Sala Stampa

www.vatican.va

Sala Stampa Back Top Print Pdf
Sala Stampa


L’UDIENZA GENERALE, 31.10.2001


L’UDIENZA GENERALE

CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA

SINTESI DELLA CATECHESI NELLE DIVERSE LINGUE

SALUTI PARTICOLARI NELLE DIVERSE LINGUE

L’Udienza Generale di questa mattina si svolge alle ore 10.30 in Piazza San Pietro dove il Santo Padre incontra gruppi di pellegrini e fedeli giunti dall’Italia e da ogni parte del mondo.

Nel discorso in lingua italiana, il Papa, continuando il ciclo di catechesi sul Salterio, commenta il Cantico: Tutti i popoli si convertano al Signore - Lodi Venerdì 1a Settimana (Lettura: Is 45,15-16.21b-23).

Dopo aver riassunto la Sua catechesi in diverse lingue, Giovanni Paolo II rivolge particolari espressioni di saluto ai gruppi di fedeli presenti.

L’Udienza Generale si conclude con la recita del Pater Noster e la Benedizione Apostolica impartita insieme ai Vescovi presenti.

CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA

1. "Veramente tu sei un Dio misterioso" (Is 45,15). Questo versetto, che introduce il Cantico proposto alle Lodi del venerdì della prima settimana del Salterio, è tratto da una meditazione del Secondo Isaia sulla grandezza di Dio manifestata nella creazione e nella storia: un Dio che si rivela, pur restando nascosto nell’impenetrabilità del suo mistero. Egli è per definizione il "Deus absconditus". Nessun pensiero lo può catturare. L’uomo può solo contemplare la sua presenza nell’universo, quasi seguendone le orme e prostrandosi nell’adorazione e nella lode.

Lo sfondo storico da cui nasce questa meditazione è quello della sorprendente liberazione che Dio procurò al suo popolo, al tempo dell’esilio babilonese. Chi avrebbe mai pensato che gli esuli di Israele potessero tornare in patria? Guardando alla potenza di Babilonia, essi avrebbero potuto solo disperare. Ma ecco il grande annuncio, la sorpresa di Dio, che vibra nelle parole del profeta: come al tempo dell’Esodo, Dio interverrà. E se allora aveva piegato con tremendi castighi la resistenza del faraone, ora si sceglie un re, Ciro di Persia, per sconfiggere la potenza babilonese e restituire a Israele la libertà.

2. "Tu sei un Dio misterioso, Dio di Israele, salvatore" (Is 45,15). Con queste parole, il profeta invita a riconoscere che Dio agisce nella storia, anche se non appare in primo piano. Si direbbe che sta "dietro le quinte". È lui il regista misterioso e invisibile, che rispetta la libertà delle sue creature, ma al tempo stesso tiene in mano le fila delle vicende del mondo. La certezza dell’azione provvidenziale di Dio è fonte di speranza per il credente, che sa di poter contare sulla presenza costante di Colui "che ha plasmato e fatto la terra e l’ha resa stabile" (Is 45,18).

L’atto creativo, infatti, non è un episodio che si perde nella notte dei tempi, così che il mondo, dopo quell’inizio, debba considerarsi abbandonato a se stesso. Dio trae continuamente all’essere la creazione uscita dalle sue mani. Riconoscerlo è anche confessare la sua unicità: "Non sono forse io, il Signore? Fuori di me non c’è altro Dio" (Is 45,21). Dio è per definizione l’Unico. Nulla gli si può paragonare. Tutto gli è subordinato. Ne consegue anche il ripudio dell’idolatria, per la quale il profeta pronuncia parole severe: "Non hanno intelligenza quelli che portano un idolo da loro scolpito e pregano un dio che non può salvare" (Is 45,20). Come mettersi in adorazione davanti a un prodotto dell’uomo?

3. Alla nostra sensibilità odierna potrebbe sembrare eccessiva questa polemica, come se prendesse di mira le immagini in sé considerate, senza avvertire che ad esse può essere attribuito un valore simbolico, compatibile con l’adorazione spirituale dell’unico Dio. Certamente, è qui in gioco la sapiente pedagogia divina che, attraverso una rigida disciplina di esclusione delle immagini, protesse storicamente Israele dalle contaminazioni politeistiche. La Chiesa, partendo dal volto di Dio manifestato nell’incarnazione di Cristo, ha riconosciuto nel Secondo Concilio di Nicea (a. 787) la possibilità di usare le immagini sacre, purché intese nel loro valore essenzialmente relazionale.

Resta tuttavia l’importanza di questo monito profetico nei confronti di tutte le forme di idolatria, spesso celate più che nell’uso improprio delle immagini, negli atteggiamenti con cui uomini e cose vengono considerati come valori assoluti e sostituiti a Dio stesso.

