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L’UDIENZA GENERALE, 23.05.2001


L’UDIENZA GENERALE

CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA

SINTESI DELLA CATECHESI NELLE DIVERSE LINGUE

SALUTI PARTICOLARI NELLE DIVERSE LINGUE

L’Udienza Generale di questa mattina si svolge alle ore 10.30 in Piazza San Pietro dove il Santo Padre incontra gruppi di pellegrini e fedeli provenienti dall’Italia e da ogni parte del mondo.

Nel discorso in lingua italiana, il Papa, riprendendo il ciclo di catechesi sui Salmi, tratta il tema: "Salmo 149 - Festa degli amici di Dio" (Lodi Domenica I settimana).

Dopo aver riassunto la Sua catechesi in diverse lingue, Giovanni Paolo II rivolge particolari espressioni di saluto ai gruppi di fedeli presenti.

L’Udienza Generale si conclude con il canto del Regina Cæli e la Benedizione Apostolica impartita insieme ai Vescovi presenti.

CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA

"Esultino i fedeli nella gloria, sorgano lieti dai loro giacigli". Questo appello del Salmo 149, che è stato appena proclamato, rimanda ad un’alba che sta per schiudersi e vede i fedeli pronti a intonare la loro lode mattutina. Tale lode è definita, con un’espressione significativa, "un canto nuovo" (v. 1), cioè un inno solenne e perfetto, adatto ai giorni finali, in cui il Signore radunerà i giusti in un mondo rinnovato. Tutto il Salmo è percorso da un’atmosfera festosa, inaugurata già dall’alleluia iniziale e ritmata poi in canto, lode, gioia, danza, suono dei timpani e delle cetre. La preghiera che questo Salmo ispira è l’azione di grazie di un cuore colmo di religiosa esultanza.

2. I protagonisti del Salmo sono chiamati, nell’originale ebraico dell’inno, con due termini caratteristici della spiritualità dell’Antico Testamento. Per tre volte essi sono definiti innanzitutto come hasidim (vv. 1.5.9), cioè "i pii, i fedeli", coloro che rispondono con fedeltà e amore (hesed) all’amore paterno del Signore.

La seconda parte del Salmo desta meraviglia, perché è piena di espressioni belliche. Ci sembra strano che, in uno stesso versetto, il Salmo metta insieme "le lodi di Dio nella bocca" e "la spada a due tagli nelle loro mani" (v. 6). Riflettendo, possiamo capire il perché: il Salmo fu composto per dei "fedeli" che si trovavano impegnati in una lotta di liberazione; combattevano per liberare il loro popolo oppresso e rendergli la possibilità di servire Dio. Durante l’epoca dei Maccabei, nel II secolo a.C., i combattenti per la libertà e per la fede, sottoposti a dura repressione da parte del potere ellenistico, si chiamavano proprio hasidim, "i fedeli" alla Parola di Dio e alle tradizioni dei padri.

3. Nella prospettiva attuale della nostra preghiera questa simbologia bellica diventa un’immagine dell’impegno di noi credenti che, dopo aver cantato a Dio la lode mattutina, ci avviamo per le strade del mondo, in mezzo al male e all’ingiustizia. Purtroppo le forze che si oppongono al Regno di Dio sono imponenti: il Salmista parla di "popoli, genti, capi e nobili". Eppure egli è fiducioso perché sa di aver accanto il Signore che è il vero Re della storia (v. 2). La sua vittoria sul male è, quindi, certa e sarà il trionfo dell’amore. A questa lotta partecipano tutti gli hasidim, tutti i fedeli e i giusti che con la forza dello Spirito conducono a compimento l’opera mirabile che porta il nome di Regno di Dio.

4. Sant’Agostino, partendo dai riferimenti del Salmo al ‘coro’ e ai ‘timpani e cetre’, commenta: "Che cosa rappresenta un coro? […] Il coro è un complesso di cantori che cantano insieme. Se cantiamo in coro dobbiamo cantare d’accordo. Quando si canta in coro, anche una sola voce stonata ferisce l’uditore e mette confusione nel coro stesso" (Enarr. in Ps. 149: CCL 40,7,1-4).

E riferendosi poi agli strumenti utilizzati dal Salmista, si chiede: "Perché il Salmista prende in mano il timpano e il salterio?" Risponde: "Perché non soltanto la voce lodi il Signore, ma anche le opere. Quando si prendono il timpano e il salterio, le mani si accordano alla voce. Così per te. Quando canti l’alleluia, devi porgere il pane all’affamato, vestire il nudo, ospitare il pellegrino. Se fai questo, non è solo la voce che canta, ma alla voce si armonizzano le mani, in quanto con le parole concordano le opere" (ibid., 8,1-4).

