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COMUNICATO: VIII ASSEMBLEA GENERALE DELLA PONTIFICIA ACCADEMIA PER LA VITA (CITTÀ DEL VATICANO, 25-27 FEBBRAIO 2002), 21.02.2002


COMUNICATO: VIII ASSEMBLEA GENERALE DELLA PONTIFICIA ACCADEMIA PER LA VITA (CITTÀ DEL VATICANO, 25-27 FEBBRAIO 2002)

La Pontificia Accademia per la Vita, che in questi giorni ha compiuto il suo ottavo anno dalla fondazione (11.02.1994), offre alla considerazione dei suoi membri una riflessione di carattere fondamentale affrontando nella sua VIII Assemblea Generale il tema: "Natura e dignità della persona umana a fondamento del diritto alla vita". Il sottotitolo evidenzia l’intento di esaminare anche "le sfide del contesto culturale contemporaneo", perché è noto a tutti che i concetti di natura, legge naturale e diritto naturale hanno ricevuto da diverse parti in questi anni una considerazione fortemente critica.

Nel mondo contemporaneo, da una parte, si va all’affannosa ricerca delle leggi che governano il mondo fisico e biologico: mediante le scienze dell’astronomia, della fisica atomica, della biologia molecolare, della genetica ecc., si vogliono scoprire le leggi che governano la realtà cosmica e la biosfera per poterle governare e attraverso di esse realizzare le novità tecnologiche.

Dall’altra parte, oggi alcune diffuse correnti di pensiero rifiutano il concetto di natura in senso ontologico, come struttura essenziale e perenne dell’essere umano, che da questa natura viene definito e distinto dal resto della realtà cosmica, nella quale tuttavia vive e realizza la sua storia.

Parimenti, si contesta spesso il concetto di legge naturale nel significato etico e così pure si fatica ad ammettere il concetto di diritto naturale alla base del diritto positivo costruito dalle legislazioni in ambito nazionale e internazionale. Tuttavia, è anche vero che attraverso il riconoscimento dei diritti umani, a cui la cultura moderna è molto sensibile, si opera un ricupero di quel diritto naturale che in altro contesto è rifiutato.

Il cosiddetto "pensiero debole", una certa sensibilità preferenziale verso una società evolutiva, le pressioni di quella cultura libertaria per la quale la libertà è qualcosa di diverso o opposto alla "natura" dell’uomo, la propensione allo sfruttamento utilitaristico non solo del cosmo ma anche della corporeità umana, tutte queste componenti complesse della post-modernità tentano di presentare come obsoleta una riflessione sui concetti di natura umana, legge morale naturale e diritto naturale.

Paradossalmente sono proprio gli sviluppi delle scienze e delle tecnologie che, però, hanno richiamato l’attenzione sulla classica ammonizione: "Sunt certi denique fines"!

La ricaduta sull’uomo stesso delle umane conquiste provoca ancora la domanda su chi è l’uomo e su quale sia il suo vero e permanente bene personale e sociale.

Il diritto alla vita è il limite discriminante e fondamentale nella scia del progresso avviato dalla spinta tecnologica attuale: è questo il cardine intorno al quale ruota il diritto e si costruisce il primo presidio della società.

La riflessione della Pontificia Accademia si svolgerà in tre dense giornate di relazioni, comunicazioni e discussioni. I contenuti sono stati preparati in precedenti incontri dal gruppo dei relatori che hanno svolto in anticipo una riflessione approfondita sulle diverse prospettive e implicazioni del grande e delicato tema.

Nel programma figurano nomi di studiosi e specialisti nelle discipline più coinvolte nel dibattito: la filosofia, l’etica, il diritto e la teologia, rimanendo al centro della ricerca la fondazione, in termini di ragione e fede, del diritto inviolabile alla vita.

Gli Atti contenenti le relazioni saranno pubblicati dalla Libreria Editrice Vaticana entro breve tempo.

[00284-01.01]