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L’UDIENZA GENERALE, 14.02.2001


L’UDIENZA GENERALE

CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA

SINTESI DELLA CATECHESI NELLE DIVERSE LINGUE  

SALUTI PARTICOLARI NELLE DIVERSE LINGUE

L’Udienza Generale di questa mattina si svolge alle ore 10.30 nell’Aula Paolo VI dove il Santo Padre incontra gruppi di pellegrini e fedeli provenienti dall’Italia e da ogni parte del mondo.

Nel discorso in lingua italiana il Papa tratta il tema: "La ‘ricapitolazione’ di tutte le cose in Cristo" (Lettura: Ap 22,12-13.16-17).

Dopo aver riassunto la Sua catechesi in diverse lingue, Giovanni Paolo II rivolge particolari espressioni di saluto ai gruppi di fedeli presenti.

L’Udienza Generale si conclude con la recita del Pater Noster e la Benedizione Apostolica impartita insieme ai Vescovi presenti.

CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA

1. Il disegno salvifico di Dio, "il mistero della sua volontà" (Ef 1,9) concernente ogni creatura, è espresso nella Lettera agli Efesini con un termine caratteristico: "ricapitolare" in Cristo tutte le cose, celesti e terrestri (cfr Ef 1,10). L’immagine potrebbe rimandare anche a quell’asta attorno alla quale si avvolgeva il rotolo di pergamena o di papiro del volumen, recante su di sé uno scritto: Cristo conferisce un senso unitario a tutte le sillabe, le parole, le opere della creazione e della storia.

A cogliere per primo e a sviluppare in modo mirabile questo tema della ‘ricapitolazione’ è sant’Ireneo vescovo di Lione, grande Padre della Chiesa del secondo secolo. Contro ogni frammentazione della storia della salvezza, contro ogni separazione tra Antica e Nuova Alleanza, contro ogni dispersione della rivelazione e dell’azione divina, Ireneo esalta l’unico Signore, Gesù Cristo, che nell’Incarnazione annoda in sé tutta la storia della salvezza, l’umanità e l’intera creazione: "Egli, da re eterno, tutto ricapitola in sé" (Adversus haereses III, 21,9).

2. Ascoltiamo un brano in cui questo Padre della Chiesa commenta le parole dell’Apostolo riguardanti appunto la ricapitolazione in Cristo di tutte le cose. Nell’espressione "tutte le cose" - afferma Ireneo - è compreso l’uomo, toccato dal mistero dell’Incarnazione, allorché il Figlio di Dio "da invisibile divenne visibile, da incomprensibile comprensibile, da impassibile passibile, da Verbo divenne uomo. Egli ha ricapitolato tutto in se stesso, affinché come il Verbo di Dio ha il primato sugli esseri sopracelesti, spirituali e invisibili, allo stesso modo egli l’abbia sugli esseri visibili e corporei. Assumendo in sé questo primato e donandosi come capo alla Chiesa, egli attira tutto in sé" (Adversus haereses III, 16,6). Questo confluire di tutto l’essere in Cristo, centro del tempo e dello spazio, si compie progressivamente nella storia superando gli ostacoli, le resistenze del peccato e del Maligno.

3. Per illustrare questa tensione, Ireneo ricorre all’opposizione, già presentata da san Paolo, tra Cristo e Adamo (cfr Rm 5,12-21): Cristo è il nuovo Adamo, cioè il Primogenito dell’umanità fedele che accoglie con amore e obbedienza il disegno di redenzione che Dio ha tracciato come anima e meta della storia. Cristo deve, quindi, cancellare l’opera di devastazione, le orribili idolatrie, le violenze e ogni peccato che l’Adamo ribelle ha disseminato nella vicenda secolare dell’umanità e nell’orizzonte del creato. Con la sua piena obbedienza al Padre, Cristo apre l’era della pace con Dio e tra gli uomini, riconciliando in sé l’umanità dispersa (cfr Ef 2,16). Egli ‘ricapitola’ in sé Adamo, nel quale tutta l’umanità si riconosce, lo trasfigura in figlio di Dio, lo riporta alla comunione piena con il Padre. Proprio attraverso la sua fraternità con noi nella carne e nel sangue, nella vita e nella morte Cristo diviene ‘il capo’ dell’umanità salvata. Scrive ancora sant’Ireneo: "Cristo ha ricapitolato in se stesso tutto il sangue effuso da tutti i giusti e da tutti i profeti che sono esistiti dagli inizi" (Adversus haereses V, 14,1; cfr V, 14,2).

