Sala Stampa

www.vatican.va

Sala Stampa Back Top Print Pdf
Sala Stampa


L’UDIENZA GENERALE, 17.03.2004


L’Udienza Generale si svolge alle ore 10.30 in Piazza San Pietro, dove il Santo Padre incontra gruppi di pellegrini e fedeli giunti dall’Italia e da ogni parte del mondo.

Nel discorso in lingua italiana, riprendendo il ciclo di catechesi sulla Liturgia dei Vespri, il Papa commenta il Salmo 20,2-8.14 - Ringraziamento per la vittoria del Re-Messia - Vespri del martedì della 1a settimana (Lettura: Sal 20,2-5.8.14).

Dopo aver riassunto la Sua catechesi in diverse lingue, Giovanni Paolo II rivolge particolari espressioni di saluto ai gruppi di fedeli presenti.

L’Udienza Generale si conclude con il canto del Pater Noster e la Benedizione Apostolica impartita insieme ai Vescovi presenti.

CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA

1. All’interno del Salmo 20 la Liturgia dei Vespri ha ritagliato la parte che abbiamo ora ascoltato, omettendone un’altra di impronta imprecatoria (cfr vv. 9-13). La parte conservata parla al passato e al presente dei favori accordati da Dio al re, mentre la parte omessa parla al futuro della vittoria del re sui suoi nemici.

Il testo che è oggetto della nostra meditazione (cfr vv. 2-8.14) appartiene al genere dei Salmi regali. Al centro, dunque, c’è l’opera di Dio a favore del sovrano ebraico raffigurato forse nel giorno solenne della sua intronizzazione. All’inizio (cfr v. 2) e alla fine (cfr v. 14) sembra quasi risuonare un’acclamazione di tutta l’assemblea, mentre il cuore dell’inno ha la tonalità di un canto di gratitudine, che il Salmista rivolge a Dio per i favori accordati al re: «larghe benedizioni» (v. 4), «lunghi giorni» (v. 5), «gloria» (v. 6) e «gioia» (v. 7).

È facile intuire che a questo canto - come era accaduto agli altri Salmi regali del Salterio - fu assegnata una nuova interpretazione quando in Israele scomparve la monarchia. Esso divenne già nel giudaismo un inno in onore del re-Messia: si spianava, così, la strada all’interpretazione cristologica, che è appunto adottata dalla liturgia.

2. Ma diamo prima uno sguardo al testo nel suo senso originario. Si respira un’atmosfera gioiosa e risuonante di canti, considerata la solennità dell’evento: «Signore, il re gioisce della tua potenza, quanto esulta per la tua salvezza!… Canteremo inni alla tua potenza» (vv. 2.14). Vengono poi riferiti i doni di Dio al sovrano: Dio ha esaudito le sue preghiere (cfr v. 3), gli pone sulla testa una corona d’oro (cfr v. 4). Lo splendore del re è legato alla luce divina che lo avvolge come un manto protettore: «Lo avvolgi di maestà e di onore» (v. 6).

Nell’antico Vicino Oriente si riteneva che il re fosse circondato da un alone luminoso, che attestava la sua partecipazione all’essenza stessa della divinità. Naturalmente per la Bibbia il sovrano è, sì, «figlio» di Dio (cfr Sal 2,7), ma solo in senso metaforico e adottivo. Egli, allora, dev’essere il luogotenente del Signore nel tutelare la giustizia. Proprio per questa missione Dio lo circonda con la sua luce benefica e con la sua benedizione.

3. La benedizione è un tema rilevante in questo breve inno: «Gli vieni incontro con larghe benedizioni… lo fai oggetto di benedizione per sempre» (Sal 20,4.7). La benedizione è segno della presenza divina che opera nel re, il quale diventa così un riflesso della luce di Dio in mezzo all’umanità.

La benedizione, nella tradizione biblica, comprende anche il dono della vita che viene appunto effuso sul consacrato: «Vita ti ha chiesto, a lui l’hai concessa, lunghi giorni in eterno, senza fine» (v. 5). Anche il profeta Natan aveva assicurato a Davide questa benedizione, fonte di stabilità, sussistenza e sicurezza, e Davide aveva pregato così: «Degnati di benedire ora la casa del tuo servo, perché sussista sempre dinanzi a te! Poiché tu, Signore, hai parlato e per la tua benedizione la casa del tuo servo sarà benedetta per sempre!» (2Sam 7,29).

