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L’UDIENZA GENERALE, 14.01.2004


L’UDIENZA GENERALE

CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA

SINTESI DELLA CATECHESI NELLE DIVERSE LINGUE

SALUTI PARTICOLARI NELLE DIVERSE LINGUE

L’Udienza Generale si svolge alle ore 10.30 nell’Aula Paolo VI dove il Santo Padre incontra gruppi di pellegrini e fedeli giunti dall’Italia e da ogni parte del mondo.

Nel discorso in lingua italiana, riprendendo il ciclo di catechesi sulla Liturgia dei Vespri, il Papa commenta il Cantico cfr 1Pt 2,21-24 - La passione volontaria di Cristo, servo di Dio - Secondi Vespri della Domenica 1a settimana (Lettura: cfr 1Pt 2,21.24.

Dopo aver riassunto la Sua catechesi in diverse lingue, Giovanni Paolo II rivolge particolari espressioni di saluto ai gruppi di fedeli presenti.

L’Udienza Generale si conclude con il canto del Pater Noster e la Benedizione Apostolica impartita insieme ai Vescovi presenti.

CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA

1. Dopo la sosta per le festività natalizie, riprende oggi il nostro itinerario di meditazione sulla liturgia dei Vespri. Il Cantico ora proclamato, desunto dalla Prima Lettera di Pietro, si sofferma sulla Passione redentrice di Cristo, già preannunciata al momento del Battesimo al Giordano.

Come abbiamo ascoltato domenica scorsa, Festa del Battesimo del Signore, Gesù si rivela fin dall'inizio dell'attività pubblica il "Figlio prediletto", nel quale il Padre si è compiaciuto (cfr Lc 3, 22), e il vero "Servo di Jahweh" (cfr Is 42, 1), che libera l'uomo dal peccato attraverso la sua Passione e la morte sulla Croce.

Nella citata Lettera di Pietro, nella quale il Pescatore di Galilea si definisce «testimone delle sofferenze di Cristo» (5,1), il ricordo della Passione è molto frequente. Gesù è l’agnello sacrificale senza macchia, il cui sangue prezioso è stato versato per il nostro riscatto (cfr 1,18-19). Egli è la pietra vivente scartata dagli uomini, ma scelta da Dio come «pietra angolare» che dà la sua coesione alla «casa spirituale», cioè alla Chiesa (cfr 2,6-8). Egli è il giusto che si sacrifica per gli ingiusti così da ricondurli a Dio (cfr 3,18-22).

2. La nostra attenzione si fissa ora sul profilo di Cristo disegnato nel brano che abbiamo ascoltato (cfr 2,21-24). Egli ci appare come il modello da contemplare e imitare, il «programma», come si dice nell’originale greco (cfr 2,21), da realizzare, l’esempio da seguire senza esitazione, conformandoci alle sue scelte.

Si usa, infatti, il verbo greco della sequela, del discepolato, dell’incamminarsi sulle orme stesse di Gesù. E i passi del Maestro divino si avviano su una strada erta e faticosa, proprio come si legge nel Vangelo: «Se qualcuno vuol venire dietro di me…, prenda la sua croce e mi segua» (Mc 8,34).

A questo punto l’inno petrino delinea una sintesi mirabile della passione di Cristo, modulata sulle parole e le immagini isaiane applicate alla figura del Servo sofferente (cfr Is 53), riletta in chiave messianica dalla tradizione cristiana antica.

3. Questa storia innica della Passione è formulata attraverso quattro dichiarazioni negative (cfr 1Pt 2,22-23a) e tre positive (cfr 2,23b-24), onde descrivere l’atteggiamento di Gesù in quella vicenda terribile e grandiosa.