4. Bene e male sono, quindi, considerati alla luce dell’opera redentrice di Cristo. Essa, come fa intuire Paolo, coinvolge tutto il creato, nella varietà delle sue componenti (cfr Rm 8,18-30). La stessa natura infatti, come è sottoposta al non senso, al degrado e alla devastazione provocata dal peccato, così partecipa alla gioia della liberazione operata da Cristo nello Spirito Santo.

Si delinea, pertanto, l’attuazione piena del progetto originale del Creatore: quello di una creazione in cui Dio e uomo, uomo e donna, umanità e natura siano in armonia, in dialogo, in comunione. Questo progetto, sconvolto dal peccato, è ripreso in modo più mirabile da Cristo, che lo sta attuando misteriosamente ma efficacemente nella realtà presente, in attesa di portarlo a compimento. Gesù stesso ha dichiarato di essere il fulcro e il punto di convergenza di questo disegno di salvezza quando ha affermato: "Io, quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a me" (Gv 12,32). E l’evangelista Giovanni presenta quest’opera proprio come una specie di ricapitolazione, un "riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi" (Gv 11,52).

5. Quest’opera giungerà a pienezza nel compimento della storia, allorché - è ancora Paolo a ricordarlo - "Dio sarà tutto in tutti" (1Cor 15,28).

L’ultima pagina dell’Apocalisse - che è stata proclamata in apertura del nostro incontro - dipinge a vivi colori questa meta. La Chiesa e lo Spirito attendono e invocano quel momento in cui Cristo "consegnerà il regno a Dio Padre, dopo aver ridotto al nulla ogni principato e ogni potestà e potenza... L’ultimo nemico ad essere annientato sarà la morte, perché ogni cosa (Dio) ha posto sotto i piedi" del suo Figlio (1Cor 15,24.26).

Al termine di questa battaglia - cantata in pagine mirabili dall’Apocalisse - Cristo compirà la ‘ricapitolazione’ e coloro che saranno uniti a lui formeranno la comunità dei redenti, che "non sarà più ferita dal peccato, dalle impurità, dall’amor proprio, che distruggono o feriscono la comunità terrena degli uomini. La visione beatifica, nella quale Dio si manifesterà in modo inesauribile agli eletti, sarà sorgente perenne di gaudio, di pace e di reciproca comunione" (CCC, 1045).

La Chiesa, sposa innamorata dell’Agnello, con lo sguardo fisso a quel giorno di luce, eleva l’invocazione ardente: "Maranathà" (1Cor 16,22), "Vieni, Signore Gesù!" (Ap 22,20).

[00249-01.01[Testo originale: Italiano]

SINTESI DELLA CATECHESI NELLE DIVERSE LINGUE

Sintesi della catechesi in lingua francese

Sintesi della catechesi in lingua inglese

Sintesi della catechesi in lingua tedesca  

Sintesi della catechesi in lingua spagnola

Sintesi della catechesi in lingua portoghese

Sintesi della catechesi in lingua francese  

Chers Frères et Sœurs,

"Tout réunir sous un seul chef, le Christ, ce qui est au ciel et ce qui est sur la terre" (Ep 1,10), tel est le dessein de salut de Dieu, "le mystère de sa volonté" (Ep 1,9). Comme le rappelle saint Irénée, le Christ est le nouvel Adam, le Premier-né de l’humanité fidèle qui accueille avec amour et obéissance le projet de Dieu. Il ouvre le temps de la paix avec Dieu et entre les hommes, rassemblant en lui l’humanité dispersée (cf. Ep 2,16). À travers sa fraternité avec nous, le Christ devient la tête de l’humanité rachetée. Jésus a d’ailleurs déclaré lui-même qu’il était le point de convergence de ce dessein de salut : "Et moi, quand j’aurai été élevé de terre, j’attirerai à moi tous les hommes" (Jn 12,32).

