Sala Stampa

www.vatican.va

Sala Stampa Back Top Print Pdf
Sala Stampa


L’UDIENZA GENERALE, 19.02.2003


L’UDIENZA GENERALE

CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA

SINTESI DELLA CATECHESI NELLE DIVERSE LINGUE

SALUTI PARTICOLARI NELLE DIVERSE LINGUE

L’Udienza Generale di questa mattina si svolge alle ore 10.30 nell’Aula Paolo VI dove il Santo Padre incontra gruppi di pellegrini e fedeli giunti dall’Italia e da ogni parte del mondo.

Nel discorso in lingua italiana il Papa, riprendendo il ciclo di catechesi sui Salmi e i Cantici proposti nella preghiera mattutina delle Lodi, commenta il Cantico: Dn 3, 52-57 - Ogni creatura lodi il Signore - Lodi della domenica della 3a settimana (Lettura: Dn 3,52-56).

Dopo aver riassunto la Sua catechesi in diverse lingue, Giovanni Paolo II rivolge particolari espressioni di saluto ai gruppi di fedeli presenti.

L’Udienza Generale si conclude con il canto del Pater Noster e la Benedizione Apostolica impartita insieme ai Vescovi presenti.

CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA

1. «Quei tre giovani, a una sola voce, si misero a lodare, a glorificare, a benedire Dio nella fornace» (Dn 3,51). Questa frase introduce al celebre Cantico che ora abbiamo ascoltato in un suo frammento fondamentale. Esso si trova all’interno del Libro di Daniele, nella parte giunta a noi solo in lingua greca, ed è intonato da testimoni coraggiosi della fede, che non hanno voluto piegarsi all’adorazione della statua del re e hanno preferito affrontare una morte tragica, il martirio nella fornace ardente.

Sono tre giovani ebrei, collocati dall’autore sacro nel contesto storico del regno di Nabucodonosor, il tremendo sovrano babilonese che annientò la città santa di Gerusalemme nel 586 a.C. e deportò gli Israeliti «lungo i fiumi di Babilonia» (cfr Sal 136). Pur nel pericolo estremo, quando le fiamme ormai lambiscono i loro corpi, essi trovano la forza di «lodare, glorificare e benedire Dio», certi che il Signore del cosmo e della storia non li abbandonerà alla morte e al nulla.

2. L’autore biblico, che scriveva qualche secolo dopo, evoca questo eroico evento per stimolare i suoi contemporanei a tenere alto il vessillo della fede durante le persecuzioni dei re siro-ellenistici del secondo secolo a.C. Proprio allora si registra la coraggiosa reazione dei Maccabei, combattenti per la libertà della fede e della tradizione ebraica.

Il Cantico, tradizionalmente chiamato «dei tre giovani», è simile ad una fiaccola che rischiara l’oscurità del tempo dell’oppressione e della persecuzione, un tempo che spesso si è ripetuto nella storia di Israele e nella stessa storia del cristianesimo. E noi sappiamo che il persecutore non assume sempre il volto violento e macabro dell’oppressore, ma spesso si compiace d’isolare il giusto, con la beffa e l’ironia, chiedendogli con sarcasmo: «Dov’è il tuo Dio?» (Sal 41,4.11).

3. Nella benedizione che i tre giovani fanno salire dal crogiolo della loro prova al Signore Onnipotente sono coinvolte tutte le creature. Essi intessono una sorta di arazzo multicolore dove brillano gli astri, scorrono le stagioni, si muovono gli animali, si affacciano gli angeli e soprattutto cantano i «servi del Signore», i «pii» e gli «umili di cuore» (cfr Dn 3,85.87).

Il brano che è stato prima proclamato precede questa magnifica evocazione di tutte le creature. Costituisce la prima parte del Cantico, la quale evoca invece la presenza gloriosa del Signore, trascendente eppure vicina. Sì, perché Dio è nei cieli, dove «penetra con lo sguardo gli abissi» (cfr 3,55), ma è anche «nel tempio santo glorioso» di Sion (cfr 3,53). Egli è assiso sul «trono del suo regno» eterno e infinito (cfr 3,54), ma è anche colui che «siede sui cherubini» (cfr 3,55), nell’arca dell’alleanza collocata nel Santo dei Santi del tempio di Gerusalemme.

