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CONVEGNO DI STUDIO SULL’ATTUAZIONE DEL CONCILIO ECUMENICO VATICANO II, 25.02.2000


CONVEGNO DI STUDIO SULL’ATTUAZIONE DEL CONCILIO ECUMENICO VATICANO II

INTERVENTO DEL CARD. ROGER ETCHEGARAY

INTERVENTO DI S.E. MONS. CRESCENZIO SEPE

PROGRAMMA (AGGIORNATO)

Inizia oggi, nell’Aula del Sinodo in Vaticano, il Convegno di studio Internazionale sull’attuazione del Concilio Ecumenico Vaticano II, promosso dal Comitato Centrale del Grande Giubileo dell’Anno 2000.

Aprono i lavori del Convegno gli interventi del Card. Roger Etchegaray, Presidente del Comitato del Grande Giubileo dell’Anno 2000, e di S.E. Mons. Crescenzio Sepe, Segretario Generale del medesimo Comitato.

Essendo il Cardinale Etchegaray al seguito del Santo Padre nel Pellegrinaggio Giubilare al Monte Sinai, il suo discorso è stato letto da S.E. Mons. Sepe.

Pubblichiamo di seguito gli interventi e il programma del Convegno:

INTERVENTO DEL CARD. ROGER ETCHEGARAY

Non posso che lasciare un semplice saluto a voi tutti riuniti dai quattro capi del mondo e che partecipate, quindi, "ecumenicamente" a questo Congresso sul Concilio Vaticano II, poiché accompagno il Santo Padre nel suo pellegrinaggio al Sinai.

A nome del Comitato del Giubileo e del suo Segretario Generale, tengo a ringraziare S.E. Monsignor Salvatore Fisichella: teologo e professore, che Giovanni Paolo II ha di recente associato come vescovo ausiliare alla pastorale della Chiesa di Roma, ci offre un programma che entra nella dinamica stessa del Giubileo. Il Papa non esita a legare insieme la sorte di Vaticano II e quella del Giubileo 2000 (cf. T.M.A. n. 18, 19, 20). Egli considera il Concilio come il grande portico, i propilei di tutto il Giubileo, ben più, inserisce nell’ "esame di coscienza" giubilare la riflessione sulla "ricezione" del Concilio, questo "grande dono dello Spirito Santo alla Chiesa" (T.M.A. n.36). Eccoci dunque di fronte ad un imperioso dovere di coscienza.

Non sarebbe bene che mi atteggiassi ora a ex combattente, ma non posso dimenticare che sono stato "perito" nel corso delle quattro sessioni conciliari e bisogna avere vissuto questa grazia eccezionale con il fervore di un giovane prete per misurare cosa è stato il Concilio: una sommità e una sommazione. Una sommità da dove Dio, come dall’alto del Sinai, ha precisato il cammino del suo popolo. Una sommazione con la quale Dio ha interpellato il suo popolo affaticato dalla marcia nel deserto. Vi è qualcosa di incomunicabile in questa esperienza conciliare e il richiamo di Papa Wojtyla, uno degli ultimi testimoni e attori, è tanto più toccante e pressante perché si tratta non solo di sapere ciò che è stato il Concilio ma di vedere quello che è diventato, come esso continui a colare nelle vene della Chiesa, di ogni membro della Chiesa. Il Giubileo deve essere un esercizio pratico per rendere il Concilio sempre vivo nel suo slancio e nella sua grazia iniziali.

Nell’ora in cui il Concilio sembra allontanarsi da un orizzonte che oggi è mutato, il solo cammino praticabile per la Chiesa è di entrare più profondamente e fedelmente nel Concilio per azzardare, a partire dalla sua lettera e dal suo spirito colti insieme, il balzo in avanti nel terzo millennio della storia cristiana. Verificare la ricezione del Concilio ci pone su una linea di partenza più ancora che su una linea di arrivo.

Grazie al Concilio, la Chiesa ha ritrovato le tracce del Vangelo nelle peregrinazioni degli uomini e dei popoli; ma più essa sposa il suo tempo e più deve fare emergere la sua figura originale e la sua dimensione sacramentale. Che sia la grazia sinergica di questo Congresso in cui Concilio e Giubileo si spalleggiano e si rinforzano reciprocamente.