4. Recitando questo Salmo, vediamo profilarsi dietro il ritratto del re ebraico il volto del Cristo, re messianico. Egli è «irradiazione della gloria» del Padre (Eb 1,3). Egli è il Figlio in senso pieno ed è, quindi, la perfetta presenza di Dio in mezzo all’umanità. Egli è luce e vita, come proclama san Giovanni nel prologo del suo Vangelo: «In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini» (1,4). In questa linea sant’Ireneo, Vescovo di Lione, commentando il Salmo, applicherà il tema della vita (cfr Sal 20,5) alla risurrezione di Cristo: «Per qual motivo il salmista dice: "Vita ti ha chiesto", dal momento che Cristo stava per morire? Il Salmista annunzia dunque la sua risurrezione dai morti e che egli, risorto dai morti, è immortale. Infatti ha assunto la vita per risorgere, e lungo spazio di tempo nell’eternità per essere incorruttibile» (Esposizione della predicazione apostolica, 72, Milano 1979, p. 519).

Sulla base di questa certezza anche il cristiano coltiva in sé la speranza nel dono della vita eterna.

[00397-01.02] [Testo originale: Italiano]

SINTESI DELLA CATECHESI NELLE DIVERSE LINGUE

Sintesi della catechesi in lingua francese

Sintesi della catechesi in lingua inglese

Sintesi della catechesi in lingua tedesca

Sintesi della catechesi in lingua spagnola

Sintesi della catechesi in lingua francese  

Chers Frères et Sœurs,

Le Psaume 20, que nous venons d’entendre, appartient au genre littéraire des Psaumes royaux. L’assemblée des fidèles exulte de joie, exprimant sa gratitude pour l’œuvre que Dieu accomplit en faveur du souverain, représenté peut-être ici au jour de son intronisation. Pour lui permettre de défendre la justice, le Seigneur accorde au roi sa bénédiction. Elle lui assure, comme à David, stabilité, subsistance et sécurité. Grâce à elle, le souverain devient comme un reflet de la lumière de Dieu au milieu de l’humanité. Lorsque la monarchie disparut en Israël, ce Psaume devint dans le judaïsme un hymne en l’honneur du roi-Messie. Derrière le visage du roi, nous pouvons reconnaître le visage du Christ, roi messianique, «reflet resplendissant de la gloire du Père» (He 1, 3); il est le Fils, manifestant pleinement la présence parfaite de Dieu au milieu de l’humanité.

Je salue cordialement les pèlerins francophones, en particulier l’école Sainte-Marie, de Neuilly. Que le Christ Sauveur, qui est la lumière et la vie, vous donne de poursuivre avec courage votre marche vers Pâques, maintenant vive en vos cœurs l’espérance de la vie éternelle que vous avez reçue au Baptême !

[00398-03.02] [Texte original: Français]

Sintesi della catechesi in lingua inglese

At the heart of Psalm 20 is a hymn of gratitude for the past and present favours God has granted us. It speaks clearly of the long awaited Messiah-king; a concept which, when adopted in the Christian liturgy, takes on a significant christological meaning. The Bible metaphorically describes the king, as the "Son of God" who assists the Lord as an administrator of justice. Because of his important mission, God surrounds him with his benevolent light and with his blessing. Christ, the true Messiah-king, is the "Son of God" in the fullest sense and is therefore the perfect presence of God in the midst of humanity. Christ is truly the light and the life in whom we find hope in the promise of eternal life.

I am pleased to greet the English-speaking pilgrims present at this Audience, especially those from England, Wales, Denmark, Japan, Canada and the United States of America. Upon you and your loved ones, I invoke the Lord’s blessings of health and joy.

[00399-02.02] [Original text: English]

Sintesi della catechesi in lingua tedesca

Gott krönt das auserwählte Volk mit seinem Segen. Diese Gewißheit spricht aus Psalm 21, der zu den Königsliedern des Alten Testamentes gehört. Als Zeichen göttlicher Gegenwart beinhaltet der Segen nach biblischer Tradition das Geschenk des Lebens, das Gott dem König zuteil werden läßt: „Du kamst ihm entgegen mit Segen und Glück ... Leben erbat er von dir, du gabst es ihm" (Ps 21, 4-5).