Si inizia con la duplice affermazione della sua assoluta innocenza espressa con le parole di Isaia 53,9: «Egli non commise peccato e non si trovò inganno sulla sua bocca» (1Pt 2,22). Seguono altre due considerazioni sul suo comportamento esemplare ispirato a mitezza e dolcezza: «Oltraggiato non rispondeva con oltraggi, e soffrendo non minacciava vendetta» (2,23). Il silenzio paziente del Signore non è solo un atto di coraggio e di generosità. È anche un gesto di fiducia nei confronti del Padre, come suggerisce la prima delle tre affermazioni positive: «Rimetteva la sua causa a colui che giudica con giustizia» (ibidem). La sua è una fiducia totale e perfetta nella giustizia divina che guida la storia verso il trionfo dell’innocente.

4. Si giunge, così, al vertice del racconto della Passione che evidenzia il valore salvifico dell’atto supremo della donazione di Cristo: «Egli portò i nostri peccati nel suo corpo sul legno della croce, perché, non vivendo più per il peccato, vivessimo per la giustizia» (2,24).

Questo secondo asserto positivo, formulato con le espressioni della profezia di Isaia (cfr 53,12), precisa che Cristo portò «nel suo corpo» «sul legno», cioè sulla croce, «i nostri peccati», per poterli annientare.

Per questa via anche noi, liberati dall’uomo vecchio, col suo male e la sua miseria, possiamo «vivere per la giustizia», cioè in santità. Il pensiero corrisponde, pur con termini in gran parte diversi, alla dottrina paolina sul battesimo che ci rigenera come nuove creature, immergendoci nel mistero della passione, morte e gloria di Cristo (cfr Rm 6,3-11).

L’ultima frase - «dalle sue piaghe siamo stati guariti» (1Pt 2,25) - punta sul valore salvifico della sofferenza di Cristo, espresso con le stesse parole usate da Isaia per esprimere la fecondità salvatrice del dolore sofferto dal Servo del Signore (cfr Is 53,5).

5. Contemplando le piaghe di Cristo da cui siamo stati salvati, sant’Ambrogio così si esprimeva: «Non ho niente nelle mie opere di cui possa gloriarmi, non ho niente di cui vantarmi e pertanto mi glorierò in Cristo. Non mi glorierò perché sono giusto, ma mi glorierò perché sono stato redento. Non mi glorierò perché sono esente da peccati, ma mi glorierò perché i peccati mi sono stati rimessi. Non mi glorierò perché sono stato d’aiuto né perché qualcuno mi è stato d’aiuto, ma perché Cristo è avvocato per me presso il Padre, perché il sangue di Cristo fu versato per me. La mia colpa è divenuta per me il prezzo della redenzione, attraverso cui Cristo è venuto a me. Per me Cristo ha assaporato la morte. È più proficua la colpa dell’innocenza. L’innocenza mi aveva reso arrogante, la colpa mi ha reso umile» (Giacobbe e la vita beata, I,6,21: Saemo, III, Milano-Roma 1982, pp. 251.253).

[00061-01.02] [Testo originale: Italiano]

SINTESI DELLA CATECHESI NELLE DIVERSE LINGUE

Sintesi della catechesi in lingua francese

Sintesi della catechesi in lingua inglese

Sintesi della catechesi in lingua tedesca

Sintesi della catechesi in lingua spagnola

Sintesi della catechesi in lingua portoghese

Sintesi della catechesi in lingua francese

Chers Frères et Sœurs,

Le cantique de la 1ère Lettre de Pierre que nous venons d’entendre s’arrête sur la passion rédemptrice du Christ, déjà annoncée au moment de son Baptême dans le Jourdain : il est le «Fils bien-aimé» en qui le Père se complaît, le «Serviteur de Yahweh», qui libère l’homme du péché par sa passion et sa mort.

Le Christ apparaît ici comme le modèle à contempler et à imiter, l’exemple à suivre en se conformant à ses choix. L’hymne de Pierre dessine une admirable synthèse de la passion du Christ, en relisant les paroles du prophète Isaïe sur le Serviteur souffrant.

Elle rappelle l’innocence et la confiance totale du Fils dans la justice divine, et le caractère salvifique de son sacrifice sur le bois de la Croix, «afin que morts à nos péchés, nous vivions pour la justice», c’est-à-dire dans la sainteté.