Come la colonna di nubi nel deserto, possa guidare ancor più i vostri lavori il cero pasquale piantato nel cuore del mondo: "Gesù-Cristo, ieri, oggi e per i secoli"!

[0464-01.004 [Testo originale:italiano]

INTERVENTO DI S.E. MONS. CRESCENZIO SEPE

Signori Cardinali

Eccellenze

Cari fratelli e sorelle

Desidero rivolgere a tutti voi che partecipate a questa Assemblea un cordiale benvenuto, a nome del Comitato Centrale del Grande Giubileo e, in particolare del Presidente, Cardinale Roger Etchegaray, assente perché al seguito del Santo Padre in pellegrinaggio sul Monte Sinai. Nel suo impegno preparatorio, il Comitato Centrale del Grande Giubileo dell’Anno 2000 ha avuto come bussola di orientamento e come proprio programma di lavoro la Lettera Apostolica di Giovanni Paolo II Tertio Millennio Adveniente. In questo testo non vengono individuati solo gli ambiti di riflessione per la preparazione del Giubileo, ma sono focalizzati anche i contenuti specifici sui quali l’Anno Santo deve prestare la sua attenzione perché la celebrazione corrisponda coerentemente alla sua finalità che è essenzialmente spirituale ed ecclesiale.

Tra le altre attività, in questi due anni passati, il Comitato Centrale, attraverso la Commissione teologico-storica, aveva invitato a riflettere su due temi particolari che emergevano dalla Lettera del Santo Padre: le radici dell’antisemitismo (1998) e il problema delle Inquisizioni (1999). Questi convegni hanno chiarito, per quanto era possibile, alcune tematiche fondamentali, che toccano da vicino l’evento giubilare. Il riconoscimento di contro testimonianze, che i cristiani hanno dato nel corso dei secoli, obbligano a riscoprire anche pubblicamente il valore del perdono, della riconciliazione e della purificazione della memoria perché si apra un impegno di collaborazione, solidarietà e comunione tra i diversi membri della stessa famiglia umana.

Nella Lettera Tertio Millennio Adveniente, comunque, Giovanni Paolo II fa esplicito riferimento a uno tema di decisiva importanza per la vita della Chiesa: il Concilio Ecumenico Vaticano II. Si legge, infatti, nel testo: "L’esame di coscienza non può non riguardare anche la ‘ricezione del Concilio’, questo grande dono dello Spirito alla Chiesa sul finire del secondo millennio. In che misura la Parola di Dio è divenuta più pienamente anima della teologia e ispiratrice di tutta l’esistenza cristiana, come chiedeva la ‘Dei Verbum?’ E’ vissuta la liturgia come «fonte e culmine» della vita ecclesiale, secondo l’insegnamento della ‘Sacrosanctum Concilium?’ Si consolida, nella Chiesa universale e in quelle particolari, l’ecclesiologia di comunione della ‘Lumen gentium’, dando spazio ai carismi, ai ministeri, alle varie forme di partecipazione del Popolo di Dio, pur senza indulgere a un democraticismo e a un sociologismo che non rispecchiano la visione cattolica della Chiesa e l’autentico spirito del Vaticano II? Una domanda vitale deve riguardare anche lo stile dei rapporti tra Chiesa e mondo. Le direttive conciliari - offerte nella ‘Gaudium et spes’ e in altri documenti - di un dialogo aperto, rispettoso e cordiale, accompagnato tuttavia da un attento discernimento e dalla coraggiosa testimonianza della verità, restano valide e ci chiamano a un impegno ulteriore" (TMA, 36).

E’ a partire da questa richiesta che ci si è mossi da tempo e che ora celebriamo nel nome del Signore e con la Benedizione del Papa, che si trova oggi sul monte Sinai, sulle tracce di Mosè. Quanto il Santo Padre chiedeva nella sua Lettera era molto di più di un’indicazione di lavoro; Egli, piuttosto, mostrava una linea di analisi su cui la Chiesa intera ha bisogno di interrogarsi per compiere un esame di coscienza e verificare, così, se a partire dal Concilio Vaticano II, quanto è stato frutto del Magistero è diventato anche prassi di vita credente.

