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CONFERENZA STAMPA: COMMENTO ALLA LETTERA APOSTOLICA DI SUA SANTITÀ GIOVANNI PAOLO II "NOVO MILLENNIO INEUNTE" E VALUTAZIONI CONCLUSIVE SULL’ATTIVITÀ DEL COMITATO CENTRALE DEL GRANDE GIUBILEO DELL’ANNO 2000, 08.01.2001


CONFERENZA STAMPA: COMMENTO ALLA LETTERA APOSTOLICA DI SUA SANTITÀ GIOVANNI PAOLO II "NOVO MILLENNIO INEUNTE" E VALUTAZIONI CONCLUSIVE SULL’ATTIVITÀ DEL COMITATO CENTRALE DEL GRANDE GIUBILEO DELL’ANNO 2000

INTERVENTO DEL CARD. ROGER ETCHEGARAY 
INTERVENTO DI S.E. MONS. CRESCENZIO SEPE 
INTERVENTO DEL DOTT. FRANCESCO SILVANO 
INTERVENTO DEL DOTT. CARLO BALESTRERO
INTERVENTO DEL DOTT. ANGELO SCELZO 
INTERVENTO DEL DOTT. LUCA DE MATA
INTERVENTO DEL DOTT. LUCA MAGRI 

Alle ore 11.30 di questa mattina, nell'Aula Giovanni Paolo II della Sala Stampa della Santa Sede, si svolge la Conferenza Stampa nel corso della quale viene commentata la Lettera Apostolica di Sua Santità Giovanni Paolo II "Novo millennio ineunte" e vengono tratte le valutazioni conclusive sull’attività del Comitato Centrale del Grande Giubileo dell’Anno 2000.
Prendono parte alla Conferenza Stampa: l’Em.mo Card. Roger Etchegaray, Presidente del Comitato Centrale del Grande Giubileo dell’Anno 2000; S.E. Mons. Crescenzio Sepe, Segretario del medesimo Comitato; e i seguenti Rappresentanti del Comitato Centrale: il Dr. Francesco Silvano, Delegato alle Telecomunicazioni e Informatica; il Dr. Carlo Balestrero, Delegato all’Amministrazione; il Dr. Angelo Scelzo, Coordinatore delle Pubblicazioni; il Dr. Luca De Mata, Responsabile dell’Ufficio Internet e il Dr. Luca Magri, Segretario Generale della Peregrinatio ad Petri Sedem.
Ne pubblichiamo di seguito gli interventi:

INTERVENTO DEL CARD. ROGER ETCHEGARAY

Un trittico per il volto di Cristo
È doveroso per noi proiettarci verso il futuro che ci attende"(n.3) Penso che incentrandosi intorno a questa espressione si può raccogliere l’insegnamento di Giovanni Paolo II nella Lettera Apostolica Novo Millennio Ineunte, scritta a conclusione del Grande Giubileo dell’Anno 2000. Lo sguardo si posa sulla Chiesa e sull’impegno che essa è chiamata ad assumere per permanere nella fedeltà alla missione ricevuta.

Non è una lettura nostalgica quella che il Papa ci propone, al contrario. La rivisitazione degli eventi salienti del Giubileo diventa progettuale per il prossimo millennio che si spalanca davanti a noi. Con questa nuova Lettera è come se fossimo posti dinanzi a un trittico dove la pala centrale è costituita, e non poteva essere altrimenti, dalla contemplazione del volto di Cristo. L’anno giubilare, d’altronde, era iniziato alla luce delle parole:"Con lo sguardo fisso al mistero dell’incarnazione del Figlio di Dio" (Incarnationis mysterium, 1) e non poteva trovare conclusione migliore. Giovanni Paolo II afferma nella Lettera che: "la nostra testimonianza sarebbe insopportabilmente povera, se noi per primi non fossimo contemplatori del volto di Cristo" (n.16). Il Giubileo, quindi, in primo luogo, ha significato la contemplazione del mistero di Gesù Cristo, Figlio di Dio e unico salvatore del mondo.

È alla luce di questa centralità che si estende la comprensione alle due pale laterali del trittico. Nella prima, si leggono gli eventi che hanno caratterizzato questo Giubileo. Non è una carrellata tratta dalla cronaca, ma una riflessione ritmata dal calendario liturgico su momenti di vita della Chiesa. Sono stati eventi che si sono imposti all’opinione pubblica per la grande partecipazione di fedeli, senza peraltro nulla concedere allo spettacolo. In ognuno di essi vi era contenuto un particolare messaggio evangelico. La Giornata Mondiale dei Giovani, il Giubileo delle Famiglie, il Giubileo dei Disabili, la Richiesta di perdono e la Memoria dei martiri, permangono come delle tappe del pellegrinaggio giubilare che ha portato il Papa fino alla Terra Santa e arricchito di fede e di responsabilità la vita e la testimonianza dei credenti. In ogni celebrazione, afferma Giovanni Paolo II, abbiamo sperimentato la grandezza della misericordia di Dio.