Je salue cordialement les pèlerins de langue française présents ce matin, en particulier les jeunes de l’École catholique Rocroy Saint Léon, de Paris. Que votre pèlerinage à Rome vous affermisse dans la foi, pour être davantage témoins de l’amour du Christ tout au long de l’année nouvelle!

[00062-03.02] [Texte original: Français]

Sintesi della catechesi in lingua inglese

Dear Brothers and Sisters,

Following the celebration of Christmas, we contemplate today a passage of the First Letter of Peter, which examines our Lord’s glorious passion as foreseen at his baptism in the Jordan River. This canticle acts as a synthesis of the Prophet Isaiah’s figure of the Suffering Servant and is the key to understanding the ancient Christian concept of the Messiah. As we reflect on the image of our afflicted Saviour, let us recall the words of Saint Ambrose who said: "I will not be glorified because I am just, but I will be glorified because I am redeemed".

I extend a warm welcome to the English-speaking pilgrims present today, including the groups from Denmark and the United States of America. Upon all of you and your families, I invoke the grace and peace of our Lord Jesus Christ. Happy New Year!

[00063-02.01] [Original text: English]

Sintesi della catechesi in lingua tedesca

Liebe Brüder und Schwestern!

In der Taufe Jesu im Jordan deutet sich das Panorama des göttlichen Heilsplans an. Der Sohn des Höchsten übt Solidarität mit den Menschen, die der Reinigung bedürfen. Als Opferlamm läßt er sich schließlich für unsere Sünden ans Kreuz schlagen: „Durch seine Wunden sind wir geheilt" (1 Petr 2, 24).

Das Vorbild des Meisters ist das Lebensprogramm für seine Jünger. Befreit von Schuld leben sie fortan für Gottes Gerechtigkeit. Durch die Taufe stehen wir mit ihnen in der Gemeinschaft der Nachfolge: eingetaucht in das Geheimnis des Leidens Christi und seiner Verherrlichung.

Einen glaubensfrohen Gruß richte ich an die Pilger und Besucher deutscher Sprache. Christus ist der Erlöser des Menschen. In seiner Nachfolge sind wir zur Heiligkeit berufen. Er stärke euren Glauben in seine Erlöserliebe. Der Herr schenke euch allen in diesem Jahr inneren und äußeren Frieden.

[00064-05.01] [Originalsprache: Deutsch]

Sintesi della catechesi in lingua spagnola

Queridos hermanos y hermanas:

El Cántico proclamado hoy está dedicado a la Pasión redentora de Cristo. Él se nos presenta como el modelo para contemplar e imitar, el ejemplo a seguir sin duda imitándolo en sus opciones. Este himno petrino traza una admirable síntesis de la pasión de Cristo, siguiendo las palabras y las imágenes que presentó Isaías sobre la figura del Siervo doliente, meditadas por la antigua tradición cristiana.

A través de este camino, también nosotros, liberados de la carga del hombre viejo caracterizada por el mal y sus miserias, podemos vivir para la justicia, es decir, en santidad.

Saludo con afecto a los peregrinos y familias de lengua española. En especial al grupo de Religiosas de España y América latina, así como a los alumnos de la Escuela Italiana de Montevideo. A todos os animo a imitar a Cristo, que, con su pasión, libra al hombre del pecado.

Muchas gracias por vuestra atención.

[00065-04.01] [Texto original: Español]

Sintesi della catechesi in lingua portoghese

Amados Irmãos e Irmãs de língua portuguesa,

O Cântico narrado por S. Pedro na leitura de hoje, ajuda-nos a aprofundar na «Paixão voluntária de Cristo, servo de Deus» (cf. 2 Pdr 2, 21.24). Demos graças a Deus porque, pela sua misericórdia, nos introduziu na vida nova, e prometeu-nos a salvação. Que Deus vos abençoe.