4. Un Dio al di sopra di noi, capace di salvarci con la sua potenza; ma anche un Dio vicino al suo popolo, in mezzo al quale Egli ha voluto abitare nel suo «tempio santo glorioso», manifestando così il suo amore. Un amore che Egli rivelerà in pienezza nel far «abitare in mezzo a noi» il Figlio suo Gesù Cristo «pieno di grazia e di verità» (cfr Gv 1,14). Egli rivelerà in pienezza il suo amore nel mandare in mezzo a noi il Figlio a condividere in tutto, fuorché nel peccato, la nostra condizione segnata da prove, oppressioni, solitudine e morte.

La lode dei tre giovani al Dio Salvatore continua in modo vario nella Chiesa. Per esempio, san Clemente Romano, al termine della sua Lettera ai Corinzi, inserisce una lunga preghiera di lode e di fiducia, tutta intessuta di reminiscenze bibliche e forse riecheggiante l’antica liturgia romana. È una preghiera di gratitudine al Signore che, nonostante l’apparente trionfo del male, guida a buon fine la storia.

5. Eccone un passaggio:

«Tu apristi gli occhi del nostro cuore (cfr Ef 1,18)

perché conoscessimo te il solo (cfr Gv 17,3)

altissimo nell’altissimo dei cieli

il Santo che riposi tra i santi

che umìli la violenza dei superbi (cfr Is 13,11)

che sciogli i disegni dei popoli (cfr Sal 32,10)

che esalti gli umili

e abbassi i superbi (cfr Gb 5,11).

Tu che arricchisci e impoverisci

che uccidi e dai la vita (cfr Dt 32,39)

il solo benefattore degli spiriti

e Dio di ogni carne

che scruti gli abissi (cfr Dn 3,55)

che osservi le opere umane

che soccorri quelli che sono in pericolo

e salvi i disperati (cfr Gdt 9,11)

creatore e custode di ogni spirito

che moltiplichi i popoli sulla terra

e che fra tutti scegliesti quelli che ti amano

per mezzo di Gesù Cristo

l’amatissimo tuo Figlio

mediante il quale ci hai educato, ci hai santificato e ci hai

onorato»

(Clemente Romano, Lettera ai Corinzi, 59,3: I Padri Apostolici, Roma 1976, pp. 88-89).

[00250-01.02] [Testo originale: Italiano]

SINTESI DELLA CATECHESI NELLE DIVERSE LINGUE

Sintesi della catechesi in lingua francese

Sintesi della catechesi in lingua inglese

Sintesi della catechesi in lingua tedesca

Sintesi della catechesi in lingua spagnola

Sintesi della catechesi in lingua portoghese

Sintesi della catechesi in lingua francese  

Chers Frères et Sœurs,

Le fragment du livre de Daniel que nous venons d’entendre met en scène les trois jeunes Hébreux jetés dans la fournaise, qui témoignent avec courage de leur foi en glorifiant le Seigneur, sûrs qu’il ne les abandonnera pas à la mort.

Ce Cantique des trois enfants est comme un flambeau éclairant la nuit de la persécution qui se répète dans l’histoire d’Israël comme dans l’histoire du christianisme. Dans leur bénédiction, les trois enfants louent le Seigneur tout-puissant, qui est dans les cieux, mais aussi le Dieu proche de son peuple, qui a voulu habiter «son saint temple de gloire». Il s’est révélé en plénitude en son Fils Jésus Christ, «plein de grâce et de vérité», venu demeurer parmi nous, et l’Église, à travers sa prière, continue à le louer.

Je suis heureux de saluer les pèlerins de langue française, spécialement les jeunes venus nombreux : de Lille, d’Orléans, d’Alençon, de Paris, de Dijon, d’Autun et de Genève. Que votre séjour à Rome vous aide à grandir dans l’amour du Seigneur et dans l’amour fraternel!

[00251-03.02] [Texte original: Français]

Sintesi della catechesi in lingua inglese

Dear Brothers and Sisters,

The Canticle found in the third chapter of the Book of Daniel is a magnificent hymn in praise of God’s transcendent glory. Sung by the three young men condemned to the fiery furnace for their fidelity to the God of Israel, the Canticle evokes the holiness and power of the Creator, who dwells among his people in his holy temple in Jerusalem. This prophetic celebration of God’s closeness to his People prefigures the coming of the Son of God, who in the fullness of time "took flesh and dwelt among us". In her Liturgy the Church in every age takes up this song of gratitude for God’s merciful love, which guides all history to its appointed end.

I greet all the English-speaking pilgrims and visitors present at today’s Audience, especially those from England, Japan and the United States. Upon you and your families I cordially invoke God’s blessings of joy and peace.

