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VISITA PASTORALE DI SUA SANTITÀ GIOVANNI PAOLO II IN KAZAKHSTAN E VIAGGIO APOSTOLICO IN ARMENIA IN OCCASIONE DEI 1700 ANNI DEL CRISTIANESIMO NEL PAESE (22-27 SETTEMBRE) - (IV), 23.09.2001


VISITA PASTORALE DI SUA SANTITÀ GIOVANNI PAOLO II IN KAZAKHSTAN E VIAGGIO APOSTOLICO IN ARMENIA IN OCCASIONE DEI 1700 ANNI DEL CRISTIANESIMO NEL PAESE (22-27 SETTEMBRE) - (IV)

● APPELLO DEL SANTO PADRE PER LA PACE NEL MONDO

 PAROLE IN LINGUA ORIGINALE

 TRADUZIONE IN LINGUA ITALIANA

Concludendo la preghiera dell’Angelus al termine della Santa Messa celebrata questa mattina in Piazza della Madre Patria ad Astana (crf Boll. 0514), Giovanni Paolo II ha rivolto un appello per la pace nel mondo. Queste le parole del Papa in lingua inglese e nella traduzione in italiano:

 PAROLE IN LINGUA ORIGINALE

From this city, from Kazakhstan, a country that is an example of harmony between men and women of different origins and beliefs, I wish to make an earnest call to everyone, Christians and the followers of other religions, to work together to build a world without violence, a world that loves life, and grows in justice and solidarity. We must not let what has happened lead to a deepening of divisions. Religion must never be used as a reason for conflict.

From this place, I invite both Christians and Muslims to raise an intense prayer to the One, Almighty God who created us all, that the fundamental good of peace may reign in the world. May people everywhere, strengthened by divine wisdom, work for a civilization of love, in which there is no room for hatred, discrimination or violence.

With all my heart I beg God to keep the world in peace. Amen.

 TRADUZIONE IN LINGUA ITALIANA

Da questa città, dal Kazakhstan, un Paese che è esempio di armonia tra uomini e donne di diverse origini e credenze, desidero lanciare un fervido appello a tutti, cristiani e seguaci di altre religioni, affinché cooperino per edificare un mondo privo di violenza, un mondo che ami la vita e si sviluppi nella giustizia e nella solidarietà. Non dobbiamo permettere che quanto è accaduto conduca ad un inasprirsi delle divisioni. La religione non deve mai essere utilizzata come motivo di conflitto.

Da questo luogo, invito sia i cristiani sia i musulmani a pregare intensamente l’Unico Dio Onnipotente, che tutti ci ha creati, affinché possa regnare nel mondo il fondamentale bene della pace. Che le persone di tutti i luoghi, rafforzate dalla saggezza divina, operino per una civiltà dell'amore, nella quale non vi sia spazio per l'odio, la discriminazione e la violenza.

Con tutto il cuore imploro Dio di mantenere la pace nel mondo. Amen.

[01504-02.01] [Original text: English]