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CAPPELLA PAPALE PER LA CANONIZZAZIONE DI 3 BEATI, 05.10.2003


Alle ore 10 di questa mattina, XXVII domenica del tempo "per annum", il Santo Padre Giovanni Paolo II celebra l’Eucaristia sul sagrato della Patriarcale Basilica Vaticana e procede alla Canonizzazione dei Beati: DANIELE COMBONI, (1831-1881), Vescovo, fondatore della Congregazione dei Missionari Comboniani del Cuore di Gesù e delle Suore Missionarie Comboniane Pie Madri della Nigrizia; ARNOLD JANSSEN, (1837-1909), presbitero, fondatore della Società del Verbo Divino, della Congregazione delle Suore Missionarie Serve dello Spirito e della Congregazione delle Suore Serve dello Spirito Santo dell’Adorazione Perpetua; JOSEF FREINADEMETZ (1852-1908), presbitero, della Società del Verbo Divino.

Pubblichiamo di seguito il testo dell’Omelia che il Papa pronuncia nel corso del solenne rito di canonizzazione:

OMELIA DEL SANTO PADRE

1. "Predicate il Vangelo ad ogni creatura" (Mc 16,15). Con queste parole il Risorto, prima dell’Ascensione, affidò agli Apostoli l’universale mandato missionario. Subito dopo, li assicurò che in tale impegnativa missione avrebbero potuto contare sulla sua costante assistenza (cfr Mc 16,20).

Queste stesse parole sono risuonate, in modo eloquente, nell’odierna solenne celebrazione. Esse costituiscono il messaggio che ci rinnovano questi tre nuovi Santi: Daniele Comboni, Vescovo, fondatore della Congregazione dei Missionari Comboniani del Cuore di Gesù e delle Suore Missionarie Comboniane Pie Madri della Nigrizia; Arnold Janssen, presbitero, fondatore della Società del Verbo Divino, della Congregazione delle Suore Missionarie Serve dello Spirito e della Congregazione delle Suore Serve dello Spirito Santo dell’Adorazione Perpetua; Josef Freinademetz, presbitero, della Società del Verbo Divino.

La loro esistenza mette in evidenza che l'annuncio del Vangelo "costituisce il primo servizio che la Chiesa può rendere a ciascun uomo e all’intera umanità" (Redemptoris missio, 2). L’evangelizzazione, insegnano questi nuovi Santi, oltre a interventi di promozione umana, talora persino rischiosi come testimonia l’esperienza di tanti missionari, comporta sempre un esplicito annuncio di Cristo. Questo è l’esempio e questa è l’eredità preziosa che i tre Santi, elevati oggi alla gloria degli altari, lasciano specialmente alle loro famiglie religiose. Primo compito degli Istituti missionari è la missione ad gentes, da non posporre a nessun altro impegno, pur necessario, di carattere sociale e umanitario.

2. "Tutti i popoli vedranno la gloria del Signore". Il Salmo responsoriale, che poc’anzi abbiamo cantato, sottolinea l’urgenza della missione ad gentes anche in questi nostri tempi. Sono necessari evangelizzatori dall’entusiasmo e dalla passione apostolica del Vescovo Daniele Comboni, apostolo di Cristo tra gli africani. Egli impiegò le risorse della sua ricca personalità e della sua solida spiritualità per far conoscere ed accogliere Cristo in Africa, continente che amava profondamente.

Come non volgere, anche quest’oggi, lo sguardo con affetto e preoccupazione a quelle care popolazioni? Terra ricca di risorse umane e spirituali, l’Africa continua ad essere segnata da tante difficoltà e problemi. Possa la Comunità internazionale aiutarla attivamente a costruire un futuro di speranza. Affido questo mio appello all’intercessione di san Daniele Comboni, insigne evangelizzatore e protettore del Continente Nero.