Dal testo della Tertio Millennio Adveniente si possono scoprire facilmente due piste: la prima, indica il percorso strutturale del Convegno; la seconda, mostra l’analisi che si deve compiere per verificare l’attuazione dell’insegnamento conciliare. Per quanto concerne il primo aspetto, il presente Convegno ha lo scopo di dare una prima risposta attraverso la sua stessa strutturazione. Le quattro relazioni fondamentali prendono in considerazione, infatti, le quattro costituzioni del Vaticano II. E’ su questi pilastri, come si sa, che si è costruito l’intero rinnovamento conciliare.

Il primato della Parola di Dio e la liturgia sono i due momenti attraverso i quali la Chiesa comprende sempre più intimamente la sua natura e la sua missione. Mentre la Dei Verbum consente di scoprire la novità perenne della rivelazione di Dio all’umanità, Sacrosanctum concilium ne permette di celebrare il mistero attraverso il culto, la preghiera e l’evocazione. La Chiesa, in questo modo, si scopre sempre più mistero di comunione con la missione perenne di un annuncio di verità nelle diverse e mutevoli situazioni del mondo contemporaneo. Emerge così che Lumen gentium mostra il mistero della Sposa di Cristo come sacramento di unità e di riconciliazione, mentre Gaudium et spes si fa carico di individuare gli spazi e le sempre nuove sfide che provocano i figli di Dio a dare ragione della speranza cristiana.

Questo quadro, comunque, poteva apparire completo nella misura in cui lo si inseriva pienamente all’interno del cammino storico di questi decenni. Per la scadenza ventennale del Concilio, il Santo Padre aveva indetto un’assemblea straordinaria del Sinodo dei Vescovi nel 1985. In quella sede privilegiata, i Vescovi del mondo intero avevano avuto l’opportunità di compiere un’analisi seria e approfondita del ventennio post-conciliare. A loro, in prima istanza, competeva una simile analisi sia per il ministero proprio che svolgono sia perché successori di quanti avevano celebrato l’evento conciliare.

Nel loro messaggio finale avevano scritto: "Animati da questa gioiosa speranza per la Chiesa e per il mondo, noi vi invitiamo a conoscere meglio e completamente il Concilio Vaticano II, ad intensificarne lo studio e l’approfondimento, a meglio comprendere l’unità e la ricchezza di tutte le costituzioni, decreti e dichiarazioni. Si tratta anche di metterli più profondamente in atto: nella comunione con Cristo presente nella Chiesa (Lumen gentium), nell’ascolto della parola di Dio (Dei Verbum), nella liturgia sacra (Sacrosanctum concilium), a servizio degli uomini e soprattutto dei poveri (Gaudium et spes). Il messaggio del Vaticano II, come quello dei Concili che hanno segnato la storia della Chiesa, non potrà portare i suoi frutti che attraverso un impegno perseverante e costante nel tempo. Questo messaggio deve essere ulteriormente ascoltato con cuore aperto e disponibile. Vi chiamiamo ad unirvi al nostro sforzo. Anche noi ci siamo impegnati ad usare tutti i mezzi che sono a nostra disposizione, per aiutarvi a rispondere a tutti gli appelli che il concilio indirizza alla Chiesa".

In questo contesto si è voluto che il presente Convegno prendesse le mosse certamente dal Concilio, ma facendo stretto riferimento a questi ultimi quindici anni successivi alla scadenza sinodale, perché non si ripetesse ciò che è già frutto di analisi condotte nei decenni scorsi e perché si procedesse verso una più dettagliata forma di acquisizione dell’insegnamento conciliare. La prima relazione, pertanto, con la quale saremo introdotti nei lavori del Convegno, è dedicata al tema del Concilio tra il Sinodo dell’85 e l’evento giubilare.