Nella terza pala, viene prospettato un programma riferito alla vita della Chiesa che ci apre "ad un futuro di speranza" (n.59). L’immagine che domina è la stessa che apre la Lettera di Giovanni Paolo II duc in altum, bisogna "prendere il largo". L’immagine della barca, nella simbologia, è stata applicata con coerenza alla Chiesa. Il nuovo millennio la vede prendere il largo con gli stessi sentimenti che furono un tempo dei discepoli. C’è il timore per il mare in tempesta, provocato dalle sfide del presente, quali: la pace, i diritti dell’uomo, le diverse forme di povertà vecchie e nuove, il dissesto ecologico, ma permane grande la fiducia nella parola del Maestro che invita a non temere, perchè Lui resta con noi e vigila anche quando ci sembra che dorma.

È un programma denso e impegnativo quello proposto dal Papa poichè vengono presentati di nuovo, con la medesima audacia, gli stessi impegni che da sempre la Chiesa propone ai credenti: la santità e la missione.

E tutto ciò nella "luce del Concilio". Come dice infine Giovanni Paolo II, "A Giubileo concluso sento più che mai il dovere di additare il Concilio, come la grande grazia di cui la Chiesa ha beneficiato nel secolo XX: in esso ci è offerta una sicura bussola per orientarci nel cammino del secolo che si apre".

"Duc in altum"

[00048-01.01] [Testo originale: Italiano]

INTERVENTO DI S.E. MONS. CRESCENZIO SEPE

"Grande è stata quest’anno la gioia della Chiesa, che si è dedicata a contemplare il volto del suo sposo e Signore. Essa si è fatta più che mai popolo pellegrinante, guidato da Colui che è il pastore grande delle pecore (Eb. 13,20). Con uno straordinario dinamismo, che ha coinvolto tanti suoi membri, il popolo di Dio, qui a Roma, come a Gerusalemme e in tutte le Chiese locali, è passato attraverso la "Porta Santa" che è Cristo".

Quali parole più di queste, poste all’inizio della "Novo millennio ineunte", svelano e, allo stesso tempo, scolpiscono, i tratti più veri e la sintesi più completa del Grande Giubileo del 2000?

Volendo, comunque, rispondere alle giuste domande di voi, professionisti dell’informazione, non posso non premettere che è impossibile anche per chi come me, ha seguito giorno per giorno, la preparazione e lo svolgimento di tutti gli eventi giubilari, tracciare un bilancio, seppure sommario, dei frutti spirituali prodotti dal Giubileo. Questi si trovano scritti e ben sigillati nel libro di Dio: nessun altra pubblicazione, nessuna statistica, nessun giornale o trasmissione radiofonica e televisiva potrà mai farci conoscere la verità piena di tutte le grazie che il Signore ha elargito, nella sua infinita misericordia, in questo Anno Giubilare.

Chi, infatti, potrà mai fare una valutazione delle tante conversioni dei cuori, delle tante confessioni sacramentali, dei tanti gesti nascosti di carità che sono stati compiuti?

Questo, tuttavia, non significa che non possiamo tentare una valutazione di quanto abbiamo visto con i nostri occhi, ascoltato con le nostre orecchie e toccato con le nostre mani.

Ricorderete che ho sempre parlato del Grande Giubileo come di un fiume, le cui acque s'ingrossano sempre di più lungo il cammino verso il mare. Bene: quest'immagine si attaglia perfettamente alla cronaca soprattutto di queste ultime settimane giubilari, quando la pressione crescente di migliaia di pellegrini d'ogni parte del mondo, che si accalcavano - è il caso di dirlo - davanti alla Porta Santa di San Pietro, ha indotto il Santo Padre a far prolungare l'orario di apertura affinché tutti potessero soddisfare il loro desiderio. C'è stato, insomma, un crescendo di partecipazione, e non solo a Roma, ma in tutte le Diocesi del mondo, con grande concorso di fedeli.