[00252-02.01] [Original text: English]

Sintesi della catechesi in lingua tedesca

Liebe Brüder und Schwestern!

Das Buch Daniel berichtet von drei jungen Hebräern, die für ihren Glauben durch das Feuer gehen. Wie eine Fackel erleuchtet ihr Zeugnis die Nacht der Bedrängnis des Volkes Israel. Beständig loben, rühmen und preisen die drei Jünglinge in Feuerofen Gottes Herrlichkeit: „Gepriesen bist du, Herr, du Gott unserer Väter!" (Dan 3, 52).

Die Bedrängten wissen: Der Herr der Geschichte verläßt seine treuen Diener nicht. Was auch immer geschehen mag, der Allmächtige bleibt ihnen nahe. Durch die Menschwerdung Christi ist die Nähe Gottes zur Gewißheit geworden. Umso inniger dürfen wir Christen in den Lobgesang des Buches Daniel einstimmen: „Preist den Herrn, all seine Werke, lobt und rühmt ihn in Ewigkeit!" (Dan 3, 57.58).

Sehr herzlich heiße ich die Wallfahrer und Besucher aus den Ländern deutscher Sprache willkommen. Besonders begrüße ich die Tertiarschwestern des heiligen Franziskus, die aus Anlaß des 350. Geburtstags ihrer Gründerin nach Rom gepilgert sind. Bittet den Herrn um Treue in seiner Nachfolge! Der Heilige Geist gieße dazu die göttliche Liebe in eure Herzen ein! Der Segen Gottes sei mit euch allezeit!

[00253-05.01] [Originalsprache: Deutsch]

Sintesi della catechesi in lingua spagnola

Queridos hermanos y hermanas:

El Cántico que hemos leído fue entonado por valerosos testigos de la fe, que optaron por afrontar la muerte antes que renegar de ella, como exigían los poderosos. Y, aún en el momento del martirio, sacan fuerza para alabar, glorificar y bendecir al Señor, que no les abandonará ni siquiera al morir.

La historia de la persecución por la fe llega hasta hoy, a veces de manera cruenta y, otras, en forma de sarcasmo o denigración. Por eso, la historia de la Iglesia está plagada de numerosos mártires en todos los tiempos. Ellos han dado gustosos la vida por su fe en Cristo, proclamando que, no obstante el aparente triunfo del mal, Él guía la historia y a cada persona hacia la salvación. Como dice un antiguo himno cristiano, sólo Dios, por su Hijo, "nos ha educado, santificado y honrado".

Saludo a los peregrinos de lengua española, en particular al grupo de jóvenes de la Diócesis de Plasencia. Invito a todos a mantener la firmeza de la fe, también en las dificultades de la vida, agradeciendo siempre al Señor que nos haya creado y nos haya llamado a estar con Él en la gloria.

Muchas gracias.

[00254-04.01] [Texto original: Español]

Sintesi della catechesi in lingua portoghese

Amados peregrinos de língua portuguesa,

Com fraterna estima, dou-vos as boas-vindas, agradecido pela participação neste encontro com o Sucessor de Pedro, que hoje vos convida a dar glória a Deus com a vivência diária, fiel e jubilosa da vossa fé católica, procurando passá-la às novas gerações. O Senhor derrame as suas graças sobre vós e vossas famílias, que de coração abençoo.

[00255-06.01] [Texto original: Português]

SALUTI PARTICOLARI NELLE DIVERSE LINGUE

Saluto in lingua ceca

Saluto in lingua polacca

Saluto in lingua italiana

Saluto in lingua ceca  

Srdečně vítám poutníky z Prahy a okolí!

Nechť tato pouť do Říma k hrobům apoštolů Petra a Pavla posilní vaši víru a lásku k církvi Kristově a rozhojní ve vás touhu po duchovní dokonalosti.

K tomu vám rád žehnám.

Chvála Kristu!

[Un cordiale benvenuto ai pellegrini provenienti da Praga e dintorni.

Possa questo vostro pellegrinaggio alle tombe degli Apostoli Pietro e Paolo rinvigorire la vostra fede e l'amore per la Chiesa di Cristo e accrescere in voi il desiderio di perfezione spirituale. Con questi voti, volentieri vi benedico.

Sia lodato Gesù Cristo!]

[00256-AA.01] [Testo originale: Ceco]

Saluto in lingua polacca

Witam pielgrzymów z Polski i z innych krajów. Pozdrawiam was bardzo serdecznie.

