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COMUNICATO DELLA PONTIFICIA ACCADEMIA DELLA VITA, 24.03.2001


COMUNICATO DELLA PONTIFICIA ACCADEMIA DELLA VITA

● GRUPPO DI LAVORO SUGLI "XENOTRAPIANTI" (17-18 MARZO 2001) 

Di fronte alla carenza di organi sani e idonei per soddisfare le lunghe liste di attesa – come si verifica in tutto il mondo, con perdita di molte vite – la comunità scientifica sente il dovere di esplorare vie ulteriori rispetto alla strada del trapianto dell’organo da uomo a uomo, più frequentemente da cadavere umano a uomo vivente (allotrapianto).
Le vie ulteriori che oggi si prospettano sono ancora in fase pre-clinica, o addirittura ipotetiche o "in spe". Fra queste ultime, si collocano le ricerche sull’impiego di cellule staminali per la riparazione degli organi in via di deterioramento e quelle sulla terapia genica di tipo somatico.
Ma la via che ora è all’attenzione dei ricercatori con più immediatezza e speranze di praticabilità è la via dello xenotrapianto. Questa tecnica consentirebbe di utilizzare gli organi di alcuni animali, per trapiantarli nell’uomo. Questa via, che ha avuto già delle applicazioni sperimentali non definitive, ha ricevuto oggi un’addizionale risorsa che consiste nella possibilità di ingegnerizzare l’animale destinato al prelievo, di modo che i suoi organi possano essere resi compatibili con l’organismo dell’uomo ricevente, riducendo i rischi di rigetto.
Gli Organismi internazionali, come il Consiglio d’Europa e i Comitati etici nazionali, stanno esaminando in questo momento la questione dello xenotrapianto ed anche la Chiesa ed altre confessioni religiose vengono consultate circa questa nuova prospettiva terapeutica.
Dal canto suo, la Santa Sede ha ritenuto di occuparsi di tale materia affidando alla Pontificia Accademia per la Vita lo studio del problema della praticabilità etica dello xenotrapianto.
La Pontificia Accademia per la Vita ha riunito un Gruppo di specialisti sia dell’area biomedica e veterinaria, sia dell’area filosofica, psicologica, etica e giuridica. Il Gruppo di lavoro ha avuto un primo incontro nei giorni 17-18 Marzo e proseguirà la sua riflessione con ulteriori meetings.
Si sono incontrati gli esperti dei centri trapiantologici più prestigiosi quali quelli delle Università di Cambridge, Pittsburgh, Boston (Harvard University), Londra, Buenos Aires, Napoli, Roma, Bologna, Padova; il gruppo degli antropologi, moralisti e bioeticisti è stato integrato dalla presenza di un alto magistrato (Vice-Presidente emerito della Corte di Giustizia Internazionale), proveniente dai Paesi in via di sviluppo (Sri Lanka) e da psicologi: in tutto, una ventina di persone, con la partecipazione di responsabili di particolari sezioni della Santa Sede che sono in contatto d’ufficio con gli Organismi internazionali.
Si trattava di fare una rassegna delle esperienze pre-cliniche sugli animali, di alcune esperienze cliniche già condotte negli anni passati e poi sospese in alcuni Paesi per il prevalere della moratoria suggerita dagli scienziati, recepita dalle Autorità europee e seguita anche altrove. I dati proposti dagli scienziati intervenuti hanno mostrato come, a tutt’oggi, l’esperienza sugli xenotrapianti sia ricca nell’ambito animale: ampia, infatti, è la casistica accumulata di trapianti da animale ad animale (generalmente maiale–scimmia).
Grande attenzione è stata posta anche nel fare un esame rigoroso dei problemi che s’incontrano nell’esecuzione dello xenotrapianto da animale ad uomo, non soltanto dal punto di vista della riuscita tecnica e del tempo di sopravvivenza, ma anche dal punto di vista dell’assenza di rischi per la salute e la vita del ricevente, in modo speciale per la possibilità di trasmissione di malattie infettive (xenozoonosi). Ma soprattutto si è riflettuto sullo sfondo etico degli xenotrapianti: il loro significato terapeutico, le valenze antropologiche ed etiche del superamento delle barriere tra specie e specie. Il riferimento etico adottato per la riflessione è ovviamente quello del bene dell’uomo; in questa prospettiva grande attenzione ha avuto l’etica della sperimentazione e, in particolare, l’esame dei rischi e benefici, l’etica dell’informazione dei soggetti coinvolti e della più larga informazione verso la popolazione, l’etica del trattamento degli animali coinvolti nella sperimentazione.
Nell’ottica dello xenotrapianto, si è parlato anche dell’impiego di organi e tessuti animali come "soluzione ponte", atti a salvare la vita di un paziente in rischio imminente di morte, nell’attesa della disponibilità di un organo umano compatibile.
La rassegna dei problemi alimenta speranze verso la sperimentazione clinica sull’uomo, ma sollecita approfondimenti che saranno oggetto delle prossime riunioni.

[00471-01.01] [Testo originale: Italiano]