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VISITA PASTORALE DI SUA SANTITÀ GIOVANNI PAOLO II IN KAZAKHSTAN E VIAGGIO APOSTOLICO IN ARMENIA IN OCCASIONE DEI 1700 ANNI DEL CRISTIANESIMO NEL PAESE (22-27 SETTEMBRE 2001) - (XII), 26.09.2001


Questa mattina, dopo aver celebrato la Santa Messa in privato nella Cappella della Sede Apostolica di Etchmiadzin, Giovanni Paolo II si reca nel Palazzo Presidenziale di Yerevan per la visita di cortesia al Presidente della Repubblica di Armenia, S.E. il Sig. Robert Kotcharian. Al termine dell’incontro privato, S.S. il Catholicos Karekin II raggiunge il Papa e il Presidente.

Alle 11.30 il Santo Padre Giovanni Paolo II e S.S. Karekin II si recano al Memoriale di Tzitzernakaberd, complesso architettonico costruito a Yerevan a ricordo delle vittime armene cadute nel 1915 per mano dell’Impero Ottomano. Qui pregano insieme per tutte le vittime della nazione armena e per la pace nel mondo. Quindi, dopo aver deposto un omaggio floreale, entrano nel Memoriale.

Dopo la preghiera del Catholicos, il Papa recita una preghiera in lingua inglese di cui pubblichiamo di seguito anche la traduzione in lingua italiana:

 PREGHIERA IN LINGUA ORIGINALE

O Judge of the living and the dead, have mercy on us!

Listen, O Lord, to the lament that rises from this place,

to the call of the dead from the depths of the Metz Yeghérn,

the cry of innocent blood that pleads like the blood of Abel,

like Rachel weeping for her children because they are no more.

Listen, Lord, to the voice of the Bishop of Rome,

echoing the plea of his Predecessor Pope Benedict XV,

when in 1915 he raised his voice in defence of

"the sorely afflicted Armenian people

brought to the brink of annihilation".

 

Look upon the people of this land

who put their trust in you so long ago,

who have passed through the great tribulation

and never failed in their faithfulness to you.

Wipe away every tear from their eyes

and grant that their agony in the twentieth century

will yield a harvest of life that endures for ever.

We are appalled by the terrible violence done to the Armenian people,

and dismayed that the world still knows such inhumanity.


But renewing our hope in your promise, we implore, O Lord,

rest for the dead in the peace which knows no end,

and the healing of still open wounds through the power of your love.

Our soul is longing for you, Lord, more than the watchman for daybreak,

as we wait for the fullness of redemption won on the Cross,

for the light of Easter which is the dawn of invincible life,

for the glory of the new Jerusalem where death shall be no more.

O Judge of the living and the dead, have mercy on us all!

[01481-02.01] [Original text: English]

 TRADUZIONE IN LINGUA ITALIANA

O Giudice dei vivi e dei morti, abbi pietà di noi!

Ascolta, o Signore, il lamento che si leva da questo luogo,

l’invocazione dei morti dagli abissi del Metz Yeghérn,

il grido del sangue innocente che implora come il sangue di Abele,

come Rachele che piange per i suoi figli perché non sono più.

Ascolta, o Signore, la voce del Vescovo di Roma,

che riecheggia la supplica del suo Predecessore, il Papa Benedetto XV,

quando nel 1915 alzò la voce in difesa

"del popolo armeno gravemente afflitto,

condotto alla soglia dell’annientamento".

 

Guarda al popolo di questa terra,

che da così lungo tempo ha posto in te la sua fiducia,

che è passato attraverso la grande tribolazione

e mai è venuto meno alla fedeltà verso di te.

Asciuga ogni lacrima dai suoi occhi

e fa che la sua agonia nel ventesimo secolo

lasci il posto ad una messe di vita che dura per sempre.

 

Profondamente turbati dalla terribile violenza inflitta al popolo armeno,

ci chiediamo con sgomento come il mondo possa ancora

conoscere aberrazioni tanto disumane.

 

Ma rinnovando la nostra speranza nella tua promessa, o Signore,

imploriamo riposo per i defunti nella pace che non ha fine,

e la guarigione, mediante la potenza del tuo amore, di ferite ancora aperte.

La nostra anima anela a te, Signore, più che la sentinella il mattino,

mentre attendiamo il compimento della redenzione conquistata sulla Croce,

la luce di Pasqua che è l’alba di una vita invincibile,

la gloria della nuova Gerusalemme dove la morte non sarà più.

 

O Giudice dei vivi e dei morti, abbi pietà di noi!

Signore pietà, Cristo pietà, Signore pietà (in Armeno)

[01481-01.01] [Testo originale: Inglese]

 

Dopo la visita al Memoriale di Tzitzernakaberd, nel Palazzo Apostolico di Etchmiadzin ha luogo il Pranzo ufficiale del Santo Padre con S.S. il Catholicos Karekin II, al quale prendono parte Arcivescovi e Vescovi della Chiesa Armena Apostolica e Cardinali e Vescovi del Seguito papale.