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MESSAGGIO DEL SANTO PADRE AL RETTORE MAGGIORE DELLA SOCIETÀ SALESIANA DI SAN GIOVANNI BOSCO, 13.11.2000


MESSAGGIO DEL SANTO PADRE AL RETTORE MAGGIORE DELLA SOCIETÀ SALESIANA DI SAN GIOVANNI BOSCO

Pubblichiamo di seguito il Messaggio che Giovanni Paolo II ha inviato al Rettore Maggiore della Società Salesiana di San Giovanni Bosco in occasione del 125° anniversario dell’inizio, in Argentina, dell’attività missionaria dei Salesiani:

Al Reverendissimo Signore

Don JUAN EDMUNDO VECCHI

Rettore Maggiore della Società Salesiana di San Giovanni Bosco

1. Nel 1875 partivano i primi Salesiani per l'Argentina. Era per la vostra Famiglia religiosa l'inizio d'una promettente stagione missionaria che, nel corso del tempo, sarebbe diventata sempre più fiorente. Ricordando quest'anno il 125E anniversario di tale evento, formulo un cordiale augurio a Lei e all'intero vostro Istituto, manifestando il mio grato apprezzamento a tutti i suoi Confratelli per l'apostolato svolto secondo lo spirito tipico di San Giovanni Bosco.

Chi non conosce l'anima spiccatamente missionaria del vostro Fondatore? Molti Confratelli, numerose Figlie di Maria Ausiliatrice e tantissimi laici ne hanno seguito le orme, realizzando nel carisma salesiano la propria vocazione missionaria. Lungo questi 125 anni, si sono recati in terre di missione oltre diecimila religiosi. Molti di loro hanno ricevuto, prima di partire, il Crocifisso nella Basilica di Maria Ausiliatrice in Torino.

So che Ella, Reverendissimo Signore, ricordando gli inizi missionari dell'Istituto, ha voluto rivolgere un rinnovato appello missionario alla Congregazione, e 124 religiosi, religiose e laici hanno risposto. Questi generosi apostoli riceveranno da Lei il mandato e il Crocifisso che li accompagnerà nel loro ministero apostolico. Essi provengono da tutti i continenti, a riprova della diffusione dell'opera salesiana in ogni parte del mondo, e sono inviati, nel nome di Don Bosco e di Madre Mazzarello, ad agire in tutte le regioni della terra per compiere un'intensa attività di evangelizzazione e di educazione dei giovani. Nei centri aperti a favore delle nuove generazioni, nelle opere professionali e di avviamento al lavoro, nelle scuole, nelle parrocchie, tra i ceti popolari e con i ragazzi della strada, essi sono chiamati a formare ed a preparare alla vita sociale e religiosa quanti la Provvidenza affida loro, perché diventino a loro volta annunciatori e testimoni del Vangelo.

E come non ricordare poi che molti Salesiani si trovano negli avamposti dell'evangelizzazione e offrono il loro servizio tra le popolazioni meno fortunate e bisognose? Proseguite, cari Fratelli e Sorelle, in questa tanto utile azione apostolica, che i miei venerati Predecessori hanno sempre incoraggiato e benedetto. Proseguite con lo stesso ardore missionario di chi vi ha preceduti.

2. Il primo gruppo di salesiani inviati nel 1875 in America Latina viene ricordato per il vibrante spirito missionario e additato anche oggi come esempio per quanti della Congregazione Salesiana chiedono di recarsi in terra di missione. La loro testimonianza viene in qualche modo considerata come il paradigma di ogni impresa apostolica che concerne l'intera Famiglia Salesiana, uscita dall'oratorio di Torino.

E' lo stile di San Giovanni Bosco, che chiedeva ai suoi missionari di far proprio con passione lo stesso Vangelo predicato dal Salvatore e dai suoi Apostoli. "Questo vangelo - egli diceva - dovete gelosamente amare, professare ed esclusivamente predicare" (Memorie Biografiche, XI, 387).

La consegna del mandato e del Crocifisso, che si compie nel ricordo di quella prima spedizione missionaria, si inserisce nell'ampio contesto del Grande Giubileo ed intende imprimere un rinnovato impulso non solo alle missioni della Congregazione, ma alla stessa vita spirituale della Famiglia Salesiana. Religiosi e religiose della grande Comunità Salesiana sono oggi impegnati nell'operare insieme congiungendo i propri sforzi. A loro si unisce la significativa ed importante presenza dei laici. Il discernimento e la formazione di vocazioni locali forma, infatti, una parte necessaria, pur se delicata, del ministero missionario dei nuovi inviati, continuando quanto aveva iniziato Don Bosco.

La presenza di ben 23 laici e laiche tra i nuovi missionari, che in questa circostanza vengono inviati, mette in risalto quanto i figli e le figlie di Don Bosco stiano facendo per la valorizzazione del laicato nella Chiesa. Si tratta di giovani che hanno avvertito la chiamata missionaria mentre si trovavano inseriti nella pastorale giovanile della Congregazione. Ora, vogliono dedicare un periodo della loro vita a fratelli e sorelle che abitano in terre lontane, andando come testimoni di Cristo per compiere la volontà del Padre (cfr Eb 10, 7).

3. Ringrazio di cuore Iddio per l'animazione missionaria che svolgono i membri di codesta Famiglia religiosa nel vasto campo della Chiesa. Auspico, al tempo stesso, che questa fausta ricorrenza, impreziosita dal significativo atto della consegna del mandato missionario e del Crocifisso ai nuovi operai della messe, sia per le comunità e per ogni singolo salesiano un'occasione di rinnovato impegno nella testimonianza evangelica e nell'operatività missionaria.

Invoco per questo la materna assistenza di Maria Ausiliatrice dei Cristiani e l'intercessione di San Giovanni Bosco e dei tanti Santi e Beati salesiani. La protezione divina accompagni sempre la vostra Famiglia spirituale ed in modo speciale i missionari e le missionarie, i loro genitori e familiari.

Con tali sentimenti, imparto di cuore a Lei, Reverendissimo Rettore Maggiore, ai Confratelli, alle Figlie di Maria Ausiliatrice ed ai laici che cooperano in ogni settore della vostra attività salesiana la Benedizione Apostolica, volentieri estendendola a quanti prenderanno parte alle solenni celebrazioni giubilari.

Dal Vaticano, 9 Novembre 2000

IOANNES PAULUS II

[02291-01.01] [Testo originale: Italiano]