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COMUNICATO: VII ASSEMBLEA GENERALE DELLA PONTIFICIA ACCADEMIA PER LA VITA (1°-4 MARZO 2001), 27.02.2001


COMUNICATO: VII ASSEMBLEA GENERALE DELLA PONTIFICIA ACCADEMIA PER LA VITA (1°-4 MARZO 2001)

Si svolge a Roma dal 1° al 4 marzo 2001 la VII Assemblea Generale della Pontificia Accademia per la Vita sul tema: "La cultura della vita: presupposti e dimensioni".

Il tema che viene affrontato dall'Assemblea Generale della Pontificia Accademia per la Vita è di carattere fondativo. Anche se il titolo può apparire semplice, in realtà richiede un impegno di indagine dottrinale che non risulta scontato.

L’Assemblea dell’anno passato aveva sviluppato una ricognizione a livello mondiale sul terreno sociale e giuridico per valutare, a partire dalla pubblicazione della "Evangelium Vitae" (25 marzo 1995), quale sia l’attuale situazione del "diritto alla vita" nel mondo, esaminando in particolare il corso degli ultimi cinque anni.

Come le organizzazioni che si erano date appuntamento, a livello mondiale, al Cairo e a Pechino durante lo scorso anno e avevano fatto il loro bilancio sui "programmi d’azione" scaturiti nelle Conferenze Mondiali e realizzati negli ultimi cinque anni, così la Pontificia Accademia, celebrando il 5° Anniversario della pubblicazione dell’Enciclica "Evangelium Vitae", ha voluto esplorare lo sforzo del periodo "dei cinque anni", con l’ottica di chi intende sostenere e programmare il diritto alla vita.

I risultati dell’esplorazione, svolta lo scorso anno in quattro dense giornate e condotta su tutti i contenuti, sono stati pubblicati dalla Pontificia Accademia per la Vita nel volume in lingua inglese intitolato: "Evangelium Vitae: Five Years of Confrontation with the Society ".

La rilevazione effettuata sulla scorta delle legislazioni e tenendo in conto le tendenze culturali e gli esiti pratici, ha messo in evidenza una prevalente spinta negativa, veicolata da una forte cultura di morte che si è dimostrata molto aggressiva in questi cinque anni, anche per l’appoggio politico di organizzazioni internazionali, incurante dei danni demografici e morali provocati. L’analisi confermava la realistica descrizione contenuta nella prima parte dell’Enciclica "Evangelium Vitae" di quelle che vengono chiamate le "attuali minacce alla vita umana", laddove si denunciano anche "le radici della cultura della morte" (E.V. nn. 7-28).

Nell’Assemblea Generale di quest’anno si vuole entrare nella riflessione in positivo per domandarsi quali debbano essere le "radici", i presupposti cioè di natura culturale e morale, per lo sviluppo della cultura della vita e quali possano essere le prospettive per un impegno educativo a lungo termine condotto con il carisma della verità.

In quest’ottica il programma delle quattro giornate porta l’attenzione sul collegamento tra lo statuto della biologia dell’uomo, l’antropologia filosofica e teologica da una parte e l’ecologia dall’altra, allo scopo di porre le basi di un futuro in cui la cultura, il diritto e l’azione si volgano a favore della vita di ogni uomo.

Si parlerà del concetto di "corporeità" e del "rapporto fra biologia e antropologia", fra "antropocentrismo ed ecocentrismo", fra "tecnologia ed etica".

Nelle conclusioni, il Presidente presenterà una relazione sul tema"Giovanni Paolo II: il Pontefice della vita".

Come avviene abitualmente nelle Assemblee Generali, accanto alle relazioni principali, molti membri presenteranno comunicazioni relative alla tematica generale e alle situazioni correnti del proprio Paese.

Gli Atti saranno pubblicati in lingua inglese e inseriti anche nel sito Internet della Pontificia Accademia per la Vita (www.academiavita.org).

Durante l’Assemblea, presso la Sala Stampa della Santa Sede, saranno disponibili per la lettura le relazioni che vengono presentate in Aula; inoltre quotidianamente sarà emesso un comunicato sullo svolgimento dei lavori.

[00333-01.02]