4. Dal versante della creazione, l’inno ci porta sul terreno della storia, dove Israele ha potuto sperimentare tante volte la potenza benefica e misericordiosa di Dio, la sua fedeltà e la sua provvidenza. In particolare, nella liberazione dall’esilio si è manifestato ancora una volta l’amore di Dio per il suo popolo, e ciò è avvenuto in modo così palese e sorprendente, che il profeta chiama a testimoni gli stessi "superstiti delle nazioni". Li invita a discutere, se possono: "Radunatevi e venite, avvicinatevi tutti insieme, superstiti delle nazioni" (Is 45,20). La conclusione a cui giunge il profeta è che l’intervento del Dio di Israele è indiscutibile.

Emerge allora una magnifica prospettiva universalistica. Dio proclama: "Volgetevi a me e sarete salvi, paesi tutti della terra, perché io sono Dio, non ce n’è un altro" (Is 45,22). Così diventa chiaro che la predilezione con cui Dio ha scelto Israele come suo popolo non è un atto di esclusione, ma piuttosto un atto di amore di cui tutta l’umanità è destinata a beneficiare.

Si profila così, già nell’Antico Testamento, quella concezione "sacramentale" della storia della salvezza, che vede nell’elezione speciale dei figli di Abramo, e poi dei discepoli di Cristo nella Chiesa, non un privilegio che "chiude" ed "esclude", ma il segno e lo strumento di un amore universale.

5. L’invito all’adorazione e l’offerta della salvezza riguardano tutti i popoli: "Davanti a me si piegherà ogni ginocchio, per me giurerà ogni lingua" (Is 45,23). Leggere queste parole in ottica cristiana significa andare col pensiero alla rivelazione piena del Nuovo Testamento, che addita in Cristo "il Nome che è al di sopra di ogni altro nome" (Fil 2,9), cosicché "nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra; e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre" (Fil 2,10-11).

La nostra lode del mattino, attraverso questo Cantico, si dilata alle dimensioni dell’universo, e dà voce anche a quanti non hanno ancora avuto la grazia di conoscere Cristo. È una lode che si fa "missionaria", spingendoci a camminare per tutte le vie, annunciando che Dio si è manifestato in Gesù come il Salvatore del mondo.

[01755-01.01] [Testo originale: Italiano]

SINTESI DELLA CATECHESI NELLE DIVERSE LINGUE

Sintesi della catechesi in lingua francese

Sintesi della catechesi in lingua inglese

Sintesi della catechesi in lingua tedesca

Sintesi della catechesi in lingua spagnola

Sintesi della catechesi in lingua portoghese

Sintesi della catechesi in lingua francese  

Chers Frères et Sœurs,

"Vraiment, tu es un Dieu qui se cache". Isaïe célèbre ainsi la grandeur de Dieu, manifestée dans la création et dans l’histoire. Le Peuple d’Israël a souvent fait l’expérience de la bonté et de la miséricorde du Seigneur, de sa fidélité et de sa présence, en particulier lors du retour de l’Exil à Babylone. Si Dieu semble parfois "caché", la certitude de son action providentielle et libératrice est source d’espérance pour les croyants, qui savent pouvoir compter sur lui : créateur de toute choses, il est le maître de l’histoire et il continue à soutenir dans l’être tout ce qui existe.

La prédilection de Dieu envers Israël n’exclut cependant personne. Tous les hommes sont appelés à bénéficier de l’amour divin : "Tournez- vous vers moi, et vous serez sauvés, tous les peuples de la terre, parce que je suis Dieu, et qu’il n’y en a pas d’autre". Invitée à se détourner des idoles, l’humanité peut alors découvrir le seul vrai Dieu et l’adorer. Par ce cantique d’Isaïe, notre prière s’élargit aux dimensions de l’univers ; nous nous faisons la voix de ceux qui n’ont par encore eu la grâce de connaître le Christ. Notre louange devient missionnaire, nous poussant à annoncer qu’en Jésus, Dieu s’est manifesté comme le Sauveur du monde.

Je suis heureux d’accueillir les francophones présents ce matin, particulièrement les élèves du collège Saint-Joseph, de Marseille, et du Lycée Janson de Sailly, de Paris, ainsi que leurs accompagnateurs. Je salue cordialement les membres du Centre Tibériade. Puisse votre séjour

affermir votre foi et faire de vous des témoins de l’Évangile ! Avec la Bénédiction apostolique.