Conoscete già i dati sulle presenze, elaborati dalle diverse agenzie statistiche. Quello che si può dire, è che le presenze sono andate ben oltre le previsioni più ottimistiche. Ma vorrei solo sottolineare alcuni elementi che mi sembrano significativi, come l'incremento fortissimo, rispetto al 1999, di arrivi dai Paesi dell'Europa dell'Est: più 185%, per un totale di quasi un milione di persone. E' certamente un frutto della caduta del Muro e della riunificazione dell'Europa, ma anche della ripresa della fede in territori già condannati all'ateismo di Stato. Inoltre, l'esame dettagliato dei flussi di arrivi per fasce di età, per regioni e per aree geografiche di provenienza, conferma che il Giubileo ha coinvolto veramente tutti, e che tutti hanno risposto all'invito del Santo Padre. Non dobbiamo poi dimenticare che queste grandi cifre sono composte di tante unità che si sommano: così, vorrei citare i 21 pellegrinaggi nazionali (dalla Polonia, Slovacchia, Lituania, Estonia, Bosnia Erzegovina, Argentina, Messico, Romania, Ungheria e tanti altri); i 150 pellegrinaggi dalle diocesi italiane e i 50 (per citare solo i maggiori) da diocesi straniere; le circa trenta giornate giubilari e i cento pellegrinaggi di categoria, tutti svolti per richiesta esplicita e per iniziativa degli interessati. Noi, nei limiti del possibile, ci siamo limitati a cercare di soddisfare le richieste che provenivano dagli interessati. Certo è che in questi mesi abbiamo visto gonfiarsi a dismisura un Calendario, che già era piuttosto fitto di appuntamenti.

Ancora, per valutare pienamente che cosa è stato il Giubileo per tanti e tanti fedeli, bisognerà citare gli appuntamenti serali, quotidiani, per la preghiera davanti alla Croce del Giubileo, sul sagrato di San Pietro: abbiamo cominciato il 26 dicembre 1999 e proseguito quasi ogni giorno (per un totale di circa 350 incontri di preghiera) fino a venerdì scorso. Significative anche iniziative, quali la preghiera dei malati ogni ultimo martedì del mese a Santa Maria Maggiore; la recita del Rosario ogni sabato nella stessa Basilica, l'attività del Servizio Giovani; le mense per i poveri allestite dal Comitato Centrale con la collaborazione del Circolo San Pietro presso le Basiliche patriarcali, che hanno offerto ogni giorno, fino al 6 gennaio 2001, cinquecento pasti caldi gratuiti l'una; le innumerevoli iniziative ecumeniche che si sono svolte a Roma e nel mondo.

Solo una citazione, fra le tante mille possibili, per esemplificare l'impatto, non solo romano ma universale del Giubileo. Mi è stato riferito che i fedeli, che quest'anno hanno visitato il Santuario Mariano di Pompei, sono stati il 30% in più di quelli, già numerosissimi, che ogni anno vi si recano per esprimere la loro devozione alla Madonna del Rosario; e nella rinnovata ed ampliata area destinata alle confessioni all'interno del Santuario, sono stati aggiunti 29 confessionali ai numerosi già esistenti. E se guardiamo oltre le frontiere dell'Italia, vorrei ricordare che il Giubileo è stato celebrato per la prima volta in Paesi come le repubbliche ex sovietiche dell'Asia centrale, dove la fede si sta risvegliando dopo decenni di oppressione; in Corea del nord e nella Cina continentale, dove pure i cattolici non godono ancora del diritto di praticare liberamente la loro fede; in Sudan, dove in contemporanea con lo svolgimento a Roma della Giornata Mondiale della Gioventù, diecimila giovani hanno celebrato a Khartoum il loro Giubileo.

E che dire delle numerosissime celebrazioni e iniziative in tutte le parti del mondo, dalle isole più sperdute del Pacifico alla foresta amazzonica, dal Nord al Sud del mondo, di cui possediamo documentazione? Un fatto è certo: il Giubileo, ad ogni livello - pastorale, catechetico, spirituale, ma anche culturale e sociale - ha cambiato qualcosa, perché il cambiamento, la conversione ha raggiunto il cuore dell'uomo. Sta a noi, ora, sta a tutti noi far sì che il buon seme gettato porti frutti duraturi di rinnovamento spirituale ma anche sociale e civile.

In realtà, come ha fatto notare il Santo Padre, nella "Novo millennio ineunte", il Grande Giubileo ha innescato ovunque nel mondo una forte domanda di partecipazione religiosa, che si è manifestata con una maturità di fede, che forse era per noi stessi imprevedibile e che certamente interpella la pastorale della Chiesa, a tutti i livelli. Una domanda di rinnovamento nello spirito e nei mezzi, che non resterà inevasa. Più in generale, credo che l'esperienza, per molti versi innovativa, del rapporto fra la pastorale della Chiesa e gli strumenti di comunicazione, che si è fatta con successo in occasione del Giubileo, debba essere ulteriormente arricchita. Anche l'esperienza del volontariato, che ha coinvolto 70 mila persone di ogni età e nazionalità (più altri 30 mila che si erano offerti, ma che non hanno potuto soddisfare la loro domanda di servizio), resterà come un dato acquisito, una "riserva" umana e spirituale per la Chiesa del terzo millennio.

