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VIAGGIO APOSTOLICO DI SUA SANTITÀ GIOVANNI PAOLO II A TORONTO, A CIUDAD DE GUATEMALA E A CIUDAD DE MÉXICO (23 LUGLIO-2 AGOSTO 2002) - [VIII], 29.07.2002


Questa mattina, celebrata la S. Messa in privato nella Cappella dell’infermeria del Convento presso la Casa Madre delle Sisters of St. Joseph, il Santo Padre Giovanni Paolo II si trasferisce all’aeroporto internazionale "Lester B. Pearson" di Toronto dove, alle ore 11.15 locali, ha luogo la cerimonia di congedo dal Canada.

La partenza per Ciudad de Guatemala (Guatemala), seconda tappa di questo Viaggio Apostolico, è prevista per le 11.45 (17.45 ora di Roma), a bordo di un Airbus 320-Grupo TACA.

[01231-01.01]

TELEGRAMMI A CAPI DI STATO

Nel momento di lasciare il territorio del Canada e nel sorvolare poi gli Stati Uniti d’America e il Messico, il Papa fa pervenire ai rispettivi Capi di Stato i seguenti messaggi telegrafici:

HER EXCELLENCY
ADRIENNE CLARKSON
GOVERNOR-GENERAL OF CANADA
OTTAWA

MOST GRATEFUL FOR THE WARM WELCOME WHICH CANADA HAS GIVEN ME ON THE OCCASION OF THE SEVENTEENTH WORLD YOUTH DAY AND THANKFUL FOR THE COURTESIES EXTENDED TO ME IN YOUR DELIGHTFUL COUNTRY, I RENEW TO YOUR EXCELLENCY THE ASSURANCE OF MY PRAYERS THAT ALL CANADIANS, ESPECIALLY THE NATION'S TALENTED AND LIVELY YOUNG PEOPLE, WILL DRAW EVER GREATER STRENGTH FROM THEIR SPIRITUAL HERITAGE AND MAY THUS BE IN THE FOREFRONT OF EFFORTS TO RESPECT, DEFEND AND PROMOTE THE RIGHTS AND DIGNITY OF EVERY INDIVIDUAL AND OF ALL PEOPLES.

IOANNES PAULUS PP. II

[01204-02.01] [Original text: English]

THE HONORABLE
GEORGE W. BUSH
PRESIDENT OF THE UNITED STATES OF AMERICA
THE WHITE HOUSE
WASHINGTON

HAVING CELEBRATED THE SEVENTEENTH WORLD YOUTH DAY IN TORONTO AND NOW FLYING OVER THE UNITED STATES ON MY WAY TO GUATEMALA I SEND CORDIAL GREETINGS TO YOU AND TO THE AMERICAN PEOPLE. I PRAY THAT ALMIGHTY GOD WILL CONTINUE TO BLESS THE NATION ABUNDANTLY SO THAT IT MAY DRAW EVER GREATER STRENGTH AND COURAGE FROM ITS SPIRITUAL HERITAGE AS IT WORKS TO ENSURE TRUE JUSTICE, PEACE AND WELL-BEING BOTH WITHIN ITS OWN BORDERS AND THROUGHOUT THE WORLD.

IOANNES PAULUS PP. II

[01205-02.01] [Original text: English]

EXCMO. SEÑOR VICENTE FOX QUESADA
PRESIDENTE DE LOS ESTADOS UNIDOS MEXICANOS
MÉXICO D.F.

AL SOBREVOLAR TERRITORIO DE MÉXICO, EN MI VIAJE A GUATEMALA Y MIENTRAS ESPERO CON GOZO EL MOMENTO YA PRÓXIMO EN QUE VOLVERÉ A PISAR TIERRA MEXICANA, QUIERO EXPRESAR A VUESTRA EXCELENCIA ASÍ COMO AL AMADO PUEBLO DE ESA NOBLE NACIÓN MI SALUDO LLENO DE AFECTO Y ESTIMA POR LOS PROFUNDOS VALORES HUMANOS Y CRISTIANOS QUE LO DISTINGUEN. PIDO AL ALTÍSIMO QUE LES CONCEDA A ABUNDANTES DONES DE PAZ, CONCORDIA Y PROGRESO, EN PRENDA DE LOS CUALES LES IMPARTO MI CORDIAL BENDICIÓN.

IOANNES PAULUS PP. II

[01206-04.01] [Texto original: Español]

CERIMONIA DI BENVENUTO ALL’AEROPORTO INTERNAZIONALE DI CIUDAD DE GUATEMALA (GUATEMALA)

 DISCORSO DEL SANTO PADRE

 TRADUZIONE IN LINGUA ITALIANA

 TRADUZIONE IN LINGUA INGLESE

All’arrivo all’aeroporto internazionale "La Aurora" di Ciudad de Guatemala, previsto per le 15.00 (ora locale, 23.00 ora di Roma) dopo cinque ore di volo, il Santo Padre è accolto dal Nunzio Apostolico in Guatemala, S.E. Mons. Ramiro Moliner Inglés, dal Capo del Protocollo e dal Presidente della Repubblica del Guatemala, S.E. il Signor Alfonso Antonio Portillo Cabrera.

