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CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE DEL RADUNO INTERCONTINENTALE SUL TEMA DELL’AIDS, 30.11.2000


CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE DEL RADUNO INTERCONTINENTALE SUL TEMA DELL’AIDS

INTERVENTO DI S.E. MONS. JAVIER LOZANO BARRAGÁN

PROGRAMMA 

Alle ore 11.30 di questa mattina si svolge, nell’Aula Giovanni Paolo II della Sala Stampa della Santa Sede, la Conferenza Stampa di presentazione del Raduno Interncontinentale sul tema dell’Aids, promosso dal Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari (30 novembre - 1° dicembre 2000, Domus Sanctae Marthae, Città del Vaticano).

Prendono parte alla Conferenza Stampa: S.E. Mons. Javier Lozano Barragán, Presidente del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari (per la Pastorale della Salute); S.E. Mons. José L. Redrado Marchite, O.H., Segretario del medesimo Pontificio Consiglio; il Rev.do P. Felice Ruffini, M.I., Sottosegretario del medesimo Pontificio Consiglio; il Dr. Guido Castelli Gattinara, Medico nell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma e la Dott.ssa Fiorenza Deriu Bagnato, Ricercatrice Sociale.

Pubblichiamo di seguito l’intervento di S.E. Mons. Javier Lozano Barragán, nonché il programma del Raduno Intercontinentale:

INTERVENTO DI S.E. MONS. JAVIER LOZANO BARRAGÁN

Prima di tutto desidero rivolgere un saluto a tutti gli eccellentissimi giornalisti presenti.

Come sapete l’epidemia dell’AIDS prosegue senza arrestarsi; i trentasei milioni e centomila malati di AIDS nel mondo testimoniano questo evento così doloroso.

Dalla comparsa della malattia sono già morte 21.8 milioni di persone e tra breve tempo molti ancora moriranno. La "mappa dell’AIDS" si estende in tutto il mondo, dai Paesi con l’1% della propria popolazione contaminata da questa malattia, a quelli con il 20% - 36%, come in alcuni Stati dell’Africa Subsahariana. Per esempio, nel Botswana, il 20% della popolazione ha contratto il virus dell’HIV. In molti di questi Paesi la speranza di vita è scesa tra i 38 ed i 40 anni, quasi la metà degli anni che si vivevano prima dell’arrivo della malattia.

L’UNAIDS, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per combattere l’AIDS, nella campagna mondiale AIDS 2000 dal tema: "AIDS, gli uomini fanno la differenza", ha voluto focalizzare l’attenzione sull’uomo che è più vulnerabile al contagio dell’AIDS ma che ha in sè la soluzione per combattere questa epidemia. Quindi, in conclusione, L’UNAIDS ha esaminato il fenomeno della malattia ed è giunto alla conclusione che il modo migliore per controllarla è concentrandosi sull’uomo. La donna è molto importante, però l’uomo appare come il principale trasmettitore della malattia, e così, soprattutto per proteggere meglio la donna, bisogna incentrarsi nell’uomo.

In questo Raduno intercontinentale sull’AIDS è stato presentato il lavoro svolto dal Pontificio Consiglio fino ad oggi, a partire dal Convegno che si è tenuto nel dicembre dello scorso anno, dal titolo: "La Chiesa Cattolica e la sfida dell’HIV/AIDS"; la Biblioteca e l’Archivio AIDS, il progetto di Vademecum e le altre diverse attività realizzate recentemente in Africa, America, Asia ed Europa.

Il Santo Padre Giovanni Paolo II, in molte occasioni ha trattato il problema e ci ha fornito orientamenti illuminanti che mostrano la natura della malattia, la sua prevenzione, il comportamento del malato e di chi lo assiste, così come il ruolo che devono avere le Autorità civili e gli scienziati. Sottolineo il suo pensiero per ciò che riguarda la immunodeficienza dei valori morali e spirituali, e sottolineo anche ciò che si riferisce all’accompagnamento del malato di AIDS, al quale si devono prestare tutta l’attenzione ed i servizi , poiché sono i più bisognosi.

Occorre evidenziare anche il progresso che si è già raggiunto riguardo alle medicine che sono state scoperte contro l’AIDS, che, anche se non curano la malattia, tuttavia rinforzano il sistema immunologico, prolungando considerevolmente la vita dei malati. Purtroppo l’alto costo di questi farmaci non permette il loro impiego nei Paesi poveri.

Non c’è dubbio che la cosa più importante è la prevenzione della malattia e nei casi di coloro che la contraggono attraverso il rapporto sessuale, il rimedio migliore è la castità nel matrimonio e fuori dal matrimonio, anche se ciò significa andare contro corrente in una società pansessualista come la contemporanea; tuttavia è la legge di Dio che è sempre attuale e che sempre è osservabile.

[02412-01.03] [Testo originale: Italiano]

PROGRAMMA

GIOVEDÌ 30 NOVEMBRE 2000

Mattina

ore 9.00

 

Saluto ed introduzione alla Giornata Mondiale del Sida

S.E. Mons. Javier Lozano Barragán, Presidente del Pontificio Consiglio per la Pastorale della Salute

ore 9.30

 

Iter di lavoro svolto durante l’anno 1999-2000

S.E. Mons. José L. Redrado Marchite, O.H., Segretario del Pontificio Consiglio per la Pastorale della Salute

ore 9.45

 

Presentazione della Biblioteca e dell’Archivio sul Sida

Dott.ssa Fiorenza Deriu Bagnato, Ricercatrice Sociale

Sig.na Elisabetta Sezzatini, Archivista

ore 10.45

Dialogo

ore 11.30

Conferenza Stampa sulla Giornata Mondiale del Sida, presso la Sala Stampa della Santa Sede.

Pomeriggio

ore 15.00

 

Presentazione del progetto sul Vademecum

S.E. Mons. José L. Redrado Marchite, O.H., Segretario del Pontificio Consiglio per la Pastorale della Salute

ore 16.00

Dialogo

ore 17.00

 

 

 

 

 

 

 

Breve presentazione delle attività sul Sida nei diversi continenti:

- Africa: Kenya (P. Edward Phillips, M.M.)

- Rep. del Congo (Dr. Benoit Ntari)

- America: U.S.A. (P. Robert J. Vitillo)

- Brasile (Dr. Maria Inez Linhares de Carvalho)

- Asia: India (Dr. Gracious Thomas)

- Thailandia (Dr. Kumnuan Ungchusak)

- Europa: Spagna (Dr. Antoni Mirabet)

- Polonia (P. Arkadiusz Nowak)

ore 18.00

Dialogo

ore 18.30

 

Conclusioni

S.E. Mons. Javier Lozano Barragán, Presidente del Pontificio Consiglio per la Pastorale della Salute

VENERDÌ 1° DICEMBRE 2000

Mattina e Pomeriggio

Giornata interamente dedicata alla visita di due strutture (una nella mattinata l’altra nel pomeriggio) nelle quali è presente fortemente il problema del Sida (Ospedale, Carcere) dove fare una breve Tavola Rotonda e poter dialogare con i responsabili della struttura.

[02433-01.02]