Si deve anche affermare che questo grande evento spirituale ha avuto, ed ancor più avrà, riflessi sociali importanti. Da questo punto di vista, guardo all'Anno Santo come ad un "laboratorio" in cui si è forgiata l'umanità del terzo millennio. Il Santo Padre ha gettato semi che daranno frutti, ha lanciato temi sui quali si è discusso e si discuterà ancora, e qualche risultato è stato già ottenuto. Oggi sappiamo che tali temi si trovano iscritti nell'agenda di Governi e organismi internazionali: penso al debito internazionale, alla giustizia sociale, alla salvaguardia della natura, alla condizione dei carcerati, alla promozione dei Paesi e delle fasce sociali più svantaggiate. Vorrei anche smentire l'idea che, su questi temi, siano mancati i risultati. Abbiamo invece già qualche significativo riscontro. Molti Paesi, e fra questi l'Italia, ma anche, per esempio, la Svizzera e la Norvegia, hanno approvato leggi rivolte a ridurre o, in qualche caso, a cancellare totalmente il debito accumulato nei loro confronti da Nazioni più svantaggiate; anche se si resta in attesa di quel risolutivo intervento multilaterale, che il Santo Padre aveva auspicato e che solo un organismo internazionalmente rappresentativo, come l'Onu o il G8, può predisporre. Noi continuiamo a sperare. Tuttavia, confidiamo che nel prossimo futuro almeno la metà dei 41 Paesi più indebitati del mondo possano beneficiare in qualche modo di iniziative internazionali, volte a ridurre il peso dell'indebitamento.

Nel complesso positiva è stata anche la risposta all'appello del Santo Padre per un gesto di clemenza in favore di tutti i detenuti. Da almeno una decina di Stati - dalla Spagna alla Nigeria, dal Malawi al Cile, all'India, al Madagascar, per citarne solo alcuni - sono arrivate iniziative concrete; mentre oltre che a Roma, il Giubileo è stato celebrato nelle carceri di 79 Paesi. Anche in questo caso confidiamo che altre iniziative si aggiungano a quelle già in corso o realizzate.

In ogni caso, rimane il fatto positivo che il Giubileo ha saputo sensibilizzare su questi temi di grande attualità sia Governi sia intere Nazioni. Da parte sua, la Chiesa non ha mancato di mettere in atto gesti significativi di carità e di solidarietà, e continuerà a farli, come ha scritto il Papa nella "Novo millennio ineunte": tutto quanto potrà essere risparmiato dai conti del Comitato, sarà destinato ad un’opera a favore dei disabili qui a Roma. Non una lira rimarrà nelle casse del Vaticano.

Preghiera e carità costituiscono il vero e autentico risultato del Grande Giubileo del 2000. Davanti a tale opera, non possiamo fare altro che innalzare, come ci invita il Santo Padre, il nostro canto di lode a Dio e ringraziare tutti coloro che, con la loro preziosa opera di collaborazione, di aiuto e di sostegno e, soprattutto, con le loro preghiere hanno reso possibile questa meraviglia di Dio.

Il Giubileo si è chiuso, ma prosegue il pellegrinaggio della vita dei cristiani, i quali sono chiamati a dare al mondo del terzo millennio una testimonianza veramente credibile della forza di un ideale eterno che permane in tutte le crisi della civiltà e dà senso al nostro pellegrinaggio terreno.

[00045-01.01] [Testo originale: Italiano]

INTERVENTO DEL DOTT. FRANCESCO SILVANO

Tra le realizzazioni più significative, ispirata all’universalità dell’evento giubilare, va annoverata la creazione della rete Intranet che ha consentito di collegare tutti i continenti attraverso l’attivazione nelle sedi delle Nunziature Apostoliche e delle Conferenze Episcopali nazionali di 206 postazioni, dotate di P.C. stampanti, apparati di rete e di kit per videoconferenza; sono state altresì installate in 39 Paesi 73 stazioni satellitari VSAT per superare le difficoltà e gli ostacoli rappresentati dalle reti locali terrestri.

Analoghe postazioni sono state attivate negli uffici del Comitato Centrale e presso Dicasteri vaticani, nonché presso l’ufficio Internet del Comitato Centrale.

La rete Intranet ha consentito di svolgere traffico in fonia e in trasmissione dati, offrendo la possibilità di gestire servizi in teleconferenza, garantendo caratteristiche di assoluta affidabilità anche sotto il profilo della tutela della riservatezza (alcuni tentativi operati da hackers non individuati sono falliti in funzione dei sofisticati sistemi di protezione attivati). Va dato merito a Telecom Italia ed alle sue società controllate di aver saputo attuare una realizzazione di grande significato e di valida funzionalità.

Per favorire l’accoglienza dei pellegrini si è reso necessario progettare uno specifico sistema informatizzato di gestione dei flussi, non essendo possibile mutuare o utilizzare i preesistenti software per il turismo; infatti non si trattava soltanto di gestire l’aspetto alberghiero, quanto piuttosto di tenere conto di tutte le variabili connesse ad un pellegrinaggio, dalla disponibilità dei luoghi di culto per celebrazioni liturgiche o momenti di preparazione, alla ristorazione, al trasporto urbano, alla prenotazione degli eventi, etc. Il sistema elaborato dai softwaristi dell’IBM ha perfettamente funzionato e rappresenta ora un patrimonio oggettivamente valido che potrà essere utilmente impiegato dalla Peregrinatio ad Petri Sedem.