Nell’area della Forza Aerea Guatemalteca dell’aeroporto ha luogo la cerimonia di benvenuto. Con il Presidente della Repubblica del Guatemala sono presenti le Autorità politiche e civili, i Vescovi del Guatemala, il Corpo Diplomatico e le massime Autorità politiche degli altri sei paesi dell’America Centrale: il Primo Ministro del Belize, S.E. il Signor Said Musa; i Presidenti di El Salvador, S.E. il Signor Francisco Flores Pérez; dell’Hondouras, S.E. il Signor Ricardo Maduro Joest; del Nicaragua, S.E. il Signor Enrique Bolaños Geyer; di Costa Rica, S.E. il Signor Abel Pacheco; del Panamá, S.E. la Signora Mireya Moscoso Rodríguez. Presente anche il Presidente della Repubblica Dominicana, S.E. il Signor Rafael Hipólito Mejía Domínguez.

Dopo il saluto del Presidente della Repubblica del Guatemala, S.E. il Signor Alfonso Antonio Portillo Cabrera, Giovanni Paolo II rivolge ai presenti il discorso che riportiamo di seguito:

 DISCORSO DEL SANTO PADRE

Señor Presidente,
Queridos Hermanos en el Episcopado,
Excelentísimas Autoridades,
Miembros del Cuerpo Diplomático,
Amadísimos hermanos y hermanas:

1. Ante todo quiero expresar mi gran alegría al venir por tercera vez como peregrino de amor y de esperanza a esta querida tierra guatemalteca. Doy gracias a Dios por haberme permitido volver aquí para celebrar la canonización de un personaje tan querido y admirado por vosotros, el Hermano Pedro de San José de Betancur, hijo de la isla canaria de Tenerife, el cual, impulsado por un gran espíritu misionero, vino a Guatemala, entregándose al servicio de los pobres y necesitados.

2. Me complace saludar, en primer lugar, al Presidente de la República, Excelentísimo Señor Alfonso Antonio Portillo Cabrera, al cual manifiesto mi más viva gratitud por las amables palabras que ha tenido a bien dirigirme dándome la cordial bienvenida. Aprecio mucho la presencia de los Presidentes de las otras Repúblicas hermanas de Centroamérica, de la República Dominicana y del Primer Ministro de Belice. Mi agradecimiento se hace extensivo al Gobierno de la Nación, a las demás Autoridades y al Cuerpo Diplomático, por su grata presencia en este acto y por su preciosa colaboración en los preparativos de mi Visita.

Saludo entrañablemente a mis Hermanos en el Episcopado, en particular al Señor Arzobispo de Guatemala y Presidente de la Conferencia Episcopal, así como a los demás Arzobispos y Obispos. Mi saludo fraterno se extiende también con gran afecto a los sacerdotes, diáconos, religiosos, religiosas, catequistas y fieles, a todos los guatemaltecos, dirigiéndome con afecto a las poblaciones indígenas, y también a las personas venidas de otros Países latinoamericanos y de España.

3. Mañana tendré la dicha de proclamar Santo al Hermano Pedro de Betancur, que fue expresión del amor de Dios a su pueblo. Esta celebración ha de ser un verdadero momento de gracia y renovación para Guatemala. En efecto, el ejemplo de su vida y la elocuencia de su mensaje son un valioso aporte a la construcción de la sociedad que se abre ahora a los desafíos del tercer milenio. Deseo fervientemente que el noble pueblo guatemalteco, sediento de Dios y de los valores espirituales, ansioso de paz y reconciliación, tanto en su seno como con los pueblos vecinos y hermanos, de solidaridad y justicia pueda vivir y disfrutar de la dignidad que le corresponde.

4. Encomendándome a la protección del Santo Cristo de Esquipulas, y sintiéndome muy unido a los amados hijos de toda Guatemala, inicio este Viaje Apostólico, mientras de corazón os bendigo a todos, de modo particular a los pobres, a los indígenas y campesinos, a los enfermos y a los marginados, y muy especialmente a cuantos sufren en el cuerpo o en el espíritu. A todos mi saludo cordial.

¡Alabado sea Jesucristo!

[01222-04.01] [Texto original: Español]

 TRADUZIONE IN LINGUA ITALIANA

Signor Presidente,
Cari Fratelli nell'Episcopato,
Eccellentissime Autorità,
Membri del Corpo Diplomatico,
Carissimi fratelli e sorelle:

1. Innanzitutto desidero manifestare la mia grande gioia nel venire per la terza volta come pellegrino di amore e di speranza in questa amata terra guatemalteca. Rendo grazie a Dio per avermi dato la possibilità di ritornare qui per celebrare la canonizzazione di una persona tanto amata e ammirata da voi, Fratel Pedro de San José de Betancur, figlio dell'isola delle Canarie Tenerife, il quale, spinto da un forte spirito missionario, venne in Guatemala, impegnandosi al servizio di poveri e dei bisognosi.