Le terme de l’histoire est le retour du Seigneur. L’Église et l’Esprit invoquent le moment où le Christ "remettra son pouvoir royal à Dieu le Père, après avoir détruit toutes les puissances du mal [...] et le dernier ennemi qu’il détruira, c’est la mort, car il a tout mis sous ses pieds" (1 Co 15, 24.26). L’Église, Épouse de l’Agneau, garde le regard fixé sur ce jour de lumière et élève une prière ardente : "Maranatha" (1 Co 16,22), "Viens, Seigneur Jésus !" (Ap 22,20).

Je salue cordialement les francophones présents à cette audience, en particulier le Comité international de coordination de la Société de Saint-Vincent-de-Paul, les prêtres du diocèse de Quimper, les jeunes du séminaire d’Ars et le groupe de pèlerins grecs-melkites du Liban accompagnés de Mgr Georges Kwaïter, Archevêque de Saïda. À tous, je donne de grand cœur

la Bénédiction apostolique.

[00250-03.01] [Texte original: Français]

Sintesi della catechesi in lingua inglese

Dear Brothers and Sisters,

Saint Paul’s Letter to the Ephesians describes the fulfilment of God’s saving plan as the "recapitulation" of all things in Christ (cf. 1:10). This means that Jesus Christ is the one Lord and Saviour who brings all of creation, and humanity in particular, to their ultimate destiny. According to God’s original plan, men and women were intended to live in harmony with their Creator, with one another and with nature. This plan was restored in an even more wonderful way by Christ, who brings it to completion by drawing all things to himself, as his redemptive work overcomes the obstacles caused by sin and the Evil One. God’s plan will reach its fullness at the end of time when – as Saint Paul says – God will be all in all (cf. 1 Cor 15:28). This is the hope which sustains Christians in their earthly journey, as they look forward to the day when they will be united with God, who is the "ever-flowing well-spring of happiness, peace and mutual communion" (CCC, 1045).

I extend a special greeting to the students from Kagoshima, Japan, and from the University of Dallas. Upon all the English-speaking pilgrims and visitors present, and upon your families, I invoke the abundant blessings of Almighty God.

[00251-02.01] [Original text: English]

Sintesi della catechesi in lingua tedesca

Liebe Schwestern und Brüder!

Gottes Heilsplan, wie er im voraus bestimmt hat, lautet: in Christus alles vereinen, was im Himmel und auf Erden ist (vgl. Eph 1,9-10). Diesen Gedanken, aus dem Epheserbrief, hat der Heilige Iräneus von Lyon weiterentwickelt. Obwohl die Heilsgeschichte mitunter Fragment ist und die göttliche Offenbarung bisweilen gleichsam gebrochen ist, preist Iräneus den einzigen Herrn Jesus Christus. Er ist es nämlich, der in der Menschwerdung die ganze Heils- und Schöpfungsgeschichte in sich vereint: "Er, der König in Ewigkeit, vereint alles in sich" (Adversus haereses III, 21, 9). Dieses Werk der Vereinigung ist vollendet, wenn Gott alles in allem ist.

Die mit Christus Vereinten werden die Gemeinschaft der Erlösten bilden, "die heilige Stadt" (Offb 21,2). Sie leidet nicht mehr unter Sünde und Eigenliebe. "Die beseligende Schau, in der sich Gott den Auserwählten unerschöpflich öffnet, wird die nie versiegende Quelle von Glück, Frieden und Gemeinschaft sein." (vgl. KKK, 1045).

