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COMUNICATO DEL PONTIFICIO CONSIGLIO PER LA PASTORALE DELLA SALUTE AL TERMINE DELLA XV CONFERENZA INTERNAZIONALE: SANITÀ E SOCIETÀ, 18.11.2000


COMUNICATO DEL PONTIFICIO CONSIGLIO PER LA PASTORALE DELLA SALUTE AL TERMINE DELLA XV CONFERENZA INTERNAZIONALE: SANITÀ E SOCIETÀ

Nei giorni 16 - 18 novembre 2000, si è svolta la XV Conferenza Internazionale del Pontificio Consiglio per la Pastorale della Salute.

I lavori si sono svolti nell’Aula Nuova del Sinodo in Vaticano.

Sotto la guida del Presidente del Pontificio Consiglio per la Pastorale della Salute, S.E. Mons. Javier Lozano Barragán, sono convenuti cardinali, arcivescovi, vescovi, religiosi(e), laici(he) provenienti da 66 paesi, impegnati a vari titoli nel mondo della sofferenza e della salute e/o specializzati nelle diverse discipline delle scienze umanistiche, sociali, biomediche e teologico-pastorali.

Hanno partecipato ai lavori della conferenza anche numerosi studenti delle scuole di medicina, di scienze infermieristiche e di teologia della pastorale della salute.

La tematica generale "Sanità e Società" è stata trattata da vari relatori alla luce della parola di Dio e della teologia in modo da evidenziare le attuali sfide tecnologiche e l’istanza morale per una umanizzazione della medicina in una società sempre più globalizzata.

Gli illustri relatori della XV Conferenza Internazionale hanno messo a fuoco i seguenti temi:

- le frontiere della tecnologia medica;

- i nuovi spazi del servizio sanitario;

- i nuovi operatori sanitari;

- i nuovi servizi offerti ai malati;

- le nuove malattie (emergenti e riemergenti);

- la medicina nei cambiamenti culturali;

- i quesiti attuali di teologia morale;

- le prospettive offerte alla medicina moderna dal dialogo interreligioso con l’ebraismo, l’islam, l’induismo e buddismo;

- la formazione degli operatori sanitari dei cappellani e dei volontari.

Alla fine dei lavori ai quali sono attivamente intervenuti anche i partecipanti con brevi interventi per porre domande, fare osservazioni e offrire suggerimenti, sono emerse le seguenti raccomandazioni e proposte:

1. hanno ribadito la loro piena adesione al magistero della Chiesa circa la sacralità della vita, valore fondamentale da difendere e promuovere sempre e comunque al concepimento al suo fine naturale;

2. in accordo con l’insegnamento di Giovanni Paolo II sul senso cristiano della sofferenza, hanno sottolineato che il dolore e la malattia che la medicina intende alleviare o/e curare fanno parte del mistero dell’uomo creato ad immagine e somiglianza di Dio e redento dal Verbo Incarnato e trovano nel mistero della croce il loro significato salvifico;

3. hanno ribadito il compito della medicina che consiste nel prevenire le malattie e nel promuovere la salute intesa come una piena armonia ed un sano equilibrio a livello fisico, spirituale e sociale. Di qui l’imperativo secondo cui la medicina deve servire il benessere integrale della persona e non l’efficientismo tecnico ed organizzativo;

4. hanno riaffermato che nella valutazione etica delle istanze e dei dilemmi posti dalla medicina, la persona umana rimane la misura e il criterio di discernimento etico ed antropologico nelle scelte che fanno i ricercatori e gli operatori sanitari;

5. hanno raccomandato:

- alla comunità sociale, ai sistemi sanitari nazionali e ai suoi responsabili di destinare una parte delle risorse disponibili allo sviluppo delle ricerche e delle tecnologie rispettose della dignità e della vita della persona umana;

- ai politici dei paesi in via di sviluppo privi di politiche di sostegno alle cure sanitarie primarie di favorire le iniziative che possano aiutare i loro paesi a risolvere questa situazione di grave ingiustizia e di violazione del diritto universale alla salute;

- agli operatori sanitari di non limitare il loro servizio ad una mera assistenza per curare la patologia organica bensì andare oltre, dando sostegno umano, morale e spirituale ai malati ispirandosi ad una concezione della vita in grado di dare risposta al mistero del dolore e della morte.

Dalla XV Conferenza Internazionale è emersa la richiesta:

1. di riconoscere la cura pastorale sanitaria come parte integrante e qualificante dell’assistenza al malato per il conseguimento della guarigione;

2. di massimizzare, nell’ambito della medicina, i vantaggi della globalizzazione, cercando di correggere i suoi effetti negati sulla sanità;

3. di offrire agli organismi delle Nazioni Unite la nostra collaborazione, se pure nel rispetto dei principi e dei valori che ci contraddistinguono, per trovare insieme soluzioni adeguate ai numerosi quesiti sanitari posti nel mondo.

Infine, la XV Conferenza Internazionale suggerisce:

1. la cura della formazione morale, religiosa e tecnica degli operatori sanitari, dei cappellani e dei volontari, affinché possano rispondere meglio alle impellenti ed attuali esigenze etiche e professionali che la società chiede a loro;

2. il rafforzamento delle strutture sanitarie cattoliche affinché rispondano meglio alle sfide della globalizzazione;

3. il proseguimento del dialogo interreligioso con le religioni non cristiane affinché si possano seminare nel mondo alcuni valori condivisi come il rispetto della vita umana, l’assistenza al malato come imperativo religioso, la compassione, la tolleranza, ecc.;

4. una maggiore attenzione ed un vivo interesse da parte della Chiesa e delle autorità civile ai problemi morali, umani e medico-sanitari dei carcerati che purtroppo continuano a vivere drammaticamente la loro condizione di detenuti spesso nell’indifferenza di chi ne dovrebbe avere cura.

[02344-01.02]