5. C’è un secondo vocabolo con cui sono definiti gli oranti di questo Salmo: essi sono gli anawim, cioè "i poveri, gli umili" (v. 4). Questa espressione è molto frequente nel Salterio e indica non solo gli oppressi, i miseri, i perseguitati per la giustizia, ma anche coloro che, essendo fedeli agli impegni morali dell’Alleanza con Dio, vengono emarginati da quanti scelgono la violenza, la ricchezza e la prepotenza. In questa luce si comprende che quella dei "poveri" non è soltanto una categoria sociale ma una scelta spirituale. Questo è il senso della celebre prima Beatitudine: "Beati i poveri in spirito, perché di essi è il Regno dei cieli" (Mt 5,3). Già il profeta Sofonia si rivolgeva così agli anawim: "Cercate il Signore voi tutti, poveri della terra, che eseguite i suoi ordini; cercate la giustizia, cercate l’umiltà, per trovarvi al riparo nel giorno dell’ira del Signore" (Sof 2,3).

6. Ebbene, il "giorno dell’ira del Signore" è proprio quello descritto nella seconda parte del Salmo quando i "poveri" si schierano dalla parte di Dio per lottare contro il male. Essi, da soli, non hanno la forza sufficiente, né i mezzi, né le strategie necessarie per opporsi all’irrompere del male. Eppure la frase del Salmista non ammette esitazioni: "Il Signore ama il suo popolo, incorona gli umili (anawim) di vittoria" (v.4). Si configura idealmente quanto l’apostolo Paolo dichiara ai Corinzi: "Dio ha scelto ciò che nel mondo è ignobile e disprezzato e ciò che è nulla per ridurre a nulla le cose che sono" (1Cor 1,28).

Con questa fiducia "i figli di Sion" (v. 2), hasidim e anawim, cioè i fedeli e i poveri, si avviano a vivere la loro testimonianza nel mondo e nella storia. Il canto di Maria nel Vangelo di Luca - il Magnificat - è l’eco dei migliori sentimenti dei "figli di Sion": lode gioiosa a Dio Salvatore, azione di grazie per le grandi cose operate in lei dal Potente, lotta contro le forze malvagie, solidarietà con i poveri, fedeltà al Dio dell’Alleanza (cfr Lc 1,46-55).

[00840-01.01] [Testo originale: Italiano]

SINTESI DELLA CATECHESI NELLE DIVERSE LINGUE

Sintesi della catechesi in lingua francese

Sintesi della catechesi in lingua inglese

Sintesi della catechesi in lingua tedesca

Sintesi della catechesi in lingua spagnola

Sintesi della catechesi in lingua portoghese

Sintesi della catechesi in lingua francese  

Chers Frères et Sœurs,

Les protagonistes du Psaume de louange et d’action de grâce que nous avons entendu sont les "fidèles" et les "pauvres", termes qui traduisent deux expressions caractéristiques de l’Ancien Testament, "hasidim" et "anawim".

Les "fidèles" sont ceux qui, répondant à l’amour paternel de Dieu, s’engagent dans une lutte de libération : les images guerrières du Psaume rappellent l’attitude que les croyants doivent adopter dans un monde marqué par le mal et l’injustice. Mais le psalmiste est confiant, sûr de la présence à ses côtés du Seigneur, Roi de l’histoire et vainqueur du mal.

"Les pauvres" sont non seulement les opprimés, les persécutés pour la justice, mais aussi les personnes qui, voulant être fidèles aux exigences de l’Alliance avec Dieu, sont marginalisées et exclues par ceux qui ont fait le choix de la violence, de la richesse et de la puissance. Il ne s’agit donc pas d’une catégorie sociale, mais plutôt d’une attitude spirituelle.

Le Magnificat est l’écho des sentiments d’action de grâce et de louange des "fils de Sion","des fidèles" et des "pauvres", qui témoignent des merveilles que le Seigneur accomplit, à travers leur pauvreté et leur faiblesse, dans le monde et dans l’histoire.

Je salue cordialement les pèlerins francophones présents à cette audience, en particulier les jeunes des collèges de Cours-la-Ville, Bitche et Monaco, ainsi que les fidèles des paroisses de Thonon-les-Bains et de Colombier-Bôle-Auvernier, en Suisse. Puisse votre séjour affermir votre

foi et faire de vous des témoins du Christ Ressuscité ! Avec la Bénédiction apostolique.