Mit diesen Gedanken grüße ich die Pilger und Besucher, die aus den Ländern deutscher Sprache nach Rom gekommen sind. Ich grüße auch alle Hörer von "young radio", der neuen Internetseite von Radio Vatikan. Möge Euch das Hören Freude am Glauben bereiten. Euch, Euren Angehörigen daheim und allen, die mit uns über Radio Vatikan und das Fernsehen verbunden sind, erteile ich gern den Apostolischen Segen.

[00252-05.01] [Originalsprache: Deutsch]

Sintesi della catechesi in lingua spagnola

Queridos hermanos y hermanas:

El plan salvífico de Dios, el "misterio de su voluntad" (Ef 1,9) sobre toda criatura, lo indica san Pablo con una expresión característica: "recapitular todas las cosas en Cristo". Así, Él confiere un sentido unitario a todas las acciones de la creación y de la historia. Con el término "todas las cosas" afirma san Ireneo de Lión que se comprende también al hombre, elevado por el misterio de la Encarnación.

Cristo, como nuevo Adán, es decir, nuevo Primogénito de la humanidad redimida, elimina el pecado del primer Adán y, con su obediencia al Padre, abre la era de la paz con Dios y entre los hombres, reconciliando en sí a la humanidad dispersa. Esta obra alcanzará su plenitud en la consumación de la historia, cuando, como dice también san Pablo, "Dios será todo en todos" (1Cor 15,28). En ese momento Cristo entregará el Reino a Dios Padre, aniquilados todos los enemigos y, en último lugar, la muerte. Por eso, la Iglesia, esposa del Cordero, eleva su invocación ardiente en la espera de ese momento: "Ven, Señor Jesús".

Saludo a los peregrinos de lengua española presentes hoy en esta audiencia, en especial a los fieles de las parroquias de Nuestra Señora de la Paz y de Santiago Apóstol, de Villena, y de Santa Catalina, de Caudete, así como al grupo de peregrinos mexicanos y de jóvenes chilenos. A todos os animo a hacer de esta peregrinación a Roma un momento privilegiado para el crecimiento de vuestra fe en Cristo, nuestro Salvador. Muchas gracias por vuestra atención.

[00253-04.01] [Texto original: Español]

Sintesi della catechesi in lingua portoghese

Queridos Irmãos e Irmãs,

Jesus Cristo, com a sua obediência total aos desígnios do Pai, deu início a uma era de paz, harmonia e comunhão do homem com Deus e dos homens entre si. Tal era o projecto original do Criador, mas a desobediência do homem transtornou-o; será o Verbo de Deus feito homem - obediente até à morte e morte de cruz - a reunir a humanidade dispersa, como Ele mesmo afirmou: «Eu, quando for levantado da terra, atrairei todos a Mim» (Jo 12, 32). Por Ele tudo foi criado; n'Ele tudo será recapitulado. «E quando tudo Lhe estiver sujeito, também o próprio Filho Se submeterá Àquele que tudo Lhe submeteu, a fim de que Deus seja tudo em todos» (1 Cor 15, 28).

Uma cordial saudação às pessoas e grupos de língua portuguesa, que aqui vieram movidos pelo desejo de afirmar e consolidar a sua fé e adesão a Cristo: o Senhor vos encha de alegria e o seu Espírito ilumine todas as decisões da vossa vida para realizardes fielmente o projecto de Deus a vosso respeito. Acompanha-vos a minha oração e Bênção.

[00254-06.01] [Texto original: Português]

SALUTI PARTICOLARI NELLE DIVERSE LINGUE

Saluto in lingua ceca

Saluto in lingua slovena

Saluto in lingua italiana

Saluto in lingua ceca  

Upímně vítám poutníky z farnosti Prostějov, a Hrušovany nad Jevišovkou!

Církev v Evropě dnes oslavuje své spolupatrony, svatého Cyrila a Metoděje. Ké by se vám stali vzorem k nastolení "společnosti lásky", je se musí zrodit z osobního obrácení, a tedy v srdci kadého jednotlivého kesana!

Rád vám ehnám!

