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LETTERA DEL SANTO PADRE A S.E. MONS. ZENON GROCHOLEWSKI IN OCCASIONE DEL 75° ANNIVERSARIO DI FONDAZIONE DEL PONTIFICIO ISTITUTO DI ARCHEOLOGIA CRISTIANA, 12.12.2000


LETTERA DEL SANTO PADRE A S.E. MONS. ZENON GROCHOLEWSKI IN OCCASIONE DEL 75° ANNIVERSARIO DI FONDAZIONE DEL PONTIFICIO ISTITUTO DI ARCHEOLOGIA CRISTIANA

Pubblichiamo di seguito la Lettera che il Santo Padre Giovanni Paolo II ha inviato a S.E. Mons. Zenon Grocholewski in occasione della ricorrenza del 75° anniversario di fondazione del Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana:

Al Venerato Fratello

ZENON GROCHOLEWSKI

Gran Cancelliere del Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana

1. La fausta ricorrenza del 75° anniversario di fondazione del Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana mi offre la gradita opportunità di far giungere un saluto cordiale a Lei, al Corpo Docente, ai Collaboratori ed agli Studenti. Desidero altresì manifestare vivo apprezzamento per la preziosa attività culturale svolta dall'Istituto nei trascorsi decenni e tuttora feconda di studi, di incontri, di discussioni e di pubblicazioni.

Voi oggi commemorate con solennità il Motu proprio "I primitivi cemeteri", con il quale il Papa Pio XI, di venerata memoria, istituiva codesto Centro di ricerca e di formazione. Desidero far giungere a tutti voi l'assicurazione della mia spirituale vicinanza e del più caldo incoraggiamento a proseguire nel servizio che svolgete a favore di quanti hanno a cuore la conoscenza e lo studio delle ricche memorie storiche della comunità cristiana.

La premurosa sollecitudine, con la quale il mio venerato predecessore, Pio XI, volle, sulla scia di tanti altri Papi, promuovere la custodia e l'approfondimento della vastissima eredità archeologica della Chiesa di Roma, ben si inserisce nel compito dei sacri Pastori di raccogliere con la massima cura le testimonianze di fede e le ricchezze di arte, di liturgia, di teologia, che scaturiscono dal grande fiume della Rivelazione come innumerevoli ruscelli lungo la storia del Cristianesimo. Tale compito assume una particolare valenza in questo inizio di nuovo millennio. La celebrazione del Grande Giubileo dell'incarnazione del Figlio di Dio ha impresso rinnovato vigore alla comunità dei credenti, decisa a proseguire con rinnovata fiducia la sua opera di evangelizzazione a favore dell'intera umanità.

2. "Sanguis martyrum, semen christianorum" affermava Tertulliano (Apol. 50, 13), per indicare come la fecondità dell'adesione incondizionata a Cristo abbia contribuito alla costruzione del magnifico edificio vivente che è appunto la Chiesa. Tale testimonianza, espressasi anche attraverso la multiforme varietà di monumenti letterari, architettonici, pittorici, realizzati in tanti secoli, è eloquente vestigio di innumerevoli "militi ignoti" della grande causa di Dio. La comunità dei fedeli non può lasciare che questo ricco patrimonio spirituale vada perduto.

Mi piace ricordare, a questo proposito, quanto il mio Santo predecessore Damaso, la cui memoria liturgica ricorre oggi, raccomandava ai fedeli: egli li esortava a venerare i luoghi che custodivano le reliquie di coloro che "Christum per astra secuti... aetherios petiere sinus et regna piorum" (Carm. IX, PL 13, 382-383). Conoscere l'eredità delle generazioni cristiane passate permette alle generazioni successive di mantenersi fedeli al depositum ricevuto, così che in ogni tempo e in ogni luogo risuoni l'unico Vangelo che salva e dà vita.

La vasta attività letteraria, culturale ed accademica, come pure l'intensa opera di preservazione e di conoscenza dei monumenti della Roma cristiana, che il vostro benemerito Istituto svolge da ben 75 anni, hanno apportato preziosi contributi alla Chiesa sia in campo liturgico, patristico, agiografico, canonistico, teologico, sia nell'ambito dell'edilizia sacra.

3. Se scopo precipuo dell'Istituto di Archeologia Cristiana è lo studio delle vestigia della vita ecclesiale lungo i secoli, non si può però dimenticare il benefico influsso che esso ha esercitato nell'indagine delle tracce lasciate dalle altre culture antiche, che hanno contribuito alla nascita e al dispiegamento delle forme espressive del cristianesimo dei primordi. L'attività accademica di codesta istituzione è così entrata in un dialogo scientifico serrato con quanti studiano le civiltà del primo millennio cristiano, apportando ulteriori conoscenze e ricevendone preziosi insegnamenti, in un rapporto di osmosi cordiale e feconda. E' mio fervido auspicio che prosegua il clima di sereno confronto dei trascorsi decenni e che contribuisca a far crescere un atteggiamento di ricerca sincera della verità. E' in effetti possibile raggiungere preziosi traguardi scientifici e umani, superando atteggiamenti di superficiale approccio ad eventi e opere che non possono non recare nella loro intima struttura le tracce delle passioni, degli ideali, degli errori e delle concezioni proprie dei loro artefici. E grazie alla libertà, all'onestà, alla perseveranza e all'umiltà del ricercatore odierno si può porre in atto un'indagine capace di raggiungere conoscenze sempre più approfondite di quanto l'antichità ci ha lasciato.

4. Accanto ai risultati scientifici, pur importanti, il vostro Istituto può altresì offrire un proficuo contributo alla conoscenza e all'approfondimento della fede. Lo studio delle "vestigia del Popolo di Dio" facilita in effetti la riflessione sui contenuti della sua fede e sul vivace processo della loro inculturazione lungo l'arco di molti secoli. Da questo appare come la Chiesa sia davvero un segno levato tra le Nazioni, costituita da coloro "che il Signore ha benedetto" (Is 61, 9).

Formulo cordiali voti affinché l'opportuna celebrazione della ricorrenza anniversaria dell'Istituto di Archeologia Cristiana, valido strumento accademico che affianca l'opera della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra, sia per le giovani generazioni motivo di rinnovato interesse per lo studio della nobile tradizione che tanti cristiani ci hanno lasciato come testamento della loro adesione a Cristo.

Mentre auguro ogni successo ai promotori, ai relatori ed ai partecipanti di tale significativo evento, affido ciascuno a Maria Madre della Chiesa e di cuore imparto a Lei, Venerato Fratello, ai Presuli, agli studiosi ed a quanti assisteranno alla manifestazione commemorativa una speciale Benedizione Apostolica, pegno della mia costante benevolenza.

Dal Vaticano, 11 dicembre 2000, memoria di S. Damaso Papa.

IOANNES PAULUS II

[02797-01.01]