3. „Völker wandern zu deinem Licht" (Jes 60, 3). Das prophetische Bild des neuen Jerusalems, läßt über allen Völkern das göttliche Licht erstrahlen. Es beleuchtet gut das Leben und das unermüdliche Apostolat des heiligen Arnold Janssen. Sein priesterliches Wirken war erfüllt vom Eifer, das Wort Gottes zu verbreiten. Dazu setzte er auch die neuen Kommunikationsmittel, besonders die Pressearbeit, ein.

Trotz vieler Hindernisse verlor er nicht den Mut. Gerne sagte er: „Die Verkündigung der Frohen Botschaft ist das erste und höchste Werk der Nächstenliebe". Vom Himmel aus hilft er nun seiner Ordensfamilie, auf seinen Spuren treu weiterzugehen und die bleibende Gültigkeit des Evangelisierungsauftrags der Kirche zu bezeugen.

4. „Sie aber zogen aus und predigten überall" (Mk 16, 20). So beschließt der Evangelist Markus sein Evangelium. Dann fügt er hinzu, daß der Herr nicht aufhörte, das Wirken der Apostel mit der Macht seiner Zeichen zu begleiten. Diesen Worten Jesu entspricht das glaubenserfüllte Zeugnis des heiligen Josef Freinademetz: „Missionar zu sein betrachte ich nicht als ein Opfer, das ich Gott bringe, sondern als die größte Gnade, die Gott mir geschenkt hat." Mit einer Zähigkeit, die für Menschen aus den Bergen typisch ist, hat dieser hochherzige „Zeuge der Liebe" sich selbst der chinesischen Bevölkerung in Süd-Shantung zum Geschenk gemacht. Aus Liebe und in Liebe nahm er die Lebensbedingungen dieser Menschen an. Dabei folgte er dem Rat, den er selbst seinen Missionaren gab: „Die Missionsarbeit ist umsonst, wenn man nicht liebt und nicht geliebt wird." Als Vorbild einer evangeliumsgemäßen Inkulturation ahmte dieser Heilige Jesus nach, der die Menschen rettete, indem er ganz und gar ihr Leben teilte.

5. "Andate in tutto il mondo". I tre Santi, che con gioia oggi onoriamo, ricordano la vocazione missionaria di ogni battezzato. Ogni cristiano è inviato in missione, ma per essere autentici testimoni di Cristo occorre tendere costantemente alla santità (cfr Redemptoris missio, 90).

Accogliamo, carissimi Fratelli e Sorelle, quest’invito che ci viene dall’odierna suggestiva celebrazione. Ci illumini dal Cielo la Regina dei Santi, Stella della nuova evangelizzazione. A Lei ci rivolgiamo con fiducia specialmente in questo mese di ottobre, dedicato al Rosario e alle missioni. Maria Santissima, Regina delle missioni, prega per noi!

[01533-XX.01] [Testo originale: Plurilingue]

TRADUZIONE IN LINGUA ITALIANA

1. "Predicate il Vangelo ad ogni creatura" (Mc 16,15). Con queste parole il Risorto, prima dell’Ascensione, affidò agli Apostoli l’universale mandato missionario. Subito dopo, li assicurò che in tale impegnativa missione avrebbero potuto contare sulla sua costante assistenza (cfr Mc 16,20).

Queste stesse parole sono risuonate, in modo eloquente, nell’odierna solenne celebrazione. Esse costituiscono il messaggio che ci rinnovano questi tre nuovi Santi: Daniele Comboni, Vescovo, fondatore della Congregazione dei Missionari Comboniani del Cuore di Gesù e delle Suore Missionarie Comboniane Pie Madri della Nigrizia; Arnold Janssen, presbitero, fondatore della Società del Verbo Divino, della Congregazione delle Suore Missionarie Serve dello Spirito e della Congregazione delle Suore Serve dello Spirito Santo dell’Adorazione Perpetua; Josef Freinademetz, presbitero, della Società del Verbo Divino.