Die Figur des Königs hat in der Geschichte des Gottesvolkes eine messianische Deutung erfahren. Uns Christen scheint im Bild des Königs das Antlitz Jesu Christi auf. Er ist der Abglanz der Herrlichkeit des Vaters (vgl. Hebr 1, 3). Seine Auferstehung von den Toten krönt das menschliche Leben unüberbietbar. In ihm allein liegt unsere Hoffnung auf ewiges Leben.

Herzlich grüße ich die Pilger und Besucher aus den deutschsprachigen Ländern. In besonderer Weise heiße ich heute Priesterjubilare aus dem Bistum Münster sowie Mitarbeiter der Dombauhütte Mainz willkommen. Wir Christen sind berufen, das Licht der Welt zu sein. Tragt Christi Botschaft durch eure Worte und Taten zu den Menschen von heute! Gottes Liebe stärke euch!

[00400-05.01] [Originalsprache: Deutsch]

Sintesi della catechesi in lingua spagnola

Queridos hermanos y hermanas:

El Salmo proclamado hoy expresa la gratitud por los favores que Dios ha concedido al rey en el día solemne de su entronización. La alegría, los cantos y las aclamaciones de la asamblea lo confirman. Dios colma al soberano de bendiciones para que lleve a cabo su misión de tutelar la justicia. La bendición, don de vida, fuente de estabilidad, subsistencia y seguridad, es signo de la presencia divina.

Al desaparecer la monarquía en Israel el Salmo adquirió una nueva interpretación, convirtiéndose en un himno en honor de Cristo, el Rey mesiánico. Él es el Hijo, perfecta presencia de Dios en medio de la humanidad. Él es luz y vida. El salmista anuncia así su resurrección e inmortalidad.

Saludo cordialmente a los peregrinos de España y de América Latina, especialmente a las Hermanas Teatinas de la Inmaculada Concepción, a los miembros de la Cofradía de la Vera Cruz de Caravaca acompañados de Mons. Manuel Ureña, Obispo de Cartagena, así como a los alumnos del Colegio Sagrado Corazón de Logroño. Cristo es la luz y la vida. Cultivad en vosotros la esperanza en el don de la vida eterna.

[00401-04.01] [Texto original: Español]

SALUTI PARTICOLARI NELLE DIVERSE LINGUE

Saluto in lingua polacca

Saluto in lingua italiana

Saluto in lingua polacca

Bracia i Siostry! Psalm 20, przedmiot dzisiejszej medytacji należy do grupy tzw. psalmów królewskich. Psalmista uwielbia Boga za przywileje, którymi Bóg obdarza króla: obfitym błogosławieństwem, długim życiem, chwałą i radością. Po upadku monarchii, w czasach judaistycznych, Psalm stał się hymnem na cześć Mesjasza. W kulturach starożytnego Bliskiego Wschodu królom przypisywano często atrybuty boskości. W Biblii król jest nazywany Bożym „synem", ale tylko w sensie adopcji i przenośni (por Ps 2, 7). Te szczególne atrybuty królewskie liturgia Kościoła zastosowała z czasem do Chrystusa, Mesjasza-Króla. On Synem Bożym, Królem w pełnym tego słowa znaczeniu, Bogiem obecnym wśród ludzi. Jest światłem i życiem. Św. Jan ewangelista powie: „W Nim było życie, a życie było światłością ludzi" (J 1,4). Św. Ireneusz, biskup Lionu dopatrzy się w treści Psalmu zapowiedzi tajemnicy zmartwychwstania Bożego Syna. Ta tajemnica jest podstawą chrześcijańskiej nadziei życia wiecznego.

Z całego serca witam i pozdrawiam wszystkich moich Rodaków! Szczególnie pozdrawiam Gimnazjum z Raby Wyżnej: młodzież, rodziców, proboszcza, wychowawców i władze. Witam "Wspólnotę Wiara i Światło" z parafii Świętego Floriana z Żywca. W piątek przypada Uroczystość Świętego Józefa, Oblubieńca Najświętszej Maryi Panny. Uroczystość ta zachęca, aby współczesne rodziny, umocnione przykładem Maryi i Józefa, którzy z miłością opiekują się Wcielonym Słowem, czerpały z ich stylu życia natchnienia w dokonywaniu codziennych życiowych wyborów i siły do pokonywania trudności. Tylko w autentycznej, trwale zjednoczonej i kochającej się rodzinie, dzieci mogą osiągnąć zdrową dojrzałość, czerpiąc wzór bezinteresownej miłości, wierności, wzajemnego oddania i szacunku dla życia. Modlę się, aby takie były polskie rodziny. Niech Bóg Wam wszystkim błogosławi.