Rozważaliśmy dzisiaj treść „Pieśni trzech młodzieńców" z Księgi Daniela. Ma ona charakter hymnu uwielbienia. Trzej młodzi ludzie, wierni Bogu wbrew nakazowi króla Nabuchodonozora nie chcieli oddawać czci pogańskiemu bóstwu, złotemu posągowi. Skazani za to na spalenie w ognistym piecu całą swoją ufność pokładają w Jedynym, Wszechmogącym Bogu, który przychodzi im z pomocą. Pełni wdzięczności uwielbiają Stwórcę, który jest „uwielbiony i przesławny na wieki" (Dn 3, 53).

My również prośmy dla siebie i dla naszych bliskich o umiejętność dziękczynienia Bogu za dary Bożej Opatrzności. Zawieźcie tę zachętę do waszych parafii i wspólnot. Niech Bóg Wam błogosławi.

[Do il benvenuto ai pellegrini, miei connazionali, giunti dalla Polonia e da altri paesi.

Vi saluto molto cordialmente. Oggi abbiamo meditato il Cantico dei tre giovani del Libro di Daniele. E' un inno di lode. I tre giovani, fedeli a Dio, contro l'ordine del re Nabucodonosor, non vollero adorare una divinità pagana, la statua d'oro. Condannati ad essere gettati in mezzo ad una fornace di fuoco, posero tutta la loro fiducia nell'unico Dio onnipotente che venne loro in aiuto. Colmi di gratitudine lodano il Creatore "degno di lode e di gloria nei secoli" (Dn 3,53).

Anche noi chiediamo per noi stessi e per i nostri cari di saper rendere grazie a Dio per i doni della sua Provvidenza. Portate questo mio auspicio alle vostre famiglie, alle vostre Parrocchie e alle vostre comunità. Dio vi benedica!]

[00257-09.01] [Testo originale: Polacco]

Saluto in lingua italiana

Porgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana. In particolare, saluto i sacerdoti Assistenti dell'Azione Cattolica, presenti in questi giorni a Roma per un Convegno sul tema: "Fare nuova l'Azione Cattolica in Parrocchia". Carissimi, con la parola e con l’esempio, siate fari di luce evangelica per quanti sono affidati alle vostre cure pastorali.

Saluto, poi, i fedeli della Diocesi di Sessa Aurunca, accompagnati dal Vescovo Mons. Antonio Napoletano, qui convenuti per ricordare il loro Patrono, il Papa San Leone IX. Carissimi, questo pellegrinaggio sia per voi - sacerdoti, religiosi e religiose, seminaristi, giovani studenti, insegnanti e famiglie - occasione propizia per approfondire la conoscenza e l'amore per Cristo, sì da essere apostoli di una nuova evangelizzazione del popolo sessano.

Saluto i dirigenti e i soci dell'Associazione Regionale di Assistenza Sanitaria (ARVAS), che si sforzano di offrire assistenza volontaria ai malati e alle loro famiglie nell'ambito degli ospedali del Lazio. Vi incoraggio, carissimi, a continuare in questa nobile e generosa missione, seguendo l'esempio di Gesù, Buon Samaritano dell'umanità.

Saluto ora i pellegrini della Parrocchia dei Santi Giovanni e Paolo di Cerchio (L'Aquila), i fedeli della Parrocchia di San Pietro Apostolo di Pianillo di Agerola (Napoli) e il gruppo di preghiera "San Padre Pio". Saluto gli Ufficiali e i Militari della Scuola di Trasmissioni ed Informatica della Cecchignola (Roma); il gruppo del Movimento Cristiano Lavoratori di Taranto; il Presidente e la Delegazione della Provincia di Treviso, venuti a testimoniare i vincoli di fede che uniscono la Terra trevigiana alla Sede di Pietro.

Saluto, infine, i giovani, i malati e gli sposi novelli.

Pensando alla Festa della Cattedra di San Pietro, che celebreremo sabato prossimo, invito voi, cari giovani, ad essere ovunque apostoli di fedeltà alla Chiesa; esorto voi, cari malati, ad offrire al Signore le vostre sofferenze per l'unità di quanti credono in Cristo; ed incoraggio voi, cari sposi novelli, a nutrire la vostra famiglia di quella fede, fondata sulla testimonianza di Pietro e degli altri Apostoli.

A tutti imparto la Benedizione Apostolica.

[00258-01.01] [Testo originale: Italiano]