[00841-03.01] [Texte original: Français]

Sintesi della catechesi in lingua inglese

Dear Brothers and Sisters,

"Sing a new song to the Lord, his praise in the assembly of the faithful" (Ps 149). The Psalm is filled with the sound of song, praise, joy and festive dance. It is a prayer of thanksgiving from a grateful heart, a prayer of the hasidim and anawim. The hasidim are the pious faithful, those who respond to the Lord’s paternal love with fidelity. The anawim are the humble poor, those whose whole trust is all in the Lord. Because they choose to be morally good, they suffer violence and rejection. In the New Testament Saint Paul too refers to God’s special love for such people: "God chose what is low and despised in the world, even things that are not, to bring to nothing things that are" (1 Cor 1:28).

The second part of the Psalm speaks of war, and voices the people’s happiness at the defeat of its enemies. The Psalm is a morning prayer, and in this way it expresses hope of victory over the evils of the day. This is the moral triumph of the poor and humble: the Lord "crowns the poor with salvation".

I warmly welcome the English-speaking pilgrims and visitors, and offer a special word of encouragement to the various student groups. I greet the delegation from Macedonia, present in Rome for the Feast of Saints Cyril and Methodius. Upon all of you, particularly the visitors from Sweden, Japan and the United States, I invoke the abundant blessings of Almighty God.

[00842-02.01] [Original text: English]

Sintesi della catechesi in lingua tedesca

Liebe Schwestern und Brüder!

Wir haben eben den Psalm 149 gebetet. Dieser Psalm ist am Morgen des Sonntags, als "neues Lied" zu beten. Mit den Worten dieses Psalms dankt der Gläubige Mensch seinem Schöpfer und freut sich von ganzem Herzen.

Die Gläubigen werden hier dreimal "Fromme" genannt, das heißt Menschen, die mit Glaube und Liebe auf die Einladung des Herrn antworten.

Ferner finden wir den Ausdruck: die Gebeugten, das heißt, die Armen. "Der Herr hat an seinem Volk Gefallen, die Gebeugten krönt er mit Sieg." Hierzu bestätigt uns der Apostel Paulus, als er im ersten Korintherbrief schreibt: "das Niedrige in der Welt und das Verachtete hat Gott erwählt: das, was nichts ist, um das, was etwas ist, zu vernichten, damit kein Mensch sich rühmen kann vor Gott." (1 Kor 1,28)

Fromme und Gebeugte werden das Reich Gottes erben. Darin liegt die befreiende Botschaft des Morgenlobs. In der guten Nachricht des Evangeliums wird sie bestätigt.

Mit diesen Gedanken grüße ich die Pilger und Besucher, die aus den Ländern deutscher Sprache nach Rom gekommen sind. Ich grüße besonders herzlich die Teilnehmer an der Diözesanwallfahrt des Bistums Mainz in Begleitung des Hochwürdigsten Herrn Diözesanbischofs Karl Kardinal Lehmann. Weiterhin heiße ich die Pilgergruppe aus Metten und die Blechbläsergruppe der Evangelischen Landeskirche von Baden willkommen. Euch, Euren Angehörigen daheim und allen, die mit uns über Radio Vatikan und das Fernsehen verbunden sind, erteile ich gern den Apostolischen Segen.

[00843-05.01] [Originalsprache: Deutsch]

Sintesi della catechesi in lingua spagnola

Queridos hermanos y hermanas:

Los protagonistas de este Salmo festivo, que acabamos de proclamar, son "los fieles" y "los pobres".

"Los fieles" son los que responden con confianza al amor paternal del Señor, combatiendo en favor de la liberación. Esta simbología bélica es una imagen de la actitud que, como creyentes, debemos adoptar ante el mal y la injusticia. El salmista confía porque está seguro de tener a su lado al Señor. Su victoria será el triunfo del amor.

La expresión "los pobres", no indica solamente a los oprimidos, sino también a aquellos que, fieles a los compromisos morales de la Alianza con Dios, son marginados por cuantos eligen la violencia, la riqueza y la prepotencia. Tampoco son únicamente una categoría social sino también una opción espiritual.

El Magnificat es el eco de los mejores sentimientos de los "hijos de Sion", es decir, de los fieles y los pobres, que se disponen a vivir su testimonio en el mundo y en la historia.

Saludo con afecto a los peregrinos venidos de España, de México y de Colombia y a todos los provenientes de países de lengua española. Que el rezo de los Salmos sea para vosotros una experiencia de profunda oración que os impulse a ser testigos vivos y creíbles del amor de Dios en el mundo.