Un’attenzione particolare è stata dedicata al tema dell’informazione, sia sotto l’aspetto del contatto diretto con i pellegrini, sia sotto l’aspetto della richiesta di informazioni via telefono.

In particolare si segnala che sono stati attivati presso la Stazione Termini, in Via della Conciliazione fruendo dell’ospitalità del Centro dell’Agenzia Romana per la preparazione al Giubileo, a P.zza S.Marcello al Corso, all’aerostazione di Fiumicino, terminali B e C, 5 Centri Informativi presidiati per 12-14 ore/giorno che hanno svolto un imponente lavoro di accoglienza fornendo indicazioni, distribuendo materiale, assistendo i pellegrini in difficoltà. Complessivamente sono stati operati oltre 250.000 interventi.

E’ stato altresì attivato per le cure di Telecom Italia un Call Center, operante attraverso il riconoscimento vocale di 7 lingue, in grado di dare risposte automatiche sino ad un determinato livello di complessità della richiesta; al di là di tale livello operatori manuali pluriennali assicuravano i servizi informativi. Purtroppo alla funzionalità del sistema, il primo mai realizzato al mondo per capacità di riconoscere tante lingue diverse, non ha fatto riscontro la frequenza degli accessi che mediamente sono risultati dell’ordine di 50 per giorno.

Una menzione specifica merita la Carta del Pellegrino, di cui molto si è detto, e sovente con riferimenti imprecisi od erronei. La CdP è nata dall’intuizione di dover utilizzare gli strumenti telematici più avanzati per la gestione dei servizi da fornire ai pellegrini, nella consapevolezza di essere di fronte ad una sfida assai complessa e con elevati gradi di incertezza generati dal contesto esterno al Comitato Centrale.

Sotto il profilo operativo la Carta del Pellegrino, attraverso l’intelligente e funzionale apporto di Banca Intesa, si è rivelata strumento affidabile e pienamente rispondente alle finalità che ne dettarono l’adozione; sotto il profilo della diffusione di tale mezzo si è registrato un divario rispetto alle previsioni di entità macroscopica poiché, rispetto alle stime iniziali orientate verso l’emissione di alcuni milioni di carte intelligenti, si è consuntivato il dato di 300.000 carte emesse. In termini assoluti si tratta pur sempre di un dato significativo nell’ambito del panorama italiano che è noto per il ritardo nella diffusione di mezzi di pagamento evoluti, ma è al tempo stesso doveroso precisare che l’ostacolo maggiore al successo dell’impresa è stato il ritardo registrato nella definizione della disciplina del traffico urbano e dei pullman nella aree ZTL1 e ZTL2.

Con riferimento ai problemi della viabilità e dei parcheggi ed all’obiettivo basilare di favorire i pellegrini riducendo il disagio connesso al dover fare lunghi tragitti a piedi, è doveroso ricordare che il Comitato Centrale e le responsabili Autorità civili hanno raggiunto, nel corso dell’anno giubilare, un costruttivo accordo basato sulla concessione di far giungere i pellegrini il più possibile in prossimità delle aree basilicali. I servizi di accoglienza, in piena intesa con il Comune di Roma, hanno gestito il non semplice problema delle autorizzazioni ai parcheggi, svolgendo un’opera assai apprezzata dagli organizzatori dei pellegrinaggi.

Infine si richiama l’attenzione sul fatto che Telecom Italia Mobile ha fornito una molteplicità di preziosi contributi, attraverso la messa a disposizione di alcune migliaia di telefoni cellulari collegati ad una rete privata virtuale, di telefoni cellulari a traffico prepagato a disposizione dei disabili che partecipavano agli eventi giubilari, di apparecchiature di cardiomonitor per l’assistenza svolta dai Servizi Sanitari Vaticani nelle aree basilicali.

Da ultimo si ricorda l’apporto che la Fiat ha dato per supportare la mobilità di organizzatori di eventi, responsabili di servizi, di responsabili del Centro del Volontariato, attraverso la messa a disposizione, in comodato gratuito, di un parco di autovetture e furgoni per circa 100 autoveicoli.

[00044-01.01] [Testo originale: Italiano]

INTERVENTO DEL DOTT. CARLO BALESTRERO

L’organizzazione amministrativa del Giubileo ha visto impegnati, negli uffici, diversi volontari (laici, sacerdoti e suore, questi ultimi messi a disposizione dalle rispettive congregazioni), persone già dipendenti dalla Curia Romana ed altre unità assunte per la preparazione e durata dell’Evento, oltre che collaboratori a vario titolo. Si è trattato complessivamente di circa 120 unità che hanno risposto in modo adeguato e professionale alle aspettative.