[Fratelli e Sorelle! Il Salmo 20, l’oggetto dell’odierna meditazione ,appartiene al gruppo dei cosiddetti salmi regali. Il salmista loda Dio per i privilegi, da lui elargiti al re: l’abbondanza di benedizioni, la vita lunga, la gloria e la gioia. Ai tempi giudaici, dopo la caduta della monarchia il Salmo divenne un inno in onore del Messia. Nelle culture dell’antico Vicino Oriente ai re venivano ascritti gli attributi della divinità. Nella Bibbia il re viene chiamato il "figlio" di Dio, ma solamente nel senso d’adozione e di metafora (cfr. Sal 2, 7). Con il passar del tempo la liturgia della Chiesa applicò a Cristo, Messia-Re questi particolari attributi regali. Egli è nel senso pieno della parola il Figlio di Dio, il Re, il Dio presente in mezzo agli uomini. E’ luce e vita. L’evangelista San Giovanni dirà: "In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini" (Gv 1, 4). San Ireneo, vescovo di Lione scorgerà nel contenuto del Salmo l’annuncio del mistero della resurrezione del Figlio di Dio. Tale mistero è il fondamento della cristiana speranza della vita futura.

Di tutto cuore do il benvenuto e saluto tutti i miei Connazionali! Saluto in modo particolare il Ginnasio di Raba Wyżna: la gioventù, i genitori, il parroco, gli educatori e le autorità. Saluto la "Comunità Fede e Luce" della Parrocchia di San Floriano di Żywiec. Venerdì celebreremo la solennità di San Giuseppe, Sposo della Santissima Vergine Maria. Questa solennità esorta le famiglie di oggi, confortate dall’esempio di Maria e di Giuseppe, i quali con amore curano il Verbo Incarnato, ad attingere dal loro stile di vita le ispirazioni nell’operare le scelte quotidiane di vita e le forze per superare le difficoltà. Soltanto in una famiglia autentica, unita durevolmente e amorosa, i figli possono raggiungere la sana maturità, attingendo l’esempio d’amore gratuito, di fedeltà, di dedizione reciproca e di rispetto per la vita. Prego affinché siano così le famiglie polacche. Dio vi benedica tutti.]

[00402-09.02] [Testo originale: Polacco]

Saluto in lingua italiana

Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana. In particolare, saluto gli alunni del Seminario Vescovile di Verona, l’Associazione "Approdo Romano", l’Orchestra "Tuscia Band" di Piansano, gli Allievi Ufficiali della Guardia di finanza di Roma e gli Allievi Marescialli della Marina militare di La Maddalena. Saluto inoltre la delegazione di Benevento, qui convenuta con l’Arcivescovo Mons. Serafino Sprovieri, per far corona al Cardinale Giuseppe Caprio nel venticinquesimo della sua elevazione alla Porpora.

E’ presente poi un numeroso pellegrinaggio di fedeli di Spoleto-Norcia, accompagnati dal loro Arcivescovo Monsignor Riccardo Fontana. Con loro c’è la Delegazione reduce dai Luoghi Santi e recante con sé la Fiaccola benedettina della pace, accesa nei giorni scorsi a Nazaret: dopo l’odierna sosta a Roma, essa proseguirà verso Norcia. Cari Fratelli e sorelle, mi compiaccio per il vostro rinnovato impegno per la concordia fra i popoli. Auspico che la vostra Regione, terra di S. Francesco e di S. Benedetto, sia sempre più consapevole dei valori spirituali che hanno forgiato il pensiero, l’arte e la cultura dell’Italia e dell’Europa.

Porgo, infine, un affettuoso saluto ai giovani, ai malati e agli sposi novelli.

L’esempio di San Giuseppe, che ricorderemo dopo domani, aiuti voi, cari giovani, a corrispondere ogni giorno ai desideri del Signore; sia sostegno per voi, cari malati, nella sofferenza; e sia incoraggiamento per voi, cari sposi novelli, ad essere sempre docili ai disegni divini.

[00404-01.01] [Testo originale: Italiano]

[B0132-XX.01]