La loro esistenza mette in evidenza che l'annuncio del Vangelo "costituisce il primo servizio che la Chiesa può rendere a ciascun uomo e all’intera umanità" (Redemptoris missio, 2). L’evangelizzazione, insegnano questi nuovi Santi, oltre a interventi di promozione umana, talora persino rischiosi come testimonia l’esperienza di tanti missionari, comporta sempre un esplicito annuncio di Cristo. Questo è l’esempio e questa è l’eredità preziosa che i tre Santi, elevati oggi alla gloria degli altari, lasciano specialmente alle loro famiglie religiose. Primo compito degli Istituti missionari è la missione ad gentes, da non posporre a nessun altro impegno, pur necessario, di carattere sociale e umanitario.

2. "Tutti i popoli vedranno la gloria del Signore". Il Salmo responsoriale, che poc’anzi abbiamo cantato, sottolinea l’urgenza della missione ad gentes anche in questi nostri tempi. Sono necessari evangelizzatori dall’entusiasmo e dalla passione apostolica del Vescovo Daniele Comboni, apostolo di Cristo tra gli africani. Egli impiegò le risorse della sua ricca personalità e della sua solida spiritualità per far conoscere ed accogliere Cristo in Africa, continente che amava profondamente.

Come non volgere, anche quest’oggi, lo sguardo con affetto e preoccupazione a quelle care popolazioni? Terra ricca di risorse umane e spirituali, l’Africa continua ad essere segnata da tante difficoltà e problemi. Possa la Comunità internazionale aiutarla attivamente a costruire un futuro di speranza. Affido questo mio appello all’intercessione di san Daniele Comboni, insigne evangelizzatore e protettore del Continente Nero.

3. "Cammineranno i popoli alla tua luce" (Is 60,3). L’immagine profetica della nuova Gerusalemme, che diffonde la luce divina su tutti i popoli, illustra bene la vita e l'instancabile apostolato di sant'Arnold Janssen. La sua attività sacerdotale fu piena di zelo nel diffondere la Parola di Dio utilizzando i nuovi mezzi di comunicazione di massa, specialmente la stampa.

Non si perse d’animo dinanzi agli ostacoli. Amava ripetere: "L'annuncio della Buona Novella è la prima e principale espressione dell'amore del prossimo". Dal Cielo ora egli aiuta la sua Famiglia religiosa a proseguire fedelmente nel solco da lui tracciato, che testimonia la permanente validità della missione evangelizzatrice della Chiesa.

4. "Allora essi partirono e predicarono dappertutto" (Mc 16,20). Così l’evangelista Marco conclude il suo Vangelo. Aggiunge poi che il Signore non cessa di accompagnare l’attività degli apostoli con la potenza dei suoi prodigi. A queste parole di Gesù fanno eco quelle piene di fede di san Josef Freinademetz: "Non considero la vita missionaria come un sacrificio che offro a Dio, ma come la più grande grazia che Dio avrebbe mai potuto darmi". Con la tenacia tipica della gente di montagna, questo generoso "testimone dell’amore" fece dono di se stesso alle popolazioni cinesi dello Shandong meridionale. Abbracciò per amore e con amore le loro condizioni di vita, secondo il consiglio che egli stesso dava ai suoi missionari: "Il lavoro missionario è vano se non si ama e non si è amati". Modello esemplare di inculturazione evangelica, questo Santo imitò Gesù, che ha salvato gli uomini condividendone fino in fondo l’esistenza.

5. "Andate in tutto il mondo". I tre Santi, che con gioia oggi onoriamo, ricordano la vocazione missionaria di ogni battezzato. Ogni cristiano è inviato in missione, ma per essere autentici testimoni di Cristo occorre tendere costantemente alla santità (cfr Redemptoris missio, 90).

Accogliamo, carissimi Fratelli e Sorelle, quest’invito che ci viene dall’odierna suggestiva celebrazione. Ci illumini dal Cielo la Regina dei Santi, Stella della nuova evangelizzazione. A Lei ci rivolgiamo con fiducia specialmente in questo mese di ottobre, dedicato al Rosario e alle missioni. Maria Santissima, Regina delle missioni, prega per noi!

[01533-01.01] [Testo originale: Plurilingue]

[B0488-XX.01]