Ovviamente l’attività giubilare ha comportato costi di vario genere: allestimento degli eventi, retribuzioni, acquisti, servizi ed infine e in misura considerevole interventi caritativi volti a favorire la partecipazione di coloro che non avevano la possibilità materiale di affrontare spese per la venuta a Roma o per recarsi presso le Chiese locali nelle quali era possibile acquisire le indulgenze.

Gli aiuti non sono stati dati a persone singole, ma alle conferenze episcopali o alle organizzazioni ecclesiali deputate all’assistenza agli indigenti. A ciò si è provveduto in via primaria attraverso l’attività del Fondo di Solidarietà dal quale sono derivati proventi a seguito della concessione dell’uso del Logo a terzi.

Meritevole di considerazione è la partecipazione di diversi sponsor che hanno sostenuto i vari Eventi e l’attività nella sua globalità finanziariamente, con il conferimento di dotazioni strumentali e consentendo attraverso apposite pubblicazioni di poter seguire i riti ed essere informati sulle iniziative.

Né vanno trascurati atti individuali di generosità che hanno contribuito ad alleggerire i costi di esercizio.

La gestione finanziaria è stata improntata alla massima oculatezza, essendo sempre tenuto presente che l’eventuale residuo attivo sarebbe stato destinato ad un’opera di carità indicata dal Santo Padre.

La grande maggioranza dei soggetti con i quali sono stati stesi accordi ha dimostrato di capire lo spirito del Giubileo ed è stato soddisfatto dei risultati conseguiti.

Non siamo ancora in grado di fornire dati precisi sulla chiusura finanziaria e sul consuntivo. Infatti se è vero che il Giubileo è terminato è pur vero che l’attività amministrativa continua attraverso un apposito "ufficio stralcio" dovendosi provvedere alla rendicontazione finale ed a svolgere quelle funzioni che sono ordinariamente connesse con la cessazione dei compiti.

E’ comunque possibile già fin d’ora assicurare che il desiderio del Santo Padre potrà essere tradotto in termini pratici, anche se l’entità è tutta ancora da determinarsi.

[00041-01.01]

INTERVENTO DEL DOTT. ANGELO SCELZO

Obiettivo primario dell’Ufficio Comunicazione e Documentazione è stato quello di creare un sistema di informazione variamente articolato e interamente dedicato allo sviluppo dei temi legati al Grande Giubileo dell’Anno 2000. Punto di partenza è stata la pubblicazione della rivista Tertium Millennium che, di fatto, ha sostituito il tradizionale Bollettino degli Anni Santi. Attraverso questa pubblicazione, che con lo stesso titolo e l’integrazione di contributi locali è stata riprodotta e stampata sul posto da una decina di Comitati nazionali, si è in un primo momento assicurata la comunicazione all’interno delle comunità ecclesiali più direttamente impegnate nella fase di preparazione; successivamente Tertium Millennium, trasformata da bimensile a mensile e proposta con un formato più agile, si è rivolta direttamente ad un pubblico più vasto, offrendo a sua volta spunti e materiali informativi anche agli stessi mass- media impegnati sul Giubileo.

Man mano che ci si avvicinava all’Anno Santo l’Ufficio Comunicazione di Documentazione ha provveduto ad adeguare i propri strumenti informativi avendo cura, allo stesso tempo, di mettere a disposizione degli operatori dell’informazione una documentazione il più possibile aggiornata e di taglio giornalistico sull’evento-Giubileo.

Su tali premesse è stato così possibile mettere in campo, durante l’Anno Santo, una struttura di ufficio-stampa tradizionale e integrato da strumenti propri, in grado di assecondare le diverse esigenze informative, tra le quali – per le dimensioni dell’avvenimento – fondamentale risultava quella di servizio. Un ruolo importante in questo particolare settore è stato assunto dal Giornale del Pellegrino che, pubblicato in sette lingue e distribuito gratuitamente in ogni luogo di ritrovo dei pellegrini, oltre che nei maggiori santuari italiani, con il suo taglio informativo ha costituito un po’ una sorta di diario sugli eventi e le celebrazioni dell’Anno Santo. L’ultimo numero del giornale sarà pubblicato in settimana e sarà, ovviamente, dedicato alla chiusura della Porta Santa. Complessivamente sono stati pubblicati 33 numeri: 28 a cadenza ordinaria, più 5 edizioni straordinarie ( per il Giubileo dei lavoratori, la Giornata della Gioventù, il Giubileo delle Famiglie, il Congresso Eucaristico Internazionale e il prossimo sulla conclusione dell’Anno Santo). Del Giornale del Pellegrino sono state stampate in tutto, durante il corso dell’Anno Santo, 25 milioni di copie.