[00066-06.01] [Texto original: Português]

SALUTI PARTICOLARI NELLE DIVERSE LINGUE

Saluto in lingua polacca

Saluto in lingua italiana

Saluto in lingua polacca

Kantyk z Listu św. Piotra, który dziś rozważamy, zatrzymuje się na misterium zbawczej męki Chrystusa. Poniekąd jej zapowiedzią był już chrzest Jezusa w Jordanie, który wspominaliśmy w minioną niedzielę. To wtedy Bóg objawił, że Jezus jest Jego "Synem umiłowanym" (Łk 3, 22), który jako "baranek Boży" (J 1, 29) uwolni człowieka z grzechu przez mękę i śmierć na krzyżu.

Apostoł Piotr, "świadek Chrystusowych cierpień" (1 P 5, 1), często powraca w swoich listach do wydarzeń Wielkiego Tygodnia, aby uświadomić braciom w wierze za jak wielką cenę zostali wykupieni i zachęcić wszystkich do życia sprawiedliwego na miarę tej ofiary. Chrystus "w swoim ciele poniósł nasze grzechy na drzewo, abyśmy przestali być uczestnikami grzechów, a żyli dla sprawiedliwości" (1P 2, 24).

Niech pamięć o tym stale nam towarzyszy, abyśmy byli wiernymi naśladowcami Chrystusa w sprawiedliwości i ofiarnej miłości.

Serdecznie pozdrawiam wszystkich moich rodaków.

Przybyliście do grobów świętych Piotra i Pawła, aby umacniać się w wierze, nadziei i miłości. Proszę Boga, aby obficie udzielał wam tych łask. Proszę, zawieźcie moje pozdrowienie waszym rodzinom i wszystkim Polakom. Niech wam Bóg błogosławi!

[Il Cantico dalla Prima Lettera di Pietro, sul quale riflettiamo oggi, si sofferma sul mistero della passione redentrice di Cristo. In un certo modo il battesimo di Gesù nel Giordano che abbiamo ricordato domenica scorsa era già il preannuncio di essa. In quell’evento Dio ha rivelato che Gesù era il suo "Figlio prediletto" (Lc 3, 22) che, quale "agnello di Dio" (J 1, 29), tramite la sua passione e la morte sulla croce avrebbe liberato l’umanità dal peccato.

L’apostolo Pietro, "testimone delle sofferenze di Cristo" (1Pt 5, 1), ritorna spesso nelle sue lettere agli eventi della Settimana Santa, per render presente ai fratelli nella fede con quale prezzo sono stati redenti e per invitare tutti alla vita giusta sulla misura di quest’offerta. Cristo "portò i nostri peccati nel suo corpo sul legno della croce, perché non vivendo più per il peccato, vivessimo per la giustizia" (1Pt 2, 24).

Il ricordo di questa verità ci accompagni sempre, affinché siamo fedeli seguaci di Cristo nella giustizia e nell’amore pieno di dedizione.

Saluto cordialmente i miei connazionali.

Siete venuti presso le tombe dei Santi Pietro e Paolo per consolidarsi nella fede, nella speranza e nell’amore. Prego Dio che vi colmi abbondantemente di queste grazie. Vi chiedo di portare il mio saluto alle vostre famiglie e a tutti i polacchi. Dio vi benedica!]

[00067-09.01] [Testo originale: Polacco]

Saluto in lingua italiana

Rivolgo un cordiale saluto ai pellegrini di lingua italiana. In particolare, saluto l’Associazione italiana "Amici di Raoul Follereau" e i fedeli di Corridonia. Abbraccio poi spiritualmente i bambini bielorussi, e il "Gruppo accoglienza" di Modugno, che generosamente li ha accolti.

Il mio pensiero va inoltre ai giovani, ai malati e agli sposi novelli. La festa del Battesimo del Signore, che abbiamo celebrato la scorsa domenica, vi aiuti, cari giovani, a riscoprire e a vivere con gioia il dono della fede in Cristo; renda voi, cari malati, forti nella prova; spinga voi, cari sposi novelli, a fare della vostra famiglia una vera chiesa domestica.

[00068-01.01] [Testo originale: Italiano]

[B0018-XX.01]