Chvála Kristu!

[Un cordiale benvenuto ai pellegrini delle Parrocchie Prostějov e Hrušovany nad Jevišovkou.

La Chiesa in Europa oggi festeggia i suoi Compatroni, i Santi Cirillo e Metodio. Possano essi diventare per voi una guida all'instaurazione di una "civiltà dell'amore", che deve nascere dalla conversione personale, e cioè dal cuore di ogni singolo cristiano.

Volentieri vi benedico!

Sia lodato Gesù Cristo!]

[00255-AA.01] [Testo originale: Ceco]

Saluto in lingua slovena

Pozdravljam slovenske romarje, ki ste prišli z nadškofom Francem Rodetom počastit apostola Slovanov Svetega Cirila in Metoda, ki sta na poti v Rim blagoslovila Vašo drago domovino. Solunska brata in blaeni Anton Martin Slomšek naj vodijo Vas, vaše druine in dragi slovenski narod po ivljenjski poti v večne domovino - "v nebesih sem doma".

[Saluto i pellegrini sloveni, venuti con l’Ecc.mo Arcivescovo Franc Rodé a venerare gli Apostoli degli Slavi, i Santi Cirillo e Metodio, che, nel recarsi a Roma, hanno benedetto la vostra cara Patria. Possano i due Fratelli di Salonicco ed il beato Anton Martin Slomšek guidare voi, le vostre famiglie e la cara Nazione slovena sulla via verso la patria eterna - "nel paradiso sono a casa".]

[00256-AA.01] [Testo originale: Sloveno]

Saluto in lingua italiana

Saluto ora i pellegrini di lingua italiana. In primo luogo, rivolgo un cordiale pensiero ai membri della Fondazione Internazionale Irina Alberti, che promuove diverse iniziative tese a far conoscere la fede e l'impegno dell'illustre studiosa, recentemente scomparsa, nel mondo della cultura e del dialogo ecumenico tra cristianesimo d'Oriente e d'Occidente. Carissimi, nel ringraziarvi della vostra visita, auspico che la vostra attività porti copiosi frutti di bene.

Saluto poi i partecipanti all'annuale convegno dei Vescovi amici del Movimento dei Focolari, che si svolge presso il "Centro Mariapoli" di Castel Gandolfo. Venerati e cari Fratelli nell'Episcopato, a ciascuno di voi il mio affettuoso saluto e la mia cordiale riconoscenza per questa visita, che mi permette di esprimere apprezzamento per il vostro sforzo di favorire la crescita della comunione in seno alle Conferenze episcopali ed alle comunità diocesane e di incoraggiare un fecondo dialogo con il vasto mondo delle altre religioni. Mentre auguro ogni buon esito al vostro fraterno incontro, lo accompagno con la mia preghiera al Signore e alla Madre dell'unità, affinché vi sostengano nel vostro quotidiano ministero pastorale.

Saluto anche i partecipanti al Corso dello "Studium" per futuri Postulatori e Collaboratori della Congregazione delle Cause dei Santi, ai quali auguro di trarre personale giovamento spirituale, attingendo al grande patrimonio che la Chiesa possiede, quello della santità, e di arricchirlo con la loro personale testimonianza cristiana.

Rivolgo, inoltre, un pensiero ai bambini bielorussi, ospiti del Convento Frati Minori Cappuccini di Fiuggi. Il Signore protegga voi, cari bambini, e quanti vi hanno generosamente accolti.

Saluto, infine, voi, cari giovani, malati e sposi novelli. Oggi celebriamo la festa dei Santi Cirillo e Metodio, apostoli e primi diffusori della fede tra i popoli Slavi. La loro testimonianza aiuti voi, cari giovani, a seguire con generosità il Salvatore del mondo; sia di incoraggiamento per voi, cari malati, nell'unire le vostre sofferenze alla croce di Cristo; sia esempio per voi, cari sposi novelli, a porre il Vangelo come regola fondamentale della vostra vita familiare.

[00257-01.01] [Testo originale: Italiano]