Alla rivista e al giornale, nel corso dell’Anno Santo, si è poi affiancato un Bollettino quotidiano di notizie redatto secondo lo stile delle agenzie di stampa e inviato ai maggiori organi di informazione. E’ stato attraverso questo semplice strumento che si è reso possibile un flusso di notizie continuamente aggiornate che ha tenuto il conto, in particolare, del calendario dei diversi pellegrinaggi in arrivo a Roma dall’ Italia e dall’estero. Del Bollettino, stampato a partire dal dicembre 1999, sono state pubblicate complessivamente 255 edizioni. Ha completato il quadro informativo la realizzazione su Televideo di un blocco periodico di venti pagine, curate direttamente dal Comitato e messe in onda sul canale nazionale di Televideo – Rai tre. In tutto sono state pubblicate oltre 1000 pagine nel corso dell'Anno Santo.

Per quanto riguarda più da vicino la Documentazione, l’Ufficio ha prodotto una serie di schede informative di base composte da dossier di aggiornamento su temi giubilari come: la storia, le origini, i segni, i Documenti, l’Accoglienza ecc. destinati agli operatori dell’informazione e resi disponibili, in formato elettronico, in 5 diverse lingue.

Sempre su questa linea, attraverso una propria sezione grafica, è stato possibile ideare e produrre in proprio una vasta serie di materiali informativi, come depliants, opuscoli, libretti, manifesti, cartelle-stampa utilizzati nelle diverse occasioni e che hanno trovato larghissima diffusione soprattutto attraverso i volontari. Si è trattata di una produzione davvero imponente che ha richiesto, più volte, la ristampa di alcuni esemplari: tra i più diffusi, in milioni e milioni di copie, è stato il depliant – in 5 lingue – dedicato al Sacramento della riconciliazione.

Più in generale, l’Ufficio ha assistito, o curato direttamente, la parte informativa anche di organismi collegati al Comitato Centrale, preparando comunicati su iniziative, programmi, manifestazioni e ha tenuto i rapporti con le altre strutture di comunicazione sorte, ai diversi livelli, sul Giubileo. In alcuni casi l’attività si è estesa fino alla diretta collaborazione nella fase organizzativa di alcune Giornate, com’è avvenuto – per esempio – per il Giubileo dei giornalisti e per quello del mondo dello spettacolo, entrambi di competenza del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali.

Accanto alle attività ordinarie, che si concluderanno con gli ultimi numeri in preparazione della rivista e del Giornale del Pellegrino, in questi stessi giorno l’Ufficio sta curando la pubblicazione di un volume sul Giubileo che, unitamente ai contenuti fondamentali, proporrà un primo, completo resoconto su tutte lo svolgimento dell’Anno Santo, dall’apertura alla chiusura delle Porte Sante.

[00043-01.01] [Testo originale: Italiano]

INTERVENTO DEL DOTT. LUCA DE MATA

Wwwjubil2000.org è stato il sito internet voluto da questo Comitato Centrale del Grande Giubileo per rispondere, non solo ad una domanda moderna di informazioni in tempo reale, ma anche, ed essenzialmente, per offrire tutti gli strumenti necessari ad una forte preparazione spirituale nell’avvicinarsi alle tematiche offerte dalle Giornate alla riflessione dei credenti e dei lontani.

In questa dimensione di evangelizzazione sono state strutturate 30.000 pagine in 11 lingue tra cui Cinese Continentale e Mandarino, Arabo e Russo, che hanno cercato di dare la visione non solo di quanto sarebbe successo a Roma, ma anche di quanto si stava preparando nel mondo; con serenità e senza trionfalismi possiamo dire che è Jubil2000 è stato, ad oggi per numero di pagine e....numero di lingue, tra i più grandi siti su internet fino ad oggi realizzati....e consultati anche con picchi di un milione di contatti giornalieri...Con questo sito, se era necessario, ancora una volta la Chiesa ha saputo dimostrare la sua capacità di adeguarsi ai tempi nell’utilizzo dei media e delle tecnologie, jubil2000 ha dato l'opportunità anche, attraverso la finestra di "quaerere", di dare visibilità alle miglia e miglia di siti cattolici censiti scrupolosamente dal nostro gruppo di lavoro composto da volontari, 30 suore, due sacerdoti, ed un numero incredibile di volontariato laico e religioso sulla rete, che ha supportato il lavoro di traduzione, che è stato, come potete immaginare, enorme! anche dalle clausure è arrivato questo preziosissimo aiuto!

Una grande nota di merito va alle nostre straordinarie suore, che non conoscevano nè computer nè internet venendo da tutto il mondo, e molte dalla realtà della missione, da zone dove non c’è corrente elettrica...ebbene, queste suore, con l’aiuto del Signore e la loro dedizione, in 2 mesi, ripeto due mesi, hanno iniziato a produrre in autonomia miglia di pagine; va anche un doveroso ringraziamento ai tecnici che la Telecom ha messo a disposizione e che hanno non marginalmente contribuito al successo di Jubil2000. Un grazie anche a quel gruppo di suore che tutti i mercoledì hanno distribuito in piazza San Pietro, puntuali alle 6 del mattino, oltre due milioni di piccoli volantini "passa parola" per far conoscere il Sito del Comitato Centrale.