2. Sono lieto di salutare, in primo luogo, il Presidente della Repubblica, l'Eccellentissimo Signor Alfonso Antonio Portillo Cabrera, al quale manifesto la mia più viva gratitudine per le amabili parole che ha voluto indirizzarmi nel darmi il cordiale benvenuto. Esprimo vivo apprezzamento per la presenza dei Presidenti delle altre Repubbliche sorelle del Centro America, della Repubblica Dominicana e del Primo Ministro del Belize. Il mio ringraziamento si estende al Governo della Nazione, alle altre Autorità e al Corpo Diplomatico, per la loro apprezzata presenza in questa cerimonia e per la loro preziosa collaborazione nella preparazione della mia Visita.

Saluto in modo speciale i miei Fratelli nell'Episcopato, in particolare il Signor Arcivescovo di Guatemala e Presidente della Conferenza Episcopale, così come agli altri Arcivescovi e Vescovi. Il mio saluto fraterno si estende ugualmente con grande affetto ai sacerdoti, diaconi, religiosi, religiose, catechisti e fedeli, a tutti i guatemaltechi, mentre mi rivolgo con affetto alle popolazioni indigene, così come alle persone venute da altri Paesi latino-americani e dalla Spagna.

3. Domani avrò la gioia di proclamare Santo Fratel Pedro de Betancur, che fu espressione dell'amore di Dio verso il proprio popolo. Questa celebrazione deve costituire un vero momento di grazia e di rinnovamento per il Guatemala. In effetti, l'esempio della sua vita e l'eloquenza del suo messaggio sono un valido apporto alla costruzione della società che si apre attualmente alle sfide del terzo millennio. Desidero ardentemente che il nobile popolo guatemalteco, assetato di Dio e dei valori spirituali, desideroso di pace e riconciliazione, sia al suo interno sia con i popoli vicini e fratelli, di solidarietà e giustizia possa vivere e godere della dignità che gli spetta.

4. Affidandomi alla protezione del Santo Cristo di Esquipulas e sentendomi profondamente unito ai diletti figli di tutto il Guatemala, inizio questo Viaggio Apostolico, mentre di cuore tutti benedico, in modo particolare i poveri, gli indigeni e contadini, gli ammalati e gli emarginati, e specialmente quanti soffrono nel corpo o nello spirito. A tutti va il mio saluto cordiale.

Sia lodato Gesù Cristo!

[01222-01.01] [Testo originale: Spagnolo]

 TRADUZIONE IN LINGUA INGLESE

Mr President,
Dear Brothers in the Episcopate,
Distinguished Authorities,
Members of the Diplomatic Corps,
Beloved Brothers and Sisters,

1. First of all I would like to express my great joy in coming to this beloved land of Guatemala for the third time as a pilgrim of love and hope. I thank God for permitting me to return here to celebrate the canonization of a figure you so deeply love and admire: Brother Pedro de San José de Betancur, a son of Tenerife, one of the Canary Islands. Prompted by a great missionary spirit, he came to Guatemala and gave himself to the service of the poor and needy.

2. I am pleased to greet first of all President Alfonso Antonio Portillo Cabrera, to whom I extend my heartfelt gratitude for his kind words of welcome. I deeply appreciate the presence of the Presidents of the Sister Republics of Central America, of the Dominican Republic and the presence of the Prime Minister of Belize. I am also grateful to the Government of the Nation, to the other Authorities and to the Diplomatic Corps for their welcome presence at this ceremony and for their valued cooperation in the preparations for my Visit.

I greet with affection my Brothers in the Episcopate, particularly the Archbishop of Guatemala and President of the Episcopal Conference, and the other Archbishops and Bishops. I also extend my fraternal greeting with great affection to the priests, deacons, men and women religious, catechists and faithful, to all Guatemalans, addressing with affection the indigenous peoples as well as those who have come from other Latin American countries and from Spain.

3. Tomorrow I will have the good fortune to canonize Brother Pedro de Betancur, who embodied God's love for his people. This celebration should be a true moment of grace and renewal for Guatemala. In fact, the example of Brother Pedro’s life and the eloquence of his message are a valuable contribution to building society, which is now opening to the challenges of the third millennium. I fervently hope that the noble Guatemalan people, who thirst for God and for spiritual values, who are anxious for peace and reconciliation in their own country and with the nearby peoples, solidarity and justice, may live and enjoy the dignity which is theirs.

4. Entrusting myself to the protection of the Holy Christ of Esquipulas, and closely united to the beloved sons and daughters of all Guatemala, I begin this Apostolic Journey. I cordially bless you all, particularly the poor, the indigenous people and the campesinos, the sick, all the marginalized, and most especially those who are suffering, in body or in spirit. My cordial greeting goes to you all.

Praised by Jesus Christ!

[01222-02.01] [Original text: Spanish]

Al termine della Cerimonia di benvenuto nell’aeroporto internazionale di Ciudad de Guatemala, il Santo Padre si trasferisce alla Nunziatura Apostolica.