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MESSAGGIO DEL SANTO PADRE ALL’ARCIVESCOVO DI PALERMO (ITALIA), 06.11.2004


MESSAGGIO DEL SANTO PADRE ALL’ARCIVESCOVO DI PALERMO (ITALIA)

Pubblichiamo di seguito il Messaggio che Giovanni Paolo II ha inviato all’Em.mo Card. Salvatore De Giorgi, Arcivescovo di Palermo (Italia) e Presidente della Conferenza Episcopale Siciliana,, in occasione delle celebrazioni promosse dalla Chiesa siciliana per il 150° anniversario della proclamazione del dogma dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria:

● MESSAGGIO DEL SANTO PADRE

Al Venerato Fratello
Cardinale SALVATORE DE GIORGI
Arcivescovo di Palermo
Presidente della Conferenza Episcopale Siciliana

1. Con vivo compiacimento ho appreso che le celebrazioni per il 150° anniversario della proclamazione del dogma dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria hanno suscitato nella Chiesa che è in Sicilia una fervida e corale adesione. Opportunamente, per la circostanza, è stata promossa nel corrente mese di ottobre una Settimana di preghiera e di riflessione, aperta al clero, ai religiosi ed ai fedeli della Comunità ecclesiale siciliana. La comune esultanza avrà modo di manifestarsi soprattutto nella solenne Celebrazione eucaristica di domenica 24 ottobre, a Palermo. Ad essa desidero farmi spiritualmente presente con questo mio Messaggio.

Ho molto apprezzato, venerato Fratello, che in vista di questa ricorrenza tanto i Vescovi quanto i Ministri provinciali delle Famiglie francescane di Sicilia abbiano voluto impegnarsi nel riproporre al Popolo di Dio le profonde radici storiche che la devozione all’Immacolata può vantare in terra siciliana.

2. Tale devozione, infatti, risale sicuramente ai tempi della dominazione bizantina, tra il VI e il IX secolo. La Madre di Cristo era particolarmente venerata con il titolo di Panaghia, Tutta Santa. Di lei si cominciò a celebrare liturgicamente la "santa Concezione", e tale culto proseguì e si sviluppò nell’Isola senza interruzione. Nel secolo XV, in seguito alla predicazione dei Frati Francescani, la festa divenne addirittura di precetto, si moltiplicarono le chiese e le cappelle intitolate all’Immacolata e se ne diffuse l’iconografia propria.

Dopo il Concilio di Trento sorsero in Sicilia numerose Confraternite di Maria Immacolata, tra le quali merita di essere in special modo ricordata quella istituita nel 1593 a Palermo, presso la Basilica di San Francesco d’Assisi. Nel secolo XVII, per l’influsso spagnolo, il culto dell’Immacolata venne istituzionalizzato dalle autorità del Regno, e la Città di Palermo chiese ufficialmente alla Santa Sede la proclamazione del dogma.

L’Immacolata fu dichiarata principale Patrona di tutta la Sicilia, con l’impegno per i fedeli di professare e difendere tale verità fino alla morte, un voto che è rimasto in vigore fino ad oggi, superando i mutamenti dei tempi e dei regimi.

Nel 1850, l’Episcopato siciliano al quesito posto dal Papa Pio IX rispose in modo unanime di auspicare la definizione dogmatica, affermando che la fede nell’Immacolata Concezione di Maria era parte integrante e irrinunciabile del patrimonio di fede e di pietà del popolo cristiano dell’Isola.

3. A distanza di un secolo e mezzo, è motivo di viva soddisfazione per il Successore di Pietro sapere che le Comunità ecclesiali di Sicilia, guidate dai loro Pastori, si radunano per celebrare lo storico atto magisteriale e approfondirne i significati.

La Sicilia di oggi è molto cambiata, come del resto l’intera società italiana, ma è quanto mai importante che le nuove generazioni sappiano conservare intatto quel patrimonio di valori che ha reso illustre la storia dell’Isola. Parte cospicua di questo nobile patrimonio è certamente costituita dalle tradizioni religiose fiorite sul ceppo antico della fede cristiana. Tra queste un posto di primo piano occupano le manifestazioni della devozione alla Vergine Santissima, in cui i fedeli siciliani si sono sempre distinti.

In un mondo che rapidamente cambia, vi sono alcune cose che non devono mutare. Tra queste sta sicuramente il legame d’amore filiale tra i membri della Chiesa e la Vergine "piena di grazia" (Lc 1,28), che dalla Croce Gesù ci ha affidato come Madre (cfr Gv 19,27).

4. In mezzo alle gioie e alle attese, alle tristezze e alle angosce della vita, Maria è segno di consolazione e di sicura speranza. Lo è per gli anziani e per i giovani, per le famiglie e per le persone consacrate. Nel dire questo, penso in particolare all’amata gente di Sicilia: prego per tutti, invocando su ogni Comunità diocesana e parrocchiale la materna protezione di Maria Immacolata.

Con questi sentimenti imparto a Lei, Signor Cardinale, ed ai Confratelli nell’Episcopato, ai Sacerdoti ed ai Religiosi, come pure all’intero Popolo di Dio che è in Sicilia una speciale Benedizione Apostolica.

Dal Vaticano, 18 Ottobre 2004

IOANNES PAULUS II

[01752-01.02] [Testo originale: Italiano]