Non ultima attività, in questi tre anni, dell’Ufficio Internet del Grande Giubileo è stato l’impegno per la realizzazione, in collaborazione con RaiGiubileo e Terza Rete Rai, di un documentario in quattro parti, voluto da questo Comitato Centrale del Grande Giubileo, per fotografare e lasciare documentazione di come il Giubileo è stato vissuto in tutto il mondo, lavoro che ha visto la partecipazione fattiva di oltre 30 Conferenze Episcopali in una attività coordinata anche dalle Nunziature Apostoliche di quelle nazioni. La serie sarà distribuita gratuitamente nel mondo. Anche qui la partecipazione e la mobilitazione è stata incredibile e "fraterna". Questo è stato per noi il Giubileo, questo è stato per noi, oggi e sempre, essere nella Chiesa, essere testimoni della Gioia annunciata da Gesù Cristo sul Monte delle Beatitudini innanzi al lago Tiberiade, Gioia di servire Cristo e nel Suo nome l’intera umanità per il trionfo del Suo Regno, anche con Internet!

Grazie Santo Padre di quest’Anno Giubilare, grazie Eminenza, grazie Eccellenza, grazie anche a nome di quei tanti che solo su internet hanno potuto vivere il Giubileo lì dove i Governi delle Nazioni e gli estremismi lo vietavano e vietano l’Annuncio Cristiano...e poi grazie a quanti di Voi giornalisti, che avendo fatto conoscere le nostre attività avete permesso a milioni di persone di avvicinarsi alle nostre/Vostre, 30.000 pagine in 11 lingue!

[00050-01.02] [Testo originale: Italiano]

INTERVENTO DEL DOTT. LUCA MAGRI

Per rispondere in maniera adeguata ed efficace alle esigenze legate all’accoglienza dei pellegrini e alla gestione degli eventi giubilari, il Comitato Centrale ha istituito il Servizio di Accoglienza Centrale (SAC). La costituzione di tale struttura si è resa necessaria soprattutto per potenziare la capacità operativa della Peregrinatio ad Petri Sedem, l’ente stabile della Santa Sede istituzionalmente preposto all’accoglienza dei pellegrini a Roma, al fine di renderlo adeguato a sostenere il flusso straordinario di persone che si è verificato durante l’Anno Santo. Lo scopo fondamentale di tutte le attività di accoglienza dei pellegrini è stato quello di assicurare loro, il più possibile, un clima sereno e consono all’Evento.

Al termine di un anno di lavoro intensissimo, riteniamo di potere affermare che il SAC ha contribuito in modo sostanziale in tale senso, sia nei confronti dei pellegrini assistiti direttamente, sia attraverso numerose attività organizzative legate alla gestione tecnico-logistica dei singoli eventi. In particolare deve essere segnalato il lavoro di costante contatto con le istituzioni civili per un continuo scambio di informazioni, al fine di gestire i flussi, soprattutto in concomitanza degli eventi di maggiore dimensione, e garantire così i servizi essenziali.

Della attività del SAC è bene sottolineare in particolare modo il contatto con i numerosi organismi legati alla realtà ecclesiale che hanno organizzato, durante l’Anno Santo, il proprio pellegrinaggio a Roma: Diocesi, Conferenze Episcopali, associazioni e movimenti, rappresentanti di gruppi e categorie di persone. L’attività di accoglienza non si è limitata, in questi casi, alla sola sistemazione dei pellegrini in istituti o alberghi: di fatto, il SAC si è trovato costantemente ad operare come punto di snodo delle informazioni tra i gruppi di pellegrini, gli organismi ecclesiali e le istituzioni civili. Il più delle volte il SAC si è trovato ad operare, con gli organizzatori di eventi e pellegrinaggi, in una collaborazione ad ampio spettro, nella quale il SAC ha dato un contributo fondamentale, riversando la conoscenza di tutti gli elementi utili per il successo delle singole iniziative.

Ancora, in merito alla attività di accoglienza del SAC è da sottolineare la collaborazione costante e la disponibilità dei numerosi alberghi ed istituti che hanno ospitato i pellegrini, spesso al di là di un rapporto di semplice professionalità. In particolare, è necessario ringraziare gli istituti religiosi, che hanno aperto le loro porte ai pellegrini offrendo, oltre al vitto e all’alloggio, anche quel clima di religiosità che ha contribuito fortemente a lasciare a tantissimi un intenso ricordo delle giornate passate a Roma durante questo Anno Santo.

[00042-01.01]