: Der Herr sendet die Apostel in die ganze Welt hinaus, zu allen Menschen und Völkern.

Herzlich heiße ich alle deutschsprachigen Pilger und Besucher willkommen. Besonders grüße ich die Ortsgemeinschaft von Rottach-Egern zusammen mit der Gebirgsschützenkompanie Tegernsee, wo ich die Freude habe, Ehrenmitglied sein zu dürfen. Vielen Dank auch für die Musik, für die Blaskapelle, für die zu Herzen gehende Darbietung der Bayernhymne, für den Gesang der Polizei. Als Getaufte sind wir hineingenommen in die Mission unseres Herrn Jesus Christus. Wir sind seine Jünger und Gesandten in der Welt von heute. Werdet nicht müde, Zeugnis für Christus abzulegen, die Welt braucht es, und durch Wort und Tat das Evangelium zu verkünden. Dabei stärke und helfe euch der Heilige Geist.

[00419-05.01] [Originalsprache: Deutsch]

Sintesi della catechesi in lingua spagnola

Queridos hermanos y hermanas:

Después de recibir el bautismo en el Jordán, Jesús llamó a los Doce Apóstoles, para que se convirtieran en sus testigos y enviados. La llamada cambió al instante sus vidas: dejando su oficio de pescadores comenzaron a seguir a Jesús y prepararse para la misión de ser pescadores de hombres y anunciar el Evangelio.

Como el contenido del anuncio no es una simple idea, sino la persona misma de Jesús, es necesario ante todo un encuentro y una relación personal con él, para poder transmitir una experiencia que ellos mismos han vivido intensamente. Por eso los Doce están con Jesús y tienen con él una relación de íntima comunión. Ésta sigue siendo también hoy la premisa de toda evangelización, que es una forma de participar en la misma misión de Jesús, el Buen Pastor, en favor de todo el género humano.

Saludo a los peregrinos de lengua española, en particular a la Banda musical del Seminario Redentorista de Manizales, a los Colegios an Juan Bosco, de Madrid y Cristo Rey de Gandía, a la Asociación Nuestra Señora de Covadonga, así como a los demás peregrinos venidos de España y Latinoamérica.

Muchas gracias por vuestra visita.

[00420-04.01] [Texto original: Español]

SALUTI PARTICOLARI NELLE DIVERSE LINGUE

Saluto in lingua polacca

Saluto in lingua ceca

Saluto in lingua italiana

Saluto in lingua polacca  

Pozdrawiam pielgrzymów z Polski i z innych krajów. W sposób szczególny witam harcerzy z Opatowa. Życzę wszystkim, aby pielgrzymka do grobów apostolskich przyniosła umocnienie w wierze, nadziei i miłości. Niech wam Bóg błogosławi!

[Saluto i pellegrini provenienti dalla Polonia e da altri Paesi. In modo particolare do benvenuto agli scout di Opatow. A tutti auguro che il pellegrinaggio alle tombe degli Apostoli porti il consolidamento nella fede, nella speranza e nella carità. Dio vi benedica!]

[00422-09.02] [Testo originale: Polacco]

Saluto in lingua ceca

Srdečně zdravím poutníky ze Znojma a okolí!
Drazí, v duchovním usebrání postní doby prosme Pána o pravé a hluboké obrácení.
K tomu ze srdce žehnám vám i vašim drahým! Chvála Kristu!

[Un cordiale benvenuto ai pellegrini di Znojmo e dintorni!
Carissimi, in questo clima spirituale della Quaresima chiediamo al Signore una vera e profonda conversione.
Con questi voti benedico di cuore voi e i vostri cari! Sia lodato Gesù Cristo!]

[00423-AA.02] [Testo originale: Ceco]

Saluto in lingua italiana

Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana, in particolare saluto con affetto i fedeli della diocesi di Como, accompagnati dal loro Vescovo Mons. Alessandro Maggiolini, come anche quelli della diocesi di Ventimiglia-Sanremo, qui convenuti con il loro Pastore Mons. Alberto Careggio. Saluto poi i rappresentanti della Fondazione Carlo Manziana di Crema, guidati dal Vescovo Mons. Oscar Cantoni; i fedeli di Morazzone e di Borgolavezzaro.
Cari amici, formulo fervidi voti che questo incontro sia per tutti uno stimolo a riaffermare la propria fervida adesione agli insegnamenti del Vangelo, testimoniando coerentemente i perenni valori cristiani nella vita di ogni giorno.

Il mio pensiero va, infine, ai giovani, presenti così numerosi - vediamo e sentiamo come sono numerosi! -  ai malati e agli sposi novelli. Nel clima spirituale della Quaresima che stiamo vivendo, tempo di conversione e di riconciliazione, vi invito a seguire l'esempio di Gesù Maestro per essere fedeli annunciatori del suo messaggio salvifico.

[00424-01.01] [Testo originale: Italiano]

APPELLO DEL SANTO PADRE

Ricorre dopodomani, 24 marzo, la Giornata mondiale, promossa dalle Nazioni Unite, per la lotta contro la Tubercolosi. Auspico un rinnovato impegno a livello globale, affinché siano rese disponibili le risorse necessarie per curare i malati di questa patologia che notoriamente è associata alla povertà. Incoraggio le iniziative di assistenza e di solidarietà verso questi pazienti, che hanno bisogno di essere aiutati a vivere con dignità la loro condizione.

[00425-01.01] [Testo originale: Italiano]

[B0141-XX.01]