[01756-03.01] [Texte original: Français]

Sintesi della catechesi in lingua inglese

In our catechesis on the Psalms and Canticles of the Liturgy of the Hours we are considering the canticle of the Book of Isaiah which begins with the exclamation: "Truly you are a hidden God!" (Is 45:15). The canticle speaks of the mysterious grandeur of God who created the world and guides the course of human history. The Prophet invites Israel to see in God’s hidden presence and power a call to renewed faith and a summons to reject every form of idolatry. Israel’s return from the Exile is presented not only as a proof of God’s faithful love for his Chosen People, but also as a sign of his universal power and his love for all the peoples of the earth. This mystery of love continues and finds its fullest expression in the mystery of Christ and the Church. In the Liturgy we sing Isaiah’s canticle with gratitude for God’s love revealed in Christ, and we renew our commitment to proclaim that love to the ends of the earth.

I offer a warm welcome to the priests taking part in the Institute for Continuing Theological Education at the Pontifical North American College. May your studies near the tombs of the Apostles deepen your love of the Lord and enrich your ministry to his people. Upon all the English-speaking pilgrims and visitors, especially those from England, Ireland, Sweden and the United States, I cordially invoke God’s blessings of joy and peace.

[01757-02.01] [Original text: English]

Sintesi della catechesi in lingua tedesca

Liebe Schwestern und Brüder!

"Wahrhaftig, du bist ein verborgener Gott" (Jes 45,15). So beginnt das Canticum aus dem Buch Jesaja, das zum Bestandteil des Morgenlobes der Kirche geworden ist.

Jesaja betrachtet die Größe Gottes, die sich in der Schöpfung und in der Geschichte manifestiert: Gott der Vater ist der Gott der Offenbarung und zugleich der Gott der Verborgenheit, der "Deus absconditus".

"Vor mir wird jedes Knie sich beugen, und jede Zunge wird bei mir schwören" (Jes 45,23). Beim Beten dieser Worte, denken wir an die volle Offenbarung im Neuen Testament, dessen Höhepunkt Jesus Christus ist.

Ja, Gott wollte sich in der Gestalt seines eingeborenen Sohnes der Welt zeigen, um dem Menschen näherzukommen. Wir sind eingeladen, seinen Namen zu bekennen und zu preisen mit den Worten der Psalmen und der geistlichen Gesänge.

Herzlich begrüße ich alle Pilger und Besucher aus den Ländern deutscher Sprache. Besonders willkommen heiße ich die zahlreichen Jugendlichen. Bekennt euch zum eingeborenen Sohn Gottes, indem ihr mit Freude seinen Namen preist. Gerne erteile ich euch allen und euren Lieben daheim den Apostolischen Segen.

[01758-05.01] [Originalsprache: Deutsch]

Sintesi della catechesi in lingua spagnola

Queridos hermanos y hermanas:

El Cántico de Isaías que meditamos hoy nos habla de la grandeza de Dios, único salvador, que, aún escondido en la impenetrabilidad de su misterio, no deja de actuar en la historia.

El profeta nos alerta respecto a cualquier forma de idolatría, al uso impropio de las imágenes, a los comportamientos con los cuales hombres y cosas son consideradas como valores absolutos y substitución del mismo Dios. En el Cántico se perfila también la concepción "sacramental" de la historia de la salvación. La predilección con la que Dios ha elegido a Israel y después a los discípulos de Cristo en la Iglesia, no es un privilegio excluyente, sino el signo y el instrumento de un amor universal del cual toda la humanidad está destinada a beneficiarse.

Doy mi cordial bienvenida a todos los peregrinos venidos de España y de Latinoamérica. Que la lectura y meditación de este Cántico del profeta Isaías os aliente a ir por todos los caminos, anunciando que Dios se ha manifestado en Jesús como Salvador del mundo. ¡Que Dios os bendiga!

[01759-04.01] [Texto original: Español]

Sintesi della catechesi in lingua portoghese

Queridos irmãos e irmãs,

O cântico de Isaías celebra «o Deus escondido» que se manifesta nas suas obras. A alma do profeta vibra de alegria com o seu povo que regressa do exílio de Babilónia. A libertação está patente aos olhos de todos; cabe ao profeta anunciar que é obra de Deus, de cuja benevolência podem beneficiar, não só Israel, mas todos os povos. Assim fala o Senhor: «Convertei-vos a Mim e sereis salvos, povos de toda a terra; porque Eu sou Deus e não há outro» (Is 45,22).

Amados peregrinos de língua portuguesa, encontro-me convosco no final deste mês de Outubro que, como sabeis, é o mês das missões. Deus quer a salvação de todos; por isso, as grandes coisas que o Senhor tem feito por cada um de vós, deveis proclamá-las a todos apressando a hora da salvação de Deus na vida deles. Não tenhais medo! Eu vos abençoo como luz do mundo.