[00844-04.01] [Texto original: Español]

Sintesi della catechesi in lingua portoghese

Queridos irmãos e irmãs,

O salmo 149, das Laudes de domingo, convida os «filhos de Sião», os piedosos e humildes que têm a sua confiança posta em Deus, a cantarem os louvores do Senhor: Ele «ama o seu povo e coroa os humildes com a vitória» (v. 4). Como diz São Paulo, «Deus escolheu os que, no mundo, não têm importância nem valor, para deitar abaixo os que parecem importantes» (1 Cor 1, 28). A pessoa que tem Deus no coração, começa cada manhã com um cântico de júbilo, sabendo de antemão que sairá vitoriosa sobre o mal em todas as batalhas que o dia lhe reservar.

A minha saudação afectuosa aos peregrinos de língua portuguesa, desejando a todos que possam saborear quão grande é «a misericórdia do nosso Deus, que se estende de geração em geração sobre aqueles que O temem». Que ela desça abundante sobre a vida e a família de cada

um, ao conceder-lhes a minha Bênção Apostólica.

[00845-06.01] [Texto original: Português]

SALUTI PARTICOLARI NELLE DIVERSE LINGUE

Saluto in lingua neerlandese

Saluto in lingua croata

Saluto in lingua ceca

Saluto in lingua ungherese

Saluto in lingua lituana

Saluto in lingua italiana

Saluto in lingua neerlandese  

Ik begroet nu alle Nederlandse en Belgische pelgrims.

Moge uw bezoek aan de graven van de Apostelen u sterken in uw christelijke roeping en u helpen meer te beantwoorden aan dit geschenk van de Goddelijke genade. Van harte verleen ik daartoe de Apostolische Zegen.

Geloofd zij Jezus Christus!

[Adesso saluto tutti i pellegrini neerlandesi e belgi. Auguro che la vostra visita alle tombe degli Apostoli rafforzi la vostra vocazione cristiana, e vi aiuti a rispondere più adeguatamente a questo dono della grazia divina.

Di cuore imparto la Benedizione Apostolica.

Sia lodato Gesù Cristo!]

[00846-AA.01] [Testo originale: Neerlandese]

Saluto in lingua croata

Srdačnim riječima dobrodošlice pozdravljam vjernike Zupe Uznesenja Marijina iz Remeta.

Predragi, kršćanska nada treba prozimati sav zivot Kristovih učenika i njihovo zalaganje u Crkvi, u obitelji i u građanskome društvu. Kršćani su naime pozvani biti ljudi zive i izgrađujuće nade hranjene vjerom.

Pratio vas uvijek Bozji blagoslov.

Hvaljen Isus i Marija!

[Con cordiali parole di benvenuto, rivolgo il mio saluto ai pellegrini della Parrocchia dell'Assunzione di Maria in Remete.

Carissimi, la speranza cristiana deve animare l'intera vita dei discepoli di Cristo e il loro impegno nella Chiesa, nella famiglia e nella società civile. I cristiani sono infatti chiamati ad essere uomini di speranza viva e costruttiva, nutrita dalla fede.

Vi accompagni sempre la benedizione di Dio.

Siano lodati Gesù e Maria!]

[00847-AA.01] [Testo originale: Croato]

Saluto in lingua ceca

Vítám poutníky z Prahy, z farnosti Šumperk, a věrící z Píšti, kterí prišli nechat posvětit mariánské korunky.

Pripravujeme se na svátek Nanebevstoupení Páně, v němz se Kristus vrací do slávy, která mu neodlučně patrí, ale nese si s sebou i naši lidskou prirozenost, kterou prijal od Panny Marie. V tomto smyslu je nám Nanebevstoupení poselstvím naděje.

Ze srdce vám zehnám.

Chvála Kristu!

[Do il mio benvenuto ai pellegrini di Praga, della Parrocchia di Šumperk, e ai fedeli di Píšt' - qui giunti per far benedire due "corone Mariane".

Ci stiamo preparando alla celebrazione dell'Ascensione del Signore. Cristo ritorna alla gloria che Gli appartiene, ma vi ritorna con la natura umana assunta da Maria. In questo senso l'Ascensione è per noi un messaggio di speranza.

Benedico di cuore tutti voi.

Sia lodato Gesù Cristo!]

[00848-AA.01] [Testo originale: Ceco]

Saluto in lingua ungherese

Szeretettel köszöntöm a magyar híveket, különösen azokat, akik Szombathelyrôl érkeztek. Isten hozott Benneteket!

Az istenhívôké és a kicsinyeké Isten Országa. Errôl elmélkedtünk a mai napon.

Szívbôl adom apostoli áldásomat Mindannyiotokra.