Una seconda pista, inoltre, viene fornita da Giovanni Paolo II nella Tertio Millennio Adveniente. Questa consiste più direttamente nel verificare le modalità nella "ricezione" dell’insegnamento conciliare. Si è cercato di rispondere a questa richiesta attraverso l’organizzazione di circa quaranta comunicazioni, che prendono in considerazione i temi principali del Concilio in riferimento alla vita della Chiesa. Dietro la titolazione, che può sembrare generica, si nascondono temi nodali del Vaticano II. Così, ad esempio, sotto la voce "Trasmissione della fede" sono compresi i grandi temi della catechesi e del suo rinnovamento, dell’apporto del laicato e della maturazione del popolo di Dio nelle questioni riguardanti i contenuti centrali del proprio credere. Nell’ascolto di questi interventi, che saranno articolati per tematiche e gruppi linguistici nelle sedute pomeridiane, in modo da consentire un coinvolgimento più diretto dei partecipanti, si potrà verificare quanto dell’insegnamento conciliare è stato recepito e quanto ancora necessità di ulteriore applicazione.

La riflessione che condurremo in queste giornate di lavoro viene fatta soprattutto all’interno della Chiesa cattolica, perché l’esame di coscienza chiesto dal Santo Padre sia conforme e possa coinvolgere direttamente e responsabilmente i credenti. In questo modo, meno distratti da altre differenti analisi - certamente importanti, ma non direttamente richieste dalla specificità del momento - il compito di questo Convegno rimane ancorato a quanto Giovanni Paolo II chiedeva come peculiare riflessione svolta nell’ambito del Giubileo del 2000.

Una ultima considerazione, infine, riguarda la composizione di questa assemblea. Pastori della Chiesa, teologi, storici, catecheti, pastoralisti, sacerdoti impegnati in cura d’anime sono riuniti insieme per studiare quanto del Concilio è stato attuato.

Cari fratelli e sorelle, provenite da diverse parti del mondo e rappresentate, se mai ce ne fosse bisogno, la cattolicità della Chiesa. Dall’Europa, dall’Africa, dalle Americhe e dall’Asia questo breve momento riesce a ricondurre in unità i credenti ribadendo l’importanza epocale rappresentata dal Concilio Ecumenico Vaticano II.

Quanto i Vescovi chiedevano nel Sinodo del 1985 viene in qualche modo ripreso e attuato oggi da questa nostra assemblea, che bene rappresenta il popolo di Dio. La ricchezza prodotta dal Concilio attende ancora una compenetrazione che sia capace di far comprendere, soprattutto ai giovani di oggi, ignari di quanto il Concilio abbia rappresentato per la storia della Chiesa di questi decenni, la novità dell’insegnamento del Vaticano II.

Con l’augurio che questa assise possa pienamente corrispondere ai desideri del Santo Padre, diamo inizio ai nostri lavori nel nome del Signore e con l’aiuto dello Spirito di Cristo Risorto.

[00465-01.01] [Testo originale:italiano]

PROGRAMMA (AGGIORNATO)

VENERDÌ 25 FEBBRAIO 2000

09.00

PREGHIERA DELL’ORA TERZA

09.30

 

 

 

INTRODUZIONE AI LAVORI

S.Em.za Card. Roger Etchegaray, Presidente del Consiglio di Presidenza e del Comitato Centrale per il Grande Giubileo dell’Anno 2000.

S.E.R. Mons. Crescenzio Sepe, Segretario Generale del Consiglio di Presidenza e del Comitato Centrale per il Grande Giubileo dell’Anno 2000.

11.00

 

RELAZIONE

Il Concilio Vaticano II: dal Sinodo del 1985 al Grande Giubileo dell’anno 2000 (Rev. Prof. Hermann J. Pottmeyer, docente all’Università di Bochum)

12.00

DIBATTITO IN AULA

12.45

CONCLUSIONE DELLA SESSIONE

16.00

 

COMUNICAZIONI IN AULA

La vocazione alla santità

Jean Vanier

16.30

COMUNICAZIONI IN AULA

La ricerca teologica

Mons. Bruno Forte, P. Prof. Carlos I. Gonzales, s.j ,P. Prof. William Henn,o.f.m. Cap., Rev. Prof. Juvenal Ilunga - Muya, Rev. Prof. Salvador Piè y Ninot .