[01760-06.01] [Texto original: Português]

SALUTI PARTICOLARI NELLE DIVERSE LINGUE

Saluto in lingua croata

Saluto in lingua ceca

Saluto in lingua slovena

Saluto in lingua italiana

Saluto in lingua croata  

Draga braćo i sestre, Kristova nazočnost u Bogosluzju čini Bogosluzje zivim srcem Crkve i njezinih višestrukih djelatnosti po kojima navješćuje Bozja djela te promiče ljubav i među ljudima svjedoči. Bogosluzje, naime, predstavlja vrhunac svekolike djelatnosti Crkve i vrelo iz kojega vrije njezina snaga (usp. SC, 10).
Srdačno pozdravljam nazočne hrvatske hodočasnike, napose vojnoga ordinarija biskupa Jurja Jezerinca koji je došao sa skupinom pripadnika hrvatskoga ratnog zrakoplovstva. Svima rado udjeljujem apostolski blagoslov. 
Hvaljen Isus i Marija!

[Cari Fratelli e Sorelle, la presenza di Cristo nella Liturgia rende questa il cuore pulsante della Chiesa e delle sue molteplici attività, attraverso le quali essa annunzia le opere di Dio, promuove la carità e rende testimonianza in mezzo agli uomini. La Liturgia, infatti, rappresenta il culmine di tutta l'attività della Chiesa e la fonte da cui promana il suo vigore (cfr SC, 10).
Saluto cordialmente i pellegrini croati qui presenti. In particolare il gruppo degli appartenenti all’aeronautica militare Croata, accompagnato dall’Ordinario Militare Mons. Juraj Jezerinac. Volentieri imparto a tutti la Benedizione Apostolica.
Siano lodati Gesù e Maria!]

[01761-AA.01] [Testo originale: Croato]

Saluto in lingua ceca

Srdečně zdravím poutníky z Prahy!
Chvála Kristu!
Zítra, o svátku Všech svatých, se budeme radovat společně s těmi našimi drahými, kterí nás predešli na věčnost, a kterí jiz nazívají plnosti blazenosti u Boha. Necht jejich mocná prímluva nás stále provází na pouti do nebeské slávy!
Ze srdce vám všem zehnám!

[Un cordiale saluto ai pellegrini provenienti da Praga!
Sia lodato Gesù Cristo!
Domani, nella solennità di Tutti i Santi, esulteremo insieme a quanti - tra i nostri cari - ci hanno preceduto nell'Eternità. Essi già godono della piena Beatitudine presso Dio. La loro potente intercessione accompagni anche noi nel nostro pellegrinaggio verso la gloria del Cielo. Vi benedico tutti di cuore!]

[01762-AA.01] [Testo originale: Ceco]

Saluto in lingua slovena

Pozdravljam vse romarje iz Slovenije, posebej mlade iz zupnije Krize na Gorenjskem.
Naj vas obisk in molitev na grobovih apostolov in mučencev utrdi v veri, in vam da novega veselja in poguma za zivljenje po evangeliju.
Vam in vašim, dragim podeljujem moj apostolski blagoslov.

[Saluto tutti i pellegrini dalla Slovenia, specialmente i giovani dalla parrocchia di Krize della Gorenjska.
La visita e la preghiera sulle tombe degli Apostoli e dei martiri accrescano la vostra fede e vi diano nuova gioia e coraggio per vivere secondo il Vangelo.
A voi e ai vostri cari la mia Benedizione Apostolica.]

[01763-AA.01] [Testo originale: Sloveno]

Saluto in lingua italiana

Nel rivolgere ora il mio cordiale saluto ai pellegrini di lingua italiana, desidero esprimere un pensiero speciale ai rappresentanti dell’Associazione "Turris Eburnea", fondata a Torino dal benemerito sacerdote Mons. Michele Peyron. Mi compiaccio per la significativa attività apostolica che l'Associazione svolge in favore della formazione della gioventù, specie in ordine ai problemi dell’affettività e della preparazione al matrimonio, ed auspico che tale testimonianza porti copiosi frutti spirituali a beneficio del Popolo di Dio.

Rivolgo, poi, il mio saluto ai giovani, agli ammalati ed agli sposi novelli.
Le imminenti celebrazioni della Solennità di Tutti i Santi e della Commemorazione dei fedeli defunti, sollecitano i credenti ad innalzare lo sguardo al cielo, considerando le realtà ultime e definitive che ci attendono.
Cari giovani, perseguite come obiettivo primario la santità della vita, per preparare un futuro ricolmo di bene.
Cari ammalati, l’esempio di virtù dei Santi e la loro intercessione vi aiutino ad affrontare con coraggio le prove della vita.
Cari sposi novelli, il pensiero della Patria celeste, alla quale tutti siamo chiamati, orienti la vostra famiglia alla fedeltà a Cristo ed alla piena e reciproca comunione d’amore.

[01764-01.01] [Testo originale: Italiano]