Dicsértessék a Jézus Krisztus!

[Saluto cordialmente i fedeli ungheresi, specialmente quelli che sono arrivati da Szombathely.

I fedeli ed i poveri erediteranno il Regno dei Cieli. Di questo abbiamo meditato nella Catechesi odierna.

Di cuore imparto a tutti voi la Benedizione Apostolica.

Sia lodato Gesù Cristo!]

[00849-AA.01] [Testo originale: Ungherese]

Saluto in lingua lituana

Iš širdies sveikinu piligrimus lietuvius!

Kaip Kristaus mokiniai gyvenkite tiesoje, kad pasaulis jumyse pazintu Amzinąji Tėvą, o Šventoji Dvasia jus teveda  i meilės pilnatvę, kurioje Dievas yra neblėstanti šviesa.

Visus jus laiminu.

Garbė Jėzui Kristui!

[Saluto di cuore i pellegrini lituani!

Quali discepoli di Cristo, vivete secondo la verità, affinchè il mondo possa riconoscere in voi il Padre Eterno, e lo Spirito Santo vi guidi all’amore perfetto, nel quale Dio risplende di luce inestinguibile.

Vi benedico tutti.

Sia lodato Gesù Cristo!]

[00850-AA.01] [Testo originale: Lituano]

Saluto in lingua italiana

Nel rivolgermi ai pellegrini italiani, saluto innanzitutto un gruppo speciale di partecipanti a questa Udienza: gli Arcivescovi e Vescovi Salesiani, convocati per la prima volta a riflettere insieme sul carisma di Don Bosco nel servizio episcopale.

La perenne attualità del progetto educativo di Don Bosco, padre e maestro dei giovani, ha animato la carità pastorale di tanti Vescovi Salesiani che, a cominciare dal grande missionario Cardinale Giovanni Cagliero, si sono impegnati nell'evangelizzazione, spesso in luoghi considerati di frontiera. Anche la dimensione del martirio ha accompagnato l'azione missionaria dei figli di Don Bosco, dal Vescovo Mons. Luigi Versiglia, che ho avuto la gioia di canonizzare il 1° ottobre dell'anno giubilare, fino ai tre Confratelli indiani sacrificati recentemente a Imphal, nell'India Nord-Orientale. Esprimo ancora una volta la mia sentita partecipazione al dolore della Congregazione per questi suoi figli barbaramente uccisi ed esorto tutti i Salesiani a perseverare con coraggio nella loro testimonianza a Cristo e al Vangelo. Carissimi Fratelli nell'Episcopato, affido voi e quanti compongono le vostre Comunità diocesane alla protezione materna di Maria, Ausiliatrice dei cristiani e Stella dell'evangelizzazione. Guidati da Lei, recate dappertutto il Vangelo del suo Figlio, unico Redentore del mondo. Vi accompagno con la preghiera e di cuore benedico voi e coloro che in tante regioni della terra vi coadiuvano nel vostro ministero.

Un particolare saluto rivolgo, poi, ai sacerdoti e ai seminaristi che, provenendo da diverse nazioni del mondo, durante quest'anno hanno frequentato la scuola sacerdotale nella cittadella di Loppiano, espressione del Movimento dei Focolari. Carissimi, tornando nelle rispettive diocesi, sappiate mettere a frutto l'interessante esperienza di comunione sacerdotale che avete vissuto insieme in terra italiana.

Saluto i responsabili e il personale dell'associazione culturale Shakespeare and Company 2, insieme con gli studiosi che hanno preso parte, nell'ottobre del 1997, al convegno sulla figura del Papa Sisto IV della Rovere. Grazie, carissimi, per la vostra presenza e per il gradito dono del volume contenente gli Atti dell'importante simposio culturale.

Il mio pensiero va anche ai promotori del premio "San Donnino d'oro", venuti con i tre premiati di quest'anno e un folto gruppo di familiari e amici.

Desidero, infine, salutare i giovani, i malati e gli sposi novelli. Celebreremo domani la festa dell'Ascensione del Signore. Invito voi, cari giovani, ad apprendere da questa solenne Festa a vivere protesi verso il Cielo, ponendo sempre al primo posto "le cose di lassù". Esorto voi, cari malati, a seguire con fiducia Gesù crocifisso, certi che, se gli siamo fedeli sulla terra, parteciperemo alla sua gloria nel Cielo. Infine, auguro a voi, cari sposi novelli, di crescere sempre più nella conoscenza di Cristo e nell'ascolto della sua parola, perché il vostro amore rimanga fedele e aperto alla vita.

[00851-01.01[Testo originale: Italiano]