Inculturazione: problemi e prospettive

Rev. Prof. Barthelemy Adoukonou, Rev. Prof Angelo Amato, s.d.b., Rev. Prof. David Tracy, Rev. Prof. Dominique Veliath, s.d.b.

Formazione e vita sacerdotale

Rev Prof. Miguel A.M. Camino, Mons. Prof. Giuseppe Colombo, P. Prof. André Manaranche, s.j., P. Prof. Réal Tremblay, c.ss.r.

Teologia e spiritualità

Rev. Prof. Charles Bernard, s.j., Rev. Prof. Jesus Cervera Castellano, Sr. M.A. Lourdes Sole’, Rev. Prof. Bruno Secondin.

Trasmissione della fede

Rev. Prof. Stefano Alberto, Rev. Prof. Luis Alves da Lima, Prof. Guzmán Carriquiry.

Rev. Prof. Avery Dulles, Rev. Prof. Lukasz Kamikowski, Prof. Anne Marie Pelletier .

18.30

CONCLUSIONE DELLE COMUNICAZIONI

SABATO 26 FEBBRAIO 2000

09.00

PREGHIERA DELL’ORA TERZA

09.30

 

 

 

RELAZIONE

La Parola di Dio anima nella teologia e vita dei credenti. Rivelazione-Ispirazione-Tradizione secondo la Dei Verbum (P. Prof. Albert Vanhoye, S.J., Docente al Pontificio Istituto Biblico e Segretario della Pontificia Commissione Biblica)

11.00

 

RELAZIONE

Sacrosantum Concilium: la liturgia fonte e culmine della vita ecclesiale (S.E.R. Mons. Pere Tena Garriga, Vescovo Ausiliare di Barcelona)

11.45

DIBATTITO IN AULA

12.45

CONCLUSIONE DELLA SESSIONE

16.00

COMUNICAZIONI

Libertà religiosa - Pace e giustizia

Prof. Philippe Chenaux, S.E.R. P. Georges M. Cottier, Rev. Prof. Edward Kaczynski, o.p., S.E.R. Mons. Diarmuid Martin, Rev. Prof. Roland Minnerath.

Ecumenismo

Mons. Eleuterio F. Fortino, Rev. Prof. Paul McPartlan, Mons. Prof. Fernando Ocáriz, Rev. Prof. Vinzenz Pfnür, Rev. Prof. Jannis Spiteris, o.f.m. Cap., Rev. Prof. Jared Wicks, s.j..

Dialogo interreligioso

Mons. Prof. Marcello Bordoni, S.E.R. Mons. Joseph Dorè, Rev. Prof. Fedou, s.j., Rev. Prof. Jean Stern, m.s.,La Missio ad Gentes, Rev. Prof. John Egbulefu, Rev. Sebastian Karotemprel, s.d.b., S.E.R. Mons. Marcello Zago.

Liturgia: rinnovamento e continuità

Rev. Prof. Jean Evenou, Rev. Prof. Cassian Folsom, o.s.b., Rev. Prof. Michael Kunzler, P. Corrado Maggioni, s.m.m., Rev. Prof. Achille Triacca s.d.b..

18.00

CONCLUSIONE DELLE COMUNICAZIONI

21.00

CONCERTO

Filarmonica Slovenia - S. Maria in Campitelli

DOMENICA 27 FEBBRAIO 2000

08.30

SANTA MESSA

09.30

 

RELAZIONE

Lumen Gentium. L’ecclesiologia di comunione (S.E.R. Card. Joseph Ratzinger, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede)

10.45

 

 

RELAZIONE

Gaudium et spes. Dalogo e discernimento nella testimonianza della verità (S.E.R. Mons. Angelo Scola, Vescovo emerito di Grosseto - Rettore della Pontificia Università Lateranense)

11.30

DIBATTITO IN AULA

12.30

CONCLUSIONE DEL SANTO PADRE

La Chiesa nel terzo millennio forte della profezia del Vaticano II.

[00461-01.04[Testo originale:italiano]